| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 15:59
poi non prenderei mai delle Q&A riepilogative come attendibili per cose impartanti come queste. Sono anche andato a guardare l'altro pdf citato prima. Non dimostra nulla, riporta solo generici studi. Tra l'altro è importante leggere bene: non dice che è dimostrato che bere sali di calcio non favorisca calcolosi o altre patologie collegate. Dice che non è dimostrato che bere acque oligominerali anzichè quella di ribinetto riduca la probabilità di svilupparle. Come, da quello, arrivino a dare un consiglio così perentorio, è segno mancanza di cultura scientifica e scrupol |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 16:34
Conservo religiosamente alcuni Data Book della grande Casa Gialla (Kodak). Dal "Processing chemicals and formulas for B/W photography" del 1954 ho estratto e tradotto quanto segue: Preparazione delle soluzioni ACQUA USABILE Le impurità presenti nelle riserve idriche non sono responsabili di così tanti problemi come si pensa comunemente. Sebbene la maggior parte dell'acqua del rubinetto contenga una certa quantità di materia sospesa e sali e gas disciolti, la maggior parte di queste impurità non ha alcun effetto fotografico. Le uniche impurità che possono causare seri problemi con i rivelatori fotografici sono le grandi quantità di materia organica in sospensione, le finissime particelle di zolfo che conferiscono la caratteristica opalescenza alle acque sulfuree, l'idrogeno solforato ed i solfuri metallici solubili. Se c'è sufficiente materia sospesa da causare macchie su negativi o stampe, l'acqua dovrebbe essere filtrata. La materia organica di solito precipita mescolando il rivelatore ma, frequentemente, in un rivelatore possono prosperare culture di batteri che formano una melma o una schiuma sulle pareti del contenitore. Alcuni tipi di queste formazioni agiscono sul solfito del rivelatore e lo trasformano in solfuro di sodio che vela l'emulsione. Anche la materia organica può creare problemi nel processo di lavaggio, poiché è probabile che venga coagulata dall'allume introdotto dal bagno di fissaggio e si depositi sulle superfici dei negativi o delle stampe. I solfuri possono essere rimossi da un rivelatore sviluppando un po' di pellicola di scarto o aggiungendo 25 grammi di acetato di piombo per gallone (0,4 grammi per litro) al rivelatore. Il solfuro di piombo precipitato e il piombo in eccesso si depositeranno e il liquido trasparente potrà essere decantato per l'impiego. L'acqua estremamente dura può dare un fine precipitato quando il rivelatore viene miscelato. Questo precipitato di solito si depositerà col tempo, ma anche se rimane in sospensione, non avrà alcun effetto fotografico. Se questo precipitato è comunque considerato indesiderabile, può essere generalmente evitato aggiungendo Kodak Anti-Calcium. Alcuni rivelatori che sono limpidi quando vengono miscelati possono formare un precipitato fine dopo essere stati utilizzati. Questo è un effetto normale e non è un'indicazione di scarsa miscelazione o acqua impura. Un'analisi chimica della fornitura d'acqua di solito rivela molto poco sulla sua utilità fotografica. L'unico test veramente utile è preparare la soluzione fotografica richiesta con il campione d'acqua sospetto e provarla effettivamente; quindi confrontare questi risultati con quelli ottenuti con lo stesso rivelatore o bagno di fissaggio preparato con acqua distillata. Nella maggior parte dei casi entrambe le soluzioni saranno simili nel loro effetto fotografico, anche se non nell'aspetto. Penso che sia la risposta definitiva al quesito del post. |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 16:56
Schyter in letteratura ci sono centinaia anzi sicuramente migliaia di studi sull'argomento; al solito la letteratura scientifica procede in direzioni diverse e una sintesi concisa non è mai possibile. Leggere una fonte e farsi un'idea in medicina sarebbe bello e molto semplice per noi ma sbagliato. Chiedi ad un ingegnere strutturista come si può fare un ponte in varie condizioni e ti proporrà un mare di soluzioni diverse e tante dimostrazioni ineccepibili. La fortuna degli ingegneri e degli scienziati in altri campi e che nessuno si legge un paio di articoli, nessuno ci capisce niente e quindi nessuno azzarda ipotesi se non generiche. In medicina che è argomento molto complesso spesso una lettura sembra esaustiva. La scienza non è cosi e non mi meraviglierei se tra 20 anni si acquisissero soluzioni molto diverse. Quando dici " in ogni caso credo sia sufficiente eseguire uno studio e pubblicarlo..." non dici una cosa semplice. Uno studio??? In letteratura sull'argomento ci saranno tanti studi da seppellire i blog di Juza!!! Spesso apparentemente e in parte contraddittori. E una affermazione va fatta caso per caso tenendo conto delle innumerevoli variabili cliniche. Tu ti puoi permettere di essere lapidario, ma io lo la responsabilità ( che tu non hai) di certe mie scelte e sono prudente e le adatto caso per caso.Come giustamente dice @Black Imp nessuno si sbilancia, ma da indicazioni su cui riflettere. Posto che le acque NON sono per niente tutte uguali ( e quindi parlare genericamente di acqua di rubinetto è superficiale) e considerando che le acque dure contengono spesso non solo calcio ma anche sodio che è dimostrato influire sulla produzione in certe condizioni, per certi individui di calcoli, tenuto conto della quantità di liquidi in generale che ognuno di noi assume e che può essere limitata o abbondante , i consigli possono essere piuttosto variabili e personalizzati. Per questo motivo non si finisce mai di leggere e studiare. E devi essere sempre cauto. La mia tesi di laurea pubblicata su un paio di riviste americane impattate, oggi ha al massimo un 10% di verità consolidatesi nel tempo... Beato te che hai "già capito quello che c'era da capire". Io è tutta la vita che passo il mio tempo a cercare di avere maggiori sicurezze su quanto so e a cercare i punti deboli delle acquisizioni consolidate. Impossibile e non corretto dire che " ad oggi gli studi scientifici non dimostrano questa eventualità " . Dirlo è azzardato, troppo generico ( non applicabile a chiunque) contraddice un mare di altre opinioni e va valutata caso per caso. Forse, ma dico forse, se volessi condensare in un solo consiglio cosa fare non direi di prendere acque oligominerali ma direi ad un paziente di bere moltissimo; ma è operazione, questa, banale e un po' superficiale se non si indagano le condizioni specifiche del paziente. Basta pensare alle centinaia di studi sugli effetti negativi dell'uso indiscriminato di integratori e diete con Calcio e vitamina D nelle donne in gravidanza. Mi scuso per OT |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 17:53
io parlavo di calcoli renali/acqua dura del rubinetto. Non esiste uno studio che metta in relazione le due cose. Poi ognuno di noi può credere alla ditta che ci vende i depuratori o all'Istituto Superiore di Sanità ... il famoso libero arbitrio ... così come avviene per molte cose; l'abbiamo visto benissimo con il Covid cosa è successo. |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 17:56
Dove hai letto che non esiste uno studio che lo dimostri? Hai letto tutta la letteratura esistente in materia? Io ne ho letti parecchi. Sicuramente non è una regola, ma l'affermazione è incauta, come è incauto e offensivo ( non credo sia da te) parlare di ditte che vendono depuratori riferendoti a me. Scusa, ma non esagerare |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 18:01
Ogni affermazione, anche quella dell'ISS va ponderata, confrontata con altr altrettanto importanti e, soprattutto, contestualizzata; così categorica non tiene conto di innumerevoli varianti, di terapie concomitanti, etc.Mi sembra troppo concisa da sembrare superficiale. Però, probabilmente, sai qualcosa che non so. Ed evidentemente sono io poco lucido e non comprendo cosa c'entrino l'Italia, i sogni: sembra un pensiero individuale pronto per l'uso da infilare in ogni occasione. Non mi è chiaro Per inciso, sono assolutamente d'accordo sul fatto che siamo inutilmente grossi consumatori di acque confezionate. Ma questo c'entra col discorso? |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 18:07
so solo che NON ESISTE EVIDENZA SCIENTIFICA della relazione calcolosi/acqua del rubinetto; nemmeno la più "dura" (ricca di calcio). Se qualcuno ne ha evidenza, scriva allo ISS. |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 18:13
Innanzitutto, non urlare, non siamo al mercato. Contenuti. Ma solo perché hai letto il report sei diventato esperto o ti sei letto la letteratura sull'argomento? E hai capito il senso di quanto riportato dall'ISS? Nemmeno in casi specifici o concomitanti patologie o terapie praticate dal paziente? Una verità assoluta.va bene, letto questo in 5 minuti modifichero' certi miei comportamenti medici anche per pazienti con patologie paratiroidee o soggetti con accumulo di vit D, etc. Dirò "cosi ha capito Schyter..." |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 18:13
“ Non mi è chiaro „ E' talmente lampante l'articolo ... Nonostante siamo al 5° posto in Europa per qualità dell'acqua, siamo i primi consumatori in Europa per distacco di acqua in bottiglia ... ""In Italia si bevono mediamente tra i 200 e i 220 litri di acqua in bottiglia all'anno pro capite. L'elevato consumo rende il nostro Paese il primo consumatore di acqua imbottigliata d'Europa. Il secondo è la Germania (168 litri a testa all'anno), seguita da Portogallo (140), Ungheria (139) e Spagna (135). Nell'Unione Europea il consumo medio di acqua in bottiglia è di circa 118 litri all'anno. Il business dell'acqua imbottigliata riguarda soprattutto i paesi dell'Europa meridionale e centrale, mentre in quelli nordici è molto meno diffuso. Basti pensare che in Svezia si bevono appena 10 litri di acqua in bottiglia a testa all'anno, in Finlandia 17 e in Danimarca 20. Questi paesi, oltre a disporre di acqua potabile di altissima qualità, considerano il bere quella del rubinetto una scelta corretta per motivi sociali, ma anche economici ed ecologici, per ridurre il consumo di plastica. "" I soliti radical chic impregnati di educazione civica... che si fot .tano!!! |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 18:17
ovviamente ci si riferisce a persone normalmente sane senza patologie particolari ... nel consumo dell'acqua del rubinetto. Ma vedo che nn c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tutto è riferito alla fake dei calcoli renali che si avrebbe bevendo acqua del rubinetto ... per dirla in soldoni ... una massa di boccaloni se si acquista l'acqua in bottiglia SOLO per quello. |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 18:33
@Schyter se il tutto è legato al fatto che vuoi arrivare a dire che un mare di persone compra in eccesso e inutilmente acque imbottigliate, se il tuo obbiettivo, quello che ti rode è questo, non possiamo che essere d'accordo. E, ovviamente, non mi hai capito o, cosi infervorato dall'idea di dimostrare l'×tà.cillita' delle persone che comprano acque imbottigliate non hai voluto capire che io parlavo del fare attenzione a soggetti con determinati problemi nell'utilizzo di certe acque. Parlavo da medico e non potevo che riferirmi a patologie mediche non a comportamenti consumistici. Mi dispiace sinceramente che sia nata una discussione con obbiettivi evidentemente diversi. Probabilmente, lo dico a caso, tu sei un esperto di scienza della comunicazione e dei comportamenti delle masse o è una cosa che ti appassiona e ho toccato corde sensibili e io non mi sognerei mai di contraddirti in questo campo. Anzi, come ho detto, sono convinto anche io dell'inutilità di un comportamento indiscriminato |
| inviato il 07 Dicembre 2024 ore 18:48
“ Schyter se il tutto è legato al fatto ... „ Tutto è legato ad un bel niente. Cerco nel mio piccolo di smontare autentiche fregnacce che girano da anni ... Come quella che vuole appunto, che una persona sana debba bere acque oligominerali non dure per evitare la calcolosi. L'evidenza scientifica relega questa cosa a FALSO, FAKE, FREGNACCIA, BALLA COLOSSALE. Ovviamente sino a che qualcuno dati alla mano sarà in grado di confutarla. |
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