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Il fatto è che non c'è un criterio univoco per definire quello che potrebbe essere un genio.
Per alcuni, abituati a contornarsi di persone "medie", un genio potrebbe essere anche, banalmente, uno di quelli in cui incappi raramente che per la vita che fa, per come pensa, parla o per ciò che produce, risulta agli occhi di quegli alcuni, fuori dal comune.
Altri magari, che fuori dal comune ci vivono quotidianamente, vedono quella stessa persona come valida ma non necessariamente sorprendente...nel senso che si sentono semplicemente in sintonia, ma non necessitano di ricorrere al termine genio.
Il vero genio dei nostri tempi è quello che se ne frega delle opinioni e condizionamenti altrui e vive la sua vita facendo quello che gli pare come gli pare.
“ Non è che non sia necessario: è che a buttarlo in pasto a qualunque contesto finisce per diventare fenomeno da baraccone deriso dagli asini. „
" Da' quello che è santo ai cani, getta le tue perle ai porci; ciò che importa è dare. " Jorge Luis Borges, da Frammenti di un Vangelo apocrifo , in Elogio dell'ombra . Esagero con le citazioni?
“ Certe volte capita di vedere reel sui social con spezzoni delle sue apparizioni da Costanzo o interviste varie: i commenti sono raccapriccianti. „
Il pubblico era raccapricciante anche allora. Basta guardare gli integrali delle due apparizioni al Costanzo Show e sentire ciò che dicono non solo i poveri di spirito, ma pure personaggi di una certa levatura piazzati in platea per polemizzare. C.B. li ha zittiti tutti. E pure a teatro c'erano quasi le risse tra chi applaudiva e chi urlava buffone o insulti più pesanti, perlomeno nei primi anni in cui lo seguivo, quindi 1972-73. Quando iniziarono a chiamarlo Maestro si convinse che fosse vero, e i suoi spettacoli divennero (per me) meno emozionanti.
uno che apre un 3D pubblico, e quelli che non gli piace come intervengono li estromette, dopodichè cambia il nome al 3D e (s)cancella i commenti a lui sgraditi
Tanti anni fa conobbi Renato Dulbecco, premio Nobel per la medicina negli anni '70. Fu colui che iniziò gli studi sulla sequenziazione genica. Venne per fare delle conferenze in Italia e passò in clinica. Alle domande di noi ragazzi che cercavamo di capire cosa gli avesse dato l'ispirazione, rispondeva solo che aveva collaboratori, molti davvero giovani, ognuno dei quali aggiungeva un tassello fino a comporre una idea. Poi ci disse che tutto si riduceva a "lavoro, lavoro, lavoro". Serpeggiava un po' di delusione. Un altro esempio: qualcuno di voi forse conosce l'inventore della pillola per la Celiachia. Lo stesso ha studiato, nel laboratorio che dirige negli USA la possibilità di inserire una sequenza di RNA destinata al vaccino della polio nelle...banane! Si, per vaccinare facilmente tutti i bambini del Terzo mondo. Potrebbe essere considerato un genio? Beh, Alessio ( così si chiama) è un salernitano mio compagno di specializzazione, bravo ma non eccezionale, non il migliore all'epoca, approdato negli USA quasi per caso e passato all'improvviso dal fare il gettonato da 400 mila lire al mese a dirigere un laboratorio con budget milionario e immenso personale negli States. Gran lavoratore.Ho sempre difficoltà nel vedere il genio in qualcuno. Piuttosto vedo spesso un lungo e meritevole lavoro di costruzione....
“ Esprimersi e comunicare non sono sinonimi, o si? „
Il secondo è, o dovrebbe essere, l'obbiettivo del primo: io cerco di "esprimermi" a gesti, ma non è detto che riesca a "comunicare" agli altri quello che vorrei: dipende da come gli altri interpretano quei gesti.
un po' tutti si esprimono o provano a farlo, ma non è detto riescano a comunicare o abbiano qualcosa da comunicare; se poi “comunicano” non è detto che riescano (o vogliamo) farlo con tutti, ma solo con determinate categorie di soggetti, anche eventualmente ristrette, risultando incomprensibili per gli altri
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