| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 9:07
Vi ringrazio davvero tanto... Ho voluto condividere questa esperienza perché credo che la fotografia non abbia delle regole ma che si impari sperimentando e condividendo i risultati che si ottengono... Detto questo vi dico anche che le foto da me postate non erano di un grande fotografo, le aveva fatte mio papà con una olympus om707 e lasciando la macchina in automatico... Per valutare bene quale sia il metodo migliore bisognerebbe provare sulla stessa Dia... Credo che comunque il metodo della fotografia sia preferibile... Il sensore della 5dIII credo sia migliore di quello dello scanner :-) scherzi a parte... Io ho posato gli esempi venuti bene, altri erano peggiori, la qualità di partenza della dia e fondamentale, non si possono ottenere buoni risultati se la dia e già di suo fuori fuoco, rovinata ecc... Un altra fattore molto importante e come ci si organizza, io non ho ricercato la massima accuratezza ma le ho fatte molto velocemente... Sono sicuro che se fatte con le dovute accortezze questo metodo pio garantire risultati migliori di qualsiasi scanner... Soprattutto se Paolo ha la pazienza di fare più scatti con l'mpe :-)... Per tornare su aspetti tecnici credo che le tavolette a led sopra citate siano ottime per questo lavoro... Faccio 2 considerazioni su un fatto che mi aveva creato difficoltà... La prima e di trovare un pannello di plexiglas biancoolto omogeneo... Io avevo provato prima con un foglio, ma la differenza di omogeneità della carta mi restituiva dei risultati ortibili, poi con uno di plastica ma era di scarsa qualità ed è per questo che ho tenuto la dia staccata dallo sfondo... Se il pannello e ottimo potresti pensare di incollare 2 bastoncini di legno come guida e appoggiare la dia direttamente sul pannello... |
user46920 | inviato il 03 Ottobre 2014 ore 10:14
Scusa Nicola, ne approfitto per ringraziarti personalmente, perché mi hai fatto risparmiare 4 pagine di scrittura: se non vedevo questo post, l'avrei aperto io, prima o poi. Grazie Quindi aggiungo, se non è già stato detto (non ho letto tutto, scusate), che la curvatura delle pellicole si può raddrizzare con due vetrini di filtri tipo UV o neutri, ma bisogna isolare la luce tra l'ottica e la pellicola (tubi di plastica neri opachi o ricoperti di stoffa nera opaca, ecc), anche se diventa più macchinoso. E lo sfondo opalino bianco (plexiglass, ecc), deve essere distaccato dall'immagine (almeno 15 cm). Il diaframma giusto si trova con delle prove, come la quantità di luce (ma ne avrete già parlato). saluti |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 10:35
Allora... Posto le immagini del mio supporto: (sono dal cellulare quindi incrocio le dita che funzioni) we.tl/KfXjPFcSl5 Nelle foto che ho mandato come esempio se date un occhiata ci sono anche i dati di scatto, naturalmente gestendo lo scatto in manuale perché bosogna correggere l'esposizione in base alla serie di dia... Per il fatto di chiocciare la pellicola con un vetrino lo avevo appena suggerito anch'io :-)... Io come vedete ho messo dietro la dia un pannello in compensato a cui avevo incollato un foglio di carta bianco molto liscio... La luce nel mio caso era posizionata sopra tra il foglio e la dia e si trattava di una comune lampada al neon da scrivania... La soluzione di un plexiglas e sicuramente migliore poiché permette l'illuminazione dal retro... Tenerlo distaccato dalla dia consuete una maggiore uniformità ed eventuali graffi sul pannello vengono eliminati dalla profondità di campo... Se il pannello invece è perfetto si può pensare di appoggiare la dia direttamente sul pannello stesso... Questa era la mia idea iniziale a cui poi ho rinunciato perché non riuscivo a reperire il materiale... |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 10:55
A ok Sergio, non avevo capito, quindi anche tu confermi che fotografando le dia si ottengono migliori risultati che con lo scanner piano. Dice bene Gianluca: con lo scanner a tamburo è un'altra cosa, ma li i costi lievitano alla grande. Alla fine si può dire che: chi ha negativi e diapositive, è molto probabile che abbia una macchina fotografica e, se ci si organizza bene, si possono avere risultati migliori di qualsiasi scanner piano ed a costo quasi zero,invece scanner dedicati, ed in particolare quelli a tamburo, offrono risultati migliori, ma lì i costi credo che siano proibitivi per molti. Se si mandano a scannerizzare le dia o negativi dai laboratori, e questi usano costosi scanner dedicati,la cosa può essere conveniente,ma se il numero delle scansioni è limitato, altrimenti risiamo alti coi costi. |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 18:13
Seguo, perché sono più di 10 anni che sto cercando un buon sistema per scansionare le circa 3.000 diapositive. Ho utilizzato il Epson Perfection 1640SU PHOTO, Epson Perfection 200V, ho provato con obiettivo macro montato su cavalletto e visore per dia, oppure con diapositive appoggiate sul pannello a luce a 5500° K. O provato anche il duplicatore per dia come quello nella foto. Ad oggi sto ancora cercando un sistema soddisfacente dopo aver scansionato o duplicato quasi due volte l'intero archivio di dia. Ora ho abbandonato la soluzione degli scanner piani e sto puntando gli occhi a quelli dedicati tipo il Plustek. L'unico problema è che quando hai finito che te ne fai? Una soluzione potrebbe essere quella di prendere un bel Nikon Scan e vendercelo a casata, così ognuno recupera la pesante spesa iniziale. Giorgio B. |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 18:37
Giorgio: non l'hai pensata male per niente, solo che..chi rimane con il cerino in mano? ma tu con obiettivo macro e quindi fotografando le dia, non hai ottenuto buoni risultati? |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 19:15
Quello dell'obiettivo marco l'ho tentato due volte ma sono sempre stato poco convinto. Il problema è che con diapositive panoramiche mi trovavo con ombre ben aperte, ma cieli slavati con nubi invisibili, invece se sottoesponevo per avere i cieli azzurri e nubi bianche ben visibili, mi veniva troppo scuro il resto. Se duplichi con questo sistema poi devi perdere 10 minuti per ogni dia, tanto vale usare il metodo dello scanner piano che ha un range dinamico eccezionale e mi rende cieli ed ombre ben equilibrati. Però la qualità è pessima e devo aumentare la nitidezza al limite degli artefatti. Ora voglio riprovare col metodo del macro e la diapositiva appoggiata sul pannello luminoso, però questa volta faccio diversi tentativi per trovare una esposizione soddisfacente, magari adottando anche il metodo del bracketing. Per ora gli scanner a film possono aspettare. Tu cosa consigli? |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 19:42
seguo con interesse, anch'io con migliaia di velvia avevo provato con soffietto, ob. macro e opalina , ma come dice Giobol troppo differenza luci/ombre, domanda :invece del breacketing fare un HDR? |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 19:47
Io al momento ho come riferimento i risultati di Nicola Belloni, che mi sembrano decisamente migliori dello scanner piano, quindi provo quello;devo mettere a punto il sistema d'illuminazione, e poi procedo. |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 20:04
Si, effettivamente nelle foto di paesaggio anche io ho notato un contrasto abbastanza elevato, ma non tale da rendermi slavato il cielo e nera la terra... nulla che non fosse correggibile con una leggerissima PP. Comunque se si è gia in possesso di una buona FF e di un macro un tentativo vale la pena farlo... se su 1000 Dia riuscite a fotografarne almeno 700-800 decenti le restanti potete pensare di farle fare ad un laboratorio... intanto avete già notevolmente ridotto la spesa... Il tempo è sicuramente di più a con pazienza i risultati si ottengono, e anche abbastanza buoni penso... |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 20:29
Vi mando ancora qualche esempio... qua c'è anche qualche paesaggio we.tl/8CTVcfNXOW |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 23:06
“ domanda :invece del breacketing fare un HDR? „ Hai ragione, non l'ho specificato: il motivo del bracketing (senza la "e" ) è proprio per produrre il risultato HDR. Però vorrei provare anche la soluzione a singolo scatto che poi con DPP ne faccio due copie: una sovraesposta ed una sottoesposta per poi fonderle in HDR. Funziona e l'ho già sperimentata per le panoramiche stitchting. Risparmi usura di otturatore e tempo. Ora mi leggo il metodo Belloni. Giorgio B. P.S. Ho scritto il primo post alla seconda pagina senza accorgermi che ce ne erano già 4! |
| inviato il 04 Ottobre 2014 ore 8:32
Secondo me la soluzione migliore per scansionare diapositive con buona resa , resta quella di acquistare uno scanner dedicato , nell'usato se ne trovano a prezzi ottimi, l'unico rischio è quello di prendere una macchina troppo obsoleta per cui poi non si trovano pezzi di ricambio . Io ho risolto con un nikon scan 4000 |
| inviato il 04 Ottobre 2014 ore 9:52
Marcoc: se puoi farci vedere qualche risultato per confrontare sarebbe utile. Comunque il nikon coolscan 4000 usato sta sopra i 1000 euro, e, a differenza di uno scanner piano, che si usa anche per altri scopi, questo, finito il lavoro rimane inutilizzato. |
| inviato il 04 Ottobre 2014 ore 10:02
Ai tempi del passaggio al digitale c'era gente che comperava gli scanner Nikon in società per ammortizzare i costi. |
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