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2 passi famosi


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avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2012 ore 18:52

questi confronti su cavilli tecnici corredati anche da immagini sono sempre interesanti in fondo, anche se non certo essenziali al nostro hobby/professione Sorriso

Io ho barato un pochettino... MrGreen con entrambio gli obiettivi avevo messo a fuoco leggermente dietro la prima tazza, in modo di avere entrambe le tazze a fuoco sia col 100, che col 22 a tutta apertura f/4.5 ... Cool

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2012 ore 19:13

Marsupilami hai assolutamente ragione, però ocio che per "compressione dei piani" non si intende una question di pdc (Profondità di Campo per i neofiti) ma proprio le diverse dimensioni apparenti che assumono gli oggetti nell'inquadratura.
Con i teleobiettivi gli oggetti lontani tra loro appaiono più vicini.

user1802
avatar
inviato il 30 Gennaio 2012 ore 1:19

le diverse dimensioni apparenti che assumono gli oggetti nell'inquadratura.


Maxivigna, questa è la descrizione della parola "prospettiva" secondo me.

Qui ci sono alcuni esempi carini.
FOTO

Secondo me si sta facendo confusione.
Facendo un crop in una foto da 10mm come dice Marklevi, la prospettiva degli oggetti tra il crop e la foto a 100mm è uguale perchè l'angolo di campo è lo stesso del crop, tralasciamo la lieve differenza dovuta alla deformazione data dalla lente.
Se però facciamo il contrario, invece di fare un crop, cerchiamo di fare 2 foto con l'inquadratura simile (da distanze diverse) ma con due focali diverse otterremo una notevole differenza di prospettiva.
Gli oggetti lontani sembreranno molto piu piccoli con il grandangolare e piu vicini tra loro con il tele, in questo caso allora si, concordo se si parla di compressione dei piani prospettici.


Il piano di messa a fuoco non è da confondere con la profondità di campo perchè sono due cose differenti anche se legate tra loro. La pdc è una misura espressa in centimetri, metri, pollici o piedi ed indica la "lunghezza" del piano di messa a fuoco. Se immaginiamo il tutto su un piano cartesiano e aggiungiamo una terza dimensione (Z) allora X e Y rappresentano il piano di messa a fuoco, Z invece è la PDC.
Non per niente si dice si dice che il piano di messa a fuoco deve essere parallelo al soggetto in modo da farlo stare nella pdc scelta, soprattutto a diaframmi aperti.

Personalmente ho iniziato a parlare di piano di messa a fuoco perchè Marklevi ha tirato in ballo il discorso dei diaframmi che influisce soprattutto sulla PDC.

Conoscere questi cavilli tecnici legati alla prospettiva penso sia molto importante, quando si inizia a giocare con la prospettiva, si apre un mondo nuovo...
FOTO

In ogni caso... MrGreen






user4489
avatar
inviato il 30 Gennaio 2012 ore 1:41

La prospettiva ed il rapporto tra piani è dato esclusivamente dalla distanza di ripresa.

Se però facciamo il contrario, invece di fare un crop, cerchiamo di fare 2 foto con l'inquadratura simile (da distanze diverse) ma con due focali diverse otterremo una notevole differenza di prospettiva.


Questa differenza di prospettiva nasce dalla necessità di doversi allontanare con la focale più lunga. Cambiando la distanza dal soggetto inquadrato viene modificata la prospettiva e il rapporto tra primo piano e sfondo.
La prospettiva di cui si parlava qui secondo me non ha nulla a che vedere con diaframmi, profondità di campo, piani di fuoco e quant'altro.

Basta provare a chiudere un'occhio e inquadrare un oggetto vicino in modo fisso.
Se ci avviciniamo o allontaniamo notiamo come il rapporto tra soggetto e sfondo vari...questa è la variazione di prospettiva.



Non a caso, nell'esempio magari molto estremo del 22mm confrontato col 100, se noi facessimo una serie di foto dallo stesso punto di ripresa con il 100mm e le unissimo in una panoramica avremmo la stessa foto, a livello di prospettiva(e la deformazione della lente non c'entra nulla con essa) del 22mm allo stesso modo col quale succede il contrario.





Il discorso dello zoom è verissimo: se io sono in un punto e osservo la tal figura, che designo come soggetto (statua) e mi piace quella determinata prospettiva rispetto, ad esempio, ad un arco in lontananza in ombra (sfondo che fa da cornice) non posso fare i due passi avanti o indietro poichè varierebbe la prospettiva e non otterrei piu' l'effetto desiderato.

E' vero anche che spesso questo non è fatto per necessità, non viene visto come mezzo espressivo, viene visto solamente come strumento o metodo per chi è pigro per girare attorno al soggetto, avvicinarsi allontanarsi ecc.

Il fatto che con un tele oggetti tra loro lontani appaiano vicini avviene esclusivamente per il discorso della lontananza. Se noi con quel tele ci allontaniamo e croppiamo ad esempio del 50% la foto, avremmo una compressione dei piani ancora maggiore.
Il fatto è che è tutta una questione molto relativa(dal punto di vista interpretativo), sono semplicemente parametri che influenzano altri: tutt'ora che si conoscono questi parametri e si sa come funzionano, il problema è risolto.

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2012 ore 13:26

Solo un appunto su questa frase di marsupilami (giusto per i neofiti):
Il piano di messa a fuoco non è da confondere con la profondità di campo perchè sono due cose differenti anche se legate tra loro. La pdc è una misura espressa in centimetri, metri, pollici o piedi ed indica la "lunghezza" del piano di messa a fuoco.

In realtà la PdC non è la lunghezza del piano di messo a fuoco ma la profondità (non a caso si chiama "profondità di campo") del piano di messa a fuoco.
C'è anche da dire che il "piano di messa a fuoco" non è poi tanto piano, cosa che si sente molto con un obiettivo molto luminoso a TA.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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