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Arte della Fotografia







avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2015 ore 12:21

Ecco, l' arte può ANCHE ritrarre secondo me.

Verissimo.
Tuttavia credo che gran parte delle difficoltà che si incontrano nel tentativo far raggiungere alla fotografia lo status di Arte consista nel pretendere di applicarle i medesimi parametri della pittura, cioè, come sottinteso anche nel discorso di Peppe, forse stiamo ancora cercando di mettere a punto una sintassi che le sia propria, non mediata da altre forme espressive.
Questo deriva ovviamente anche dal fatto che entrambe (pittura e fotografia) comunicano in uno spazio bidimensionale, che abbiamo imparato a codificare ed interpretare già da millenni, ma attraverso l'uso di strumenti che permettono una maggior libertà; adesso la sfida è riuscirci anche con i vincoli che impone il mezzo fotografico.
Va da sé che tutta la storia dell'uomo assume un significato particolare proprio perché è un continuo affrontare questo tipo di sfide, una continua ricerca del modo di superare i limiti di un linguaggio espressivo e dei suoi strumenti; secondo me l'artista è colui che ci riesce, e la sua importanza non consiste solamente nel messaggio che trasmette, o nei modi in cui lo fa, ma nel fornire a tutti una nuova serie di codici interpretativi. A quel punto, anche altri potranno riutilizzare quei codici; la maggior parte si limiterà ad usarli in modo semplice, tutt'al più a imitare l'artista e non raggiungerà il suo status, ma sicuramente l'intero sistema avrà scalato un altro gradino nel proprio progresso culturale.

avatarjunior
inviato il 21 Febbraio 2015 ore 12:37

Tuttavia credo che gran parte delle difficoltà che si incontrano nel tentativo far raggiungere alla fotografia lo status di Arte consista nel pretendere di applicarle i medesimi parametri della pittura, cioè, come sottinteso anche nel discorso di Peppe, forse stiamo ancora cercando di mettere a punto una sintassi che le sia propria, non mediata da altre forme espressive.


Questa è una considerazione interessante ( e anche quella di Peppe 550) e sono certo mi farà riflettere.

Soprattutto per il fatto che mi mette di fronte ad un mio probabile pregiudizio ( ma non l'ho mai negato) che limita o devia il mio approccio al tema. E' come se io dessi per "perduta" ogni possibilità di vedere la fotografia assurta ad arte mentre tu sei fiducioso in questo sbocco, e per essa "cerchi" una strada da percorrere.

Semplificando: tu ti poni degli interrogativi ed io no ( o me ne pongo molti di meno).
Però ammetto che è la prima volta che mi trovo ad affrontare questo tema in modo serio e non "ideologico" ( tutti i tentativi fatti con gli amici del circolo fotografico del mio paesello sono abortiti miseramente in "cagnare" colossali - poi tutti a bersi una birretta eh... Cool)

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2015 ore 15:03

E' come se io dessi per "perduta" ogni possibilità di vedere la fotografia assurta ad arte mentre tu sei fiducioso in questo sbocco, e per essa "cerchi" una strada da percorrere.

Al contrario, o meglio, anch'io avevo fondamentalmente ceduto all'idea che la fotografia ristagnasse in una sorta di limbo senza prospettive di crescita e che tutt'al più rimanesse da rincorrere il lato puramente estetico o quello ipertecnico della cosa. Però in questi ultimi mesi in cui sono riuscito a seguire più assiduamente sia questo sito (che forse non sta perdendo il suo "perché", come leggo troppo spesso), sia i vari link che di quando in quando si riesce a scovare, mi sto rendendo conto che ci sono ancora un sacco di percorsi molto "personali", magari completamente nascosti dal dilagare delle mode, però ci sono. Siccome è solo tra chi riesce a costruirsi un percorso personale che può scaturire qualcosa di livello superiore, sto ricominciando a pormi delle domande e persino a ripensare il mio approccio attuale alla fotografia. Poi, se questo tentativo che sta partendo con la nuova sezione del forum riuscirà a non naufragare...Sorriso

avatarsupporter
inviato il 21 Febbraio 2015 ore 17:53

Tuttavia credo che gran parte delle difficoltà che si incontrano nel tentativo far raggiungere alla fotografia lo status di Arte consista nel pretendere di applicarle i medesimi parametri della pittura, ...


Questa mi pare però una tendenza che appartiene più che altro al passato, e più precisamente al passaggio tra il XIX è il XX secolo, ovvero a quella scuola "pittorialista" che per conferire uno statuto di arte alla fotografia propugnava una pedissequa imitazione della pittura che a noi appare decisamente ingenua.
Nella seconda puntata della serie di documentari "Photo - L'arte della fotografia" (guarda il caso, lo stesso titolo di questo 3D) curati da Stan Neumann (che viene periodicamente ritrasmessa da Sky Arte), intitolata appunto "Il Pittorialismo" *, quale sintesi della filosofia di questa corrente si dichiara che "per diventare artistica la fotografia deve rinunciare a se stessa e divenire non fotografica". Vengono individuati come suoi significativi rappresentanti Pierre Dubreuil, Guido Rey, George Davidson, Alvin Coburn, Frank Eugene, Fred Holland Day, Robert Demanchy, Heinrich Kuhn, Paul Havilland, Edward Steichen e Alfred Stieglitz. Sarà proprio la foto di quest'ultimo intitolata "the Steerage" (Il ponte di terza classe) del 1907 a decretare il superamento del "pittorialismo" a favore della "Straight Photography"; e Steichen lo avrebbe seguito di lì a breve.
Anche Italo Zannier, in "Storia e tecnica della fotografia" (Roma-Bari, Laterza, 1984), parla di questo superamento senza però focalizzarsi su "the Steerage" come momento fondamentale di tale processo.
Poi, anche successivamente, le influenze della pittura sulla fotografia possono essere rintracciate negli autori o più disparati, ma io non le vedrei così unidirezionali: un pittore come Edward Hopper faccio fatica a concepirlo in un'epoca antecedente all'invenzione della fotografia.
Mi sembra che qualcuno abbia coniato la definizione di "neo-pittorialismo" per Franco Fontana e per altri autori. A me questo termine convince poco. Se in Fontana (ma anche in Luigi Ghirri e altri) si possono rintracciare influenze di vari pittori del Novecento, siamo comunque lontanissimi da quell'ingenua imitazione della pittura che vediamo all'opera nei fotografi di oltre un secolo fa.


* P.S. E questo:

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2015 ore 19:36

Roberto, non mi riferivo tanto al "pittorialismo" ottocentesco, che si rifaceva fondamentalmente alle forme accademiche della pittura, e nemmeno a quello che può essere il metodo di un fotografo maturo, quanto piuttosto alla difficoltà di tutti quelli che iniziano a praticare la fotografia come mezzo espressivo ad uscire da una visione legata al disegno e alla pittura. Molti di quelli che pure hanno alle spalle studi artistici, non ci riescono nemmeno dopo anni.

Ritengo comunque che la fotografia rimanga tutt'ora frenata da due condizioni, di cui una legata alla natura del mezzo fotografico di poter unicamente "ritrarre" ciò che ha di fronte (facevo appunto l'esempio della difficoltà che avrebbe avuto Picasso a scattare una foto "cubista"), che lega alla fotografia la "maledizione" di essere comunque "figurativa", sia pure in senso lato, dal momento che l'obiettivo può unicamente descrivere ciò che "vede" fisicamente; l'altra condizione è di tipo culturale, ma qui direi che il ruolo fondamentale lo gioca quella che potremmo definire l'utenza del linguaggio fotografico, ossia l'osservatore finale che non ha, almeno in Italia, la cultura necessaria per distinguere i due linguaggi, fotografico e pittorico, però di fatto, con le sue preferenze esercita una notevole spinta sull'indirizzo della fotografia (con l'avvento di Internet poi ...). Un esempio: le immagini di Marc Adamus, spalleggiato dagli insegnamenti tecnici di Dan Margulis (che per altro mi pare abbiano entrambi molti più seguaci negli Stati Uniti che da noi, a riprova che forse il gap culturale tra loro e l'Italia non è poi così grande); intendiamoci, a me non dispiace osservare le immagini di Adamus e ho perfino provato a realizzarne di simili, ma non mi azzarderei ad elevarle ad Arte, mentre invece mi pare che questa sia la strada che prendono (anche a giudicare dai prezzi che riescono a spuntare lui e i suoi emuli).

P.S. sei l'unico che finora ha citato Italo Zanier, mio vecchio professore dei tempi dell'Università

user46920
avatar
inviato il 21 Febbraio 2015 ore 19:44

... a quella scuola "pittorialista" che per conferire uno statuto di arte alla fotografia propugnava una pedissequa imitazione della pittura che a noi appare decisamente ingenua. ...
"per diventare artistica la fotografia deve rinunciare a se stessa e divenire non fotografica"


... mi sa che purtroppo è proprio così !!!

avatarsupporter
inviato il 21 Febbraio 2015 ore 21:21

sei l'unico che finora ha citato Italo Zanier, mio vecchio professore dei tempi dell'Università


Quindi hai fatto anche tu, come me, l'IUAV... Oppure sei stato allievo di Zannier al DAMS, con Sgarbi che gli faceva da assistente?
Comunque ho conosciuto Zannier molto bene. Uso il passato perché ci siamo persi di vista, praticamente da quando è andato in pensione. Ricordo certe piacevoli conversazioni al baretto all'ingresso dei Tolentini (quello alla sinistra del portale di Carlo Scarpa - adesso è gestito da cinesi). Raccontava del suo amico Fulvio Roiter con affetto ma con una punta di ironia. Del fatto che quest'ultimo non non ha mai accettato il fatto che Rodčenko, Moholy-Nagy e i fotografi della Bauhaus, negli anni '20 (quelli in cui Roiter è nato) fotografassero tenendo la macchina inclinata: "il xse mati... nol se tiene la machina storta!". E Zannier tentava di fargli cambiare idea... Sono andati avanti per non so quanti anni con questa discussione, forse non hanno ancora smesso. Ma forse conosci già questo aneddoto.

...l'osservatore finale che non ha, almeno in Italia, la cultura necessaria per distinguere i due linguaggi, fotografico e pittorico, ...


Mi viene in mente la dichiarazione di Gianni Berengo Gardin, in un documentario su di lui del 2009 che ogni tanto viene ritrasmesso da Sky Arte: "Se qualcuno mi dice: 'Che bella questa fotografia! Sembra un quadro!' mi offendo... Se avessi voluto fare dei quadri avrei fatto il pittore!". Immagino che glielo dicono spesso, e visto il caratterino del Berengo posso immaginare anche le risposte...

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2015 ore 9:18

Roberto, che non ci fosse più religione era già un discorso da "artisti", ma che i cinesi siano arrivati a gestire anche il baretto ai Tolentini ... MrGreen
Comunque capisco perfettamente lo sfogo di Berengo Gardin; personalmente non l'ho mai conosciuto, invece avevo conosciuto Bepi Bruno, paesaggista (mentalità che esprimeva perfino quando eseguiva ritratti, ambientandoli) un po' vecchia maniera, ma attentissimo ai particolari e con la mania dei neri profondi; era stato lui, alla fine degli anni "70 a farmi apprezzare le carte da stampa Agfa

avatarsupporter
inviato il 22 Febbraio 2015 ore 11:29

Senz'altro un grande paesaggista Bepi Bruno.
Su di lui ho trovato questa selezione delle sue opere che mi sembra apprezzabile (ce ne fosse stata qualcuna in più non sarebbe stato male):
www.cflagondola.it/Archivio/Anni-50-70-Autori/bruno/index-1.html
Questa in particolare della campagna pugliese del '58:
www.cflagondola.it/Archivio/Anni-50-70-Autori/bruno/pages/07.html
per quanto possa parere una forzatura, mi sembra che, con quelle campitture delle coltivazioni appiattite prospetticamente e quegli alberi che fanno capolino tra le ondulazioni del terreno, anticipi le composizioni Franco Fontana, fatto salvo che non ci sono i tipici colori un po' saturi di Fontana (elemento fondamentale della sua poetica), ma piuttosto notevoli variazioni chiaroscurali.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2015 ore 9:07

le immagini di Marc Adamus, spalleggiato dagli insegnamenti tecnici di Dan Margulis (che per altro mi pare abbiano entrambi molti più seguaci negli Stati Uniti che da noi, a riprova che forse il gap culturale tra loro e l'Italia non è poi così grande); intendiamoci, a me non dispiace osservare le immagini di Adamus e ho perfino provato a realizzarne di simili, ma non mi azzarderei ad elevarle ad Arte, mentre invece mi pare che questa sia la strada che prendono


Perchè in quest'ambito siamo un pò come i russi. Ci piacciono le cose che brillano.
Ironia a parte, Adamus vende ad un mercato consumer. E per quanto possano essere visivamente appaganti le sue foto, l'arte è da ricercare altrove, anche perchè c'è arte nel mondo della fotografia, assolutamente, magari non così in piena luce.
Dipende

avatarjunior
inviato il 23 Febbraio 2015 ore 10:25

Solo l'uomo può rendere "arte" ciò che fa, usando le sue doti nelle più svariate direzioni. Puccini ha dimostrato le sue geniali doti attraverso la musica, altri attraverso la pittura e via discorrendo. È ovvio che rimane il gusto personale...ed è difficile rendere onore a qualcuno che fa qualcosa che personalmente proprio non piace...ma se piace alla maggior parte della gente, un motivo ci sarà!.. Penso che si possa fare arte anche attraverso la fotografia, ovviamente ci deve essere un artista dietro...e se una persona viene apprezzata dalla maggior parte della gente ci sarà sempre un motivo... Il genio o l'arte di qualcuno dovrà essere riconosciuta non da chi pensa di essere tale, ma universalmente. Ci sarà sempre qualcuno a cui non piace Puccini, ( forse anche perché non lo conosce) ma vi garantisco che ha impiegato tutta la sua vita a studiare e a scervellarsi per come fare uscire quello che sentiva dentro di sé. Questo vale per un qualsiasi altro artista, e per chiunque abbia fatto analoghi percorsi. E la fotografia è stata il mezzo per fare uscire il genio di qualcuno? Personalmente penso di si...e non sto a far nomi. Dico solo che come non si può definire pittore chi imbianca casa sua, non si può definire fotografo o tanto meno "artista fotografo" chi, grazie alla tecnologia di oggi, arriva bello fresco, fa tre scatti, li pasticciaccia un po al computer, e magari si arrabbia perché a qualcuno non piacciono.
Dimenticavo di dire che l'arte è una cosa,
...la fortuna un'altra.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2015 ore 10:30

Matteo, il tuo ragionamento non fa una grinza; quello che mi domando io è quanti, al di fuori degli "addetti ai lavori" vedano la differenza tra ciò che è arte e ciò che è solo consumer, perché quando quest'ultimo raggiunge i prezzi del primo, qualcosa che non quadra ci deve essere (almeno se è vero che Phantom di Peter Lik, come afferma lui stesso, ha spuntato 6,5 milioni di dollari)

user46920
avatar
inviato il 23 Febbraio 2015 ore 11:18

Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere.

grazie di averla scritta in modo chiaro e scorrevole ... sono molto d'accordo, l'impegno sia tecnico che concettuale in qualunque opera, per essere considerata minimamente artistica, non possono mancare.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2015 ore 14:00

Penso che si possa fare arte anche attraverso la fotografia, ovviamente ci deve essere un artista dietro.


Come nella pittura, musica, scultura, ecc.

quanti, al di fuori degli "addetti ai lavori" vedano la differenza tra ciò che è arte e ciò che è solo consumer, perché quando quest'ultimo raggiunge i prezzi del primo, qualcosa che non quadra ci deve essere (almeno se è vero che Phantom di Peter Lik, come afferma lui stesso, ha spuntato 6,5 milioni di dollari)


Ma infatti i non addetti alla fine possono dire ben poco. Purtroppo, perchè sarebbe bellissimo fare in modo che un messaggio\progetto\intento\visione venga veicolato senza problemi a tutti gli "spettatori" ma questo presuppone che l'artista metta a disposizione una chiave di lettura, dichiarazione di intenti, un qualcosa che possa permettere di apprezzare il lavoro (a prescindere che poi piaccia o meno, apprezzare, rispettare è altra cosa), ma che anche da parte del pubblico ci sia l'impegno di studiare, approfondire, capire l'artista. E' vero, l'ho già scritto mille volte questo concetto, ma se non avviene questo succede che prendiamo i quadri di picasso come delle linee sghembe e basta.

Per quanto riguarda i prezzi... Diciamo che spesso e volentieri c'è una "mafia" composta da artisti\curatori che vuole pompare i prezzi delle opere, e vi è un semplice modo. Basta farla comprare a qualcuno che è d'accordo con loro, auto-comprarla con prestanome. Così non vi è un reale circolo di moneta ma l'opera prende un valore assurdo. E pare che sia il caso di Peter Lik, che tra l'altro è un'opera di dubbio valore. Non ricordo bene il link di questa supposizione .


A proposito di Lik, ho letto una delle più grandi verità in questa branca dell'arte....
E' stato definito "il Michael Bay della fotografia".
Applausi, mi inchino.
Mi inchino ridendo come un matto. Frase geniale.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2015 ore 14:32

Una intervista datata alla grande Letizia Battaglia

www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=781#arte

Anche lei cerca di dire come la pensa a riguardo. Senza peli sulla lingua ma anche molto umilmente.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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