| inviato il 27 Settembre 2015 ore 23:56
A me piacciono le cose difficili, le interfacce grafiche e i preset non mi piacciono. :) Jack_the_kayman: tutta la divagazione sulla soft proofing era solo una divagazione, per me. Il concetto che volevo esprimere è che calibrare e profilare un monitor in base alle sensazioni che hai osservando una stampa non è una cosa giusta perché anche se può sembrare ovvio mettere accanto unmonitor ad una stampa e prendendere di vedere la stessa cosa non si pensa al fatto che il primo emette luce propria, è autonomo, mentre il secondo deve accontentarsi della luce che c'è. E che luce c'è? Lascia stare questo lavoro ad altri. Se tu ti rendi conto che nelle condizioni di osservazione finali le tue stampe non ti garbano modifica il flusso di lavoro di conseguenza, magari con un preset di curva in Lab che crei una volta per tutte. Purtroppo la soft proofing non è la soluzione al tuo problema, perché è invece uno strumento che non ha a che fare con l'editing grafico ma con la stampa fisica. Nel link ad argyllcms che ho postato sopra c'è qualche cenno ai profili di connessione con possibilità di simulare (oltre lo spazio di output, che nel tuo caso è il problema minore, visto che hai un problema di toni) l'adattamento cromatico ad una certa situazione di illuminazione. Assicurati poi, se ti occupi tu stesso delle stampe di usare la compensazione del punto del nero, ma non credo sia questo il problema. Ciao! |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 11:43
“ A me piacciono le cose difficili, le interfacce grafiche e i preset non mi piacciono. :) „ io tutto il contrario, mi piacciono le cose intuitive e dove posso regolare i parametri in modo minuzioso. “ Purtroppo la soft proofing non è la soluzione al tuo problema, perché è invece uno strumento che non ha a che fare con l'editing grafico ma con la stampa fisica. „ Questo passaggio non lo capisco |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 11:58
“ cosa fai, schiarisci o scurisci il monitor in relazione a come vedi la stampa? Non funziona così. „ Ho visto cose che voi umani... In una tipografia per la quale lavoro massacrano i file per farli corrispondere ai loro pessimi sistemi di stampa. Me ne sono accorto quando mi hanno re-inviato un mio lavoro per fare alcune correzioni, era completamente sballato. Schiarito e sbiadito. Ho chiesto cosa fosse successo e mi hanno risposto che loro, pur avendo dei monitor di buona qualità e pure profilati, si basano su quello che esce dalle prove di stampa. Ovvero se la stampa è scura schiariscono il file (che anche sui loro monitor vedono più chiaro del normale), fino a quando il cliente dà l'OK sulla prova di stampa. Non sono riuscito a fargli capire che devono mettere a posto le macchine e gli inchiostri e comunque il flusso di lavoro a valle dei computer, non devastare i file, che poi diventano inutilizzabili da chiunque altro al di fuori del loro ambiente di lavoro. |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 12:05
“ Me ne sono accorto quando mi hanno re-inviato un mio lavoro per fare alcune correzioni, era completamente sballato. Schiarito e sbiadito. Ho chiesto cosa fosse successo e mi hanno risposto che loro, pur avendo dei monitor di buona qualità e pure profilati, si basano su quello che esce dalle prove di stampa. Ovvero se la stampa è scura schiariscono il file (che anche sui loro monitor vedono più chiaro del normale), fino a quando il cliente dà l'OK sulla prova di stampa. „ Discorso complesso, perché se la prova rientra nei parametri, ovvero è certificata, significa che il monitor non è calibrato bene e qui si rientra nel discorso che ho fatto precedentemente, ovvero quello di calibrare il monitor correggendolo con la stampa. Però è importante avere una stampa affidabile e certificata, altrimenti non se ne esce. “ Non sono riuscito a fargli capire che devono mettere a posto le macchine e gli inchiostri e comunque il flusso di lavoro a valle dei computer, non devastare i file, che poi diventano inutilizzabili da chiunque altro al di fuori del loro ambiente di lavoro. „ Il flusso di lavoro va regolato sul CTP, in modo da linearizzare la macchina da stampa sulla prova colore |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 13:33
“ In una tipografia per la quale lavoro massacrano i file per farli corrispondere ai loro pessimi sistemi di stampa. „ mmm...facilmente potrebbe essere che scegli di stampare a 18#.... su carta ecologica... avana.... una bella cromia... difficilmente ti possono dare una prova di stampa su carta patinata a 60# solo per essere uguale a quella che hai mandato tu certificata fogra39.... che non vale un bel tubo in stampa flexo tantomeno su carte che non siano patinate bianche ..... per quello probabilmente ti "devastano" i file... un punto in stampa a 50% oscilla... non sara mai 50% e tutto va di consenguenza... va compensato lo schiacciamento del punto, l assorbimento della carta, se poi la carta è una carta riciclata ecologica... magari un bel sealing giallo...o avana.... il punto di bianco è.... giallo o avana.... :) tutto va "manipolato" per riuscire nel limite del possibile per arrivare a una resa in stampa il piu compatibile/simile al file ricevuto .... 99% i monitor dove si fa prepress ... sono calibrati... sono widgamut... si spendono centinaia di migliaia di euro per sw dedicati al prepress e alla calibrazione.... alle certificazioni.... anche stampando in densita coretta la cromia... quindi come dice fogra... il "tuo" file sulla carta XXXX non verra mai "bene" come lo vedi sul tuo monitor....sulla tua stampante su carta fotografica patinata lucida.... come si fa??? "manipoli" tu a caso senza conoscere il comportamento del polimero... del tiraggio della pressione, dell assorbimento del colore.... colori UV?? ... di che marca??? ci sono cosi tante variabili che non immagini..... ho visto cose che voi umani....   |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 14:10
se parli di schiacciamento e linee su questo forum ti prendono per visionario Comunque per dove è possibile si interviene su lastra per compensare gli schiacciamenti su carte e metodi di stampa diverse, l'unica cosa in comune è la stampa in fogra, almeno quella è diventata uno standard che +o- tutti seguono, almeno quella Sul discorso che gli manipolano il file mi pare un po' strano, certo andrebbe visto come glielo manda, presumo rgb? |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 16:39
“ premetto che sono ben consapevole che il monitor dell'imac non sia il massimo per il fotoritocco e la grafica in generale, ma al lavoro questo 'ci passano' e dobbiamo 'accontentarci :-P „ ...ecco, questa è una doverosa premessa “ ho fatto acquistare una sonda della xrite, l'i1 display pro (ero indeciso con lo spyder 4 della datacolor, ma ho letto diverse recensioni in cui elogiavano l'i1) e sto facendo i primi esperimenti con la profilatura del monitor 27" led dell'imac, „ hai fatto un'ottima scelta l'i1 display pro è molto meglio dello spyder (sempre per mia esperienza di mac user).. “ però non riesco a capire quale valore sia più indicato per il valore della luminanza, perchè in rete di trova tutto ed il contrario di tutto in proposito, chi consiglia 100 cd/m2, chi 90, chi 80. secondo voi qual è un buon punto di partenza considerando che voglio stampe non scure ed il più possibile fedeli a quanto vedo a monitor? 80 cd/m2 o è troppo scuro come valore? „ Secondo la mia esperienza di Imac user devi settare la luminosità dell'iMac ad un valore non troppo basso, di suo l'iMac ti abbronza ma se lo setti troppo basso (e per me 80 cd/m2 è un valore troppo basso per la PP) mandi in crisi il suo già gracile equilibrio. Infatti usa le LUT della scheda video per abbassare la luminanza dello schermo, inevitabile nel caso di monitor molto luminosi nativamente, come l'iMac, che al minimo della luminanza impostata spara più di 140 cd/m2, l'inconveniente di usare le LUT in questo modo è che tagli risoluzione per definire la TRC con relativi problemi di compressione del gamut. Ma se è l'unica strada c'è poco da fare. L'alternativa è usare i valori nativi, ma ritrovarsi una luminanza eccessiva per il fotoritocco. Il mio alla fine l'ho messo a 120 cd/m2 e mi sembra un buon compromesso ad esempio per i fotolibri. Quando opero alla sera in penombra ho creato un profilo a 110 cd/m2 ma più in basso non scendo. Per quanto riguarda punto di bianco ho lasciato nativo, perchè il mio diversamente introduceva dominanti poco piacevoli, ma deve essere un difetto della mia scheda video... con tre lut separate puoi anche osare fissarla tu. Che io sappia comunque il miglior compromesso (perchè tale rimane) continua ad essere: calibrare il monitor a 6500K e osservare le foto con lampade con temperatura del bianco di 5000K. Il gamma L* è l'ideale, ma fai delle prove anche con il classico 2.2. Alla fine con un EIZO sono rinato |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 17:47
“ se parli di schiacciamento e linee su questo forum ti prendono per visionario „ È un peccato perché è alla base della enorme differenza che passa tra un metodo di stampa e l altro.... e saperne i "limiti" evita sicuramente la creazione di immagini che non si prestano ad un determinato metodo di stampa.... mandare file RGB alle tipografie.... da idea di quanto uno capisca di "metodo colore" Cmq....anche se mandasse un CMYK...con relativa prova(cartacea) certificata fogra39... ha valore(in caso di contestazioni) solo per la carta patinata 140g/m2 patinata....stampa OFFSET...non esiste la certificazione per la stampa flexo....(ci stanno lavorando ma qui è difficile essendo le matrici morbide e a rilievo) È vero che si tende a riconoscere come "valida" la fogra39 anche per altri tipi di stampa.... infatti si cerca di profilare tutto il sistema su quella... (che sia il ctp o il cdi.... che sia offset o flexo)... pero su una carta molto collata e bianco flash la resa delle cromie è ottimale.... man mano che la carta è di grammatura minore, è ecologica pochi solventi e collanti, quindi carta molto "assorbente" e non per niente "bianca".... cercare di replicare la fogra39 è impossibile (infatti la certificazione vale solo per 1tipo di carta accoppiato ad un tipo di stampa.... non si sono complicati la vita).... tramite la linearizzazzione del sistema si riesce ad avvicinarsi ma, è ben al di fuori del "delta" e questo per limiti dati dal tipo di stampa e carta utilizzato.... se poi inizi a stampare su materiali plastici....magari accoppiati, metalizzati... la stampa ....e sempre cmq colpa del stampatore che su una macchina da 2milioni di euro lunga 30metri.... non sa stampare....il grafico....è incompetente.....e il cliente ha sempre ragione.... lo voleva più...meno.... gli piace di piu... non gli piace più... e si torna al gusto personale....e la calibrazione perfetta del sistema va a farsi benedire.... ;) |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 17:52
Ps...scusate l ot sulla stampa.....che qua state impazzendo dietro al monitor....metter troppa benzina sul fuoco.... non va ben.... |
| inviato il 28 Settembre 2015 ore 18:11
“ È un peccato perché è alla base della enorme differenza che passa tra un metodo di stampa e l altro.... e saperne i "limiti" evita sicuramente la creazione di immagini che non si prestano ad un determinato metodo di stampa.... „ ti capisco... ma è dura, già è difficile far passare qualche concetto su come tarare un monitor... tralasciando la flexo e la stampa su plastica (anche li siamo a buon punto) direi che ormai lo standard a cui tutti fanno riferimento è quello |
| inviato il 02 Ottobre 2015 ore 18:43
@Deka “ facilmente potrebbe essere che scegli di stampare a 18#.... su carta ecologica... avana.... „ No, niente di tutto questo. Semplici cataloghi di piastrelle su carta bianca patinata. Nessun altro che io conosca ha mai lavorato in quel modo, e se ricevo i miei vecchi file da modificare (esempio: in una immagine di un bagno cambiare il listello in ceramica uscito di produzione con un tipo nuovo, oppure far diventare Noce il pavimento Rovere) li trovo esattamente come li ho consegnati. Vedi: goo.gl/XI6wKr |
| inviato il 13 Ottobre 2015 ore 10:08
ragazzi, mi ero perso le risposte al thread, scusate il colpevole ritardo :) grazie per le risposte! ovviamente sono consapevole che il monitor dell'imac non sia certo il massimo, a casa ad esempio ho un vecchio (ma con un ottimo pannello) samsung 244T che ha lo stesso pannello di alcuni eizo abbastanza 'seri', il problema è l'elettronica che è vecchiotta, difatti l'i1 non riesce ad utilizzare la calibrazione automatica leggendo dal chip del monitor, anche qui ho messo un valore di 90 per la luminanza. |
| inviato il 15 Ottobre 2015 ore 21:15
@Trystero.... ti credo, nel senso, che difficilmente potrai trovare una macchina da stampa uguale ad un altra (anni manutenzione metri stampati, revisioni, ecc ecc) e non troverai mai nemmeno un addetto alla stampa che fa girare la macchina uguale ad un altro.... tantomeno troverai mai un cyan uguale alla precedente fornitura.... se poi parliamo di carta, da una bobina o risma della stessa marca tipo grammatura ecc ecc non ci sarà congruenza al 100%.... metti insieme tutti questi valori e già si intuisce la difficoltà a mantenere lo "standar".... Il perché mettano le mani sui file è intuibile e giustificabile.... il come ok... se richiedi i tuoi file io ti rimando i tuoi file.... "come ricevuti". però poi dipende cosa come perché, ad esempio un può svuotare i mezzitoni del 10% per esigenze di stampa, in svariati modi... con le curve su il tiff cmyk di ph... con livello di regolazione, con il driver di stampa, con un sw dedicato o driver della periferica prima di venire incisa la matrice di stampa... il motivo di scegliere un metodo o un altro, non è universalmente giusto o sbagliato.... potrebbero essere anche motivi di gestione solo dei file.... o motivi di confiltti, configurazioni degli output... o generazioni di errori, usando un metodo o un altro, o semplicemente, non conoscenza di vari metodi.... conosco un metodo...uso quello e funziona da 20anni... che dire... magari anche tante volte mancata/errata comunicazione... |
| inviato il 16 Ottobre 2015 ore 12:54
Ciao a tutti io ho un monitor Eizo cg con la possibilità di taratura via hardware . il software di default è colornavigator e nei preinstallati per la stampa consiglia di d50 80 cd/m2 mentre per il fotoritocco d65 a 100 cd/m2 .io mi trovo bene a d50 perché stampo a casa con una stampante Epson. |
| inviato il 16 Ottobre 2015 ore 13:03
Se il tuo scopo principale è la stampa allora il D50 è una scelta plausibile, perché i profili delle carte vengono solitamente fatti sotto illuminante D50. Tuttavia tieni conto che un monitor calibrato a D50 ha il bianco di questa cromaticità, mentre una stampante/carta profilata per D50 ha un bianco che dipende solo dalla carta e dall'illuminante. Quindi il bianco effettivo cambia da carta a carta, anche se tutte sono profilate per D50. Fossi in te calibrerei l'Eizo a D65 (più prossimo al suo bianco nativo) e per le stampe mi regolerei sul soft proof (che simula anche il bianco della carta). |
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