user70065 | inviato il 08 Dicembre 2023 ore 13:09
Premesso che ognuno è libero di fare quel che vuole...cresciuto con l'analogico che riconosco ha il suo fascino,come le auto d'epoca,belle da guardare ogni tanto un giretto e poi ritornano in garage,così le analogiche dei vecchi tempi,le guardo ripenso a bei ricordi,l'odore degli acidi,la camera oscura le stampe etc ma le lascio nel mobile in cui sono riposte,nel 2023 per me non ha più senso l'analogico. |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 13:14
Guarda io l'analogico lo uso saltuariamente.. quando mi viene "la voglia" e solo BN.... Usarlo come sistema unico o principale ci vuole tanta passione e dedizione... |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 14:15
Mah Secondo me, è vero il detto "dove c'è gaudenza non c'è perdenza" voglio dire che tutto quello che piace è inattaccabile. Ribadisco anche che molte soluzioni tecniche descritte sono buone o meno in funzione dell'obiettivo che si vuole raggiungere. Una cosa, a mio avviso oggettiva, che va detta al nostro re con l'armatura è che mediamente, fotografare in pellicola è più difficile. Ho esperienza solo nel Bianco e Nero, ma la gestione del contrasto, per esempio, con luminosità molto diverse è molto difficile in pellicola, sia come scatto che come sviluppo e stampa. Perché andavano tanto di moda le foto di porte e di finestre, i ritratti e gli interni 'sociali' ? perché se non sfrutti il poco tempo dell'alba o del tramonto, o il cielo scuro da temporale e con la luce alle spalle, fotografare un paesaggio è difficile, o ti viene bianco il cielo e leggibile il territorio o ti viene bello grigio il cielo e scuro il sotto. Che percentuale di foto vi veniva male (o rinunciavate a scattare) tra le 10 e le 17 di un giorno estivo assolato? E con la neve? E se anche ti attrezzi per fotografare gli edifici di Matera abbagliati dalla luce a luglio (magari sovraesponendo e sottosviluppando) che succede se entri in chiesa, in un palazzo o al bar? A volte si usava il trucco di fare di necessità virtù, estremizzando ancora di più il contrasto per ottenere foto 'grafiche' con velleità 'artistiche'; ma, almeno nel mio caso, non era quello che volevo, era un ripiego. Sviluppare e stampare in casa, non era quindi solo un piacere, ma offriva - e offre - anche la possibilità di ottenere il massimo da negativi spesso imperfetti che sarebbero stati penalizzati dagli automatismi delle attrezzature usate dai negozi 'sviluppo e stampa' (cosa diversa gli stampatori professionisti ... un pelino costosi per il fotoamatore) Anche qui: sviluppare e stampare è facile, farlo bene è più difficile. Questi problemi riguardano anche il digitale che però ha una latitudine di esposizione molto più ampia e paragonabile, se non superiore, al medio formato in pellicola. |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 14:41
“ infatti....se proprio si desidera una macchina "seria" „ Uno prende una Hasselblad 501c con cavalletto esposimetro e flessibile e fa il fico |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 15:22
Quiete... con il BN si fa tutto anche fra le 10 e le 17...è come il "pongo" Esponi per bene le ombre anche esagerando sviluppi un 30-40% in meno.... e ci ficchi dentro tutto, anche con grandi contrasti.... al limite anche un filtro giallo sfumato.... Poi in CO per la stampa meglio un negativo poco che troppo contrastato, ma con le densità giuste per avere tempi di ingranditore decenti. |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 15:36
Io ho iniziato nel 1990 ,autodidatta,con una economicissima Soligor, senza considerare prima la Polaroid 636 closeup La Soligor( con attacco Pentax ) e il classico 50mm f/1.7 ( obiettivo anni '70 che si trova usato anche a 60-70€ )e l'ho usata fino al 2016. Ad oggi scatto moooolto poco in analogico aimé.Buona fortuna e buone feste. |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 15:50
“ Beh, tornare all'analogico vuol dire tornare a fotocamere di 20/30 e passa anni fa, e relative ottiche. Gli zoom c'erano già, ma ovviamente la qualità non era paragonabile a quella che abbiamo oggi. Ricordo che Michele Vacchiano diceva di aver lasciato perdere gli zoom perchè a un certo punto si accorse che, quando mandava le sue foto alle riviste, quelle fatte coi fissi avevano una certa buona accoglienza, mentre quelle fatte con gli zoom venivano sistematicamente rifiutate. Oggi le cose sono cambiate ma tornare all'analogico vuole dire fisso=bbuono, zoom=no bbuono. Anche se ci sono in vendita vagonate di fissi vintage a prezzi stracciati che però forniscono prestazioni davvero misere, e sono da evitare pure loro. „ Con macchine a pellicola EOS (posseggo EOS 3 ed EOS 1V), puoi montarci obiettivi zoom EF di ultima generazione, con risultati che sono a dir poco eccellenti, e se si ha già un corredo reflex digitale, lo si sfrutta senza dover acquistare nessun obiettivo vintage per macchina a pellicola. Ovviamente la stessa cosa vale per Nikon. In altre parole, se si possiede già un corredo digitale, togliersi lo sfizio di una macchina a pellicola recente (e dunque compatibile con gli obiettivi che già si possiede), è meno costoso di quanto si possa pensare. Specie se parliamo di qualche rullo di pellicola negativa all'anno. “ Perché andavano tanto di moda le foto di porte e di finestre, i ritratti e gli interni 'sociali' ? perché se non sfrutti il poco tempo dell'alba o del tramonto, o il cielo scuro da temporale e con la luce alle spalle, fotografare un paesaggio è difficile, o ti viene bianco il cielo e leggibile il territorio o ti viene bello grigio il cielo e scuro il sotto. „ Erano proprio questi "limiti" della pellicola che costringevano il fotografo a fotografare con buona/ottima luce, ovvero a fare quello che si dovrebbe sempre fare, fotografare al tramonto non con l'obiettivo diretto verso il sole, ma con il sole alle spalle; a meno ovviamente di non voler fare una siluette. |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 16:16
Io uso un reflecta con caratteristiche simili. Usando le pellicole si salta photoshop. Il problema è solo trovare le pellicole, svilupparle e il costo, la qualità è indiscussa. Per qualità intendo fedeltà alla realtà, non i colori e le nitidezze photoshoppate, oviamente *************************** Una volta che un negativo lo hai scansionato hai ottenuto un file digitale, povero, MOLTO POVERO rispetto a un file digitale nativo e comunque, una volta che hai a tutti gli effetti un file digitale puoi fotosciopparlo a volontà. |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 16:24
Cioè nel senso perchè se non piace o interessa a me deve interessare a voi? Confuso Spendere tanti soldi? Corpo + ottica viene la metà di un 50 1.8 di oggi... sono tanti soldi? ****************************************** Checofuli tu sei abituato ai prezzi dopati di oggi. Io che un rullino di Velvia lo pagavo 5€ una quindicina di anni addietro trovo insopportabile pagarlo 30€ oggi... è una speculazione. Cui aggiungere 12€ di sviluppo e intelaiatura. 42€ per trentasei fotogrammi (non 32) sono 1,2€ a fotogramma... neppure Shylock avrebbe osato chiedere tanto credimi! |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 18:43
PaoloMcmlx purtroppo è inutile fare paragoni con i prezzi di 10/15 anni fa. Anche il latte costava 1/3 di quello che costa oggi e sempre latte è! 15 anni fa un 50 1.8 era un'ottica da kit che il più delle volte davano insieme ai corpi macchina, oggi ci vogliono 7/800 euro per un 50 1.8. I prezzi sono diventati folli c'è poco da fare. In fotografia poi in special modo! |
| inviato il 08 Dicembre 2023 ore 18:48
Sai quanto costava un rullino di Velvia nel 1990 all'epoca della sua uscita? |
user250784 | inviato il 08 Dicembre 2023 ore 23:18
“ Io che un rullino di Velvia lo pagavo 5€ una quindicina di anni addietro trovo insopportabile pagarlo 30€ oggi... è una speculazione. Cui aggiungere 12€ di sviluppo e intelaiatura. 42€ per trentasei fotogrammi (non 32) sono 1,2€ a fotogramma „ Velvia a 5€ non l'ho mai trovata! Nel 1990 io la pagavo 13.000Lit mentre il Kodachrome mi costava - sviluppo compreso - 25.000Lit. A parte il fatto che io Velvia l'ho pagata 27,5€ non capisco il tuo lamento. Invece che impressionare tante Velvia quanto in passato, cerca di dimezzarne la produzione: Io così mi comporto, e non mi faccio MAI mancare scatti fatti con Velvia. Pochi scatti ma eccellenti! |
user250784 | inviato il 08 Dicembre 2023 ore 23:30
“ Comunque per conto mio la vera ragione per lasciar perdere gli zoom vintage non sta nel potere didattico dei fissi ma nella scarsa qualità dei vecchi zoom (forse con qualche eccezione). „ In effetti, come scritto in precedenza, gli zoom d'epoca difettavano in qualità; e qui si sta appunto disquisendo di analogico e di ottiche vintage. Nel digitale lo zoom è quasi d'obbligo: costa meno di ottica fissa e regala la medeima qualità. |
| inviato il 09 Dicembre 2023 ore 0:04
@Grik: però anche 27,50 euro per 36 pose sono una esagerazione. Da aggiungere, poi una decina almeno di euro per lo sviluppo...insomma una quarantina di euro sicure, mentre non è per niente sicuro il numero delle foto valide in un rullino. Se poi 1/2 le vuoi far stampare, di certo ti passa un po' la voglia. La voglia, con molta buona volontà ti viene ripagata solo dalla spettacolarità della proiezione e, soprattutto, dalla...passione. Con 40 euro ci faccio almeno una ventina di A4 e qualche A3. Ma capisco che il mio è un discorso di parte: per me la fotografia è solo stampata |
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