RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Foreman-Ali


  1. Forum
  2. »
  3. Tema Libero
  4. » Foreman-Ali





avatarsenior
inviato il 02 Giugno 2024 ore 17:35

OT parafrasando gli inglesi che amaramente ebbero a commentare che ai campionati di calcio pertecipavano tutti ma a vincere era di solito la Germania, si può affermare che alla Coppa dei Campioni/Champions partecipano molte squadre ma a vincere è di solito il Real Madrid.
Sacchi volle Ancelotti nel suo Milan a tutti i costi e SB lo accontentò.
Ero a S. Siro contro il Real Madrid quando il Carletto (schierato con il numero 11) aprì le marcature con un destraccio da lontano che il portiere un po' impreparato non riuscì a bloccare. Manita: 5-0
In seguito Sacchi volle il Carletto come allenatore in seconda in Nazionale.
Due "zonaroli", dodici anni al Milan e due scudetti con rose da paura paragonate al "povero" Milan di oggi. In compenso quattro Coppe dei Campioni (senza inglesi).
Il Carletto due Coppe le ha perse per strada col Milan: quando perse ai rigori contro il Liverpool dopo essere andato sul 3-0. Nei primi minuti Maldini segnò un gol memorabile. L'avesse sostituito con Kaladze che in quel momento era in formissima avremmo probabilmente difeso il 3-0. Niente. Fece uscire Crespo invece di Schevcenko, che poi fece il patatrac solo di fronte al portiere polacco, una specie di clown.
L'anno che Mou vinse la Coppa, andammo a La Coruna sul 4-1 (con un arbitro russo che ci annullò due gol a S.Siro). A pane e acqua, subimmo un 4-0 umiliante. Avessimo incontrato un Porto in finale, potevamo vincerla quella Coppa, altro che Mou!
A un mio amico interista regalai "Il xxlo di Sacchi" per farlo rosicare. A Belgrado in settembre con la Stella Rossa avanti 1-0 scese inaspettatamente una fitta nebbia. Partita ripetuta e Milan che cominciò l'ascesa da lì. Nel '94 Sacchi era sotto 1-0 con la Nigeria. Partita rimediata fortunosamente. Finale persa col Brasile che schierò giocatori che in Italia erano addirittura riserve.
Per il principio di induzione completa, se Sacchi era stato fortunato, lo stesso si deve dire del Carletto.
Che c'azzecca con Ali?
In Italia Gianni Brera si era laureato in Economia, era stato paracadutista al tempo di guerra, si dilettava di boxe ed era diventato direttore della Gazzetta nei primi anni '50. Sosteneva che nel calcio contasse la difesa e in attacco il contropiede. Un mediano fu tolto al centrocampo e aggiunto alla difesa, il cosiddetto libero.
Spesso all'estero il centrocampo italiano giocava in inferiorità numerica, veniva preso in mezzo. In difesa il libero in genere teneva botta. Catenaccio si definiva allora. In casa, meno problemi.
Brera (col fido Gazzaniga) pontificava sul "Giorno". Al "Corriere della Sera" c'era Gino Palumbo, un buon giornalista che non era un esperto di calcio (Brera aveva giocato nelle giovanili del Milan, anche se è sempre stato interista). Palumbo era dell'idea che il calcio consistesse nei gol, il pubblico andava
allo stadio per vedere i gol. Abbastanza vero. Brera cominciò a dargli del qualunquista. Si arrivò a "Partenope Sera". Il Gioàn-fu-Carlo un po' razzista lo era (leggere i suoi libri, per lo più mediocri). Non gli stava bene che al Corrierone la menassero i campani.
Un giorno in tribuna stampa Palumbo gli mollò uno schiaffo, Brera rispose con quello che chiamò "crochet" (gancio, in francese). Pare che il povero Gino crollasse a terra. Non solo: in seguito Brera ebbe a spiegare che gli schiaffi li tirano le donne, gli uomini dovrebbero tirare pugni.
Il "Corsera" fu responsabile nel comunicarmi un'immagine distorta di Cassius Clay e non c'è da meravigliarsi se il capo redattore sportivo era Palumbo, cioè un qualunquista.
Così personalmente rivalutai Ali quando perse da Frazier per il titolo. Frazier da piccolo era stato schiacciato contro un muro da un grosso verro (si dice così?). Non poté più estendere il braccio sx normalmente, in pratica non aveva un jab vero e proprio, diventava spesso un gancio. Il gancio che stese Ali alla quindicesima ripresa, anche se si rialzò.
Brera era molto bravo a pronosticare le partite DOPO che erano finite. Ha preso anche tante cantonate tipo "Facchetti il migliore centravanti italiano". Per lui Rivera era il prototipo dell'abatino.
Io tenevo a Rivera, ma imparavo la critica calcistica da Brera. Che da Giorgio Bocca fu definito "una carogna" perché il Gioàn sapeva dell'attacco terroristico a Monaco e non gliel'ha detto in tempo. Solo che Brera parlava di sport e Bocca di politica.
Un'idea più chiara su Brera me la feci a militare quando ai Cavalieri di Savoia a Merano fu invitata una rappresentanza della "Folgore". A tavola con un sergente paracadutista gli chiesi cosa si diceva di Brera alla "Folgore". Tre lanci in tutto. È riuscito a imboscarsi e EL Alamein non lo ha sfiorato.
I paracadutisti italiani scendevano e li aspettavano le mitragliatrici inglesi.
Brera vigliacco? Non direi, leggere "Catch 22" di Joseph Heller prima...Intelligente? Sì.

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2024 ore 2:17

Il mio tempo per leggere "Giù la testa" è scaduto. Attraverso una biblioteca pubblica che si appoggia a MLOL è possibile scaricarlo per quindici giorni gratuitamente.
Foreman-Ali è descritto pugno per pugno delle otto riprese. In corsivo c'è tutta la storia di contorno.
A uno come me che ha letto letteralmente decine di libri sull'argomento non arrivano novità degne di nota.
Le ultimissime parole sono un po' amare, sono la constatazione che né Foreman né Ali tornarono mai più in Zaire.
Dundee ha scritto che Ali poteva dirsi "africano" finché volesse, ma restava un Nordamericano di estrazione, anche se anomalo (non ha mai voluto commentare l'adesione ai Black Muslims).
Claudio Colombo ha scritto un ottimo libro per chi si avvicina all'incontro per la prima volta e vuole saperne di più. In quinta elementare c'erano due Colombo nella mia classe, quello un po' più minuto lo chiamavamo Culumben.
Al di là del risultato sportivo, resterà per sempre il documentario premiato con l'Oscar "When We were Kings". Un montaggio soprannaturale. Leon Gast, un genio a tutti gli effetti.
Una trovata eccellente quella di fare intervenire Spike Lee, George Plimpton, Norman Mailer, Thomas Hauser.
Hauser era un avvocato di una certa levatura ingaggiato da Ali per la sua biografia. Essere avvocato in USA significa l'eccellenza umanistica scolastica.
In Italia può capitare che una ministra della Educazione pubblica passasse l'esame di abilitazione fuori della Lombardia perché più facile. Poi avevamo da lei saputo che dal Gran Sasso al CERN ci fosse un tunnel e che in quel tunnel ci fossero sciami di neutrini che in una buona giornata potevano viaggiare più veloci della luce e allora Einstein bye-bye. Invece il fisico aveva sbagliato la misura.
C'è ancora chi parla di fusione fredda, soprattutto c'è chi legge ancora i loro proclami prendendoli sul serio.
Sullo sfondo rimane Toscani che afferma che lui di più intelligenti di Ali non ne ha mai incontrati.
Non regge che parlasse di intelligenza sul ring, Toscani non presenziava agli incontri.
A me viene in mente Curzio Malaparte. Istruito nello stesso collegio di D'Annunzio, scrive che il fu ha portato a degno compimento la Controriforma coi Patti Lateranensi. Era intelligente il Curzio? Senz'altro. Basti pensare come se lo contesero i due partiti di massa di allora.
Clay era un massimo atipico. Ne ha fatto un'analisi approfondita del suo "stile" José Torres, ex mondiale dei mediomassimi. L'idea di "stile" veniva da Angelo Dundee. Torres era stato allievo di Cus D'Amato. Clay e Cus non avrebbero mai potuto andare d'accordo. Clay infrangeva i canoni della boxe dei massimi. Teneva bassi i guantoni, specialmente il dx. Questo gli ha procurato seri problemi con chiunque avesse un gancio sx punitivo. Ogni tanto interveniva Dundee e gli spiegava che se non prestava rispetto per il gancio sx sarebbe stati guai.
Rivedere il primo Liston-Clay in YT è istruttivo al riguardo. Liston era in origine un mancino convertito in guardia normale. Oltretutto aveva anche un allungo formidabile. Clay era stato già atterrato al Madison da Banks che era un mancino convertito. Liston non era Banks, il rischio di sottovalutare il sx di Liston era gravissimo. Allora una volta tanto il cocciuto Clay ha ascoltato il maestro Dundee. Liston aveva inseguitto per dodici riprese Eddie Machen e non era mai riuscito a prenderlo. Ora, Clay era superiore a Machen. Nel suo libro del 2006 Dundee si chiede "chi se non Clay poteva battere Liston?". Lui non ha dubbi. Solo Clay poteva sperare di battere un fenomeno come Liston.
Visto dall'alto, Clay si mise a girare in senso antiorario con lo scopo di non imbattersi nel micidiale sx di Liston. Potrebbe anche essere che l'incontro fosse combinato, ma Clay non lo sapeva. Per cui quello che si vede benissimo è l'dea di Dundee/Clay di girare al largo in un certo modo, allora le sue gambe glielo permettevano nonostante le 215 libbre (97.6 kg!).
Questa è intelligenza pugilistica, senza dubbio.
Sul ring di Kinshasha cosa s'è visto? Fondamentalmente: il Rope-a-Dope.
Mailer tirava di boxe in palestra e andava agli incontri. Su "Esquire" nel 1963 aveva descritto il primo Patterson-Liston. "10,000 Words in a Minute". Fondamentale.
Ubriaco si avvicina a Liston in conferenza stampa e lo assicura che lui gli procurava milioni di $, se solo lo ascoltava. Liston gli dice "you're a bum, you're drunk".
Non avere letto questo lungo articolo è imperdonabile (è accessibile come pdf sotto l'archivio storico di "Esquire" e anche come e-book. Se non lo scaricate, ve lo metto nel mio Google Drive).
Quando Mailer si avvicina a Liston il messaggio sottinteso è chiaro "guarda che con il mob non vai lontano!". Ora Mailer era entrato in Università a sedici anni e si era laureato in ingegneria, ci capiva.
Cus D'Amato aveva spiegato a Dundee che Foreman era un "bully". Come tale doveva essere in qualche modo intimidito. Ali nelle prime due riprese ha tirato DODICI diretti dx. Mailer lo rileva e a bordo ring trasecola. Il diretto dx è umiliante da incassare da un campione del mondo come Foreman.
A quel punto Foreman sa che Ali lo può colpire quando e come vuole e allora si mette in azione lui. Comincia l'opera di demolizione. Bundini sbraita dall'angolo "Dance! Dance!".
Le corde erano sempre state l'anticamera del KO. Plimpton ci regala un'immagine fantastica: Ali si appoggia alle corde (non all'angolo, è importante) con la postura di uno che si sporge dalla finestra per vedere cosa diavolo c'è sul tetto (un gatto?). Insomma, i grandi scrittori si scoprono in queste notazioni, non c'è bisogno delle mille pagine di "Guerra e Pace".
All'angolo Ali dice ai suoi che sa quello che sta facendo, basta con "Dance!".
Faceva caldo nella notte africana. Plimpton fa notare che nella quinta ripresa Foreman è colpito da un buon dx e il sudore sprizza da tutte le parti. Incidentalmente: questa è la differenza fra chi agli incontri ci va e chi li vede in TV a circuito chiuso. A Kinshasha c'erano Fazi e Tommasi della Gazzetta.
Va dato atto al Colombo che sgombra il campo da ogni equivoco visto che alcuni sprovveduti italioti avevano prospettato che l'incontro fosse combinato (per la verità avevano cominciato a dirlo PRIMA dell'incontro).
Un divertimento che non mi hanno ancora tolto è leggere gli interventi di lettori normali in merito a divi riconosciuti. Adesso seguo Donnarumma e Sinner. Il Gigio l'ho visto una volta sola dal vivo a Torino con la Juve e si era fatto uccellare da un sx basso di Dybala dal limite. Non ho perso nessun incontro suo nel Milan e in nazionale e quando possibile nel PSG. Ebbene: se si leggono alcuni sembrerebbe che il Gigio viaggi al ritmo di una papera per partita! Non è vero, di papere ne ha fatte ben poche in nove anni di A.
Di Sinner invece si insiste che è austriaco e (non) paga le tasse a Montecarlo.
Anche Ali può contare su una minoranza di detrattori.
Sono stato costretto a comprarmi (un costoso) "COMPUBOX" dove si riportano tutti i pugni scambiati da Clay/Ali in carriera, complementati dall'analisi degli incontri. Un non-specialista come il Ruggeri si è messo a contare i pugni del primo incontro Liston-Clay. I numeri che estrapola non sono uguali a quelli di COMPUBOX, è perdonabile visto che non è un esperto di boxe (diffidare da chi ha mollato Medicina dopo due anni!).
Mailer dice che dopo Kinshasha Ali ha combattuto un'altra ventina di incontri e alcuni sono stati anche farse. È perché Mailer non è un tifoso di Ali.
Io sono tifoso del Milan e rabbrividisco quando Toscani si vanta di essere interista.MrGreen

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2024 ore 6:24

www.gazzetta.it/fighting/pugilato/08-11-2023/boxe-storia-sonny-liston-

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2024 ore 9:41

@Rocco compravo "il Campione" il lunedì pomeriggio. L'edicola era davanti alla stazione di Arcore (per cui era già nel 1956, dato che sono nato a Monza, ad Arcore c'era la Gilera (pütost che tö la dóna/mi tövi la Gilera/e vó a spass matina e sera...), vedevo quando arrivava "il Campione".
Mi sembra costasse sulle cento lire. Potrei sbagliarmi ma di pugilato scriveva Signori. Da ragazzino sono cresciuto dando per scontato che Carbo dominasse la boxe professionistica USA, in particolare medi e massimi. Poi ricordo che ero per Liston e pensavo che non farlo combattere con Patterson fosse un'ingiustizia.
Quando comparve Cassius Clay pensavo come quasi tutti che fosse un bluff. Mi dimenticavo che a Roma aveva sconfitto in finale un campione polacco di ventisei anni nei mediomassimi.
Il premio per il miglior pugile andò a Nino Benvenuti, sicuramente un fuoriclasse. Ma il Nino non ha inventato niente nello "stile". Il settantenne Carpentier ebbe a lodare il giovane Cassius, incoraggiandolo a tenere la guardia bassa come aveva fatto lui stesso.
Io mi illudo di capire il calcio (ma volevo Beccalossi nell'82, non Tardelli...), sicuramente mi intendo molto di più che di boxe.
Quando nell'89 sono volato a Barcellona con "la 5" della Fininvest (Milan-Steaua 4-0), ho incontrato il fratello di Mario D'Agata, aveva un bar a Castel S. Angelo. D'Agata era stato campione del mondo dei gallo, da bambini dicevamo "non sente i colpi perché è sordo...".
Agli inizi della carriera Cannon sentenziò che Clay avesse il pugno di un gallo, poi qualcuno più magnanimo scrisse di un leggero. Scrissero anche che avesse le gambe di un mosca in quanto a velocità. Sono due esagerazioni, chiaramente. Tyson ha sempre ammirato Ali e non ha dubbi che fosse "un animale", non un uomo.
Per me il mistero di Sonny è perché non abbia avuto figli da Geraldine, in sottordine che non si era fatto cattolico (come Patterson).
Ho il merito di averci capito di più da ragazzo di un JFK che pregava Patterson di stendergli Liston.Cool

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2024 ore 10:27

“I thought we were covered,” wrote Foreman in his 1995 autobiography, By George, describing his manager at the time, Dick Sadler, allegedly bribing Clayton. “Dick Sadler came to me for $25,000 to slip the referee under the table. I asked why. 'Because,' he said, 'you've got a habit of hitting people when they're down. I want to make sure he doesn't disqualify you.' I gave him the money because that's how the game was played.”
Foreman said he never knew whether Clayton received the money, but Sadler, who died in 2003, shot down the allegation at the time. “He's lying, and God and he knows it.”

Zack Clayton era stato un grande giocatore di pallacanestro. Poi ha avuto una carriera come arbitro di pugilato. È stato il primo arbitro nero di un incontro per un mondiale dei massimi.
A Kinshasha il suo cartellino riportava Ali(68)-Foreman(66)
Nourridine Adalla riportava Ali(70)-Foreman(67)
James Taylor riportava Ali(69)-Foreman(66)
Ogni ripresa valeva un massimo di 10. Le riprese erano state sette. Ne consegue che Adalla ha conferito il massimo ad Ali nelle sette riprese.
Nessuno può indovinare cosa sarebbe successo sulle quindici riprese anche se Foreman era più stanco di Ali già alla quarta.
Vediamo i rilevamenti COMPUBOX:



Landed=A segno
Thrown=Tirati
I jab sono i sx in allungo
Power Punches sono i pugni potenti che non siano solo di scherma
Poi ci sono i pugni totali:
Foreman ne ha tirati 461, andando a segno il 29.9% delle volte
Ali 263, andando a segno il 47.5%.
Dovrebbe essere palese che il Rope-a-Dope ha neutralizzato gran parte dei colpi di Foreman. Un giudice tiene conto dei colpi tirati e di quanti ne siano arrivati a segno.
Le nude cifre dimostrano che Ali è stato pugilisticamente superiore agli occhi dei giudici.
Agli occhi dei detrattori di Ali, sembrerebbe che Foreman abbia dominato, visionando lo YT dell'incontro.
Ma questo separa il giudizio dei giudici professionisti dalle impressioni dei tifosi più sprovveduti.;-)

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2024 ore 10:14

Ricordo a tutti che il nostro Paolo Potalivo (PaoloMcmlx) ha pubblicato "L'altra verità" nel 2010, reperibile su Amazon. Ci sono anche quattro pagine su Foreman-Ali. Sono passati quattordici anni, Paolo nel frattempo mi ha appena comunicato che lui l'inglese lo legge, dopo avere affermato per anni che era una lingua ostica per lui.
Un incontro truccato? Contrariamente ai due incontri con Liston non ci sono state troppe discussioni in questo caso e lo rileva giustamente Claudio Colombo che scrive nel 2024.
Merita un cenno la storia delle corde "aggiustate" da Angelo Dundee. Nel suo libro del 2009
My View From the Corner: A Life in Boxing
Dundee espone questa versione.
Il ring era di 20 piedi (ft) e pericolosamente instabile, non era in bolla. Dundee e Goodman lo sistemarono alla meglio. Le corde erano per un ring da 24 piedi e in un video si vede bene. Dundee non aveva cesoie a disposizione e usò delle Gillette (?) per accorciare le corde a misura. Raccomandò a operai locali di controllare la tensione prima dell'incontro e non lo fecero.
Sadler cominciò a lamentarsi delle corde alla quarta ripresa, quando ha visto che Foreman non riusciva a piazzare il colpo da KO.
Dobbiamo credere a Dundee? Boh!

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2024 ore 20:12

Chi urlava "dance, dance" all'angolo di Ali ?
Se era il solo Bundini Brown a farlo, mentre Angelo se ne stava tranquillo, forse e' perche' quest'ultimo, sapendo bene che il proprio pugile non fosse piu' in grado di danzare come avrebbe fatto 10 anni prima, aveva preparato un piano B.....quello delle corde appunto ;-)

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2024 ore 21:55

@Simone se leggi "The Fight" di Mailer non c'è mai un riferimento preventivo al Rope-a-Dope che fu coniato come termine soltanto un anno dopo. Ovvio che se anche lo avessero pianificato non l'avrebbero svelato a Mailer che cmq aveva accesso allo spogliatoio.
Ali si faceva menare duramente dagli sparring partners benché Dundee non fosse d'accordo.
A Kinshasha aveva curato la resistenza al corpo dove Foreman piazzava bordate spaventose. Però gran parte dei colpi di Foreman non arrivarono a segno (cfr. COMPUBOX). Alla quarta ripresa Foreman era sfiatato. Ali l'ha lasciato sfogare per essere sicuro di stenderlo. Non era Bundini, era Dundee che adesso l'implorava di mettere giù Foreman, "I know what I'm doing" è stata la risposta all'angolo.
Ali non aveva il pugno SINGOLO da KO, vinceva con le combinazioni. E alla ottava fu una combinazione che atterrò Foreman. Vedila almeno a velocità 0.5, meglio 0.25. Pare che le mani fossero in ordine quella notte e che avesse declinato la solita novocaina infiltrata da Pacheco.
Mailer esagera e commenta che Ali non ha infierito sull'avversario in caduta libera per non sciupare l'estetica di quel KO!
Da parte sua Foreman in seguito ringraziò Ali di non averlo colpito mentre cadeva, alla fine sono colpi di massimi vicini ai 100 kg...

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2024 ore 18:08

Una cosa che ho notato è che una buona parte di chi ha scritto su Ali è di etnia ebrea.
Jerry Izenberg, nato Newark (New Jersey) nel 1930 è un giornalista sportivo pluripremiato che ha presenziato a 53 (cinquantatre) Super Bowl e ha sempre scritto per lo "The Newark Star-Ledger".
Era amico di Ali. Era a Kinshasha. Ne dà un cronaca poco tecnica che si può leggere in "Once there were Giants". Per lui i giganti ci sono stati dal 1962 al 1997, da Liston a Tyson.
Ai miei occhi è importante questo episodio che riporta. Nel 1938 (aveva otto anni) legge sul muro "All Jews are Kites" (tutti gli ebrei sono aquiloni). Ne chiede conto al padre che gli dice
First it means that it was written by an illiterate moron, which most anti-Semites are. Second the word is kike
Kike è spregiativo per ebreo. Famosi antisemiti sono stati Ford e Lindbergh. Per anni non era facile in USA iscriversi a un club di tennis, nuoto, golf essendo ebrei (cfr. Mark Spitz).
Facile che io mi sbagli, ma un ebreo poteva capire meglio di un WASP le umiliazioni che subiva un negro negli USA.
Il Jerry, che era in ottimi rapporti con Ali, riporta un famoso episodio avvenuto a Las Vegas quando Clay andò a molestare Sonny Liston che stava giocando a blackjack (secondo Izenberg, che non era là).
Liston turned halfway in his chair and slapped him. Clay stepped back with a puzzled look on his face and mumbled "Why did you do that? I'm just trying to make you and me a lot of money"
Uno si chiede quanto poteva pesare un sberla di Liston.MrGreen
Ruggeri in "Sonny Liston il campione che doveva perdere contro Ali" scrive:
Puoi definire, brutto, ignorante, zio Tom, campione dell'uomo bianco, gorilla, Joe Frazier, o Ernie Terrel, ma a un certo punto, con tutta la buona volontà, quelli perdono la pazienza e si incazzano. Così Sonny Liston, un bel giorno che Clay lo vide perdere al casinò di Las Vegas, urlando davanti a tutti che non sapeva nemmeno tirare i dadi, pensò bene di alzarsi dalla sedia, andargli incontro e mollargli uno schiaffo con il palmo della sua mano gigantesca, spaventando a morte il suo “million dollar baby”, che a malapena riuscì a farfugliare «perché l'hai fatto?». Liston, che già non era di molte parole dalla nascita, si limitò a rispondergli: «Perché non mi piace quella tua faccia da mazzo», prima di vederlo scomparire tra la gente. Clay voleva solo fare una delle sue solite sbruffonate per il match con il campione, un'altra di quelle commedie di Gorgeous George, ma a volte Liston non era dell'umore giusto, soprattutto se stava perdendo a black jack (??).
Maurizio Ruggeri. Sonny Liston: Il campione che doveva perdere contro Ali (RITRATTI) (Italian Edition) (pp. 41-42). Minerva Edizioni (Bologna). Kindle Edition.

Ecco cosa scrive Harold Conrad che a quel tavolo c'era di persona quella volta:
One night, Liston was in the casino - I think it was the Thunderbird Hotel - shooting craps (ai dadi, niente blackjack). And Clay was standing against the wall, watching. Liston was a mean-tempered son-of-a-bitch and he was losing, so naturally he's mad. Liston picks up the dice (dadi) and throws craps and there's a big silence. Then a voice comes "Look at that big ugly bear; he can't even shoot craps" Liston glared at him picked up the dice and rolled again. Another craps. "Look at that big ugly bear. He can't do nothing right" So Liston throws the dice down, walks over to Clay and says "Listen you nigger faggot. If you don't get out of here in ten seconds, I'm gonna pull that big tongue out of your mouth and stick it up your ass" And Clay was scared. He walked; you better believe it. I asked him later, "Were you scared? And he said , "Yeah, man; that big ugly bear scared me bad"
After that, people said Liston slapped him, but I was there and I didn't see that. You know how those stories are; after a while they get bigger and bigger. He didn't slap him, but he scared the shit out of him; you better believe it

Liston non poteva permettersi una rissa perché era sempre tenuto d'occhio dalla polizia ovunque andasse.
I neri possono darsi del nigger l'un altro senza offendersi, guai invece se lo fa un bianco.
Faggot è più British che americano, sta per un invertito effeminato. Non sono note tendenze gay da parte di Clay.
Come sono andate veramente le cose quella notte a Las Vegas?Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 8:08

MUHAMMAD ALI: Things that are solid, black people don't think about that. They just dance and sing and go to church and shout. We never thought about doing nothing for ourselves. We depend on white people to grow our food and make our clothes. Used to be a sign on Miami Beach that said, 'No dogs, Niggers and Jews allowed.' Jews got mad and united and bought the damn beach.
Hauser, Thomas. Muhammad Ali: A Tribute to the Greatest. HarperCollins Publishers. Kindle Edition.

avatarsenior
inviato il 14 Giugno 2024 ore 16:03

...[Harold Conrad] wrote a dime novel called The Battle at Apache Pass which sold over a million copies, walked the streets of Manhattan with Damon Runyon, and hung out in Havana with Ernest Hemingway during the revolution. A character based on him was played by Humphrey Bogart in his good pal Budd Schulberg's The Harder They Fall ("Il colosso d'argilla" in italiano).

Conrad è stato importante per promuovere il primo Liston-Clay. Me lo rende più caro il fatto che fosse amico di Hemingway, il mio idolo della letteratura americana. All'FBI non andò giù che Papa fosse dalla parte di Castro e non di Batista (d'altronde in Spagna non era stato dalla parte di Franco). Lo schedò. Hemingway venne a saperlo e si offese a morte, si considerava un patriota americano. Successe anche a Margaret Bourke-White di essere indagata da quel gentleman che era McCarthy. Aveva risalito l'Italia (Cassino) con le truppe USA, poi aveva partecipato alla battaglia finale del Reno in Germania. Il motivo: nei primi anni '30 aveva scattato foto a Stalin in URSS. Dopo la Grande Depressione non erano pochi anche in America quelli che guardavano con interesse all'esperimento sovietico. La White aveva il padre (che era un ingegnere inventore di stampanti) ebreo.
Remnick ha scritto un libro su Ali. Sapeva delle voci che circolavano sullo schiaffone di Liston al ventunenne Clay. Dopo avere citato esattamente le parole di Conrad soprariportate aggiunse:
Some time later, Liston spotted Clay on the casino floor. "Watch this" Liston told his friend McKinney.
The champion went up to Clay and slapped him hard across the face, a blow that did not so much hurt as stun.
Clay's eyes widened.
"What did you that for?" Clay thought it had been a big game , a charade, an advertisement for future ticket sales. Liston did not.
"Why?" Liston said " 'cause you ('re) too fucking fresh." And as he walked away he said, "I got the punk's heart" And it was true. Clay admitted it, to Dundee, to his friends. He had been scared.

Possibile, ma al peso Clay mise in piedi una colossale sceneggiata mai vista, non sembrò terrorizzato, sembrò piuttosto pazzo.
Lo schiaffone se l'è inventato Remnick (ebreo) nel suo "King of the World" o McKinney?

avatarsenior
inviato il 15 Giugno 2024 ore 14:22

La verità cambia nel corso degli anni.
Ecco cosa scriveva il nostro Paolo nel 2010:
...Ma comunque quello che mi sembra strano è l'episodio delle corde del ring. Probabilmente non avete mai sentito parlare di questa storia, ma vi assicuro che è tutto vero, lo ammise candidamente Angelo Dundee in un un'intervista al settimanale argentino "El Grafico" del 12 maggio del 1987, e in pratica si tratta di questo: la sera prima del combattimento Angelo Dundee si recò a controllare il ring sul quale si sarebbe svolto l'incontro e notò subito che le corde che delimitavano il quadrato erano talmente tese da essere più resistenti di un muro: questo fatto, chiaramente, andava a svantaggio del suo assistito perché avrebbe portato come logica conseguenza a enfatizzare la potenza dei colpi di Foreman quando Ali si fosse trovato alle corde. In altre parole la tattica del sonnifero che con tanta fatica e sacrificio Ali aveva messo a punto rischiava ora di trasformarsi in un pericoloso boomerang.

Lo strano qui è per quale ragione il trainer più famoso e pagato al mondo dovesse ammettere ad un giornalista argentino di avere commesso una scorrettezza. Anche "tattica del sonnifero" per tradurre Rope-a-Dope è una perla di comicità, ma se uno non sa l'inglese è scusabile.
Paolo ha fatto da consulente al Ruggeri (che è un esperto di boxe come io sono un esperto di baseball...), leggiamo cosa scrive quasi dieci anni dopo:
... Angelo Dundee, per esempio, aveva il vizio di allentare le corde per favorire la difesa di Ali. Provò a farlo nel primo match con Frazier al Garden di New York, ma senza riuscirci per una soffiata del cronista John Condon al manager del campione in carica, Yank Durham. Dundee ci riprovò a Kinshasa, prima del match mondiale con Foreman, e stavolta nessuno se ne accorse. Cosa provocò quello stratagemma è ancora negli occhi di tutti coloro che hanno visto il match. Ali che affonda nelle corde, fin quasi a cadere all'indietro, e Foreman che cerca di colpire quel bersaglio troppo lontano per sprigionare la potenza dei pugni. Il “rope a dope” di Ali (Tattica vincente ma all'apparenza sbagliata. Il suo significato è "stordire qualcuno alle corde").
Anche in quel caso Ali non fu molto magnanimo con il suo avversario, definendo il match «presa al laccio di un xmbecille».
Maurizio Ruggeri. Sonny Liston: Il campione che doveva perdere contro Ali (RITRATTI) (Italian Edition) (pp. 106-107). Minerva Edizioni (Bologna). Kindle Edition.

Ingiusto infierire con chi l'inglese non lo sa, ma qui siamo al comico spinto!
Dunque dope significa anche mona nel linguaggio popolare. Rope è le corde (del ring). Qui si usa il sostantivo rope dandogli una funzione verbale. "irretire un mona", "intortare un mona" per mezzo delle corde. La perifrasi fu introdotta per la prima volta nel 1975 dal cerchio di Ali. Foreman commentò amaramente "Sì, il mona ero io quella notte".
Non sono riuscito a trovare il riferimento a Dundee che tentasse di allentare le corde al Garden per il primo Frazier-Ali. Non è escluso che sia vero, anche se poco credibile, magari qualcuno mi può aiutare.
Clay/Ali è sempre stato un grande polarizzatore, nel senso che molti andavano ai suoi incontri per vederlo perdere, erano di più di quelli che volevano vincesse.
Foreman-Ali ha avuto un esito netto, tuttavia è facile trovare chi afferma che l'incontro fosse truccato.
Sono fiero del mio concittadino Claudio Colombo che nel tranello non ci è cascato.Cool
PS mona nel senso di tonto, non quello letterale! (per i non-veneti)

avatarsenior
inviato il 15 Giugno 2024 ore 16:54


Mi dispiace che la "lingua" della boxe è l'inglese e che siano svantaggiati quelli che hanno difficoltà con l'inglese parlato.
L'inglese è una lingua molto meno "sassone" del tedesco. In tedesco ci sono poche radici latine. In inglese colto le parole di derivazione latina sono la maggioranza, per cui l'inglese scritto è piuttosto facile da decrittare.
L'inglese parlato invece è un incubo per molti. Sovente si sentono manager italiani di alto livello pronunciare "manàgement" invece di "mànagement"Triste

avatarsenior
inviato il 17 Giugno 2024 ore 22:13

It is difficult to suggest to those whose experience of boxing has been limited to television how very different, and dramatically different, the “live” event is. For one thing, the live match is not filtered through the scrim of announcers' voices; is voiceless, unmediated. Since words do not encompass it or define it one is not distracted by concepts, nor is one likely to know, from second to second, precisely what is happening, because it happens so swiftly, and irrevocably: no slow-motion replays.
Sembrano osservazioni lapalissiane ma la "professora" Joyce Carol Oates era stata portata ai primi incontri dilettantistici (Golden Gloves) dal padre quando aveva dodici anni. Così parla con cognizione di causa della boxe dal vivo paragonata alla boxe per televisione.
Chi sarei io (che ho visto gli incontri su YT) per sentenziare che la JCO non si intende di boxe?
Il suo "On Boxing" è fondamentale, io non sarei mai e poi mai stato capace di scriverlo e la ragione è banale: lei è un genio, io no.MrGreen

avatarsenior
inviato il 18 Giugno 2024 ore 11:21




Si vedono George Plimpton e alla sua sx Norman Mailer (con gli occhiali) entrambi a bocca aperta.Sorriso
Il libro di Plimpton "Shadow Box" è lettura essenziale per un amante della boxe USA.
Plimpton era un estimatore di Archie Moore, ci rimase male quando Clay mise fine alla sua carriera. Pagò il vecchio Archie per fare i guanti con lui e se ne uscì con una frattura al naso.
C'è un capitolo dove spiega il suo incontro con Hemingway nella sua finca in Cuba.
Era nata una discussione fra Papa e la moglie Mary su quanti leoni avessero visto abbeverarsi quella volta in Africa. Erano otto o dodici? Fatto sta che ad un certo punto Papa si alza e sferra un forte pugno al corpo di Plimpton il quale non sa come reagire perché di fronte si trova un Nobel di lui più vecchio. Conoscendo l'ego smisurato di Hemingway, ne esce alla grande elogiando la potenza del pugno incassato. Plimpton aveva fondato la "Paris Review" e a Hemingway qualche articolo sulla sua opera non era andato a genio.
Ancora più interessante quando Hemingway e Mailer (complice ancora Plimpton) QUASI si incontrarono a New York, ma per una serie di circostanze non successe.
Sarei stato curioso di registrare la reazione di Papa a Liston-Clay del 1964. Ma lui si era suicidiato nel 1961.Confuso



Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Questa discussione ha raggiunto il limite di 15 pagine: non è possibile inviare nuove risposte.

La discussione NON deve essere riaperta A MENO CHE non ci sia ancora modo di discutere STRETTAMENTE sul tema originale.

Lo scopo della chiusura automatica è rendere il forum più leggibile, soprattutto ai nuovi utenti, evitando i "topic serpentone": un topic oltre le 15 pagine risulta spesso caotico e le informazioni utili vengono "diluite" dal grande numero di messaggi.In ogni caso, i topic non devono diventare un "forum nel forum": se avete un messaggio che non è strettamente legato col tema della discussione, aprite una nuova discussione!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me