| inviato il 23 Marzo 2025 ore 9:52
io stampo regolarmente in a2 e sono contento di avere un sensore da 61 mp a disposizione.....cosi'va la vita ad ognuno il suo... |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 10:18
“ I Mpx sono molto più importanti... „ sono importanti (molto comodi) se ti trovi nella necessità di eseguire ritagli come ad esempio quando stai riprendendo un campo di gara e non puoi zoomare sul soggetto interessante Comunque, ripeto la mia esperienza: a parte il cartellone stradale partendo da 6 mpix, di copertine e calendari sempre da 6 mpix ne conto molti. Però... in quel caso non c'era spazio per il ritaglio, l'inquadratura doveva essere quella giusta già in ripresa. |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 10:27
Infatti, non mi risulta che 15-20 anni fa non si stampassero riviste e che le immagini facessero schifo. Anzi, paradossalmente è molto più in crisi oggi l'editoria, nonostante si possano stampare foto a doppia pagina da file di 100 Mpx. Ergo il problema per la stampa non sono i Mpx, a meno di esigenze particolari. |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 10:39
Diciamo che se devi ritagliare una quantità discreta di MP sul sensore serve. Ed in certi generi il ritaglio è praticamente d'obbligo (per esempio avifauna). A quel punto ti conviene calcolare mediamente con che dimensioni esci dopo la pp e se ti bastano. Io - che non stampo - ridimensiono il file ad una grandezza di 2000-3000 pixel lato lungo, che per un monitor 27" sono più che sufficienti. Mi sa che andrebbero bene anche per una stampa A3, e son file da 2/3 MB. Per questo motivo molti amano fare naturalistica con sensori da 45 MP e più (nonostante ci siano macchine da 24 MP gettonatissime, tipo la Eos R6II). Per un paesaggista immagino siano sovrabbondanti nella maggior parte dei casi. |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 10:45
“ Vincenzo ma perché chiedere quando basta aprire PS e mettere i dati nella apposita finestra di ridimensionamento per avere qualsiasi informazione (ppi, dimensioni, dpi..)? „ eh già! Inserisci le dimensioni di stampa in cm, setti la risoluzione a 300 e sopra leggi se la risoluzione della tua immagine è giusta (sotto al 100%) oppure se va interpolata (sopra al 100%). Ovviamente se vuoi farti un corso di stampa digitale, come suggerito da Pollastrini, fai pure. Ma è come farsi un corso da cuoco per fare un uovo strapazzato in padella.
 |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 10:51
Web lui voleva sapere quanti pixel (dpi) gli sarebbero serviti....quindi basta selezionare accanto a dimensioni "pixel" e si ottengono le informazioni. Nello specifico 5315*3543 Concordo totalmente con quanto affermi, tenendo conto che come detto....la fisima della ricerca di una stampa "fine art" è solitamente legata al pensiero di rendere più bello...inutilmente. La stampa resta assolutamente bella anche a 150ppi, mentre la foto se è insulsa resta tale anche a 2000ppi... |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 11:31
Non è una fissa quella del fine art A me le stampe su carta lucida non piacevano neppure negli anni '90 La stampa fine art di solito è su carta tipo baritata e qualitativamente diversa. Spesso a pigmento. Si torna alla storia dei calendari, a memoria la stampa non era qualitativamente bella Se avete visto qualche mostra ( non parlo di quelle piccole ma di mostre importati ) credo che la differenza si riesca a notare ed è lampante. A quanti ppi stampano non ne ho idea ma a occhio da ignorante la vedo una bella stampa da una mediocre. |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 11:40
Al purtroppo da tempo il termine fine art è stato "deviato".....perché non viene più considerata per carta e tipo di inchiostri ma si intende (erroneamente) la "definizione". Le carte da stampa (dei service) sono oramai tutte di alta qualità, magari qualcuno propone Agfa o in qualche caso carte diciamo particolari (matt, lucida, pelata..), in alcuni casi offrono una impostazione "HD" (che banalmente imposta la stampante "meno rapida e più precisa"), ma i tempi sono cambiati....se stampi foto....le stampe sono tutte di alta qualità. Questo poi se si passa su service diciamo "commerciali", se si stampa su macchine lamba o su sublimazione cambia proprio il tipo di approccio. I calendari normalmente vengono fatti in tipografica che non ha nulla a che vedere con la stampa fotografica, generalmente fatta su plotter a getto di inchiostro. |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 11:41
Ma devi sempre mandare in stampa dei files a 300ppi, poi se ne occupa il driver della stampante a fare gli aggiustamenti necessari. Per molte i 300ppi sono già sovrabbondanti. Il metodo è quello che ti ho mostrato sopra in PS. La cosa da curare in maniera diversa è lo sharpening che cambia notevolmente da carta a carta. Sono concorde con te che i risultati cambiano a seconda della tipologia di carta e stampante. Molto va a gusto. Ho clienti che odiano il lucido ed altri che lo amano. Ovviamente una foto buona resta una foto buona ed una non buona rimane tale in qualunque maniera son stampate. @Mac: per fineart si intende generalmente stampe su carte particolari e con inchiostri a pigmento (anche se la reputo una forzatura) dove ogni foto è un unicum dato dalla diversità di un foglio di carta rispetto ad un altro e concettualmente anche alla tecnica di stampa inkject dove lo "spruzzo" è differente su ogni stampa. E' nato il concetto di stampa fineart per differenziarsi dalla produzione in serie di una foto tipica delle laserchimiche e carte politenate. Normalmente sono prodotte in numero limitato e firmate. Ora se in parte sono delle fisime, reputo che la stampa inkject sia nettamente superiore alle altre per tanti motivi. |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 15:31
@Al404. Andremo a tirare le orecchie agli Art Directors dei Pirelli Cal., e delle principali griffes nel mondo dell'immagine! E' tempo che, anche loro ricevano qualche "lezioncina" su come fare il loro mestiere! Non solo i Mgr.s ok Marketing delle Majors, ma anche i creativi del mondo della moda! Ciao. GL P.S.: NATURALMENTE, NON ci sono solo i calendari, ma anche i manifesti che da essi si ricavano! Helmuth Newton ha stampato anche "Sumo"! Hai presente? |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 15:35
@Bruno. Casualmente, ho citato ... "Sumo"!!! Ciao. GL |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 15:50
Citando Bruno77 che ricorda come 15 anni fa si stampava anche con pochi mpix: Il mio primo incontro col digitale fu più o meno nel 2001, quando un fotografo mi disse di aver fatto una doppia pagina su una rivista automobilistica partendo da un file da 2,5 mpix |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 15:58
In effetti TUTTI i fotografi che conosco e frequento, sono passati nel 2001-2003, per i matrimoni, dalle Hasselblad 6 X 6 (con Fuji Reala, se ricordo bene) al digitale con le varie 300 D, 10 D, 20 D, e 30 D (in casa Canon, ovviamente). Appena dopo il mondo professionale di alto livello ci è entrato con le 5 D Mk. I, e Nikon 700 D (Nikon STESSA -MICA io!-, "certificava" che, con 12 megapizze, ci si faceva di tutto!). Quando arrivarono quelle da 20 (5 D Mk. II/1 DS Mk. III, sempre chez-Canon), apriti cielo! Basta andare a rileggersi, qui sul forum, il test della ormai "mitica" 1 DS Mk. III redatto dall'amico Juza in persona! GL |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 17:18
Fai delle belle foto e stampale, verranno bene qualunque sia il numero di pixel, se non ci credi prova. 6 Mpx sono più che sufficienti per fare godibilissimi poster, con 12 Mpx c'è grasso che cola |
| inviato il 23 Marzo 2025 ore 19:10
In casa Nikon la prima digitale che andava decentemente e aveva un prezzo accessibile è stata la D70.....e con questa macchinetta da 6mp ci abbiamo stampato degli album matrimoniali.....mi ricordo quando i primi tempi confrontavamo i risultati con le stampe da pellicola analogica e dicevamo :- "Ci siamo!" |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |