| inviato il 22 Aprile 2015 ore 11:59
Grazie mille Roberto. Sempre preziosi i tuoi interventi. |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 12:22
Figuratevi... è sempre per me un piacere parlare di questi vecchi cimeli. Josh mi sopravvaluta. La mia è semplicemente l'esperienza di un utilizzatore di Ai e Ai-s a partire dal 1980. Poi i miei riferimenti principali sono: Il fotografo naturalista norvegese Bjorn Rorslett, le cui esperienze d'uso, rispetto ai sette obiettivi che possiedo, sono sostanzialmente in sintonia con le mie anche se non sempre sono d'accordo al 100% con le sue valutazioni. Comunque è senz'altro uno dei massimi esperti dei Nikkor, anche perché li ha o li ha avuti quasi tutti: www.naturfotograf.com/index2.html Marco Cavina, il cui sito costituisce una vera enciclopedia riguardo alla storia della Nikon, e non solo: www.marcocavina.com/ |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 13:12
“ Josh mi sopravvaluta. La mia è semplicemente l'esperienza di un utilizzatore di Ai e Ai-s a partire dal 1980. „ ... e a tutt'oggi, 22 aprile 2015, ti pare niente? Considerando anche che tanti frequentatori dei forum sono nati anagraficamente successivamente al 1980... non ne parliamo poi fotograficamente... Se questo significa sopravvalutare le tue conoscenze... anche perchè il mio utilizzo di quelle stesse ottiche inizia nel 1982 con il mio primo acquisto, una Nikon FE, ma conosco quelle 4 o 5 che ho comprato e che ancora conservo (gelosamente!) |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 13:41
Ho preso anch'io una FE nel 1980 e l'ho usata per circa un quarto di secolo. Ho appena fatto la prova per vedere se funziona e in modalità M90 scatta regolarmente - non c'è la batteria e non so se l'elettronica è ancora operativa, ma penso di si - e questo la dice lunga sugli standard qualitativi delle Nikon dell'epoca. Eppure ricordo che spesso chi aveva una F o un F2 guardava alle FE ed FM con un po' di puzza sotto il naso, sostenendo che non fossero "vere Nikon" perché (udite udite!) c'erano ALCUNE PICCOLE PARTI IN PLASTICA. Non so come giudicherebbero le macchine attuali. Comunque uso ancora i miei sette Ai/Ai-s con una Sony Nex anche se, con il fattore Crop 1.5x, particolarmente i grandangoli mi sembrano sprecati. E' da un po' che sono in dubbio tra una D610 (la D750 mi pare sottoutilizzata con le ottiche manuali) e un'A7 (magari la Mk II con lo stabilizzatore sul sensore), in modo da tornare a usarli con l'angolo "giusto". Gli ultimi "rumors" parlano di una mirrorless Nikon FF con attacco F: nikonrumors.com/2015/04/20/new-nikon-full-frame-mirrorless-camera-on-t se ne parla qui: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1301438&show=last#5786244 sarebbe per me l'ideale, ma non si possono programmare gli acquisti su dei "rumors" che il più delle volte restano tali. |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 14:40
“ Se c'è scritto Ais non credo possa essere un E. Almeno credo; sulla serie E non vi era riportato la sigla Ais. Ricordo sicuramente la ghiera gommata a quadretti. Il 100 lo è sicuramente, in quanto gli Ais erano tutti 105. Ma vado a memoria, sai a una certa età.... „ Esiste sia la versione a quadrotti, sia con ghiera gommata (la mia) che sinceramente preferisco esteticamente, e mi riferisco a quello della seconda foto: www.kenrockwell.com/nikon/50f18E.htm “ Ha ragione MattewX: un Nikkor series E non è un Ai o Ai-S. Un series E non portava la forchettina metallica di accoppiamento all'esposimetro e a livello visivo li si riconosce per questa caratteristica da un Ai-S. „ E invece lo è. Ai sta per "Auto Indexing", ossia un automatismo (una connessione meccanica) per comunicare al corpo macchina il diaframma impostato sull'obiettivo. Ai-S è un'ulteriore evoluzione, con ulteriori connessioni meccaniche per consentire la realizzazione di ulteriori automatismi, come la priorità tempi. Il 50ino serie E presenta tali automatismi, QUINDI è un'ottica Ai o Ai-S a tutti gli effetti, anche se non è indicato nel nome. La "forchettina" metallica (in realtà è chiamata "orecchie di coniglio") è un retaggio del passato per garantire la compatibilità anche con macchine pre-Ai. Le serie E non ne sono semplicemente dotate perchè di fascia bassa, ma non c'entra NULLA con Ai o Ai-S né tantomeno sono un segno identificativo certo. Per distinguere pre-ai da Ai ed AiS con sicurezza vanno usati altri particolari. Qua trovate altre informazioni: www.emmeeffe.org/?p=601 Le sigle nikon sono molto "precise", e come tali vanno usate e considerate. E va anche considerato che in certi casi nikon stessa omette la sigla quando la relativa caratteristica diventa "ovvia". Ad esempio la famosa "D", in realtà indica la trasmissione al corpo macchina della distanza di messa a fuoco, e null'altro, ed è una caratteristica presente anche sulle ultimissime lenti G, anche se non è indicata. Sempre riguardo Ai-S, tecnicamente anche le ultime lenti (G escluse, vedi sotto) SONO AiS, perchè mantengono tutte le interconnessioni meccaniche necessarie, e infatti funzionano alla perfezione anche su dinosauri come FE ed FM. La famosa G, che il marketing è riuscito a far passare come un'evoluzione e di cui molti sono ferventi sostenitori, in realtà è una castrazione, l'esatto opposto. Infatti sta a indicare la rimozione della ghiera diaframmi e di tutte le interconnessioni meccaniche tra corpo e lente, sostituendole sola elettronica. Sono le primissime lenti nikon a non rispondere più allo standard AiS, Ai e nemmeno pre-Ai, tagliando di fatto la compatibilità con i corpi macchina più datati, incluse leggende come F3, FM3a ed FA... |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 14:43
Io da "fujista", o meglio "mirrorlessista" prenderei la Sony. Anche se, un particolare che mi ha commosso è syato la rotela dei tempi... ho avuto un F50 ( prima reflex in assoluto), 2 f70, una fantastica FM2. L'ultima la ricomprerei! |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 14:46
“ Ho preso anch'io una FE nel 1980 e l'ho usata per circa un quarto di secolo. Ho appena fatto la prova per vedere se funziona e in modalità M90 scatta regolarmente - non c'è la batteria e non so se l'elettronica è ancora operativa, ma penso di si - e questo la dice lunga sugli standard qualitativi delle Nikon dell'epoca. Eppure ricordo che spesso chi aveva una F o un F2 guardava alle FE ed FM con un po' di puzza sotto il naso, sostenendo che non fossero "vere Nikon" perché (udite udite!) c'erano ALCUNE PICCOLE PARTI IN PLASTICA. Non so come giudicherebbero le macchine attuali. „ Io ne ho due di FE (comprate usate un annetto fa, per motivi anagrafici l'acquisto nel nuovo era, per me, impossibile) che uso regolarmente in tutte le loro funzioni e con estrema soddisfazione . Ah, inutile dire che funzionano ancora alla perfezione, elettronica e tutto . Ci ho fatto una 50ina di rulli dal momento dell'acquisto e non hanno mai fatto una piega. Oddio, riguardo alle parti di plastica ho dovuto riprenderle in mano per notarle: la levetta per accendere il led di verifica carica batteria e la levetta per autoscatto/blocco esposizione e la levetta anteprima pdc. Il resto mi pare tutto metallo... e comunque anche quelle sono fatte di una "buona" plastica. Ho letto anche di critiche feroci per l'elettronica e relativi dubbi su durata batterie ed affidabilità (se si fanno i confronti con una reflex odierna viene da ridere... o da piangere). Alla prova dei fatti, delle batterie ti dimentichi tranquillamente l'esistenza, e l'elettronica ha resistito perfettamente alla prova del tempo, anche il delicato ma bellissimo galvanometro. |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 15:08
Con tutto il rispetto per Pollastrini non mi sembra che il 50 AFS G 1.8 abbia uno sfocato a cipolla. Anzi, reputo lo sfocato di questa lente di gran lunga superiore a quello del fratello maggiore 1.4 alle stesse aperture. Per quello che costa poi. Ovviamente non puo' essere paragonato ad un Sigma Art ma non ne ha nemmeno le pretese credo. La mia FF con questa lente diventa ottima per str |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 15:15
Sul sito mf che hai riportato, anche loro le chiamano serie E. Che poi tecnicamente siano uguali (come dicono anche, costruzione a parte) è un altro discorso. Ma il nome non è lo stesso. Che poi il 50 sia eccellente ok; ma ho ancora un almanacco fotografare degli anni, c'è la serie Ais, AF, e la serie E. All'epoca un fotografo professionista mi fece notare con sue stampe le differenze. Tra il 105 ais e l'E, e di differenza ce n'era. Nulla toglie che siano buoni obiettivi, ma, secondo me, gli Ais erano meglio. Tutto qua. |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 15:27
“ Sul sito mf che hai riportato, anche loro le chiamano serie E. Che poi tecnicamente siano uguali (come dicono anche, costruzione a parte) è un altro discorso. Ma il nome non è lo stesso. Che poi il 50 sia eccellente ok; ma ho ancora un almanacco fotografare degli anni, c'è la serie Ais, AF, e la serie E. All'epoca un fotografo professionista mi fece notare con sue stampe le differenze. Tra il 105 ais e l'E, e di differenza ce n'era. Nulla toglie che siano buoni obiettivi, ma, secondo me, gli Ais erano meglio. Tutto qua. „ Si, per comodità e per una questione di marketing vengono chiamate solamente "serie E", ma dal punto di vista tecnico sono AiS (nel senso stretto del significato di questa sigla), come riporta anche i sito linkato prima. Stesso discorso per qualunque lente successiva, G a parte. Certo, gli AiS "e basta" sono migliori, e ci mancherebbe altro... |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 15:49
“ Io da "fujista", o meglio "mirrorlessista" prenderei la Sony. Anche se, un particolare che mi ha commosso è syato la rotela dei tempi... „ La Sony A7 avrebbe il vantaggio del focus peaking, che per focheggiare con i manuali lo trovo l'ideale, e l'A7 II pure la stabilizzazione sul sensore. Per contro, con la D610 avrei gli Exif e il dato del diaframma nel mirino. Ma soprattutto un miglior bilanciamento per il corpo più massiccio e perché l'adattatore Sony E - Nikon F porta il baricentro in avanti. I pro e i contro si bilanciano e alla fine farò testa o croce... Sulla questione degli E quali Ai-s sarò salomonico, avendo constatato che ci sono due scuole di pensiero: Rorslett, ad esempio, nelle sue schede scrive "E [Ai-s] ". Altri li considerano due categorie separate. Visto che si rischia di discutere sul sesso degli angeli, direi che se è un E si deve specificare con la lettera in questione. Il mettere anche Ai o Ai-s è facoltativo ma non penso sia errato. Al limite si da un informazione più completa, dal momento che anche gli E mi sembra che ci siano con (Ai-s) o senza (Ai) quel contatto che funzionava su certi corpi degli anni '80. Se invece si scrive solo Ai o Ai-s è sottinteso che non è un E. Questo ovviamente per quelle lenti come il 50/1.8 che esistono in entrambe le versioni, con quelle che ci sono solo in una il problema non si pone. |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 16:02
“ Oddio, riguardo alle parti di plastica ho dovuto riprenderle in mano per notarle: la levetta per accendere il led di verifica carica batteria e la levetta per autoscatto/blocco esposizione e la levetta anteprima pdc. Il resto mi pare tutto metallo... e comunque anche quelle sono fatte di una "buona" plastica. „ La levetta anteprima pdc ha la parte terminale in plastica (che la rende più gradevole al tatto) ma sotto credo che che sia metallica, e pure bella robusta, visto che l'ho premuta migliaia di volte e funziona ancora alla perfezione - l'ho appena verificato. Anche quella autoscatto/blocco esposizione penso che sotto abbia un rinforzo metallico - ma non ne sono sicuro, senza smontarla non si riesce a fare la verifica. |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 17:12
Effettivamente la plastica potrebbe essere solo di copertura per aumentare il comfort... |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 17:35
Ho ripreso in mano la FE e, facendo pressione sulla levetta autoscatto/blocco esposizione verso il corpo della macchina, la levetta offre una resistenza e comunica un senso di robustezza che mi da l'idea che sotto ci sia del metallo. Se non c'è vuol dire che già nell'80 disponevano di una plastica eccezionalmente resistente. Comunque è rappresentativo della qualità di queste macchine il fatto che in 25 anni di uso abbastanza intenso non abbia mai dovuto mandarla in assistenza. |
| inviato il 22 Aprile 2015 ore 19:29
Basta tenerle in mano ed usarle per capire che sono fatte per durare |
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