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il monitor Apple va bene per postproduzione?


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avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 16:18

E' già andata purtroppo en.quato.com/index.html Triste

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 16:18

Sottoscrivo Perbo.
Ed aggiungo, i miei scatti son stati lavorati su un retina e mandati in stampa (photogem - consigliato) per mostre ed uso personale con estrema soddisfazione.

E' giustissimo proporre Eizo o display di un certo calibro, ma la vedo come Perbo: se non dovete far sul serio (copertina di Vogue.. ) direi che avete tutto ciò che vi serve nativamente.

Se volete dare un occhio per avere un riscontro sul colore, ecco il mio portfolio: www.mauriziopalumbo.it/portfolio

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 16:46

Dipende molto dall'organizzazione del lavoro, dalla cultura e dalla sensibilità che si ha del colore.

Rispetto ad alcune decine di anni fa, in generale, la qualità dei monitor è migliorata per i prodotti medio/bassi mentre è sostanzialmente peggiorata nell'area medio/alta.

Purtroppo, in generale, l'attenzione per la qualità del materiale stampato è scesa precipitosamente.
Le stamperie (litografiche) di alta qualità che prima erano presenti in quasi tutte le principali città sono sparite, masticate e digerite dalla tecnologia digitale.
Mi trovo spesso a lavorare su prodotti i cui cataloghi finiscono per essere stampati in Cile con packaging stampato in Cina e cartellini prodotti in India... altro che calibrazione!

Cromalin? Cromalin Digitali? Prove stampe?... Mandami i PDF!!!

Oggi si producono campioni fisici dei colori, per i materiali che vanno a comporre il prodotto come i lap dip per i tessuti, le plastiche etc. Per il cartaceo invece si fa fatica, perché a livello mondiale, la cultura dei colori soprattutto per il CMYK, si basa su standard differenti e quindi si finisce per creare degli ibridi.

In alcuni settori di nicchia, per fortuna, vedi un trattamento ad altissimo livello ma è sempre più raro.

Comunque tutto questo è maggiormente legato al lavoro tecnico della prestampa e dell'impaginazione, per il fotografo è meno estrema! Almeno per i fotografi commerciali, non quelli che hanno una produzione artistica.

Per tutti quelli che hanno il controllo interno di tutto il ciclo produttivo e il cui output è la propria stampa, vale ancora la pena fare un buon investimento.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 18:17

Aggiungo a ciò che dice @Filo63 : Se il mezzo di fruizione della foto è un altro monitor (ovvero: tu metti le foto sul tuo sito, io le guardo dal mio pc), metà del successo o dell'insuccesso della resa è fuori dal proprio controllo.

L'unica cosa che ha senso fare è proporre il file nel modo migliore possibile, cosa che si può fare anche con un monitor di medio/basso livello calibrato.

Dimentichiamo sempre il best effort (o il good enough), che invece gli americani sfruttano più di noi.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 18:26

E' giustissimo proporre Eizo o display di un certo calibro, ma la vedo come Perbo: se non dovete far sul serio (copertina di Vogue.. ) direi che avete tutto ciò che vi serve nativamente.


e aggiungerei: se vuoi stampare la copertina di vogue, o fare cataloghi industriali, oltre all'eizo è meglio se ti compri una MF di quelle serie. Altrimenti di cosa stiamo a parlare? :-P

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 18:55

Estremizzate troppo, non c'è bisogno di vogue per capire i limiti di un monitor.. se uno è di bocca buona allora va tutto bene, usa servizi di stampa industriali e quel che viene viene.. tutti contenti e non ho nulla da aggiungere.

Anche perchè se realmente fosse così, eizo sarebbe fallita visto che non si campa di soli studi fotografici di alta moda o piccole stamperie fineart ultraspecializzate.

La via di mezzo esiste, ci sono monitor come la vecchia serie sx , quello che usa anche juza e sul quale lavoro da 5 anni no stop, che coprono più del gamut srgb hanno una uniformità migliore del retina e sono 8 bit reali, non 6+frc , che se fate paesaggio e prestate attenzione al banding tornano molto comodi. Hanno una sola lut anzichè tre e questo è il motivo di molte calibrazioni fallite.. oltre al rivestimento lucido.

Parlo di eizo perchè li conosco, ma penso che nec non sia da meno e dell sia sulla via giusta.. peccato per quato e per barco.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 20:03

E' giustissimo proporre Eizo o display di un certo calibro, ma la vedo come Perbo: se non dovete far sul serio (copertina di Vogue.. ) direi che avete tutto ciò che vi serve nativamente.


veramente per impaginare la copertina di vogue basta un qualsiasi obsoleto monitor che sia calibrato e profilato.
non serve certo un eizo da migliaia di euro.

Uno si compra eizo perché vuole uno dei migliori monitor , cosa c'entra la copertina di vogue?
Uno si compra un ferrari perché vuole il meglio, mica deve per forza andare a correre a maranello....

I retina lucidi fanno c^^??^^^^, punto. non sono monitor per lavorare anche se certi vorrebbero spacciare questa cosa per vera.

sono più le piccole aziende come me che usano nec spectra o eizo e non lavorano per vogue che non le aziende che di fatto lavorano per vogue.


avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 20:47

Quoto Callisto Romani.

La domanda "il monitor Apple va bene per postproduzione?" necessita di una contestualizzazione ovviamente, ma per quanto si possa porre l'asticella del "sufficientemente buono" in basso i monitor Apple fanno comunque schifo, sono il peggio del peggio immaginabile.

Lucidi, sotto vetro, scarso gamut, non calibrabili su un bianco specifico, difficoltà anche ad ottenere letture buone per la profilazione. I monitor retina sono oltretutto a 6bit+frc come giustamente dice Wazer.

Quindi alla secca domanda segue una secca risposta : NO, non vanno bene; nemmeno per un amatore, dato che per pochi soldi si prenderebbe schermi migliori.
Il confronto poi con Eizo e Nec top di gamma è impietoso e nemmeno proponibile.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 21:34

Non è il massimo per la post, se uno deve prendere un fisso meglio un Mac mini con un buon monitor che un iMacMrGreen Sui portatili direi che trovare portatili (nel vero senso della parola, escludendo quindi tutto quello che ha peso superiore e autonomia inferiore) con schermi meglio è dura, e poi ci si può comunque mettere un bel schermo esterno quando si è a casa.
Detto questo... Io elaboro tutto su macbook pro 15 retina e non vedo grossi problemi sopratutto se stampo da uno bravo che mi passa il profilo stampante. Una volta sistemata la foto non riesco a notare differenze anche guardando molto bene MrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 21:43

Una volta sistemata la foto non riesco a notare differenze anche guardando molto bene


Mai valutare uno strumento a occhio....

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 21:47

@Raamiel

...dai...lo strumento è importante (in qualsiasi ambito). L'occhio, la sensibilità..lo sono altrettanto.
Altrimenti secondo me passa un concetto palesemente errato.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 21:56

Se fosse così, Giulyd, gli standard come ICC e la colorimetria come scienza non esisterebbero. Si andrebbe a occhio appunto, con i risultati che ti puoi immaginare.

Tutti gli standard per la gestione del colore mirano a un solo obiettivo: eliminare la percezione umana dalla catena. Perché la nostra percezione è tanto complessa tanto inaffidabile.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 21:57

Raamiel sono d'accordo, ma chi vede le mie foto non ha normalmente uno spettrofotometro con se e per le mie esigenze é sufficiente che la foto stampata rispecchi "ad occhio" quello che ho fatto. Se le sfumature che vedo a monitor le vedo anche in stampa con lo stesso colore apparente mi basta. Ma questo vale per me;-)

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 22:07

Certamente, tu accetti implicitamente di introdurre un errore aleatorio nella catena del colore.
E un compromesso lo accettiamo tutti, ma attenzione e non scambiare l'ordine delle cose. E' lo strumento che giudica, non l'occhio.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2014 ore 22:14

Ragazzi, indubbiamente un monitor dedicato è il nice-to-have.
Su questo non ci piove, ma cercate anche di capire che non è possibile suggerire ad ogni appassionato di fotografia di dirigersi verso una soluzione dedicata - seppur ottimale.

Ci sono tante vie di mezzo che consentono - lo ripeto, all'appassionato NON al professionista o alla small-business farm - di ottenere dei buoni risultati lungo tutto il processo. Io ho postato un esempio personale, con tanto di portfolio mandato in stampa e presentato in vari contesti di show view, ottenuto utilizzando un retina.

Il link e a disposizione di tutti mi pare.. ;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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