| inviato il 09 Gennaio 2015 ore 19:25
quoto Caterina parola per parola :D |
user20639 | inviato il 09 Gennaio 2015 ore 20:31
Contribuisco Ritornare al principio, ricominciare da dove si era partiti? Bisogna ricordare che siamo partiti dalle prime immagini nelle caverne. Abbiamo cominciato a renderci conto dello spazio esterno dai disegni, da immagini non dalla scrittura. Che significato avrà? Dite che il futuro è nelle raffigurazioni spontanee, realizzate da mezzi non professionali, una ricerca di linguaggio che tutti comprendano e che stimoli attenzione. Lo penso anch'io. Mi viene in mente il messaggio della comunità scientifica, che nell'ultimo congresso mondiale per la salvaguardia del pianeta e della natura, si preoccupava di propagare il messaggio, di farlo comprendere meglio alla politica e a tutti i paesi di religioni e culture diverse. Visto che il problema è il più grande che mai l'uomo abbia affrontato, allora, tutti potranno dare un contributo per l'informazione, ma si è scelto di lanciare l'emergenza con il cinema e gli attori, come se la fotografia non potesse essere più molto incisiva, efficace. La fotografia non è più affidabile neanche per il documento? Troppo facile da manipolare. Penso che l'immagine del futuro sarà tridimensionale, ma sarà ancora più facile l'elaborazione sintetica. Secondo me, è il caso di pensarci seriamente o fra non molto: fare il fotografo, avrà significato solo per la pubblicità. |
| inviato il 09 Gennaio 2015 ore 20:46
“ Bisogna ricordare che siamo partiti dalle prime immagini nelle caverne. „ Sei mai stato ad Altamira? Che Artisti!! I loro disegni a distanza di millenni hanno una forza incredibile sono espressivi..tridimensionali.. e coloratissimi..anche senza Ps |
user20639 | inviato il 09 Gennaio 2015 ore 20:58
Non ancora Caterina, ma penso che nel prossimo cammino farò la costa atlantica, di sicuro mi fermerò ad Altamira, ma anche in tanti altri posti importanti che sono da quelle parti. Nello scorso cammino, sono stato ad Atapuerca, dove si ipotizzano nuove deduzioni sull'origine della specie umana. Se posso approfittare, volevo chiederti se è già reperibile il film si Salgado, Il sale della terra... Non riesco a trovare una sala che lo proietti. Grazie |
| inviato il 09 Gennaio 2015 ore 21:09
Non so dirti , io l'ho visto al cinema, ma era proiettato in una sola sala in tutta Genova.. |
| inviato il 09 Gennaio 2015 ore 21:45
La fotografia non deve per forza essere sincera. Non credo al discorso del tridimensionale, almeno nel breve periodo. Sono anni che ce la menano con il cinema 3d, ma ancora oggi, seppur l'esperienza sia migliorata moltissimo, si è rivelato un grosso flop. Credo ci sarà meno distinzione tra immagine statica e immagine in movimento, anche se ad oggi, nonostante il grande balzo del digitale, è estremamente più difficile creare un filmato tecnicamente buono rispetto ad una fotografia di pari livello, inoltre il filmato è anche più difficile concettualmente perché richiede una storia da raccontare, mentre le foto (soprattutto quelle oggetto del thread) spesso non hanno un contenuto che va oltre all'estetica. Riguardo la scelta del cinema per passare messaggi rispetto alla fotografia sia l'esatto opposto. Il cinema è finzione, uno degli ingredienti fondamentali è la sospensione della realtà, quindi il messaggio può essere confezionato ad arte per essere comunicato ad un pubblico vasto. Un attore popolare è decisamente più conosciuto al pubblico rispetto al più famoso dei fotografi. Va da sè che un messaggio universale abbia bisogno di testimonial universali. |
user20639 | inviato il 09 Gennaio 2015 ore 22:56
Caro Fabio, se qualche fotografo ha avuto fortuna, è per il fatto che ha saputo parlare al cuore e al cuore si parla solo con la sincerità. Non c'è vero artista che abbia avuto fortuna se non comunica le sue opere al cuore della gente, altrimenti non viene riconosciuto, ma per il fatto che l'arte è verità assoluta e sublime, viene combattuta e oltraggiata a tutti i livelli, perché è dall'arte che nascono le intuizioni dell'evoluzione e della storia umana che si tramutano in progetti e poi in realtà con l'aiuto anche della scienza, un perenne scontro con la conservazione di tutti i tempi. L'artista dicono che sia matto, egocentrico a volte incomprensibile, per il semplice fatto che la gente non ha gli strumenti di conoscenza per capire, l'artista non ha tempo da perdere è troppo impegnato e troppo proiettato avanti-forse altre dimensioni del pensiero razionale e se si dimentica di mangiare o di tornare a casa, sicuramente ha qualcosa di importante. Ma la gente lo rispetta solo per una cosa, la sua sincerità. Se un poeta non parla con sincerità al cuore della gente, allora non è poeta. Il fotografo che cerca di fare arte non può essere in malafede. Guardate, la sincerità non è una concezione del passato, è una necessità di oggi. |
user46920 | inviato il 10 Gennaio 2015 ore 6:02
Ottimo tema Leoconte !!! ... interessante, ho letto tutti passaggi. Forse da qui sul forum, non si vede fuori, ma tutti quei mi piace sullo stile Americano, sono sproporzionati e moltiplicati solo dai nuovi-possessori-di-macchine-fotografiche-digitali-fotoscioppari (oltre che da amici e parenti). La gente "normale" (quella senza macchina fotografica) non darebbe quei voti. |
user20639 | inviato il 10 Gennaio 2015 ore 8:58
La nostra comunità è indignata dalla volgarità, abbiamo nella testa e nello stomaco un grande peso, amarezza... Si dice che nell'Italia di oggi: le arti i prodotti, lo spirito caldo mediterraneo, che è sempre stato molto amato non sia più in grado di esprimersi e di essere riconosciuto altrove... Si, proprio noi, il paese che ha esportato cultura e bellezza da secoli. Pensate, che per vendere un qualsiasi oggetto ci vuole fiducia, se chi compra non ha fiducia di chi vende è ovvio, non succede nulla. Per vendere ( no, i mi piace), la necessaria condizione è la sincerità. E' chiaro che se si vole fare dei passi avanti come fotografi o come uomini di questa società, la condizione indispensabile da ristabilire è la sincerità. Forse in questi ultimi decenni la condizione del nostro vivere è stata comoda e ricca, abbiamo cominciato a vivere pensando che tutto quello che può servire è l'avere i soldi, dimenticandoci completamente dell'essere. Quanti fra noi, invece di amare la fotografia, sono abbagliati dalla macchina fotografica? Non abbiamo capito che questo grande e formidabile mezzo che è il sito di Juza è un strumento di profitto economico, ma che può dare visibilità a chi vuole approfittare seriamente della ricerca, se ha qualcosa di sincero da dire, quindi da vendere. Il prodotto che si compra deve essere sincero, onesto, ben rifinito e sostanzioso, altrimenti possiamo tenercelo, ma non basta, l'oggetto deve mutare la testa di chi compra, deve creare un sogno, allora si compra un sogno degli altri, che però vogliamo fare nostro. Attenti, il sistema e subdolo e no perdona. Comprando il sogno di altri, non si sogna più con i nostri. Allora cosa siamo, solo consumatori? Se vogliamo divertirci, siamo qui per farlo e nessuno lo vieta, ma se qualcuno vuole essere altro, approfitterà con occhi aperti anche di questi mezzi, macchine o siti che siano. Però, noi possiamo usare quanti mezzi vogliamo e investire molto denaro sulla nostra carriera o scolarizzarci molto, ma se manca la sapienza della sincerità.... |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 9:02
Enrico, sei su fb? Si trovano montagne di foto che fanno impallidire lo stile americano cui la gente "normale" da decine di migliaia di like |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 9:21
Non credo che l'arte sia così sincera come dici tu. Il reportage, come documentazione dei fatti dovrebbe esserlo, ma è comunque sempre filtrato dalla mente, dalla visione del mondo del fotografo. Probabilmente anche perché il concetto di verità è estremamente relativo. Figuriamoci nella fotografia più creativa. Già semplicemente comprimere i piani con un teleobiettivo è un alterazione della realtà perché avvicina oggetti che in realtà sono distanti, come l'uso di un grandangolo crea un'idea di spazio anche dove non ce n'è. Nella storia i grandi artisti hanno sempre lavorato sotto committenti, creando quanto veniva richiesto. Sicuramente elaborando personalmente il messaggio, usando il loro stile, ma comunque non possiamo dire che fossero completamente liberi di essere sinceri. E anche il concetto di arte/artista sono abusati, spesso anche con fini commerciali, tutt'altro che sinceri. La fotografia è un arte? Sì. Tutta la fotografia è arte? Assolutamente no. Le fotografie fotocopia cosa hanno di artistico? Nulla, come la maggior parte di chi si professa artista o cerca di essere artista alla fine non lo è. Non basta scattare una foto paesaggistica come quelle di Fontana per essere artisti. Lui lo è, ma certe intuizione le ha avute prima che una buona parte di chi lo imita nascesse. In quel caso ritengo molto più onesto e sincero il fotoamatore che si accontenta di scattare una bella foto imitando le foto di qualcun altro, ma dichiarando bellamente di fregarsene di fare arte, ma di scattare perché gli piace così. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 9:47
Condivido molto dell'ultimo intervento di Leoconte. Tuttavia è necessario fare alcune precisazioni. I fatti che avvengono e che sono davanti al nostro obiettivo sono sempre unici. Noi li conosciamo attraverso i nostri 5 organi di senso, che però sono soggettivi, non c'è un occhio uguale all'altro: due persone hanno occhi diversi e percepiscono lo stesso evento in modi anche sensibilmente differenti: di qui viene la falsa affermazione che la verità non esiste. La verità è semplicemente la conoscenza completa e perciò obiettiva dell'evento, da un punto di vista razionale esiste (anche se spesso non la conoscialmo). Ma la percezione individuale rimane sempre diversa, per cui dal punto di vista dei nostri organi di senso (ma anche del nostro apparato cognitivo, la corteccia cerebrale) ognuno vede l'evento con occhi diversi, per cui da questo punto di vista la "verità" diventa un mito, è assolutamente soggettiva. Per ultimo quoto Fabio: la corrente psichedelica della musica pop degli anni '60 e '70 (in primis i Pink Floyd) ottenendo un successo di pubblico assolutamente insuperato, non si interessava in alcun modo della verità quando descriveva situazioni e fatti, ma approfondiva completamente la percezione individuale. Plaudo assolutamente a questa impostazione in fotografia, ma che ciascun fotografo si caratterizzi per una propria originalità che lo faccia riconoscere tra mille come A. Adams, Helmut Newton, Man Ray e Henry Cartier Bresson. Cito questi perchè il tempo non ha prevalso sulla loro opera, ma, come Van Gogh dopo la sua morte, li ha eletti a grandi artisti. Bisogna puntare in alto: un giorno un cristiano che aveva letto un volume sulla vita dei santi disse: non posso fare anch'io altrettanto? Era Sant'Ignazio di Loyola, che successivamente fondò i Gesuiti. Dunque stimolo tuttti i fotografi presenti nel sito di Juza ad essere originali, a cercare una propria chiave espressiva ed un proprio linguaggio (diffidare dell'esagerazione degli effetti speciali, vibrance, saturazione eccesso di maschera di contrasto, ecc.). Che ognuno punti in alto dunque, a meno che non decida di usare la fotografia per collezionare momenti e ricordi, come è pienamente leggittimo fare. |
user46920 | inviato il 10 Gennaio 2015 ore 9:51
No, Caterina, non ho fb. “ gente "normale" da decine di migliaia di like „ ... vuoi dire un po' come qui su juza ??? ... ci sta, ma bisognerebbe anche sapere chi sono questi (neo-fotografi, interessati alla fotografia, ecc). I miei sondaggi li faccio tra la gente che conosco e che incontro ed ho notato che non si sbaglia molto, se si è obbiettivi |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 10:13
“ vuoi dire un po' come qui su juza ??? „ Ti credo.. non hai fb Concordo con l'intervento di Fabio, ha toccato efficacemente alcuni punti importanti. |
| inviato il 10 Gennaio 2015 ore 10:20
In Italia ad esempio quello che sta diventando ripetitivo e banale, è la sfilza di fotografie che ritraggono la via lattea. Anche una foto poco studiata ma con una via lattea ben evidente, riceve una marea di like. I social richiedono questo mettendo ombra su immagini di paesaggio che sinceramente raccontano molto di più. Non me ne vogliano i fotografi notturni, non è proprio riferito a tutti, molti lavori sono notevoli. |
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