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Tanti anni di contributi previdenziali e un giorno ti rendi conto che...


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avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 16:08

Il cameriere (quei pochi in regola) è pagato il giusto, sono i docenti ad essere pesantemente sottopagati.
********** **********

E perché mai?
Un insegnante lavora nove mesi su dodici e viene pagato quanto... tredici mensilità?
Quattordici?
Ma fossero anche solo tredici non ti pare che siano abbastanza a fronte della reale mole di lavoro?
O l'insegnamento è da considerarsi alla stregua di un lavoro usurante?
Ah, dimenticavo i giorni di ferie legati alle vacanze scolastiche... ma diciamo che quelli vanno a compensare le ferie, quelle vere, e comunque novanta giorni in più ci sono sempre... o no?

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 16:13

Luca.categoria Con quali soldi, fondo pensione complementare? Io lo faccio anche domani, purché mi restituiscano i 37 anni di contributi versati fino ad oggi. Ad un ragazzo di 28 anni che guadagna 1300 euro al mese, ne chiedi 600 per un fondo pensione?


Fondo di categoria (legno arredo nel mio caso)
si beccano il mio tfr + un extra aziendale...decisamente più remunerativo che lasciare il tfr in azienda

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 16:25

Io faccio il prof, e se divido i soldi che prendo per le ore effettivamente lavorate (che non sono solo le ore di lezione) risulta che guadagno meno dell'idraulico che mi ripara la lavatrice. E vi prego di notare che il mio lavoro comporta prendersi in carico ragazzini minorenni per svariate ore al giorno, con tutte le responsabilità che la cosa comporta. Il che mi induce a pensare che i genitori dei ragazzi oggidì vogliano più bene alla loro lavatrice che ai loro figli.
E forse bisognerebbe anche pensare che al tempo e ai soldi spesi per formarmi.

Non voglio fare il solito piagnisteo: guadagno di che vivere e va anche bene così. Faccio però notare che i soldi non sono solo quel che serve per fare la spesa e pagare le bollette, ma sono anche un preciso sistema simbolico che in qualche modo ci dà ragione della considerazione della quale godono le persone.

Paolo: la quattordicesima non ce l'abbiamo, e ho fatto un ragionamento su base annua: retribuzione complessiva di un anno solare diviso le ore effettivamente lavorate in un anno.
Un giovane laureato che faccia il prof precario di prima nomina a Milano col suo stipendio non potrà neppure permettersi di pagarsi un affitto a Milano, se deve anche pagare le bollette e fare la spesa.
Sulla vita degli insegnanti c'è molta mitologia...

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 16:42

PaoloMcmlx: Dispiace che questa storia dei tre mesi continui a circolare tra persone che dovrebbero ragionare con la propria testa. Non ci sono proprio, i novanta giorni. Un docente di scuola media superiore impegnato in esame di Stato (e anche quelli che non lo sono devono fornire assistenza) finisce l'attività annuale nella prima decade di luglio e l'ultima settimana di Agosto è già impegnato in esami di recupero debito formativo. Ora, lo so che qualcuno ha difficoltà con la matematica, ma non dovrebbe essere difficile come calcolo. I giorni di ferie sono 32, come stabilito da Artt.13, commi 1-6 e 19 comma 2 CCNL 29.11.2007. Inoltre, nel corso delle attività scolastiche, il lavoratore NON può fruire automaticamente di giorni di queste ferie, perché contrariamente a quello che avviene in altri comparti, non può essere sostituito in modo continuativo (es. tre giorni) da colleghi e il sistema non può prevedere personale alternativo con maggior costo per il la P.A. Quindi, per intenderci: se un docente volesse prendersi le ferie una settimana ad ottobre o a febbraio o ad aprile per seguire un avvenimento sportivo o culturale, non può farlo.
E in generale, no, lei dice male.
Perché come abbiamo visto per formare un docente ci vogliono una dozzina di anni (di investimenti culturali ed economici, a meno che lo Stato non paghi tutto alle famiglie).
Perché non tutti sono in grado di fare i docenti.
Perché la quattordicesima mensilità non c'è mai stata.
Perché sì, con l'utenza che c'è adesso è un lavoro molto usurante (esistono in materia interi studi di medicina) e perfino pericoloso.
Perché l'orario scolastico di lezione va almeno raddoppiato per attività di correzione, preparazione, riunioni disciplinari, consigli di classe, collegi docenti...
Ecco, questa è esattamente la polemica che volevo evitare, motivo per il quale non farò ulteriori interventi.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 16:45

Tutta l'erba un fascio? Generalizzare?
Si è semplicemente detto che a non pagare quanto dovuto sono quelli che hanno la possibilità di farlo.
Non tutti gli autonomi si comportano cosi, ma è da quella parte che vanno fatte le indagini.

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 17:13

é partito l'elenco di lavori (magari statali) pagati per fare nulla?

Soccorso Alpino della Guardia di Finanza: sono pagati per non fare niente, essenzialmente nel 95% del tempo si fanno giretti in montagna, qualche scalata in falesia (su gradi imbarazzanti), qualcuno scala nelle palestre INDOOR, con la scusa di tenersi allenati...e di inverno vanno sulle piste per multare chi si fuma gli spinelli. Testuali parole di un persona che conosco "eh ma non è che non facciamo proprio niente, ogni tanto dobbiamo sistemare il magazzino, mettere a posto l'attrezzatura....". Ma si rendessero magari utili per la società (come i colleghi Guarda di Finanza normali) anzichè farsi ogni giorno la gita scolastica in compagnia...
Attenzione eh: qualcuno dirà "eh ma si devono tenere in forma per intervenire, devono fare le simulazioni...". NO, nella maggior parte nei casi, quando si verificano incidenti in montagna, interviene il CNSAS, cioè il soccorso alpino formato da volontari . Il soccorso alpino Guardia di Finanza arriva solo in caso di morto.

Un po' di giramento di coglioni è permesso...
Altro che gli insegnanti...




avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 17:40

Chiedi se è giusto?

E io ti rispondo..
è giusto che un essere umano scappi dalla sua terra per non morire di fame, venga in Europa convinto che potrà lavorare e vivere...e finisce per morire in mezzo al mare?
Tu che dici, è giusto o è sbagliato?

Esistono grandi ingiustizie che fanno passare completamente in secondo piano le piccole ingiustizie.

Va solo ringraziato il cielo perché abbiamo la fortuna di non essere tra quelli che rischiano di morire di fame o peggio in mezzo al mare.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 18:06

Senti gli stessi discorsi di 50 anni fa.

E temo dovrai sentirli ancora per altri 50.Cool
Va solo ringraziato il cielo perché abbiamo la fortuna di non essere tra quelli che rischiano di morire di fame o peggio in mezzo al mare.

Non posso che sottoscrivere.Anche se poi la realtà è assai complessa.
Ahimé,la Giustizia!Siamo talmente oscurati dalla giustizia globale che perdiamo contatto con quella quotidiana.Sino a divenire dei pepetratori di ingiustizia.Tout se tien.
guadagno meno dell'idraulico che mi ripara la lavatrice.

Altra categoria che qui da me finirà per chiedere sussidi statali.Poveretti.MrGreen
Qui da me.Inteso.Li conosco e so come operano.
Altrove non mi esprimo.
Comunque quello del caffè è un àmbito che non ho mai sopportato.Costa quel che costa all'esercente.Non mi fai lo scontrino.Sei ladro due volte.
Una perché non ci paghi le tasse.
Due perché io ti ho pagato l'iva.Che andrebbe versata allo Stato.E che viene trattenuta dall'esercente.Mazziati e cornuti.MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 18:20

@Paolo

O l'insegnamento è da considerarsi alla stregua di un lavoro usurante?


Non entro nel merito della discussione e non sono un insegnante
Ma...
Mi sono occupato per una ventina d'anni di bambini e giovani e ti garantisco che fare l'insegnante è realmente molto usurante (ribadisco: molto)

Io ho lasciato i miei ruoli nell'ambito del volontariato proprio perché non riuscivo più a sopportarli (i bambini ed i giovani)

Sicuramente conta la mia età ma un po' conta anche il cambiamento che ho riscontrato tra i ragazzi col passare degli anni.

In base alla mia esperienza mi sono assolutamente convinto che fare l'educatore (insegnante) più che una professione sia una vocazione, ed è realmente molto faticoso (umanamente, psicologicamente, emotivamente e quant'altro...)

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 18:35

Comunque avere una Laurea o non averla non incide direttamente sull'importo della pensione che si andrà a prendere.
La pensione attualmente la si costruisce tramite un sistema contributivo che molto semplicemente prevede che l'assegno pensionistico sarà più alto in funzione di quanto si è guadagnato lavorando.
Perché?
Perché se hai una RAL, rendita lorda annuale, di 20.000 e. annui allora i contributi versati saranno di circa il 33% di 20.000 e, circa 6.600 annui......se hai una RAL di 40.000 e. allora i contributi versati saranno in misura doppia.
I contributi versati vanno a costituire il montante contributivo sul quale si calcola l'assegno pensionistico tramite l'applicazione di una percentuale variabile in funzione dell'età.

Riepilogando..

Caio ha due Lauree ma svolge per tutta la sua vita lavorativa un lavoro che gli porta in tasca 1.300 e. netti al mese.
Sempronio ha il solo Diploma ma con le sue capacità ha trovato e portato avanti una vita lavorativa da 2.000 e. netti al mese.

Sempronio andrà in pensione con un assegno quasi doppio di quello di Caio.
...
Spero di essere stato chiaro.

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 18:43

E perché mai?
Un insegnante lavora nove mesi su dodici e viene pagato quanto... tredici mensilità?
Quattordici?
Ma fossero anche solo tredici non ti pare che siano abbastanza a fronte della reale mole di lavoro?
O l'insegnamento è da considerarsi alla stregua di un lavoro usurante?
Ah, dimenticavo i giorni di ferie legati alle vacanze scolastiche... ma diciamo che quelli vanno a compensare le ferie, quelle vere, e comunque novanta giorni in più ci sono sempre... o no?


Di insegnamento dovrebbe parlare solamente chi ha messo piede in una classe almeno una volta, perché altrimenti si rischiano di prendere cantonate assurde come questa

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 18:46

È giusto che un laureato (con tutto quello che comporta il periodo di formazione e le relative spese) si ritrovi a settanta anni con molto meno di pensione di quello che era il suo stipendio.


No, non è giusto sia per i laureati che per i non laureati.

Tale che in base a quella che è l'area geografica della sua residenza è ampiamente sotto il livello di povertà?


Se con lo stipendio a fine mese arrivi a pareggio o poco più, con la pensione è più difficile.

È normale che un sistema sociale tratti così quelle stesse persone che induce a questo percorso lamentandosi anche del fatto che il numero di laureati in questo Paese sia percentualmente sotto la media?


Alle elementari, alle medie, alle superiori, all'università ti dicono sempre che studiare serve. Ed è vero. Non sarei quello che sono se non avessi studiato e non continuassi ancora a farlo. E un certo grado di preparazione certamente aiuta anche nel mondo lavorativo, ma non si studia solo per quello.

Il successo nel lavoro dipende anche da molti altri fattori, interni (come il continuare a crescere, la capacità di relazionarsi, di vendersi, di farsi valere, di fare scelte, di risolvere problemi, di gestire la complessità, di non fissarsi con un lavoro o un luogo o un'azienda) ed esterni (le condizioni socio culturali, la politica, il carico fiscale, le condizioni economiche, le persone o le aziende con cui si ha a che fare). Sui primi abbiamo un controllo, sui secondi no. Inutile lamentarsi dei fattori esterni, se non ci si dedica anima e corpo sui quelli interni.

Se vuoi una buona pensione, devi avere un buono stipendio, se vuoi un buono stipendio devi metterti in gioco e non lavorare per gli altri, ma per te stesso.

E soprattutto: è giusto che le persone NON siano informate del futuro che le attende? Perché è questo che ho verificato: il numero di lavoratori che riceveranno questo trattamento e ne sono attualmente consci è davvero minoritario.


Non è giusto. Ma l'opacità è una delle caratteristiche di chi manipola. Ribadisco: l'educazione degli individui è fondamentale e lo Stato non vuole cittadini in grado di pensare.

user257478
avatar
inviato il 16 Settembre 2024 ore 18:53

"Di insegnamento dovrebbe parlare solamente chi ha messo piede in una classe almeno una volta, perché altrimenti si rischiano di prendere cantonate assurde come questa"


FOrex


Esatto
Sorry

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 19:01

In ogni caso se andiamo a vedere stipendi e pensioni dei dipendenti si tratta di una guerra tra poveri. Per qualunque lavoro, ma proprio qualunque, la retribuzione italiana è notevolmente più bassa di quella che si percepisce, per lo stesso lavoro, in germania, austria, francia, inghilterra, australia, stati uniti, svizzera e probabilmente in molti altri paesi. Sia come valore assoluto che in rapporto al costo della vita. Poi in alcuni paesi si è scelto di dare una pensione sufficiente per vivere a chi va in pensione mentre in altri paesi si è preferito che alla propria vecchiaia ciascuno provvedesse da sè, e lo stato non preleva nulla o quasi a questo scopo, ma questo non cambia la sostanza delle cose: in italia chi vive del proprio lavoro come dipendente, sia durante il periodo lavorativo che dopo, è mediamente più povero rispetto a molti paesi stranieri, anche se i dipendenti pubblici stanno, a volte, un po' meglio. Inutile girarci intorno, la realtà è questa, non nasce oggi ma dipende da quel che è successo dal dopoguerra ad oggi nella gestione di queste cose. Problema grosso, soluzioni all'orizzonte zero.

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 21:05

Riepilogando..

Caio ha due Lauree ma svolge per tutta la sua vita lavorativa un lavoro che gli porta in tasca 1.300 e. netti al mese.
Sempronio ha il solo Diploma ma con le sue capacità ha trovato e portato avanti una vita lavorativa da 2.000 e. netti al mese.

Sempronio andrà in pensione con un assegno quasi doppio di quello di Caio.
...
Spero di essere stato chiaro.


sarebbe già un miracolo se esistesse ancora il sistema pensionistico (quando potrò usufruirne....)


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