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Meyer optik telemegor 400mm f5.5 M42


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avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 17:55

TAMREX è il T-REX della TAMRON:

il 150/600, il più grosso della gamma, il T-REX insomma...

SorrisoSorrisoSorriso

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 17:59

Sono tanti i nomignoli affibbiati, mi vengono in mente di botto in casa MINOLTA - SONY:

- il Biancone;
- il Nerone;
- il Carletto;
- il Carlo Magno;
- il Sacro Graal;

poi ci sono anche molti CANON che hanno nomi curiosi (tra cui il 50/1,2 che non mi ricordo più come viene soprannominato, ma qui lo sanno tutti di sicuro).

E' una delle cose più simpatiche del ns. mondo...

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 18:15

C'è anche l'occhio d'acquila: il Tessar

avatarjunior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 18:18

LO AVEVO IMMAGINATO CHE SI RIFERISSE AD UN TAMRON..MA QUALE? MrGreen

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 18:20

Il 50L è il feticcio talpone (Cit. Paco)

avatarjunior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 18:39

Il Tessar occhio d'aquila me lo ricordavo pure io MrGreen se non ricordo male e' un tripletto ?!

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 20:28

Si

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 21:37

Riguardo il novoflex 400, ce ne sono due, un doppietto e un tripletto, molto migliore, che con opportuno tubo di messa a fuoco maggiorato, copriva pure il 6x6. Lo ebbi a fine anni 70. Era molto costoso, tutto il complesso costava dai 2.5 ai 3 milioni di lire di fine anni 70. Erano molti pezzi da montare insieme. Quello verde oliva è il modello C. Io avevo il B, che aveva la particolarità di montare anche un 280 5.6, oltre a 400/5.6 e 600/8. Li usai tutti e tre con soddisfazione da fine anni 70 a metà anni 80. Il C era più moderno ed accattivante, ma come spesso accade non era meglio. Innanzitutto non poteva montare il 280. Poi aveva un tubo estensibile incorporato, per diminuire la distanza di messa a fuoco, ovviamente più robusto, che si tirava fuori a mano. Il B aveva invece un bel soffietto, forse un po' più delicato, ma con delle manopoline micrometriche (come i soffietti macro della Novoflex), con una regolazione fine che mancava al C. Inoltre era più leggero del C, anche se non di molto. Era presente anche un duplicatore denominato Tex, molto molto buono. Ciò che decretò la fine di questo sistema fu ovviamente l'autofocus, e ancora prima la messa a fuoco interna. Innanzitutto il 400/5.6 Nikon IF-ED, sigla quest'ultima che causò non poche nevrosi negli appassionati fotonaturalisti degli anni 70-80. E addirittura Sigma che cominciò a proporre dei 400/5.6 che pesavano sotto il chilo, lunghi poco più di un palmo di mano, che quasi si potevano mettere in tasca e che a quattro soldi non andavano poi tanto peggio dei Novoflex. Dopo un po' li fece pure apo e pure af. Se si vuole l'ebbrezza di un supertele 400mm a 50-100€, consiglio uno di questi, invece dei vecchi bestioni teutonici, pesantissimi, grossissimi, lentissimi, con messa a fuoco a barilotto estensibile, e inusabili a ta.

avatarsenior
inviato il 21 Marzo 2017 ore 22:35

E' vero!

Il TALPONE Canon ed l'OCCHIO D'AQUILA: il Tessar.

La sapete la storia delle grandi ottiche ZEISS, vero?
Vabbè ve la racconto in sintesi.

1° FASE
Alla fine dell'ottocento (forse 1896) nasce il PLANAR.
Ottica complessa, molti elementi (mi pare 6), problemi di spazio (aria) tra i gruppi.
Risultati in prima battuta deludenti e l'ottica commercialmente è un pò un flop.
Il geniale inventore Paul Rudolf al momento non ci farà una gran figura, ma si rifarà presto con il TESSAR di cui tra poco seguirà descrizione.
Occorrerà attendere forse 40-50 anni perchè, cambiate le tecnologie costruttive ed eliminato lo spazio vetro aria, sia possibile raggiungere i limiti massimi della qualità e della luminosità con il PLANAR.
PLANAR che rappresenta lo schema ottico di punta più utilizzato al mondo.
Solo che oggi si può fare, alla fine dell'ottocento era come inventare il razzo che andava sulla luna, senza ancora aver inventato il motore che lo spingeva su ...
Infatti l'ottica più luminosa mai costruita (e non regalata proprio nel prezzo) è il 50mm f/0.7 costruito intorno agli anni 60' per la NASA da mamma ZEISS (è mia mamma per noi Sonysti), e usato anche da Stanley Kubrick per l'evidente grandi doti di sfocato in un famoso film (che non mi ricordo più quale sia ...)
E vorrei vedere se a F0,7 non faceva il BOKEH ...

2° FASE
Passano meno di 10 anni dalla progettazione del PLANAR che il buon RUDOLF di cui sopra ha una idea di non poco conto.
Siamo agli inizi del 900'.
L'amico si rende conto che la tecnologia industriale dell'epoca non poteva costruire ottiche come il PLANAR.
Occorreva qualcosa di più semplice, di più economico, anche da costruire e che - forse - alla fine dava migliori risultati (all'epoca).
Nasce il TESSAR, il MITO che ha intruppato generazioni e generazioni di fotografi (compreso il sottoscritto e suo padre).
TESSAR vuol dire 4 lenti (in 3 gruppi), è più semplice da costruire in via industriale, presenta meno criticità rispetto al teoricamente migliore PLANAR (perchè ha meno superfici aria/vetro un tempo molto problematiche) ha meno problemi di aberrazioni cromatiche e flare (per quanto potessero contare allora dove il colore ancora non esisteva), e un notevole microcontrasto.
Microcontrasto che, secondo una notevole frangia di fotografi, lo ritiene la lente per eccellenza (non era vero, ma all'epoca eravamo convinti di ciò).
Insomma una vera e propria "genialita" perchè si trattava di inventare un'ottica che - all'epoca - era la migliore per l'industria del tempo.
Ed è una vera rivoluzione.
Un grande ottica ad un prezzo onesto.
C'è che ritiene il TESSAR la miglior e più definita ottica, chi no.
Ci sono state legioni di utilizzatori di ROLLEIFLEX T (quella con il Tessar) che si ritenevano privilegiati rispetto alla ROLLEIFLEX F (quella con il Planar).
Io, per la cronaca, appartenevo come forse avete già inteso alla prima fascia e la mia ROLLEIFLEX T è ancora perfettamente funzionante ...
In ogni caso il TESSAR è stato uno schema ottico che ha fatto la storia e forse il più diffuso in assoluto (ad esempio anche oggi lo zoom ZEISS in FE 24/70-4 per le ML SONY è un Tessar).

3° FASE
Ed arriviamo (si fa per dire) molto più vicino ai giorni nostri.
Arriviamo agli anni 30' (il TESSAR era del 1902 o giù di li).
In ZEISS arriva un giovane ingegnere: Ludwig Bertele, che progetterà la migliori ottiche del secolo scorso (e non credo che nel presente abbiano mai saputo fare nulla di meglio...).
Probabilmente il più geniale ottico moderno, anche perchè, se non l'avevate capito le ottiche le hanno progettate sul serio fino agli anni 30', poi hanno solo incominciato a giocare con i trattamenti MC e similari ... Sorriso
Solo con i da noi evitati come la peste super zoom da 10-30 ingrandimenti - IMHO - si è inventato qualcosa di veramente nuovo negli ultimi anni, ma parlare di super zoom in queste sedi si rischia il linciaggio, per cui evito alla radice ... SorrisoSorrisoSorriso
Tornando al SONNAR questo raggruppa tutti i vantaggi del PLANAR e del TESSAR:
- è più semplice del PLANAR,
- è più luminoso del TESSAR (dimenticavo di dire prima che il TESSAR era tutto salvo che luminoso);
- è più facile da produrre del PLANAR perché ha meno superfici aria/vetro (vero problema dell'epoca, in assenza di MC).
Insomma una vera e propria prelibatezza.
Il SONNAR, IMHO, è l'ottica ZEISS da me preferita.
Luminosa, tagliente appena chiudi di 1-2 EV il diaframma, e con un BOKEH straordinario.
Difetti?
Uno, ma dirompente!
Non va sulle REFLEX!
E' un non retrofocus e pertanto necessita di un tiraggio limitatissimo.
Per queste ragioni tutte le REFLEX utilizzano PLANAR (che oggi con la mutata tecnica produttiva si posso utilizzare senza problemi) e non SONNAR, che non potrebbero mai mettere a fuoco all'infinito su di una reflex.
Però guardate bene cosa fa quest'ottica su di una ML e poi fatemi sapere.
Io sono innamorato del SONNAR 35/2 della mia RX1R.2, così come della replica russa post bellica che si chiama JUPITER 3: un 50mm F1,5 da urlo sotto tutti i profili (salvo ovviamente il MC, che in quegli anni non c'era).

Rimane, oggi, la cenerentola TESSAR.
Praticamente dimenticata da tutti e bistrattata ingiustamente nelle poche volte in cui è presente (come il SONY FE 24/70-4).

Ho diversi vecchi TESSAR con i vari attacchi.
Scattare con loro, rigorosamente in BN, mi fa tornare indietro nel tempo.

Non dimentichiamo la storia che c'è dietro a queste ottiche, vecchie o moderne che siano, perchè sono tutte figlie di quei sigg.ri RUDOLF o BERTELE che forse non avrebbero mai pensato di essere ancora presenti, direttamente o meno, dentro l'oculare di centinaia di migliaia di fotografi digitali di oggi e davanti al loro sensore che ha soppiantato quella pellicola all'argento che loro hanno conosciuto ed amato.

GRAZIE RUDOLF!

GRAZIE BERTELE!

;-)

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 0:37

Il SONNAR, IMHO, è l'ottica ZEISS da me preferita.
Luminosa, tagliente appena chiudi di 1-2 EV il diaframma, e con un BOKEH straordinario.
Difetti?
Uno, ma dirompente!
Non va sulle REFLEX!
E' un non retrofocus e pertanto necessita di un tiraggio limitatissimo.
Per queste ragioni tutte le REFLEX utilizzano PLANAR (che oggi con la mutata tecnica produttiva si posso utilizzare senza problemi) e non SONNAR, che non potrebbero mai mettere a fuoco all'infinito su di una reflex.

In tutta onestà non l' ho capita..... di quali Sonnar parli che non vanno sulle reflex 24x36 ??? Eeeek!!!
Il Sonnar 200 f/2.8 mette a fuoco all' infinito senza problemi nè modifiche ;-)





avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 9:19

Ciao Allmau,
Tony parla dei Sonnar 5cm, quelli montati sulle mitiche Contax I, II, III, dell'anteguerra e IIa, IIIa riprogettate nella Germania Ovest. C'erano la versione f/2 e la versione f/1.5.
Intanto qui una foto con il Sonnar 5cm f/2 del 1936, con anelli macro.
E qui una foto con un Tessar 18cm f/4.5 del 1918.

Ciao, Roberto

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 9:20

Il SONNAR 200, avendo 20cm di focale, può ben permettersi di essere non retrofocus e mettere a fuoco all'infinito su di una reflex (che hanno tiraggi medi tra i 35 ed i 48mm).
Un SONNAR 35 o 50 no (forse il 50 va su qualche reflex a poco tiraggio, ma non ne sono per nulla sicuro).

E i vari PLANAR, TESSAR e SONNAR nascono tutti come 50mm o giù di li, perchè all'epoca quella era la focale principalmente usata.

Non so se hai mai preso in mano un SONNAR 50/1,5 per Range Finder.
E' grande come un tappo di champagne ...

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 9:26

Tony, quando ne troverò uno a buon prezzo stapperò una bottiglia di Champagne, così potrò fare il confronto diretto MrGreen

Ciao, Roberto

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 9:27

Comunque una cosa che forse pochi sanno, tranne i vecchi del mestiere, è quella che negli anni 60' non era una cosa straordinaria vedere montate ottiche RF su REFLEX.
Come?
Semplice: anello adattatore, specchio bloccato alzato (l'ottica rientrava nel bocchettone) e mirino galineiano sulla slitta flash.
Messa a fuoco a occhio od in iperfocale, ovviamente.

Era l'unico modo per usare i SONNAR (ed anche certi grandangoli non RF) su di una reflex.

Ah, gran virtù dei cavalieri antiqui ...

avatarsenior
inviato il 22 Marzo 2017 ore 9:28

Roberto,

prendi lo JUPITER 3.

Lo trovi a circa 150-200 Euro in ottime condizioni ed è straordinario.

Del resto è fatto con i macchinari "rubati" dai russi alla ZEISS.

Io lo preferisco perfino all'originale perchè fa più swirly.



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