| inviato il 11 Marzo 2024 ore 11:40
Paolo, è anche vero che la "pellicola" della D750 è sempre la stessa ma è anche vero che come risoluzione è ben oltre le necessità del 99% degli utenti e che molte caratteristiche, esempio colore BN, possono essere modificate in post. La realtà ha un nome: consumismo |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 11:48
Ditemi il nome di un attrezzo tecnologico e non acquistato di recente che vi è durato più di 10 anni. Ho cambiato elettrodomestici che avevo da più trent'anni che ancora funzionavano perfettamente , non è così per quelli più recenti di cui nessuno è arrivato a 10 anni . Con l'elettronica più sofisticata è ancora peggio come dice Paolo si acquista roba già vecchia. Nel nostro settore ancora non ci si è arrivati ma tra non molto anche le fotocamere saranno come gli smartphone, le biciclette d'alta gamma con collezioni nuove tutti gli anni. |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 12:02
Paolo, è anche vero che la "pellicola" della D750 è sempre la stessa ma è anche vero che come risoluzione è ben oltre le necessità del 99% degli utenti e che molte caratteristiche, esempio colore BN, possono essere modificate in post. La realtà ha un nome: consumismo ********************** Il consumismo... appunto Io ho solo cercato un escamotage per non apparire il talebano che tutti descrivono, ma la realtà è solo questa, anche se resta il fatto che i 24 mega della D750 restano sempre tali, mentre a me basta cambiare pellicola per avere tutti gli altri mega di cui posso aver bisogno |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 12:49
@Paolo, affermazione un po' azzardata ( " il digitale ha un po' stancato"):mai viste in giro tante foto mai vista tanta condivisione. Affermazioni troppo drastiche. Non sappiamo quale sarà il futuro, godiamoci il presente. Se a breve ci sarà qualcosa di differente-se vorremo- impareremo qualcosa di differente...senza drammi |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 13:13
Ho un televisore da giusto 10 anni; mi devo preoccupare? A dire il vero ne ho altri due, sempre schermo piatto, più piccoli, che hanno qualche anno in più. Mai riparati. Ah, ho la D300 del 2009 che funziona ancora bene. Eccezione anche questa? Non la uso più perché utilizzo la D800 acquistata nel 2013. Quello che in casa mia si rompe di più....ma da sempre, sono le lavatrici: dalla fine degli anni '80 non so quante ne ho cambiate; in media ogni 5/6 anni. Già nel secolo scorso esisteva l'obsolescenza programmata? Il frigorifero no, ce l'ho da 20 anni! Sono una eccezione? |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 13:43
Io invece la lavatrice l'ho cambiata dalla disperazione non la potevo più vedere dopo oltre trent'anni andava ancora e ho fatto male Si deve guardare la media non le eccezioni. Il televisore te lo fanno cambiare per forza ogni tot anni cambiano gli standard. |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 14:20
I televisori di 10 anni e oltre ( ne ho ben 3 in casa con questa età) funzionano ancora..anche senza decoder. Gli altri due sono molto più recenti. In più uno in montagna anche vecchio. Non so se sono eccezioni. Lo stesso discorso per macchine fotografiche digitali. Per tantissime cose ho cambiato non per rotture ma perché mi ero stufato. Eccezione, le lavatrici. Insomma, non ho mai avvertito il problema ( se esiste) della obsolescenza programmata |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 14:21
Alzo la manina, provo anch' io a dire la mia, così per una chiacchierata al bar. - valore/costo: le fotocamere e gli obbiettivi per quello che c'è dento ( non a peso, ma in tecnologia, ricerca, impegno umano, decine, a volte centinaia di ingegneri e tecnici per progettale, avete presente l' IBIS, la complessità progettuale ed esecutiva, e così per la difficoltà progettuale ed esecutiva degli obbiettivi e la precisione per farli...) ce li regalano, al prezzo di 2 o 3 paia di scarpe "di qualità" o 1 o 2 borsette "fiche" od un golf di cachemire. Una volta Marchionne ha detto a Della Valle: con gli investimenti che tu fai per un nuovo modello di scarpe, io non ci faccio neppure un fanale della Panda (figuriamoci la ricerca e lo sviluppo per la centraline dell' Air Bag, anche se, questa, una volta sviluppata costa produrla 2 Euro). Non voglio dire che costano poco, ma bisogna riconoscere il saper fare cose complessissime. e rapportare il costo con cose che, in proporzione, paghiamo mooolto di più per quello che riceviamo e ..... siamo contenti. -poi uno compra quello che gli piace spendendoci quello che gli piace e con i "sacrifici" che è disposto a mettere in campo per quel piacere. Un caro saluto a tutti e spero di non aver "irritato" nessuno. |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 14:44
@Paolo, affermazione un po' azzardata ( " il digitale ha un po' stancato"):mai viste in giro tante foto mai vista tanta condivisione. Affermazioni troppo drastiche. ******************** Onestamente Claudio non mi sembra che la mia affermazione sia troppo drastica... se avessi detto: il digitale HA STANCATO si, probabilmente sarebbe stata un tantino drastica, ma io ho solo detto che: "ha un po' stancato"... il che in fondo è vero visto che qualche giovane sta tornando alla pellicola. Poi, intendiamoci, io sono il primo a dire che lo fanno solo per atteggiarsi ad artisti bohemienne, però è un dato di fatto che ora la cifra distintiva di questa gente è: "io ritorno alla pellicola!" Così come è ovvio che quando è stato il momento io e te abbiamo fatto delle scelte ponderate: tu con la stampa digitale e io con la proiezione chimica, che sono il primo a non vedere in questi giovani, però diciamocela tutta: quanti, all'inizio, hanno fatto una SCELTA PONDERATA come la nostra? A me francamente sembra che una scelta del genere, cioè una scelta consapevole, trent'anni fa (allorquando cioè anche noi avevamo l'età che questi giovani hanno oggi) beh... mi sembra proprio che l'abbiano fatta in pochi! |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 16:03
Non so che dirti, @Paolo, io direi non 30 anni fa ma piu di 40 anni fa comprare riviste di fotografia e sognare di allestire una amera oscura era cosa di pochi. Io subito ho iniziato a sviluppare negativi B/N insieme ad un paio di amici e subito dopo ho allestito la mia camera oscura, cosi come facevano gli altri due. Qualche altro che conoscevo cominciava ad interessarsi alla fotografia ma in modo soft. All'epoca ( anni '70) usare la camera oscura non era proprio da tutti e mi sembra che non molto sia cambiato, come ben sai: anche oggi sono davvero pochi i giovani che subito affrontano questo scoglio. Ce ne sono certo, ma pochi. Sviluppare e stampare in proprio a noi che lo facevamo ci faceva sentire...di un'altra categoria. Poi, mi è sempre piaciuta la parte artigianale della fotografia: ecco perche ho poi sviluppato in proprio le diaposituve, stampato a colori in Cibachrome e, da 15 anni, stampo col digitale. Mai rivolto ad un laboratorio per le mie stampe..."serie" Poi vedremo quello che succederà: non penso che assisterò alla transizione dal digitale a qualcos'altro. Nel caso dovessi esserci come sai sono curioso e cercherei di imparare. Sul ritorno alla pellicola non ci scommetterei un euro...Godiamocela ( anzi, goditela) finché c'è. A furia di cercare di sondare il futuro potremmo perderci il presente |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 17:37
Appunto Claudio... ma parliamo di scelte consapevoli. Che poi, diciamocela tutta, anche allora le scelte erano consapevoli, si, ma sempre fino a un certo punto. Eh si perché l'imperativo categorico era sempre: "con tutto si fa tutto"... e si finiva sempre alle solite FP4/HP5, sviluppate con quello che capita, con i tempi che capita, con i capovolgimenti che capita e via così! Salvo poi lamentarsi che non è che si ottenevano chissà che risultati visto che pure le Agfa Ortho e le Kodak Techinical Pan, chissà perché, non ridavano mai né la grana ultrafine né la risoluzione per le quali erano giustamente famose! E non parliamo delle Diapositive BW, tutti ne parlavano però... Quindi amico mio, quando andiamo a stringere, parliamo di scelte consapevoli... sempre però da parte di una ristrettissima cerchia, mica da parte di tutti. Cone pure oggi del resto... sono tutti lì a darsi aria da artisti della pellicola, però sempre con la scansione eh! In definitiva se tu non ci scommetti un euro sulla pellicola sei sempre ottimista... io non ci scommetto un centesimo! |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 18:59
“ E non parliamo delle Diapositive BW, tutti ne parlavano però... „ Io le usavo, prima le Agfa poi le Polaroid istantanee delicatissime ma con toni fantastici |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 19:52
Per quanto riguarda il ritorno ai rullini, che prende soprattutto i giovani.. Ed è bello ciò, per loro è un mondo nuovo, fatto di sorprese ed imperfezioni che il digitale non conosce.. Mia figlia (laureata, Belle arti /grafica / fotografa) ne é l'esempio. Si è presa una compatta da 30€ al mercatino delle pulci e scatta con rullini che raccatta.. e per loro è TT una scoperta .. A niente vale quando le dico che, l'unica maniera per valorizzare quegli scatti è passarli allo scanner e curare quindi tutto il processo dall'inizio alla fine... Il problema dei più che si approcciando alla fotografia argentica (giovani o meno) é che travisato l'arte che per essere tale deve avere un filo conduttore ripetibile in uno stile con qualcosa di innovativo da comunicare.. Con delle foto sfocate/storte/e con colori falsati, nella migliore delle ipotesi.. |
| inviato il 11 Marzo 2024 ore 20:57
“ Il problema dei più che si approcciando alla fotografia argentica (giovani o meno) é che travisato l'arte che per essere tale deve avere un filo conduttore ripetibile in uno stile con qualcosa di innovativo da comunicare.. Con delle foto sfocate/storte/e con colori falsati, nella migliore delle ipotesi.. „ è la filosofia della lomografia |
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