| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 12:18
Non posso che quotare Daniele anche io. |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 12:38
Si, la mia domanda iniziale, da completo ignorante sul fronte analogico, era proprio capire a quale sensore, in termini di MP, si può paragonare una classica pellicola da 35mm. E' chiaro che in generale il digitale ha introdotto tutta una serie di vantaggi rispetto all'analogico, ma se ci si mette a discutere di questi aspetti si può parlare da qui all'eternità :-) |
user15476 | inviato il 07 Dicembre 2014 ore 13:15
Per la domanda iniziale, scattare ad esempio con un Summicron permetteva ingrandimenti maggiori mantenendo qualità. Vorrei ricordare che esiste ancora anche la stampa a ingranditore colore con processo RA4 e da medio formato i risultati sono molto buoni, dove un 30x40 lo pago meno di 10 euro. Per stampe più grandi ci si può affidare al procedimento ibrido (scansione/stampa laser chimica). Il digitale non ha un look suo ma offre la possibilità di "imitare" ogni look che si vuole. Purtroppo a me spesso appare un pò troppo perfettino. Il negativo colore offre la possibilità di sovraesporre di 3/4 stop e ottenere quei toni pastellati e schiarite alla Vitali, Siracusa e ovviamente Ghirri. Volevo chiedere a chi di voi stampa b/n in camera oscura o si rivolge a lab specializzati, come quello storico di Milano: usate mai la tecnica della maschera di contrasto? Ovvero negativo con sopra interpositivo messi insieme a sandwich nell'ingranditore? www.maskingkits.com/maskingexamples.htm www.maskingkits.com/firstmask.htm Grazie |
user46920 | inviato il 07 Dicembre 2014 ore 13:16
Giuliano, grazie per la correzione sulla Velvia “ Quando proietto a 100 pollici una velvia 50...sento il reale davanti a me....Trasparenza,tridimensionalità,un altro mondo. „ ... eh, ti credo ... se si potesse vedere con lo stesso contrasto una proiezione a 18 o 24Mp di un Sensore FF tipo Leica-M9 o M ... ti assicuro che vedresti anche meglio !!! Visualizzando al 100% su qualsiasi monitor, mettendosi alla distanza giusta e spegnendo la luce, si vede solo un pezzo di quello che si potrebbe vedere e con una dinamica ancora incompleta. Quindi ancora oggi è impossibile fare paragoni reali tra pellicola e sensore, se non per risoluzione, dinamica e colori. Daniele:“ Cigno, certo che entra in gioco il rapporto tra ingrandimento e distanza dell'osservatore, ma fino a che punto rispettare questo rapporto mantiene inalterata la sensazione di nitidezza? „ ... non è che entra in gioco ... l' acutezza visiva è l'unico parametro, per valutare la risoluzione (gli occhi sono l'unico riferimento, per relazionare la "Realtà" ai prodotti delle Arti Visive come la fotografia). Se non conosci la risposta alla mia domanda (alla quale non hai risposto ), non vedo come si possa parlare di risoluzione, distanza di osservazione e nemmeno di nitidezza (che è un parametro diverso dalla risoluzione) “ che corrisponde a 32,7 cm per una stampa a 300 ppi da visualizzare a circa 30-32 cm di distanza „ Perché usi una distanza di osservazione di 30-32 cm ??? Perché usi 300 dpi ??? Perché non mi rispondi ???  |
user46920 | inviato il 07 Dicembre 2014 ore 13:28
Simone:“ Si, la mia domanda iniziale, da completo ignorante sul fronte analogico, era proprio capire a quale sensore, in termini di MP, si può paragonare una classica pellicola da 35mm. „ Simone, dipende da quale pellicola, soprattutto dalla sensibilità !!! ... in pratica la risoluzione per quelle migliori a bassi ISO, si aggira intorno ai 4000 dpi, che corrisponde ad un Sensore di circa 22Mp (5676 x 3784 pix). |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 13:28
L'equivalente su pellicola della risoluzione era la granulometria dei cristalli della pellicola, che erano più o meno di dimensione costante. per salire era necessario aumentare la dimensione del negativo. Ma mentre le immagini digitali vengono rappresentate a "quadretti" nella pellicola i cristalli sono più "caotici". Tutto questo in "teoria" in pratica non so dirti perchè quando feci fotografia si usavano pellicole ma ero a scuola, poi ho ripreso a fotografare nell'era digitale (il motivo è presto detto è un hobby e il digitale ha reso tutto più abbordabile). |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 15:03
Cigno, uso 300 dpi perché la risoluzione dell'occhio umano è di circa 12 linee per mm, quindi 306 linee per pollice, mentre una distanza di circa 30 cm (secondo alcuni sarebbero 25) è quella ritenuta utile per misurare tale risoluzione perché è quella di focalizzazione più usuale e quindi generalmente la migliore, ma ci si dimentica che questo avviene per il fatto che per lo più focalizziamo a breve distanza gli oggetti tenuti in mano e che la distanza di 30 cm, poco più o poco meno, è quella più comoda appunto per la posizione delle braccia (questo è un aspetto legato alla nostra evoluzione biologica e corporea che non viene mai sottolineato a sufficienza), probabilmente è per questo motivo che l'occhio umano non è adattato a focalizzare bene a distanze inferiori ai 25-30 cm. In realtà sono sempre più convinto che la variazione della risoluzione oculare, su distanze progressivamente maggiori, non sia affatto di tipo lineare, e probabilmente anche questo per ragioni evolutive. Se poi sostieni che la risoluzione non c'entri nulla con la nitidezza, allora dovresti essere tu a spiegare quale sia il tuo concetto di nitidezza, perché, se non è cambiato tutto negli ultimi tempi, si è sempre insegnato che la nitidezza non è un unico parametro, ma l'insieme di più elementi ed in particolare: risoluzione, intesa come numero di linee per mm, e acutanza, intesa come variazione di luminosità nelle immediate adiacenze di un bordo; tutte le elucubrazioni che possiamo fare circa la maggiore o minore nitidezza di un obiettivo, di un monitor o di una stampa finiscono per prendere in esame queste variabili |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 15:13
A proposito: anche l'angolo di campo della visuale umana (esclusa la visione periferica) incide sulla distanza di visualizzazione ottimale; per questo non possiamo considerare l'idea di visualizzare alla medesima distanza una foto da 20x30 cm e una da 70x100. Già un A3 si fatica parecchio a visualizzarlo completo a 30-35 cm di distanza |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 19:04
L'occhiodelcigno, la pellicola 50x60 la stampi a ink jet. Il pannellino degli ingranditori digitali e' veramente deludente nell'uso pratico. Marameo non ho mai usato quella tecnica. Il mio tipo di BN non cerca il dettaglio e il microcontrasto esagerato, e' comunque molto interessante e cerchero' di fare dei test. Quello che io uso molto e' la variazione di contrasto offerta dalle carte multigrade a seconda della zona della stampa. Permette interpretazioni estese a seconda delle zone. |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 19:53
Intanto il meglio è sempre ancora dietro..... Come con i cd che vengono soppiantati dall'ellepi. Lp.....tecnologia di oltre 100 anni fa.... Nelle fiere hi-fi internazionali girano solo più i giradischi.. Sento parlare tanto ed in modo tecnico e competente di mp ma forse ancora non ci si è resi conto che si corre dietro ai pomodorini ma manca la pizza. Le foto vanno giudicate globalmente. Una bella foto analogica batte sempre la corrispondente digitale. La gente la vede più reale....meno finta. Cosa me ne" frega" dei pixels ..... I più bei 70x100 nei ritratti li ho fatti con la Fuji a 6mp!!!! Una vecchia digitale che.....scimmiotta la pellicola. Detto questo...indietro non si torna.Vivo felice pure con il digitale che ha numerosissimi pregi. Se uno cerca l'assoluta qualità però sa che deve guardare indietro, per il momento. |
user46920 | inviato il 07 Dicembre 2014 ore 20:12
Sior Ferrari, non so cosa dire né cosa fare Correggere o lasciar perdere ??? Risulterebbe OT o servirebbe ad aiutare la comprensione generale sull'argomento ??? Marinaio:“ la pellicola 50x60 la stampi a ink jet „ ... cioè, sulla lastra trasparente depositi ad inchiostro un negativo della foto e poi con un ingranditore illumini la carta fotografica con la lastra a contatto e la svilluppi negli acidi ??? |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 20:47
Giuliano1955, la mia domanda era solo per "capire", non per giudicare se è meglio o peggio il digitale dal punto di vista della qualità. Volevo solo capire se appunto le due tecnologie, pellicola e sensore, sono in qualche modo paragonabili dal punto di vista puramente tecnico. |
| inviato il 07 Dicembre 2014 ore 20:52
Ok. |
| inviato il 08 Dicembre 2014 ore 1:33
Il mio giudizio potrá valere anche meno del 2 di picche, ma la resa di una Kodachrome o di una Velvia 50 proiettata con un Pradovit non l'ho ancora ritrovata nel digitale. Eppure ho 5 sistemi digitali e continuo a scattare con Leica M ed R e Velvia 50 e sviluppo e stampo ancora il B&N in camera, oscura oltre che scattare in digitale. Ma tutto ció è forse dovuto alla mia scarsa esperienza fotografica di soli 40 e piú anni...! P.S. i contests sono pieni di foto "finte" e ritoccare più della Parietti... con nitidezze inesistenti e donne ceramicate mai viste nella realtá. My two cents. |
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