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Dieci minuti con Berengo Gardin







avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2015 ore 17:25

Seguo con interesse. Grazie per avere proposto il topic.
Clara

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2015 ore 18:19

Grazie Caterina. A chi mi chiede consigli per migliorare, suggerisco sempre di ascoltare interviste con chi ha fatto la storia della fotografia, leggere e osservare immagini che trasmettano un pensiero, e non siano solo dei meri esercizi tecnici, anche se poi, in molti, me compreso, con questi ultimi spesso ci dilettiamo.
Purtroppo, per la maggior parte della massa, la fotografia resterà quella bella, lo so, sono pessimista; continuerò ad ammirare gli sforzi di chi, come te, Franco e pochi altri si impegna per diffondere "il verbo", sono però anche convinto che fare breccia, sia davvero difficile. Sono stati toccati molti argomenti in questo thread, scritte molte cose giuste, come i pensieri esposti da Cirillo e precedentemente da Preben, Franco e te, ma ho letto anche alcune sciocchezze sul lavoro del fotografo, non è detto che chi vive con la fotografia non possa vivere per la fotografia. Mi fermo qui, andrei sicuramente ot.

ciao
Luca

user20639
avatar
inviato il 08 Agosto 2015 ore 20:11

Veramente, certe affermazioni potrebbero far sorridere se non fossero pericolose, come: "la di -fusione del verbo".
Pericolose per i poveri ragazzi che dovrebbero imparare, è pericoloso per il fatto che la fotografia farebbe morire di noia le persone.
Ma se alcuni pensano questo, va bene.....oramai...

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2015 ore 21:40

Devo essere sincero !
Ho sempre ammirato Gardin sin da quando mi sono avvicinato alla fotografia 25 anni fa ormai ,
ma in questa intervista non se è l'età o che cosa , traspare quasi da parte sua un certo fastidio a essere definito "artista " insistendo quasi rimarcando il fatto di essere un artigiano della fotografia.....
mi sembra un'eccesso di falsa modestia condito da un certo snobbismo che non apprezzo da uno del suo calibro.......per poi sciogliersi in un brodo di giuggiole quando parla della citazione ricevuta dal "vate" "zar" della fotografia.......
il tutto mi ha disturbato un po' sembra quasi che quello che ha fatto sia solo un caso fortuito e fortunato togliendo così valore invece al suo lavoro ........
ma forse come ripeto è l'età oppure non ha capito nemmeno lui di cosa stava parlando .......

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2015 ore 21:50

Sì chiama autocompiacimento mascherato da autocommiserazione. In una parola: ipocrisia.
ho due libri di gbg, e oggi mi pento di averli comprati.

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2015 ore 21:55

In una parola: ipocrisia


quoto,,,,,,,,
non me lo sarei aspettato sinceramente mi ha deluso......Confuso

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2015 ore 22:01

...e io gli ho regalato 140 euro... Io conosco i luoghi dove ha scattato e le persone che ha ingaggiato per i suoi scatti (abito in zona e un mio amico lavora in una azienda dove lui ha scattato -ed è anche ripreso in foto in un suo libro-).. ebbene.. tutto finto, tutto programmato ed allestito.
Se avesse scattato a cinecittà sarebbe stata la stessa cosa.

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 0:07

Calma ragazzi! Stiamo parlando di uno dei più grandi fotografi italiani (e non solo). Posso anche comprendere che certe vicende, certe sue posizioni, possano lasciare perlomeno perplessi, ma non per questo incrinare il giudizio complessivo sull'opera ed il suo contributo alla fotografia italiana.
Cadremo nell'errore di chi censura l'intera opera di Picasso solo perché non trattava bene le donne!
Sinceramente non credo che avere in casa fotografie di GBG o qualche suo libro siano soldi buttati.

@Leoconte
Concordo. Qui nessuno detta, o pretende di dettare, "il verbo". Tantomeno io.
Penso che Luca pensasse ad un significato che va oltre il senso letterale delle sue parole: un semplice modo di dire, forse anche un po' ironico.

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2015 ore 0:37

il tutto mi ha disturbato un po' sembra quasi che quello che ha fatto sia solo un caso fortuito e fortunato togliendo così valore invece al suo lavoro ........
ma forse come ripeto è l'età oppure non ha capito nemmeno lui di cosa stava parlando .......


Sì chiama autocompiacimento mascherato da autocommiserazione. In una parola: ipocrisia.
ho due libri di gbg, e oggi mi pento di averli comprati.



Io per primo avevo sospettato un punta di snobismo e di civetteria in questo atteggiamento di GBG.
Ma non esageriamo con la severità nel censurare questi difetti (o presunti tali). Non mi sembrano peccati mortali e mi pare che ci sia qualcuno che si è macchiato di crimini ben peggiori. E poi dobbiamo anche considerare, come ha rammentato Jeronim, il suo contributo alla fotografia italiana.
Se ci dovessimo tenere alla larga dai libri di autori con difetti caratteriali, che siano fotografi, artisti, scrittori o filosofii, finiremmo per non leggere quasi niente, o perlomeno ci perderemmo gran parte del meglio prodotto dalla civiltà.
Sovente i grandi artisti è meglio non conoscerli di persona ma solo attraverso le loro opere.
Chi consegue grandi risultati in qualsiasi campo (e non parlo solo di artisti) spesso sviluppa un un egocentrismo e un dedizione monomaniacale al lavoro che lo porta a trascurare i rapporti umani o a strumentalizzarli per i propri fini.
L'elenco sarebbe infinito: Picasso umanamente faceva schifo: schiavizzava le sue donne (come già ricordato da Jeronim) e la sua tirchiaggine era degna di un personaggio di Balzac.
Beethoven aveva un caratteraccio impossibile e Goethe faceva pesare spesso, con una certa superbia, la propria superiorità intellettuale sulle persone con cui aveva a che fare.
Michelangelo Buonarroti aveva un carattere ancor peggiore di quello di Beethoven. Alla morte di Raffaello diede prova di rara meschinità brigando per farsi assegnare l'affresco della Battaglia di Ponte Milvio, lasciata incompiuta dal rivale (ma Giulio Romano e gli altri allievi di Raffaello si opposero portandola a compimento con l'impostazione del maestro).
L'altro Michelangelo, ovvero il Caravaggio, si fece trascinare dall'ira al punto di commettere un omicidio a Roma e ferire gravemente un confratello a Malta.
E sono solo i primi che mi sono venuti alla mente...
Dobbiamo disdegnare le opere di costoro perché non erano persone irreprensibili?

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 7:57

Una cosa che ho riscontrato nell'intervista a B.C. è la modestia,merce rara di questi tempi......

avatarsenior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 9:12

Anch'io penso che -vista la qualità e la riconosciuta grandezza- GBG non se la tiri troppo: c'è gente molto meno affermata che è inavvicinabile, sotto questo profilo.

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2015 ore 10:39

Anch'io in quell'intervista ci sento soprattutto modestia, completamente sincera quando racconta del suo rapporto col Maestro Mulas o definisce fortunoso lo scatto del vaporetto, un po' forzata quando dice di non essere un artista.
La cultura Ligure non ama gli sbruffoni, una dei timori maggiori per un Ligure è di passare per tale, Gardin sa di aver fatto qualcosa di grande e di essere un artista ma semplicemente fa fatica ad ammetterlo in pubblico.
Non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, i curatori del Museo Tubino, dove ha esposto qualche anno fa me ne hanno parlato come di un'ottima persona.
non è detto che chi vive con la fotografia non possa vivere per la fotografia.

Verissimo ci sono tanti fotografi che pur campando con fotografia commerciale amano la fotografia buona.
Ho passato altri dieci minuti con GBG ...

Interessante anche quella a patto di riuscire a leggerla andando oltre la diatriba analogico-digitale;-)

avatarsupporter
inviato il 09 Agosto 2015 ore 10:54

... i curatori del Museo Tubino, dove ha esposto qualche anno fa me ne hanno parlato come di un'ottima persona.


In effetti è più giusto dar credito a chi lo ha conosciuto di persona piuttosto che giudicarlo sommariamente sulla base di dichiarazioni rilasciate in un'intervista.

avatarjunior
inviato il 09 Agosto 2015 ore 11:18

Più di una volta, su questo forum, ho espresso giudizi sull'iperproduzione di foto inutili di questi tempi, se non per chi le fa, come GBG rileva. C'è sempre una sorta di sollevamento popolare quando si dice che le foto, le sanno fare in pochi, tutto il resto è spazzatura, benché ognuno abbia tutto il diritto di fare le foto che vuole. Qualcuno su questo forum ha detto, ironicamente, che i pochi eletti erano unti dallo Spirito Santo. Non hanno capito il concetto. Vorrei essere brutale con questi individui e la moda del "selfie " attuale ma per rispetto di Juza e del suo sito non lo sarò.
La fotografia è stata banalizzata al punto che spesso in questi ultimi tempi ho crisi di rigetto verso la stessa. Per esempio, su questo sito, le foto che fanno la differenza si vedono subito e non solo solo io a notarlo. In loro c'è qualcosa di diversamente sottile e di gusto interiore che o ce l'hai o non ce l'hai e qui sta la differenza tra un fotografo e uno che scatta e basta. Per stare in tema, nelle foto di Gianni Berengo Gardin c'è contenuto che stimola l'immaginazione. Viva GBG quindi e tutti quelli che continuano a scattare con l'anima e non solo con l'indice e questo vale per tutti i generi di fotografia.

user75193
avatar
inviato il 09 Agosto 2015 ore 11:22

Attenzione però a non generalizzare il concetto di "selfie". Gli autoscatti sono sempre esistiti, da Mappelthorpe a Kubrick. Anche l' autoscatto deve raccontare qualcosa. Io personalmente non lo disdegno quando voglio raccontare un mio stato d'animo. Di certo qui non parliamo degli autoscatti con iphone e retrica con tette in mostra.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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