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Come si legge una fotografia


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user207727
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inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:26

Ma ad esempio, quanto il modo di scattare e i generi praticati incidono sul modo di leggere una foto? Ad esempio, uno che pratica fotografia di paesaggio o architettura ed è quindi abituato a composizioni perfette, rigorose, bilanciate, quanto ricerca, anche inconsciamente questi aspetti anche in altri generi, es la fotografia di strada, forzandone quindi una lettura personale?

user207727
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inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:28

Comunque, relativamente alla domanda da me posta all'inizio, solo Pollastrini ha ammesso di saper leggere una fotografia.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:38

La teoria della Gestalt lavora sulla sintesi della percezione.

Per analizzare a fondo una foto però andrebbero "spacchettati" gli elementi ed i possibili significanti che ne scaturiscono, cercando di intuirne la verosimiglianza con l'idea di chi l'ha realizzata. Che è poi quello che dice sostanzialmente la Munari nell'articolo.

Personalmente credo che sia anche importante interessarsi alla filosofia e a come questa si rapporta con il linguaggio visivo, per coglierne potenziali collegamenti ed essere in grado di "leggere" laddove altri non vedono nulla.

Credo sia limitante trattare la Fotografia come una pratica/disciplina meramente visiva perché si tende poi a valutarne più che altro gli aspetti estetici e di giustapposizione degli elementi...cosa che mi (ap)pare più associabile ad un esercizio di composizione che ad linguaggio espressivo/comunicativo.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:40

Molte risposte le trovi nella teoria della Gestalt che prova a dare indicazioni universali per comporre e ragionando all'inverso per leggere. Ma di fatto non riesce a dare a mio avviso un peso sufficiente alla matrice culturale che suggerisce di leggere una foto diversamente in ogni cultura ed in ogni individuo in modo assai personale. Che poi è il bello della cosa, no?

interessante la teoria Gestalt anche se i suoi esempi trovano maggior approccio sui disegni.

L'approccio culturale è certamente notevole, in due parole significa cercare in un'immagine il già visto.
Si torna al problema dell'incomunicabilità del veramente nuovo. Non riusciremo a riconoscerlo.
Che poi è il problema del non ricoscimento di chi è veramente altro, fino all'alieno che non ha nulla d'umano.
In fotografia questo si traduce nella mediazione della cultura fotografica, delle scuole, dei grandi fotografi.
Da una parte tutto questo fa cultura, dall'altra purtroppo fa cliché e ci rende ciechi al nuovo.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:41

Oh, poi è chiaro che se si parla di generi fotografici in cui l'unico fine è la forma o la "cattura", quanto detto sopra non conta.

user207727
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inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:41

Non rischi di perderti ed alimentare insicurezze uscendo da quella zona di comfort data dalla sensazione di poter padroneggiare il tutto con un po' di intuito, sensibilità e creatività?

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:43

solo Pollastrini ha ammesso di saper leggere una fotografia.
e io sarò l'unico ad ammettere di saper camminare sulle nuvole. quindi? Cool

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:48

Ma io credo che, con l'approccio di Pollastrini, visti i suoi criteri da Ing. "freddo e pragmatico" MrGreen, saper leggere una foto voglia dire semplicemente se è stata "correttamente" eseguita, post prodotta ed eventualmente stampata.

Su questo ha indubbiamente esperienza, ma letture approfondite ne ha mai fatte qui su Juza?
Sono curioso... :)

Tra l'altro a me pare che certi criteri vadano a penalizzare molto il potenziale di alcune foto che vengono ritenute dei cessi perché "imperfette".


user207727
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inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:51

e io sarò l'unico ad ammettere di saper camminare sulle nuvole. quindi?


Questa cosa è molto interessante ma non risponde alla mia curiosità iniziale.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:53

Rombro è stato meno ironico di me ma il sunto è quello che ha scritto lui.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:58

Ma io faccio l'ironico solo quando vedo che le discussioni prendono una piega irreversibile o comunque quando sono partite già con un fondo di ridicolo senza speranza MrGreen

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:59





www.24orecultura.com/libri-24-ore-cultura/come-guardare-una-fotografia

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:59

L'approccio culturale è certamente notevole, in due parole significa cercare in un'immagine il già visto.

Hmmm, no, intendevo altro. Per esempio l'abitudine a "scandire" gli elementi dalla foto da sinistra a destra, dall'alto in basso, per noi europei ma altrove si legge diversamente. E così per chi un colore, una forma suscita una cosa, in altra cultura l'opposto, etc. etc.

Alla teoria della Gestalt si attinge molto per provare a dare delle "regole" compositive efficaci.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 16:04

A me sinceramente suscitano un bel po' di scetticismo i testi che si presentano come dei "manuali".

In fondo si tratta di un mix di fattori che richiedono comunque una formazione personale nel tempo...difficilmente uno legge dei manuali ed acquisisce un metodo valido da applicare alla sua visione.

avatarsenior
inviato il 06 Novembre 2024 ore 16:08

Si però, per chi si avvicina, c'è molto del vero, come chi si avvicina alla musica classica, al jazz, ... può buttarsi dentro a pesce d'istinto o studiare un pò cosa c'è dietro e perchè. Certe cose sono universali nel senso che accomunano le masse. Dododichè uno si può (si deve) ritagliare la sua visione (ascolto).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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