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Photoshop: modalita' LAB


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avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2011 ore 19:31

Mi associo ai ringraziamenti per Bernardi ed alla richiesta di Pisolomau sull'applicazione dello Sharpen da ACR.
Come può andare bene la stessa impostazione per la mia 40D da 10 Mpixel rispetto ai file di una macchina da 24?

Inoltre mi pare illogico affidarsi all'impostazione di default dato che il software non può sapere cosa ne faremo dell'output.

Personalmente applico sempre la mascheratura (scorrendo il cursore tenendo premuto ALT) per stabilire su quali bordi applicare lo sharpen: questo perché in ogni caso non voglio che mi "sgrani" i cieli e gli sfocati.

Saluti e grazie a tutti

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2011 ore 21:15

Come può andare bene la stessa impostazione per la mia 40D da 10 Mpixel rispetto ai file di una macchina da 24?
Inoltre mi pare illogico affidarsi all'impostazione di default dato che il software non può sapere cosa ne faremo dell'output.

Concordo nella richiesta. In questo caso con Photoshop.
Quale tipo di sharpen usare per una foto da 4 Mpixel ? E quale in una da 8 Mpixel ? E se fossero 16 i Mpixel?
E con quale tipo di output, schermo o stampa?

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2011 ore 23:35

Non a caso nelle mie classi e in quelle di Margulis, le difficoltà maggiori le incontrano proprio i fotografi, i quali devono fare un salto mentale per abbracciare queste tecniche. Ma una volta fatto il salto, acquisiscono una padronanza e un controllo che produce immagini spettacolari.

Presente

avatarjunior
inviato il 18 Novembre 2011 ore 10:23

Ciao a tutti, intervengo giusto per aggiungere qualche considerazione di carattere generale ...

Certo che dopo le "considerazioni di carattere generale" di Alessandro praticamente si è fatto il deserto ...

avatarjunior
inviato il 18 Novembre 2011 ore 23:25

Concordo abbastanza con Bernardi, ma la misurazione CYMK è sicuramente da preferire a quella Lab (non LAB) per la flessibilità e precisione nel caso della pelle. Infatti la usano tutti i grafici. (io preferisco un Y con un 5-10% in più rispetto al M, ma dipende dalla zona, guancia...gote sono ben diverse. Sulle gote il M può essere più alto. Gli anziani hanno la pelle molto più rossa e così via)
Per la correzione del colore, se si lavora in RGB si possono ottenere ottimi risultati, non clonando, ma campionando il colore e poi passando il pennello impostato su "colore", altrimenti è ovvio che si fanno orrori. Il layer potrà essere impostato su darken o lighten in modo più selettivo a seconda dei casi e la densità del livello andrà ottimizzata.
Parimenti si può effettuare lo sharpening in RGB su un livello "luminosità".
In ogni caso il passaggio da RGB a Lab e ritorno comporta una perdita di informazione che può eliminare l'eventuale vantaggio ottenuto.
Con l'abbondanza di modalità da scegliere per i layers oggi mi sembra si possa lavorare benissimo anche in RGB. Però bisogna sapere cosa si sta facendo, come del resto in Lab.

avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2011 ore 17:26

Lavorando a 16 bit la perdita di informazione passando da RGB a LAB è assolutamente inconsistente

avatarjunior
inviato il 19 Novembre 2011 ore 17:41

Margulis sostiene che non dovrebbero mai esservi problemi nemmeno nelle conversioni di file a 8 bit, a meno che non contengano quella che lui definisce "computer-generated graphic". Gradienti insomma. La "computer-generated graphic" dovrebbe sempre essere applicata per ultima e nello spazio di output CMYK se il lavoro deve andare in stampa.
Personalmente non ho mai fatto questo tipo di prove. Ma nelle mie conversioni non ho mai rilevato cambiamenti significativi.

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2011 ore 0:15

Margulis sostiene che non dovrebbero mai esservi problemi nemmeno nelle conversioni di file a 8 bit, a meno che non contengano quella che lui definisce "computer-generated graphic". Gradienti insomma. La "computer-generated graphic" dovrebbe sempre essere applicata per ultima e nello spazio di output CMYK se il lavoro deve andare in stampa.
Personalmente non ho mai fatto questo tipo di prove. Ma nelle mie conversioni non ho mai rilevato cambiamenti significativi.

Vedi:
www.brucelindbloom.com/index.html?DanMargulis.html
www.luminous-landscape.com/forum/index.php?topic=20890.0

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2011 ore 11:49

Troppo forte quando dice "... Dan is both the defense attorney and the judge ..."

Poi per il resto non sarò certo io a fissarmi sulle cose. Nè a voler innescare stupidi flame.
Credo che la cosa migliore sia arrivare al risultato voluto, che sia in un modo o in un altro, poco importa.
Ognuno userà i metodi/tecniche che conosce o ama o più gli piacciono.
Il resto sono solo inutili chiacchiere. Parlarne, io penso, sia comunque sempre costruttivo.

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2011 ore 20:00

Do un mio modestissimo parere su tutto l' argomento :

Il Lab e la sua filosofia va molto bene per tutto quello che riguarda la correzione colore. Le varianti colore in Lab da correggere sono fondamentalmente 2 ab contro le 3 dell' RGB e altro grande vantaggio è la saturazione che si può ottenere in alcune immagini il fatto di poter gestire saturazione/colori separatamente dal canale L luminosità.

Detto questo ho "studiato" tutti i Tutorial di Dan Margulis (a settembre sarebbero dovuti uscire nuovi Tutorial in Italiano, ma al momento non si è avuta più notizia) molto interessanti soprattutto gli aumenti di contrasto tramite la correzione delle curve nei canali, l'applicazione di canali migliori su altri canali per l'aumento dei contrasti ecc ... devo dire che il tutto serve moltissimo perchè si impara ad utilizzare i canali a conoscerli modificarli applicarli e via dicendo ma :

La creatività e la filosofia di Tony Kuyper e le sue Luminosity Mask goodlight.us/ sono senza pari, centinaia di grandi fotografi paesaggisti utilizzano le Luminosity mask, che non sono altro che l'intersezione, sottrazione, somma dei canali RGB per selezionare in maniera uniforme, senza linee marcate e selezioni orrende, i pixel di un' area in base alla loro effettiva luminosità ... le migliori transizioni selettive le si ottiene con queste maschere o con i canali RGB .

Altri Grandissimi Tutorial per quanto riguarda la fotografia paesaggistica sono quelli di Sean Bagshawhttp://www.outdoorexposurephoto.com/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=15&Itemid=65 ve li consiglio vivamente soprattutto per la filosofia del Workflow sull' elaborazione delle foto di paesaggio da un semplice scatto ai manual blending più estremi ....



avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2011 ore 21:02

devo dire che il tutto serve moltissimo perchè si impara ad utilizzare i canali a conoscerli modificarli applicarli e via dicendo ma :

La creatività e la filosofia di Tony Kuyper e le sue Luminosity Mask goodlight.us/ sono senza pari, centinaia di grandi fotografi paesaggisti utilizzano le Luminosity mask, che non sono altro che l'intersezione, sottrazione, somma dei canali RGB per selezionare in maniera uniforme, senza linee marcate e selezioni orrende, i pixel di un' area in base alla loro effettiva luminosità ... le migliori transizioni selettive le si ottiene con queste maschere o con i canali RGB .

Concordo appieno. Premetto che uso il Lab da circa 5 anni, dopo aver acquistato il libro di Margulis. Lo uso ancora oggi anche se sempre meno.

1.CameraRaw/Lightroom hanno introdotto comandi che permettono di fare molte cose che prima facevo in Lab. Anche se non hanno l'immediatezza e certi vantaggi del Lab, molti vengono apportati prima della demosaicizzazione.

2.RawTherapee ha un workflow per la manipolazione del colore che e' essenzialmente Lab

3.Il controllo del rumore che anni fa facevo in Lab, ora lo faccio o prima in CameraRaw/Lightroom o dopo con appositi filtri (NoiseWare)

4.Dopo aver imparato ad usare vari "blending modes", trovo sempre meno necessario passare a Lab. Non so perche' ma se ne parla troppo poco di blending modes nel fotoritocco quando invece, secondo me, sono un metodo molto efficace per ottenere molti degli effetti percui si passa al Lab. C'e' pure un blending mode, luminosity, che e' quasi come lavorare in Lab.

Le luminosity mask sono una cosa un po' diversa dal lavorare in Lab e non si possono paragonare, essendo un metodo di selezione e non di correzione di per se'. Pero' il fatto che le luminosity masks sfumino a seconda della luminosita', rendono questo metodo in un certo senso parallelo a lavorare sul colore in maniera separata dalla luminosita' cosi' come si fa in Lab.

E poi diciamolo: le immagini esempio di Tony Kuypers sono infinitamente piu' "Ispirevoli" di Margulis (che non e' un fotografo ma viene dal mendo del pre-press); per non parlare del modo di scrivere di Margulis (chi ha letto il suo libro Lab sa di cosa parlo)... Sorriso

avatarjunior
inviato il 20 Novembre 2011 ore 22:38

A proposito delle Luminosity Masks, mi sembra che certe volte si finisca per complicare la vita agli utenti e a spaventarli per nulla...tutte la 10 pagine del buon Kuyper si riassumono semplicemente nel vecchio e conosciuto comando CTRl+Alt+2 che crea e carica una trasparenza del layer selezionato senza nessunissimo bisogno di accedere ai Channels. Punto. Tutto qui.
Oppure si seleziona l'adjustment desiderato, si clicca sulla maschera vuota e si fa un Load Image, dove si sceglierà il layer da usare come mask.
Adesso mi metto a scrivere le altre 9,9 pagine sennò nessuno mi prende sul serio...
(tra l'altro si può usare questo metodo per fare uno pseudo HDR con due sviluppi diversi dello stesso RAW (aprendo l'immagine come smart object, duplicandone il layer e poi ri-sviluppando detta copia con la nuova esposizione): si userà la luminosity mask per il layer "scuro", ma poi si può giocare un po')

user95
avatar
inviato il 20 Novembre 2011 ore 22:48

forse hai sfiorato l'ermetismo nella tua sintesi, ma resta un intervento molto illuminante Sorriso

avatarjunior
inviato il 21 Novembre 2011 ore 8:24

si certo i Lab si discosta dalle Luminosity e viceversa certamente le LMask si possonono riassumere in una pagina con i comandi tastiera ma la difficoltà sta in cosa usare e quando usarlo: schiarire nelle Luci o scurire nelle ombre porta ad aumentare il contrasto in maniera globale o selettiva schiarire le ombre e scurire le luci porta a diminuirlo quando usarli ? perchè scurire le ombre eliminando le ombre piu profonde dalla selezione e quando scurire le luci eliminando le alte luci più estreme ? ecc

I ogni modo a mio modesto parere il succo del discorso è : tanto è semplice imparare la tecnica quanto è complicato saperla usare al meglio nelle diverse situazioni sapere cosa scegliere e sopratutto creare un workflow personale.




user1802
avatar
inviato il 21 Novembre 2011 ore 13:45

Partendo dal concetto che se, per aumentare lo sharpen, lo applichiamo al canale Luminosity in modalità LAB...
... è possibile sfruttare il canale inverso per ridurre il rumore nelle ombre? per esempio su un cielo stellato per non impastare la luminosità degli astri?


Che cosa ne pensi di questo argomento?


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