| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 10:42
. |
user46920 | inviato il 23 Ottobre 2015 ore 11:13
“ Mi sembra di poter riassumere che l'accoppiata 28 - 50 su DX equivalga, almeno in termini di utilizzo, all'accoppiata 35-85 su FX, giusto? „ Giancarlo, in realtà su Nikon DX 28mm e 50mm equivalgono a 42mm e 75mm .. secondo me le focali più azzeccate insieme al 24mm eq (15-16mm su DX), rispettivamente la focale Normale precisa e il Medio-Tele perfetto  Il fattore di ritaglio del sensore DX è 1.5x e quindi 28mm x 1.5x = 42mm ... ecc |
| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 11:44
boken in romagna è un'altra cosa... |
user46920 | inviato il 23 Ottobre 2015 ore 12:04
.. sicuro che ci voglia la enne finale? ... perché si scrive bokeh con l'acca, come "accabestia che bokeh" ... |
| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 12:07
Bokeh comunque pare derivi dal giapponese (dico "pare" perché la fonte è Wikipedia, che non è la Britannica e neppure la Treccani): it.wikipedia.org/wiki/Bokeh Quindi sarebbe una versione per gli anglofoni e da parte nostra potrebbe essere legittimo scrivere "boke" oppure "boche". Però se lo fai qui su Juzaphoto subito qualcuno ti bacchetta sulle dita. Ad essere rigorosi si dovrebbe scriverlo con i caratteri giapponesi, però l'editor di Juzaphoto non li accetta e ci sarebbero problemi di comprensione. Ho deciso che d'ora in poi scriverò "sfocato". |
| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 12:33
“ ma perché non parliamo italiano????? ... Crop=ritaglio Full frame=pieno formato „ "Crop" impiega metà delle lettere di "ritaglio" quindi, magari se si scrive dal telefonino... Pero il verbo "croppare" al posto di "ritagliare" proprio non si può sentire. Lo proporrei come reato punito dal codice penale. Adesso che ci penso temo di averlo usato anch'io qualche volta. Mi ripropongo di non farlo mai più (mi sembra di essere tornato bambino, alla lettera di Natale ai genitori). Su "full frame" c'è da dire che si può usare l'acronimo FF, oppure per metterci un pizzico di sarcasmo dire "fufù". A voler fare gli sboroni ostentando una qualche conoscenza storica si può dire "formato Leica", in onore del grande Oskar Barnack della Leitz che, un centinaio di anni fa, ebbe l'idea di utilizzare la pellicola cinematografica di 35mm con, un'angolazione di 90° rispetto al consueto uso in ambito cinematografico, ricavando il formato 24X36 (ecco... sono stato io a fare lo sborone). |
user46920 | inviato il 23 Ottobre 2015 ore 13:42
“ Però il verbo "croppare" al posto di "ritagliare" proprio non si può sentire. „ magari è meglio croppar che cropping o stringere l'inquadratura in asse , siccome il significato è poi quello. Comunque prima o poi ci sarà un'unica lingua per tutti ... anche se tendenzialmente più poi che prima “ ... (ecco... sono stato io a fare lo sborone). „ perché sborone ??? cosa c'è di male a dire le cose nel modo giusto?? il formato 24x36 è il formato Leica !!! non c'è niente di male nella cultura e non è una sborata usarlo come termine ogni volta che serve, magari per cambiare il sinonimo in una frase ed evitare ripetizioni; soprattutto in rispetto ad Oskar Barnack quale ideatore, non solo del formato in sé che diventò un riferimento popolare fin dagli anni venti, ma anche di una fotocamera portatile di nuova concezione, che il signor Leitz col suo aiuto ha saputo trasformare nella volkswagen della pellicola .. appunto la Leica (Lei-tz ca-mera). Quindi: formato Leica = 24x36 = piccolo formato = 35mm fotografico = full frame = FF = pieno formato = formato pieno = fufù = ... ecc |
| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 14:00
“ Comunque prima o poi ci sarà un'unica lingua per tutti ... anche se tendenzialmente più poi che prima „ Quelli che fanno più resistenza sono i nostri cugini francesi. Magari esagerano quando, in informatica, dicono "octet" invece che "byte", "mémoire vive" e "mémoire morte" (con un'eco di Bergson e Proust) per RAM e ROM e "ordinateur" per "computer". Però li capisco: si oppongono all'apiattimento globale. I canadesi del Québec vanno oltre: ho visto in un servizio televisivo che in certe località, agli incroci, scrivono per terra "ARRET" al posto di "STOP" (in Francia ho sempre visto STOP). Evidentemente si sentono accerchiati dagli anglofoni: ad ovest dall'Ontario e a sud dagli USA. |
user46920 | inviato il 23 Ottobre 2015 ore 14:26
“ Evidentemente si sentono accerchiati dagli anglofoni: ad ovest dall'Ontario e a sud dagli USA. „ banalissima ignoranza dei cugini gli Americani non esistono e quei pochi rimasti sono rinchiusi in riserve senza cultura. Tutta quella gente "Americana" nei dintorni della "parte Francese"
 di quei posti, sono ex Europei o Africani (ex schiavi) ed ex Orientali culturizzati occidentali (come d'altronde gli Inglesi). L'anglofonia è solo una forma più o meno pratica di comunicazione, che mescola tre concezioni di codice, forma e sintassi, diversi e vomitata ad un certo punto della nostra storia (quella umana), ma ormai spacciata in qualsiasi direzione (anche sulla Luna o Marte ), come i dollari falsi |
| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 16:46
Interessante questa carta geografica che rappresenta il Nord America nella prima metà del '700. N.B. che il nome di molte città americane reca la traccia della loro origine francese: Fort Pontchartrain du Detroit (da pronunciare "Detruà" - fondato da Antoine Laumet de Cadillac), Fort Saint-Louis, La Nouvelle-Orleans, ecc... Oscar Wilde, di ritorno dal suo viaggio in America, scriveva che quando una città americana aveva un nome foneticamente gradevole significava che era stata fondata dai francesi. In seguito alla guerra dei Sette Anni il Canada sarebbe passato all'Inghilterra e, nei primissimi anni dell'800, Napoleone avrebbe venduto la Louisiana (che, come si vede dalla carta, era molto di più che l'odierno stato) agli USA. Poi nel corso dell'800 gli Stati Uniti si sarebbero presi la fascia dalla California al Texas, già spagnola e messicana. Ed è stato così che il Nord America è divenuto anglofono. FINE OT. |
| inviato il 23 Ottobre 2015 ore 21:26
Hahahahah, Evviva l'Italianità! Sono d'accordo con Giancarlo! (Così non mi sbaglio più! ) |
user46920 | inviato il 24 Ottobre 2015 ore 5:23
Grazie Roberto, dei contributi alla piccola divagazione culturale Concordo anch'io con Gian Carlo in linea di massima, ma certi termini hanno comunque un'etimologia che potrebbe/dovrebbe essere rispettata, un po' come i Nomi di persona, anche perché legati ad un particolare significato: ad esempio bokeh non vuol dire semplicemente sfocato, ma è il termine che rappresenta la resa di una lente, tramite l'immagine ripresa, in tutta la sua parte sfocata, sia anteriore che posteriore, rispetto alla zona a fuoco, quindi nell'isieme del risultato che dà e che può dare. Ovvero, una caratteristica della lente, dovuta soprattutto al progetto ottico, meglio evidenziata in determinate situazioni di fuoco ed apertura ... anche se tanto ormai viene sdoganato con il solo riferimento ai pallini posteriori creati dai punti luce o addirittura ad una tecnica e non solo dagli incompetenti ... Qui mi sembra che si possa trovare una buona spiegazione a riguardo. Marco, ormai sono andato completamente OT quindi per rientrare ti consiglio di prendere una mirrorless, con tre ottiche manuali: 15, 28 e 50mm ... le ultime due le avrei anch'io e con poco ti fai un ottimo corredo |
| inviato il 25 Ottobre 2015 ore 9:33
Hahahahahahahah Se ne potrebbe parlare!!! |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |