| inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:23
“ una serie di tagli su una tela hanno la necessità di essere spiegati, un paesaggio no „ Invece anche per un semplice paesaggio ci può essere bisogno di uno studio più approfondito anche solo per rivelare come mai è stato fatto a colori o in bianco e nero, perchè spesso colore o bianco e nero non sono solo una scelta stilistica. Per esempio visto che si è parlato di Fontana sai dirmi perchè faceva i pasaggi così? |
user62173 | inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:26
La foto delle teste tagliate da sicuramente qualcosa.... ma non è la cosa giusta da dare, sicuramente non a me. E' come se mi mettessi il sale nel caffè invece dello zucchero !!! |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:29
Esatto felix, non sempre si vuole comunicare qualcosa di positivo a volte si comunica malessere, a volte è un modo per esorcizzare i nostri demoni |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:30
“ una serie di tagli su una tela hanno la necessità di essere spiegati, un paesaggio no „ No, ma non sempre. Questo è inequivocabilmente un paesaggio:
 Bella/brutta/buona/non buona a parte, questa foto è di paesaggio. Che valore ha? Da sola poco. Sapere che è di don McCullin, un pò di più. Perchè? Perchè è il fotografo di guerra più importante e famoso al mondo. E come ci è finito a fare paesaggi? E perchè? E nei suoi paesaggi riesce a non mettere gli orrori che ha visto per tutta la sua vita e che ha deciso di non fotografare mai più (per dedicarsi a fiori e paesaggi)? E cosa cambia dopo quest'intervista? maledettifotografi.it/interviste/don-mccullin/ Oppure ci si può limitare al paesaggio. Il che non è un male, sia chiaro, ma ci si sta perdendo qualcosa secondo me. |
user3834 | inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:32
Rollotom, Fontana dice sempre che noi vediamo a colori e che il colore secondo lui è la fotografia da interpretare e questi colori saturi sono la sua interpretazione della realtà... ora serviva la spiegazione di Fontana? |
user62173 | inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:34
Sui colori la penso esattamente come Fontana ( non so chi sia e mi tocca documentarmi ). |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:44
“ non so chi sia e mi tocca documentarmi „ fai un salto a Modena |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 11:50
Basta una biblioteca.. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 12:04
“ " Ho uno zio storico dell'arte. Quando andiamo ad una mostra io riesco ad intuire qualcosa, di un certo quadro, e posso dire se mi piace o meno. Lui ci può passare anche un ora sviscerarlo capirlo, capire l'autore ed esprimere un giudizio completo, e una volta che me lo ha spiegato il mio giudizio sull'opera magari può cambiare, ma non perchè me lo detto lui, ma perchè sono riuscito a capire cosa l'autore voleva dire." Due letture la prima intuitiva ed emozionale la seconda frutto di conoscenza e studio. Una perfetta spiegazione di cosa vuol dire guardare un'opera invece di capire un'opera „ Quoto questo botta e risposta perché riassume bene un mio dubbio. Un dubbio, non una polemica, un dubbio ... Ma così facendo non è che "mi spiegano cosa penso" in modo del tutto arbitrario? Lo zio, siamo sicuri che abbia capito cosa voleva dire l'Autore? Non starà proprio qui il nocciolo della critica dell'Arte? |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 12:08
“ " Ho uno zio storico dell'arte. Quando andiamo ad una mostra io riesco ad intuire qualcosa, di un certo quadro, e posso dire se mi piace o meno. Lui ci può passare anche un ora sviscerarlo capirlo, capire l'autore ed esprimere un giudizio completo, e una volta che me lo ha spiegato il mio giudizio sull'opera magari può cambiare, ma non perchè me lo detto lui, ma perchè sono riuscito a capire cosa l'autore voleva dire." Due letture la prima intuitiva ed emozionale la seconda frutto di conoscenza e studio. Una perfetta spiegazione di cosa vuol dire guardare un'opera invece di capire un'opera „ Che poi le due cose possano coesistere, nulla da dire, però la completezza e comprensione derivano dalla conoscenza. Anche perchè può accadere il contrario: ad una vista superficiale le opere fanno pietà, si critica pesantemente e poi documentandosi o conoscendo l'autore, parlando, si cambia idea. Magari alcune opere non le vedrei appese in casa mia, ma comincio ad apprezzarle. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 12:13
Voglio porvi un quesito..Credo che siamo tutti d'accordo che un dipinto di Caravaggio non ha molto da spiegare..e'piu'facile giudicarlo,ci piace a prescindere..e prendete la la Guernica di Picasso..e capite che criticare il secondo dipinto e'piu'complesso.E'li che si muove il critico d'arte. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 12:53
Concordo con il punto di vista su Caravaggio, anche qui la cultura (o forse basta la mera nozione) si fa determinante per poter capire certe cose. |
| inviato il 08 Settembre 2015 ore 13:11
Non sono affatto convinto che "Gli Autori" stessi considerino necessario conoscere la loro vita, opere e miracoli per capire il contenuto di una loro opera altrimenti vi allegherebbero il libretto d'istruzioni per l'uso. Concordo, ovviamente, che un'analisi approfondita può essere fatta per una più profonda comprensione delle motivazioni, delle scelte e chi più ne ha più ne metta. Nel campo della fotografia, ambiente, situazione, committenza quasi sempre vanno a braccetto con l'immagine, che fa parte di un servizio, un reportage, un portfolio o quant'altro A questo punto mi sorge il dubbio. Mica gli artisti creano le loro opere proprio per gli analfabeti ? |
user67843 | inviato il 08 Settembre 2015 ore 13:33
“ la fotografia se va spiegata allora qualcosa non va „ Non solo la fotografia ma tutta l'arte direi! Il nome, il periodo storico, il contesto... son cose che danno un valore aggiunto, certo. Ma se l'opera non colpisce gia di suo... beh non saranno nemmeno le altre cose a renderla un'opera migliore. |
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