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L'importanza dei colori parte 2


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avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2024 ore 21:42

Ma nella street, quando ci sono situazioni non previste, certamente ci va occhio e destrezza per catturare elementi risonanti, anche solo cromaticamente. Che poi la foto produca senso è da vedere caso per caso.
Però mi pare un argomento, questo dei colori, che più che avere presa ed importanza per la "psicologia dell'occhio", tenda facilmente a scadere in aspetti puramente formali.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2024 ore 21:48

Però mi pare un argomento, questo dei colori, che più che avere presa ed importanza per la "psicologia dell'occhio", tenda facilmente a scadere in aspetti puramente formali.


La forma è comunque una parte dell'opera.
Pensa alla forma degli scrittori, un esempio: come Chuck Palahniuk riempie un libro di aforismi. In ogni pagina c'è almeno una frase iconica.
Prendi Fight Club, il film, togli aforismi e togli i colori, che ci resta?
Un film un po' strano come tanti altri, no?

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2024 ore 21:50

Ma anche, pensa ai puntinisti, pittori, o a Monet, che faceva cose enormi e sfocate.
Quelle cose lì le hanno dipinte in quanti altri?
Ma la forma estetica fa la differenza

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2024 ore 22:27

Ma l'aforisma non è mica una semplice combinazione formale di parole.
E nemmeno mischierei la questione filmica (per dirti, io adoro Brakhage, nei corti con la pellicola trattata e dipinta fotogramma per fotogramma, ognuno si può fare i trip mentali che vuole).
Certo, nel cinema narrativo il colore può supportare o indurre a determinati stati d'animo ecc.
E anche nella pittura, se si parla di astrattismo, dove la ricerca della forma e del colore hanno la funzione principale, ci sta.
Ci mancherebbe che la forma e l'estetica non abbiano il loro peso, non dico questo.
Ma in fotografia, a meno che non ci siano scelte cromatiche a supporto di un concetto o una narrazione, rimane soltanto un esercizio formale.
Cioè se la signora in posa avesse avuto la giacca gialla, con elementi della scena annessi, anziché rossa, sarebbe cambiato il senso della foto?

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2024 ore 22:31

Aiuto, mi sono perso la signora con la giacca rossa! MrGreen

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2024 ore 22:36

No, era rosa shocking in realtà lol
Vabbè, quella postata da Taiana due pagine fa.
Ma la domanda non cambia comunque.
Se però mi si viene a dire che era sensato usare il rosa per evidenziarne il lato femminile, vi blocco tutti MrGreen

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2024 ore 23:08

Io sono più convinto che la questione sta in ognuno di noi nel modo in cui ci accingiamo alla visione di un'opera d'arte e comunque a qualsiasi forma di comunicazione visiva che prendiamo in esame.

Siamo sicuri che quando guardiamo non stiamo cercando quello che ci aspettiamo ci fosse in quell'immagine?
Ora stiamo guardando o stiamo osservando?
Perché sono due cose diverse.

Per questo motivo ogni artista va inquadrato nel suo periodo storico, e nel suo luogo d'origine e di studio.

Chi ha studiato la storia dell'arte su volumi di Argan può capire meglio quello che sto dicendo.
Praticamente nelle scuole la storia, la filosofia, l'economia e la vita politico-sociale sono studiate come materie diverse, e non collimano mai i periodi storici fra di loro nello stesso spazio temporale in cui si studiano.
Questo ci porta a perdere il filo del discorso e a fare confusione.
Se la storia, la filosofia l'economia e la vita politico-sociale si studiano nella storia dell'arte nello stesso periodo storico, tutte le correnti gli stili e l'evoluzione dell'arte diventa subito di facile comprensione.
Argan nei suoi libri della storia dell'arte difatti tiene tutto legato al periodo storico.

Così come diventa più facile osservare e non guardare solamente un'immagine se la si inquadra nel suo periodo storico in cui l'artista l'ha realizzata.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 0:19

Rombro forse non capisco cosa intendi dire o forse c'è un equivoco sulla foto di Joel Sternfeld.
La foto in questione, come le altre di American Prospects, non è una foto costruita, quando le persone compaiono nelle sue foto, riprese con una view camera (10x8 credo), sono persone trovate per strada, fermate e fotografate, non sono attori o modelli, sono persone sconosciute, stranger passing, convinte a posare con tutto quel che si porta dietro l'atto di posare di una persona qualsiasi, Sternfeld non gira con un guardaroba o con delle pistole o bombe a mano giocattolo o con pattini a rotelle da mettere a disposizione dei bencapitati.
Se vogliamo, quando vi appaiono persone sono fotografie street, ma non sono candid sono posate.
La giacca rosa che fa pendant con la gabbia del coniglietto non sappiamo se sia un caso, non sappiamo mai la storia che sta in un'immagine fotografica, però il fatto importante è che nella fattispecie l'elemento coloristico della giacca e della gabbia all'apparenza ci sembrano raccontare qualcosa della persona e della società americana di quell'epoca e di quella estrazione sociale, funzionano; la foto funzionerebbe molto meno se la giacca fosse gialla e la gabbietta fosse ciano.
Il merito di Sternfeld è avere addocchiato e capito che poteva funzionare.
Beninteso questo aspetto, dei colori che raccontano la stori, la psicologia, l'estrazione sociale del personaggio ritratto, è diverso dall'altro aspetto che sottolineavo in Sternfeld cioè la sua capacità di ritrarre situazioni con una palette colori che farebbe la gioia di un variantista, è qui che sta la sua maestria formale coloristica che si denota più nelle altre foto che ho postato, non tanto in questa della signora con il coniglietto.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 0:48

@Andrea.taiana
Probabilmente @Rombro
voleva dire che quello che caratterizza la signora non è il solo colore, ma il suo minimalismo, che la fa diventare rappresentativa e funzionale al messaggio nello scatto, lo è anche il particolare della borsetta minuscola e lo shopping bag enorme quasi come una valigia. Ma lo è anche il fatto che andando a fare shopping si porta dietro il suo coniglietto e non lo lascia a casa. Poi è più probabile che il rosa sia il colore preferito dalla signora e che sia quindi un caso che sia rosa se era cyan era la stessa cosa la giacca sarebbe stata cyan così come la gabbietta.
In ogni caso sarebbe funzionato lo stesso.


avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 1:11

Mi avvalgo della risposta di Ivo :)

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 6:35

Più vi leggo e più mi rendo conto di quanto io sia superficiale, di una foto guardo se l'insieme mi piace, se ci sono dei particolari degni d'attenzione e se i colori mi garbano …

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 8:27

Dei colori di Fontana cosa dite?

user207727
avatar
inviato il 18 Aprile 2024 ore 8:49

Quello che noto è che fino ad ora il thread è sempre stato orientato verso l'aspetto culturale, più cinematografico che fotografico, con citazioni ed immagini postate di artisti, qualche contributo personale dei partecipanti con esempi di come interpretate e usate i colori?


Delle foto mie postate qui su juza, mi viene in mente solo questa dove trovo che il colore abbia un peso (come le altre della serie, ma su questa maggiormente).

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4781206&l=it

Non così tanto come per le foto di Matteo che a questo punto mi chiedo: come sarebbe stata la seconda se lo sfondo fosse stato arancio? Rosso e blu sono molto stridenti anche se il rosso scelto non mi pare puro. E magari l'intento era proprio quello di generare un disagio nell'osservatore. O se l'uomo fosse stato verde come la foto famosa di McCurry:

www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/10/oltre-lo-sguardo-st



avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 9:11

Non avrebbe funzionato così, l'oro funziona bene con il rosso meno con arancio, fa meno contrasto e spicca meno e lo trovo anche meno piacevole come combinazione
Con il rosso l'effetto più stridente lo avrebbe dato il turchese acceso ma anche lì mi pareva poco piacevole e "troppo"
Un colore saturo ma scuro mi é parso la soluzione migliore

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2024 ore 11:38

Dei colori di Fontana cosa dite?


Fontana è un po' come un pittore dei tempi del Bahuhaus, un astrattista, o di De Stijl, un po' Mondrian ma coi triangoli, o quelli che puoi trovare al Guggenheim di Venezia, ma lo fa con le foto.

Colori decisi, definiti.
Mi pare fotografasse con diapositive, e poi ri-fotografasse le diapositive per saturare ancora. La perdita di qualità non era importante, a lui non interessano i dettagli ma l'insieme.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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