| inviato il 13 Luglio 2024 ore 20:01
“ Chi si mette a sputazzare o spernacchiare i giovani o i ragazzi che provano la fotografia su pellicola, li trovo intolleranti, biliosi, privi di fantasia, in altre parole, vecchi. Non vecchi anagraficamente, ma vecchi nel cuore. „ Ne ho 66 anch' io, e faccio usare le mie macchine a pellicola anche mia figlia che ha 29 anni, da circa 5 anni lavora in un grande negozio multibrand di alta moda e ha sempre in mano una digitale, l' approccio con la pellicola lo ha avuto a 16 anni circa, con la mia FX3, poi dopo qualche mese di utilizzo è passata al digitale, un anno fa, dopo più di 12 anni, in occasione della presentazione di nuovi modelli nel negozio per cui lavora, mi ha richiesto la macchina a pellicola, che ha usato insieme alla digitale, 2 mesi fa è andata a Milano per uno shooting di alcuni prodotti di un noto brand e ha rivoluto la macchina a pellicola, con anche un rullo in b&n, questo WE sta a Napoli con le sue amiche, ad un "addio al nubilato" e si è portata la mia istantanea con 40 pellicole, che sicuramente firmeranno e metteranno sui social tramite cellulare, secondo te perché, dopo tanti anni il ritorno alla pellicola da parte sua? P.S. Lo scorso WE, una wedding planner mi ha chiesto sempre l' istantanea per un matrimonio, ha comprato 20 pacchi da 20 foto. lo chiameresti ritorno alla passione della pellicola? |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 20:25
Come ho detto, ancora scatto in analogico, ma solo dia e 6x6 con hasselblad |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 21:16
“ L'utilizzo della pellicola, oggi, servirebbe molto a far pensare non una due tre ...ma cento volte prima di scattare. „ Ne dubito,quando c'era solo la pellicola venivano fatte tonnellate di foto orrende e inutili. Pensare che avere meno scatti a disposizione porti a fare le cose in modo migliore per me è un'illusione. Al massimo si possono fare meno foto ma sempre inutili,se non si accende il cervello a prescindere. Quello che conta è la forma mentis e se uno ce l'ha,ce l'ha anche usando il digitale. Comunque detto questo quello che mi meraviglia è che un fotografo dovrebbe pensare all'immagine finale,al contenuto,al messaggio che vuole dare. Insomma,a fare una bella foto. Uno che ragiona in questi termini del mezzo non gliene importa nulla,anzi,spesso e volentieri vuole la vita semplificata perchè a lui interessa il contenuto dell'immagine. Se Erwitt o Eugene Smith avessero usato il digitale piuttosto che la pellicola non sarebbe cambiato nulla. Idem per Gardin o altri. Fissarsi sul mezzo,tranne in rari casi, è solo perchè piace usarlo,ma allora la cosa si sposta più su quello piuttosto che sull'immagine finale. E' come andare da Milano a Roma in treno..posso andarci con il freccia rossa,mettendoci 3 ore seduto comodamente con l'aria condizionata,il wi fi e la macchinetta degli snack. Oppure per il gusto di farlo posso andarci con il treno a vapore,lentamente e con il fascino che ne deriva dall'utilizzo di quel mezzo. 9 volte su 10 al fotografo che si fa domande sul senso di quello che scatta gli interessa arrivare a roma , all'amatore che invece si gratifica usando il mezzo interessa usare il treno a vapore |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 21:27
Stylo, il tuo avatar raffigura Jeff Bridges, che anche in fotografia non è certo un "amatore" ed immagino tu sappia perfettamente come lui fotografi: potrebbe usare la funzione "panorama", ma preferisce la Panon Widelux... Giova peraltro ricordare che Benedetto Marcello, sommo musicista veneziano, si definiva "dilettante in contrappunto"... |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 21:30
Mi spieghi il nesso con quanto scritto da me e soprattutto cosa c'entra Benedetto Marcello? |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 22:11
Che tu consideri un vero fotografo, che si fa domande su quello che scatta, quello che utilizza mezzi state-of-the-art (il "frecciarossa"), mentre l'"amatore", per te sarebbe quello che si gratifica più col mezzo (il "treno a vapore"), che col risultato. Io quindi ho osservato che il tuo avatar rappresenta Jeff Bridges il quale, oltre che attore è anche valentissimo fotografo, che si fa domande su quello che scatta , pur utilizzando la Panon Widelux, anziché una modernissima "funzione panorama". Quanto all'" amatore " che, sbaglierò, ma mi pareva scritto in tono di superiore distacco, ricordavo che Benedetto Marcello, ripeto, sommo musicista veneziano, amava definirsi " dilettante in contrappunto " e le sue opere dimostrano che anche lui, nel campo della sua arte, " si faceva domande " su quel che componeva. Al limite, si potrebbe anche chiamare in causa Girolamo Frescobaldi. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 22:26
La musica lasciala perdere che con questo discorso non c'entra nulla Io ho detto una cosa molto semplice e la ripeto: chi fa fotografia preoccupandosi del contenuto e del messaggio,del mezzo non gliene può fregare di meno,9 volte su 10. Cerca di semplificarsi la vita,non si lambicca il cervello nè sulla "magia" della pellicola nè si fa pippe mentali da forum su quale macchina sia la migliore. Eugene Smith quando fece il suo reportage a Minamata lavorò con attrezzatura regalata,robe modeste,perchè vendette tutto per pagarsi i debiti. Se al posto di quello gli avessero dato una macchina digitale non gliene sarebbe fregato di meno,gli sarebbe bastato avere qualcosa con cui lavorare,perchè in testa lui aveva lo scatto finale,il raccontare una storia. Chi invece prova piacere nell'usare il mezzo e lo usa appunto perchè gli piace usarlo da quasi sempre più importanza a questo,più che al lavoro finale. E chi fa questo è quasi sempre un amatore. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 22:48
Se ci fosse questo ritorno di fiamma alla pellicola si assisterebbe di nuovo alla vendita di rullini nei tabacchini, nei supermarket e alla rinascita di nuovi Photo Shops. La pellicola ormai è come il vinile, cioè ancora in grado di attrare nuove leve ma con un'incidenza così risicata sul mercato che non attare investitori. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 23:01
Fermo restando il fatto che ancora oggi, pure a distanza di 30 anni dalla Rivoluzione Digitale, resiste una ridottissima schiera di fedelissimi dell'Argento, e al suo interno una ancor più ridotta minoranza di utenti, di cui mi onoro di far parte, che al digitale non sono proprio mai passati, quello che continuo a chiedermi è cosa mai i giovani dovrebbero cercare, ed eventualmente trovare, nella fotografia chimica che già la tecnologia digitale non possa dar loro non solo in minor tempo ma, forse, anche meglio? ***************** Caro Paolo, innanzitutto far parte di quei pochissimi che non hanno mai ceduto ad adottare la nuova tecnologia e' un qualcosa di veramente onorevole, lo dico con una piccola dose di sana invidia. Affinche' qualcosa possa continuare ad aver vita un passaggio delle conoscenze alle generazioni successive e' necessario. Quindi la tua domanda, sul perche' un giovane dovrebbbe usare la pellicola forse in questo senso e' secondaria: non importa perche' la usi ma che la usi, altrimenti tutte queste cose, questo patrimonio che abbiamo ereditato, non potra' che andare a morire. Cosa ci possa trovare un giovane non so, resta il fatto che la fotografia con pellicola ha le sue caratteristiche peculiari, che la differenziano dalla fotografia digitale, dal punto di vista della resa e dei processi. E, io credo, gli aspetti tecnici non siano slegati da quelli culturali. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 23:15
Se si passa da 0,01 a 0,5% l'incremento è notevole anche se i numeri in assoluto rimangono poco significativi e quasi trascurabili. Ciò non toglie che il trend sia magari interessante. In ogni caso non credo che abbia senso giudicare l'uso della pellicola fatto da un giovane nativo digitale coi parametri di un anziano nativo argentico. Prima non c'era altro, ora è la possibilità di provare una (quasi) antica tecnica. Che male c'è? |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 23:27
Cito da Stylos: “ La musica lasciala perdere che con questo discorso non c'entra nulla Io ho detto una cosa molto semplice e la ripeto: chi fa fotografia preoccupandosi del contenuto e del messaggio,del mezzo non gliene può fregare di meno,9 volte su 10. Cerca di semplificarsi la vita,non si lambicca il cervello nè sulla "magia" della pellicola nè si fa pippe mentali da forum su quale macchina sia la migliore. Eugene Smith quando fece il suo reportage a Minamata lavorò con attrezzatura regalata,robe modeste,perchè vendette tutto per pagarsi i debiti. Se al posto di quello gli avessero dato una macchina digitale non gliene sarebbe fregato di meno,gli sarebbe bastato avere qualcosa con cui lavorare,perchè in testa lui aveva lo scatto finale,il raccontare una storia. Chi invece prova piacere nell'usare il mezzo e lo usa appunto perchè gli piace usarlo da quasi sempre più importanza a questo,più che al lavoro finale. E chi fa questo è quasi sempre un amatore. „ Sono lieto delle tue incrollabili convinzioni. Come io abbia citato la musica, arte creativa anch'essa e dalle molteplici caratteristiche, credo abbia un nesso abbastanza evidente con il tuo contributo alla discussione. Un giorno, immagino, lo troverai e ne converrai. Tornando a Jeff Bridges, lui predilige la Panon Widelux per le sue fotografie, perché con essa, da artista creativo quale è, sa di ottenere quel che vuole. E non è un amatore, ma un serio professionista. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 23:29
Cito da PaoloMcmlx: “ Chi si mette a sputazzare o spernacchiare i giovani o i ragazzi che provano la fotografia su pellicola, li trovo intolleranti, biliosi, privi di fantasia, in altre parole, vecchi. Non vecchi anagraficamente, ma vecchi nel cuore. Io ho 66 anni, mio figlio ne ha quasi 15, mia figlia, 12. ********** ********** In pratica i tuoi nipoti... „ Sono certo, saprai spiegarmi il senso del tuo post, che sinceramente mi sfugge. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 23:33
“ Come io abbia citato la musica, arte creativa anch'essa e dalle molteplici caratteristiche, credo abbia un nesso abbastanza evidente con il tuo contributo alla discussione. Un giorno, immagino, lo troverai e ne converrai. „ Ho una laurea al Conservatorio di Milano,eppure continuo a non capire il nesso tra la musica e quello che ho detto sull'uso della pellicola nel 2024. “ Tornando a Jeff Bridges, lui predilige la Panon Widelux per le sue fotografie, perché con essa, da artista creativo quale è, sa di ottenere quel che vuole. E non è un amatore, ma un serio professionista. „ Infatti ho detto "quasi tutti"..basterebbe leggere bene. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 23:59
Complimenti per la tua laurea presso il prestigioso Conservatorio di Milano. Il mio nesso -se non t'è stato chiaro, colpa mia- non era sull'uso della pellicola nel 2024, ma sul fatto di chi sia "amatore" o " dilettante ", rispetto al prodotto finale ed il mezzo col quale ottenerlo. Di Marcello, conoscerai senz'altro " Il Teatro alla Moda ", le cui ironiche constatazioni potrebbero attagliarsi bene anche ad altre arti, tra le quali -ora- la fotografia. Circa il leggere bene, mi pare che tu abbia scritto “ quasi sempre „ e non "quasi tutti". |
| inviato il 14 Luglio 2024 ore 0:26
La domanda posta, ancorché concreta, credo sia - volutamente- un po' “provocatoria”. A mio avviso (e per quanto ne capisco) non è così importante se una persona si avvale del digitale o invece utilizza ancora (per quanto ora possibile) la vecchia pellicola. Penso che - piuttosto - conti il risultato ovvero lo spessore tecnico, emozionale e comunicativo delle immagini realizzate in uno con la naturale gratificazione (se c'è) dell'autore. |
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