| inviato il 15 Novembre 2023 ore 6:49
tutto giusto ma con un paio d'inesattezze. “ Il tempo di otturazione è dato dalla distanza temporale che intercorre fra il passaggio della tendina inferiore e superiore, non dal tempo totale che richiede tutto il movimento, che è fisso (come vedi non cambia quanto impiega l'otturatore ad andare giù, né con un tempo di otturazione di 1/8000, né con un tempo di otturazione di 1/2s). „ Il ciclo che l'otturatore ci mette a eseguire un'intera scansione del sensore non è sempre uguale. Fino al tempo di Sincro-Flash durerà esattamente quanto l'esposizione impostata per lo scatto, oltre durerà esattamente uguale, cambierà solo l'ampiezza della fascia del sensore esposta. “ se t è il tempo impiegato dalla tendina ad attraversare l'intero sensore verticalmente allora 1/t diventa la "velocità di rolling shutter" dell'otturatore „ il tempo di Sincro-Flash non è quanto ci mette la prima tendina a scendere completamente ma è il tempo minimo che l'otturare impiega a eseguire un ciclo di lettura completo del sensore lasciandolo completamente esposto. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 4:28
“ Il ciclo che l'otturatore ci mette a eseguire un'intera scansione del sensore non è sempre uguale. Fino al tempo si Sincro-Flash durerà esattamente quanto l'esposizione, oltre durerà esattamente uguale, cambierà solo l'ampiezza della fascia del sensore esposta. „ Mi sembra un po' confuso come discorso. Limitiamoci un attimo al solo intervallo di esposizione, quindi dal momento in cui il sensore inizia ad essere esposto alla luce al momento in cui viene oscurato del tutto. La prima tendina si trova sollevata e sta coprendo il sensore, inizia a scendere esponendo il sensore alla luce (dall'alto verso il basso), da questo istante succedono contemporaneamente due cose: - la prima tendina continua a scendere alla velocità di progetto dell'otturatore (vi è un'accelerazione, ma è più semplice immaginare una velocità fissa), impiega un certo tempo a percorrere l'intero sensore, chiamiamo questo tempo T_tenda - la seconda tendina, "aspetta" il tempo di esposizione stabilito dai parametri di scatto e poi inizia a scendere per ricoprire il sensore, e, dovendo garantire un'esposizione uniforme, viaggia alla stessa velocità della prima tendina per cui anche in questo caso raggiunge la base dell'otturatore dopo un ulteriore tempo T_tenda (trascorre prima un tempo di attesa = T_scatto poi il tempo con cui la tendina scende T_tenda) Queste due fasi avvengono contemporaneamente, se il tempo di scatto (ritardo della seconda tendina) è più breve di T_tenda la seconda tendina inizierà a scendere prima che la prima tendina sia già arrivata alla base del sensore (quindi vi è un intervallo in cui entrambe le tendine scendono insieme, e il sensore non si troverà mai ad essere completamente esposto alla luce), al contrario se il tempo di scatto è più lungo di T_tenda quando la seconda tendina parte la prima aveva già terminato la corsa, per cui per un certo periodo il sensore rimane completamente esposto alla luce dalla cima alla base (e questa è la condizione necessaria per l'utilizzo del flash, che deve avvenire proprio in questa fase per poter illuminare mentre TUTTO il sensore è esposto alla luce). Ora, a prescindere che ci si trovi nel primo caso o nel secondo, la durata complessiva di questo processo di esposizione è sempre T_scatto + T_tenda, questo è il tempo che trascorre dal momento in cui la prima tendina inizia a scoprire il sensore a quello in cui la seconda lo ha ricoperto del tutto. Ora tu dici che il ciclo impiegato dall'otturatore per scansionare l'intero sensore "dura quanto l'esposizione impostata", non so bene cosa intendi, come scritto sopra il solo processo di esposizione alla luce dura più del tempo di scatto (perchè l'esposizione non è sincrona, è appunto un funzionamento meccanico di rolling shutter), se poi si parla di ciclo allora per definizione questo termina quando si è tornati allo stato iniziale, se consideriamo come stato iniziale il sensore completamente esposto prima che venga premuto il pulsante di scatto (caso mirrorless, perchè su reflex invece il sensore parte già con la prima tendina in alto che lo copre) allora bisogna aggiungere all'inizio un ulteriore tempo T_tenda della prima tendina che sale e copre il sensore più un determinato tempo di margine in cui il sensore si resetta e si smaltisce in parte la vibrazione dell'impatto di arresto della tendina, e alla fine dell'esposizione il tempo di acquisizione del sensore riga per riga (e questo potrebbe già partire quando la seconda tendina inizia a scendere, perchè salvo i GS il sensore è più lento ad acquisire rispetto al movimento della tendina) più un altro tempo T_tenda della seconda tendina che deve risalire. Quindi non mi è chiaro cosa tu intenda con "Il ciclo che l'otturatore ci mette a eseguire un'intera scansione del sensore", ad ogni modo il tempo in cui opera l'otturatore è una somma di intervalli, la sola operazione di esposizione alla luce ha una durata pari alla somma tra il tempo di scatto e il tempo di rolling shutter dell'otturatore (T_tenda). “ il tempo di Sincro-Flash non è quanto ci mette la prima tendina a scendere completamente ma è il tempo minimo che l'otturare impiega a eseguire un ciclo di lettura completo del sensore lasciandolo completamente esposto. „ Dal testo che hai citato, non ho detto che il tempo di sincro sia uguale al tempo impiegato dalla prima tendina (ma, se si trascura la durata del lampo del flash il tempo di sincro è proprio il primo tempo fotografico disponibile appena superiore al tempo impiegato dalla tendina), ho detto che il tempo impiegato dalla tendina a percorrere il sensore è il tempo di rolling shutter del sensore, ovvero lo sfasamento temporale tra l'esposizione della prima riga di pixel e l'ultima. Per far sì che il flash abbia effetto su tutto il frame in modo uniforme, il lampo luminoso deve avvenire mentre il sensore è completamente esposto alla luce, ovvero nella condizione in cui la prima tendina è completamente in basso e la seconda completamente in alto. Se il flash e la sua attuazione fossero ideali (flash istantaneo e perfettamente sincronizzato rispetto al movimento delle tendine) allora per garantire questa condizione di uniformità sarebbe sufficiente che il tempo di scatto fosse uguale al tempo di percorrenza della tendina (T_tenda). Capire perchè è facile: dal momento che la seconda tendina aspetta un ritardo pari al tempo di scatto prima di "chiudere" (abbassarsi coprendo il sensore), se questo tempo è pari a T_tenda esso corrisponde esattamente al tempo impiegato dalla prima tendina ad "aprire" completamente, ovvero la seconda tendina inizia a chiudere proprio appena la prima ha scoperto completamente il sensore, e quindi esiste un instante in cui la prima tendina è abbassata e la seconda è ancora in alto ovvero il sensore è completamente esposto alla luce. Questa oltretutto mi sembra la condizione che hai scritto nel tuo commento: "tempo minimo che l'otturare impiega a eseguire un ciclo di lettura completo del sensore lasciandolo completamente esposto", il tempo minimo di scatto che garantisce questa situazione è proprio il tempo impiegato dalla tendina ad attraversare il sensore. Nella realtà, è chiaro che questa condizione non è sufficiente, primo perchè banalmente il lampo del flash non è istantaneo, ha una sua durata, e quindi il sensore deve essere completamente esposto durante tutta questa durata, e secondo perchè vi sarà un minimo margine di tempo di ritardo tra il momento in cui la prima tendina è scesa del tutto e l'attuazione del flash (questo tempo comunque sono convinto sia del tutto trascurabile rispetto al primo). Io il flash lo uso solo in ambito macro, quindi il problema del sincro non me lo sono mai dovuto porre, non so esattamente come venga stabilito dal produttore, se in riferimento ad una determinata durata del lampo, oppure in riferimento alla durata massima di lampo dei flash commercializzati dal marchio, oppure ignorando la durata del lampo e durante l'impostazione della potenza flash la fotocamera modifica automaticamente il limite di tempo minimo, oppure fornendo valori diversi rispetto a durate (potenze) diverse del flash, o con tabelle che indicano il tempo minimo in base al valore sincro e al valore del flash utilizzato? Onestamente non lo so, se qualcuno lo sa magari interventa. Ad ogni modo il calcolo è abbastanza facile, se il tempo T_tenda impiegato dalla tendina fosse 1/500s, e la durata del lampo del flash 1/800s, la somma dei due tempi sarebbe 3.25ms, quindi il tempo di scatto minimo nella scala dei tempi fotografici appena superiore a 3.25ms sarebbe 1/250s (4ms). Ovvero, con un tempo di scatto pari a 1/250 o superiore, vi sarebbe il tempo per l'otturatore di aprirsi completamente e per il lampo del flash di esaurirsi fintanto che il sensore è completamente esposto alla luce. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 7:12
Leonardo dí la verità... Sei un ingegnere, o avresti voluto esserlo |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 7:58
Leonardo, Nico con il suo appunto credo intenda dire che per tempi più LENTI rispetto alla velocità massima dell'otturatore, mettiamo 1/180s (faccio sempre l'esempio del mio), il ciclo impiega gioco forza un tempo pari al tempo di otturazione, non 1/180 quindi, ma maggiore (se t è 1/2s, quello impiegherà). Per tempi più veloci invece, che siano 1/250 o 1/4000, l'otturatore impiega sempre 1/180s a fare il suo lavoro. Così io capisco il suo appunto: lo si capiva anche dalla tua spiegazione forse, ha solo precisato ulteriormente. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 8:45
Leonardo il tempo del flash normalmente è moooolto più più rapido di 1/800s, nel caso migliore dura 1/350s ma arriva anche a 1/20000 o meno, non ha alcuna attinenza con la velocità dell'esposizione. Questo perché si può regolare la sua potenza in modo indipendente, velocizzando o rallentando appunto la durata del lampo. Il lampo avviene sulla prima…o sulla seconda tendina, con il sensore completamente esposto, attivandosi o come la prima tendina è arrivata a piena apertura o prima che la seconda si chiuda. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 9:14
Undertaker, non mi piace parlare di titoli, preferisco che le mie parole vengano valutate solo in base alla logica con cui sono espresse. Cerco sempre di argomentare quel che dico, in modo che per capirne la validità sia sufficiente seguire il discorso. Comunque hai perspicacia. TheBlackbird, premetto che quel commento per me confuso citava una frase scritta da altri non da me. In tale frase citata, l'autore parla di "tempo totale che richiede tutto il movimento" definendolo fisso, per dare un senso al suo discorso (leggendo tutto il pezzo citato) secondo me si riferisce al tempo impiegato da ogni tendina per effettuare tutta la corsa (che effettivamente è un tempo fisso, e infatti l'esempio che segue è coerente). Leggendo la risposta di NicoKosc, credo che abbia capito un'altra cosa, ovvero che "tutto il movimento" fosse riferito a tutto il processo eseguito dall'otturatore, che effettivamente è la cosa più immediata da pensare se si legge "tutto il movimento", ma questa interpretazione non ha senso con il discorso citato. E chiaramente il tempo totale impiegato non potrebbe essere fisso, sarebbe una strana idea. La risposta di NicoKosc non mi sembra chiara, "Il ciclo che l'otturatore ci mette a eseguire un'intera scansione del sensore non è sempre uguale" e fin qui perfetto, chiaramente l'intero ciclo dipende direttamente dal tempo di scatto, poi dice "Fino al tempo di Sincro-Flash durerà esattamente quanto l'esposizione impostata per lo scatto, oltre durerà esattamente uguale", uguale a cosa? Uguale al tempo di scatto? Sarebbe una ripetizione... Come dire se oggi piove resto a casa e se non piove resto a casa, tanto vale dire solamente che rimango a casa senza fare distinzioni sulla pioggia... Quindi quel "uguale" vuol dire forse che tale tempo rimane fissato? Cioè sempre uguale? Sarebbe coerente con la frase successiva "cambierà solo l'ampiezza della fascia del sensore esposta", come dire che se il tempo di scatto è più breve del valore del sincro flash le tendine viaggiano più vicine tra loro ma il tempo totale rimane sempre lo stesso, questo darebbe senso all'aver fatto una distinzione e darebbe un nuovo senso alla prima frase quando dice che il tempo totale non è sempre uguale, ovvero a volte rimane uguale (tempi più brevi del sincro flash) e altre volte invece cambia (tempi più lunghi). Però questo sarebbe sbagliato perchè il tempo totale in cui viene esposto il sensore cambia anche quando i tempi di scatto sono più brevi del sincro flash, perchè bisogna aggiungere al tempo di scatto il tempo di rolling shutter dell'otturatore! (il tempo impiegato dalla tendina ad attraversare il sensore). Quindi insomma forse non ho capito una mazza ma a me sembrava semplicemente un commento confuso ho provato a capirlo e in un modo non aveva senso e nell'altro era sbagliato. Se tu l'hai capito in un terzo modo che ritieni corretto aiutami, nel caso mi scuso. Comunque trovando tale commento confuso ho provato a spiegare le varie fasi in modo da capire come sommare i tempi impiegati dall'otturatore. La parte più semplice è proprio quella in cui il sensore viene esposto alla luce, tale processo ha una durata pari alla somma tra il tempo di scatto e il tempo impiegato dalla tendina ad attraversare il sensore, e questo sempre, senza distinzione tra tempi più brevi o più lunghi del tempo di sinc. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 9:25
“ Leonardo il tempo del flash normalmente è moooolto più più rapido di 1/800s, nel caso migliore dura 1/350s ma arriva anche a 1/20000 o meno, non ha alcuna attinenza con la velocità dell'esposizione. Questo perché si può regolare la sua potenza in modo indipendente, velocizzando o rallentando appunto la durata del lampo. „ Mactwin grazie dell'intervento. Ma quindi come ci si regola con il valore di sinc flash? Cioè, fintanto che la durata del lampo del flash è estremamente breve allora diventa praticamente trascurabile, se per dire fosse 1/10000s a fronte di una tendina che impiega 1\220s, allora la somma dei due è molto vicina al tempo impiegato dalla tendina, quindi la casa magari dichiara un valore sinc di 1\200 e in quel tempo c'è già un margine per dei lampi flash così veloci. Ma se come dici può arrivare a 1\350s a piena potenza (in rete leggo di lampi di 1\300s, 1\500s...), allora il valore di sinc flash dovrebbe essere per forza un tempo più lungo, ma la Sony a1 ad esempio ha un valore di 1\400, durante il quale per quanto possa essere veloce la prima tendina non ci sta dentro un lampo da 1\350s, il lampo persisterebbe mentre la seconda tendina chiude e l'esposizione risulterebbe sballata |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 9:36
“ un lampo da 1\350s, il lampo continuerebbe mentre la seconda tendina chiude e l'esposizione risulterebbe sballata „ è normale che sia così, in questo caso si scatta con un tempo più lento (ma questo credo sia noto a tutti i fotografi). Il sincro flash alto serve principalmente ad effettuare un esposizione mista tra luce ambiente e luce flash, questo è uno dei grandi vantaggi del Global Shutter |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 9:59
Leonardo il valore del sync è gestito dalla macchina, può avvenire usando il TTL o in manuale e la possibilità massima di sync sappiamo che viene dichiarata. L'esposizione, in ttl, viene calcolata sulla base di un prelampo (che tu non vedi perché rapidissimo), e se appunto dovesse impostare 1/400s per la scena il lampo del flash sarebbe usato per tutta la sua durata ove possibile. Il problema quindi non si porrebbe perché l'unico problema nel sync è se il lampo dovesse avvenire fuori sync, ovvero se la tendina si dovesse chiudere prima della partenza del lampo (quindi una zona del sensore non avrebbe ricevuto la giusta luce), oppure il lampo dovesse interrompersi prima che la finestra tra le tendine arrivi alla fine. Esiste infatti una differenza tra hs sync e slow sync, nel primo caso durata delle tendine (lo scorrimento della piccola finestra tra le due) dura meno del lampo, nel secondo invece il tempo e talmente lento per cui ci sta un momento in cui tutto il sensore è aperto ed esposto, ed il lampo avviene in quella finestra temporale... La regolazione dell'esposizione è quindi regolabile tra tempo di esposizione (che decide quanta luce ambiente vogliamo far entrare) e potenza flash (quanto vogliamo che il lampo abbia impatto sulla scena). |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 11:14
Si si Leo, l'ha scritta Nico quella precisazione, io intendevo solo spiegarla visto che penso di averne capito il senso. E cioè: se l'otturatore ha una tempistica minima di viaggio pari a X (6D2 = 1/180s), per tempi Y con Y>X il tempo del ciclo sarà Y. Per tempi Z con Z<=X, il tempo sarà sempre X. In ogni caso, X sarà il tempo di Rolling Shutter. Non me ne voglia Nico per aver puntualizzato la puntualizzazione. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 11:53
“ Esiste infatti una differenza tra hs sync e slow sync, nel primo caso durata delle tendine (lo scorrimento della piccola finestra tra le due) dura meno del lampo, nel secondo invece il tempo e talmente lento per cui ci sta un momento in cui tutto il sensore è aperto ed esposto, ed il lampo avviene in quella finestra temporale... „ Questo mi è chiaro. Mi rendo conto di essermi anche espresso insufficientemente nella domanda... Di fatto il flash non lo uso praticamente mai, solo per foto macro, e in 17 anni non mi sono mai dovuto preoccupare della velocità di scatto con flash. Mi è noto il discorso del sync-flash perchè comunque questo dato è un indice della velocità dell'otturatore meccanico, e questo impatta sull'effetto del rolling shutter (che avviene a prescindere dal flash, e quindi mi riguarda). Mi è chiaro (ed è perfettamente logico) che per garantire un'esposizione uniforme con otturatore meccanico e l'utilizzo del flash ci siano due principali possibilità: o l'intero lampo del flash avviene "in mezzo" all'esposizione (inizia dopo che la prima tendina si è aperta del tutto e si esaurisce prima che la seconda tendina inizi a richiudersi, poco importa per questo discorso se la sincronizzazione avvenga sulla prima o sulla seconda tendina in ogni caso il lampo deve consumarsi mentre il sensore è completamente esposto alla luce), oppure deve essere il processo di esposizione ad avvenire "in mezzo" al lampo (il lampo inizia prima che la prima tendina inizi a scendere e deve non essersi smorzato troppo quando la seconda tendina si è richiusa, in modo che il soggetto risulti illuminato dalla prima parte di picco del lampo durante tutta l'esposizione). Quello che non mi torna, è definire il dato di sync-flash come "il tempo minimo entro il quale si ottiene un'illuminazione del flash uniforme su tutto il fotogramma" prescindendo da un riferimento temporale della durata del lampo. Cioè, se la Sony a1 dichiara questo dato a 1/400s, allora per tempi di scatto da 1/400s in su (più lenti) l'uso del flash dovrebbe garantire un'esposizione uniforme giusto? Io è questo concetto che sono abituato a leggere a proposito del sync-flash, sbaglio? Come ho detto ho poco interesse per il flash quindi magari ho preso un abbaglio. Se ho capito bene e quel che ho appena detto è corretto, allora dovrei poter impostare il tempo di scatto della Sony a1 a 1/400s montare il flash ed essere tranquillo del risultato, peccato che se alzando la potenza del flash questo dovesse generare un lampo lungo 1/350s o 1/300s, questo lampo non glielo posso far stare al centro di uno scatto di 1/400s!! Quindi o ho preso un abbaglio io, o quando si parla del sync-flash lo si definisce in modo errato, oppure un qualche criterio in più deve esserci riguardo la durata del lampo del flash. Essendo 1/400s più breve di 1/300s, potrebbe venire in mente di far rientrare l'intera esposizione dello scatto durante l'emissione del lampo, ma il lampo parte con un picco e poi si attenua quindi questo non garantirebbe affatto un'esposizione uniforme. Di certo questo problema non si presenta fintanto che la durata del lampo è mooolto più breve del sync-flash, poichè risulta facile farla ricadere nell'intervallo in cui il sensore è completamente esposto. In ogni caso Mactwin grazie per la risposta |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 12:15
“ E cioè: se l'otturatore ha una tempistica minima di viaggio pari a X (6D2 = 1/180s), per tempi Y con Y>X il tempo del ciclo sarà Y. Per tempi Z con Z<=X, il tempo sarà sempre X. In ogni caso, X sarà il tempo di Rolling Shutter. „ TheBlackbird, questa è la seconda interpretazione che avevo dato al commento di NicoKosc, però non funziona =) fisicamente proprio non funziona... Se vuoi prova a rileggere la risposta che gli ho dato. Quando inizia l'esposizione la seconda tendina tarda di un tempo pari al tempo di scatto, ma poi impiega comunque un ulteriore tempo per potersi chiudere e in questo tempo l'esposizione continua... Questi due tempi si sommano, a prescindere che Y sia maggiore o minore di X. Più il tempo di scatto è breve, più la "finestra" tra le due tendine è stretta, ma questo vuol dire che è trascorso meno tempo tra la partenza della prima e della seconda, ovvero il tutto è avvenuto in meno tempo. Oppure si può ragionare al contrario: con un tempo di scatto pari a zero (è un assurdo utile solo per fare un ragionamento), la seconda tendina inizia a chiudere fin da subito mentre la prima apre (non si crea nessuna finestra tra le due), quindi il tutto termina quando entrambe arrivano contemporaneamente alla base del sensore. Per avere un tempo di scatto diverso da zero, quindi un'esposizione diversa da zero, la seconda tendina deve tardare a chiudere, questo ritardo lo devi contare, e più è lungo il tempo di scatto più la tendina tarda a partire, quindi non è possibile che scatti con Z<X durino tutti quanti X, non ha senso =) più è lungo il tempo di scatto più è lungo tutto il processo dell'otturatore. Secondo me quello che confonde è il fatto di pensare alla finestrella che scende, senza pensare a come si forma tale finestrella. Perché sì, finestrelle di spessore diverso scendono tutte alla stessa velocità (la velocità delle tendine), ma quelle più spesse impiegano più tempo a formarsi in alto e più tempo a scomparire in basso (proprio perchè sono più spesse), quindi fanno durare il processo di esposizione più a lungo. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 12:29
“ Se ho capito bene e quel che ho appena detto è corretto, allora dovrei poter impostare il tempo di scatto della Sony a1 a 1/400s montare il flash ed essere tranquillo del risultato, peccato che se alzando la potenza del flash questo dovesse generare un lampo lungo 1/350s o 1/300s, questo lampo non glielo posso far stare al centro di uno scatto di 1/400s!! „ E' così. In passato ho avuto un flash Metz che a piena potenza richiedeva un tempo di scatto di 1/125 o più lento. Se scattavo con il sincro a 1/200 non riuscivo a sfruttare tutta la potenza del lampo. Ci ho perso un mucchio di tempo a capire perchè in manuale impostando 1/1 o 1/2 con sincro 1/200 non cambiava quasi nulla finchè leggendo attentamente il manuale ho scoperto l'arcano. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 12:52
Leonardo partiamo da alcuni chiarimenti. I flash producono un tot di watt/tempo, quindi la loro potenza (espressa in NG di solito) è data da quanta luce viene espressa in un tot di tempo. Oltre a questo esistono flash che forniscono lampi di una durata più lunga ed altri che producono lampi meno lunghi. Come hai giustamente scritto il lampo produce la luce in modo variabile, parte con un picco che sale molto rapidamente e poi degrada più lentamente (parliamo sempre di frazioni di secondo), ma il flash viene usato in una finestra definita a livello mondiale, la t0.5. Il valore t0.5 misura il tempo necessario al flash per raggiungere la piena potenza e quindi ridursi al 50%. Il valore t0.1, invece misura il tempo necessario per raggiungere la piena potenza e poi scendere al 10% di potenza. Quando viene dichiarata la potenza del flash questa viene normalmente calcolata sul t0.5, ma la lettura t0.1 è in realtà la più importante perché rappresenta quasi tutta la durata del flash, piuttosto che solo la parte più luminosa del flash. Quando lavori con tempi di sync molto rapidi entri ovviamente nella finestra T0.5, dove in ogni caso le tendine riescono a coprire il sensore con la durata del lampo. Può capitare che la sincronizzazione non sia accurata e parta troppo tardi rispetto al picco di luminosità, in quel caso oltre a non disporre della piena luce e possibile che la seconda tendina si chiuda prima del taglio del lampo, presentando una non uniformità nell'esposizione (visibile ovviamente se lo sfondo è uniforme). Qui sarebbe da dettagliare le differenze tra flash VVC e IGBT... ma entriamo in un discorso troppo lungo. Sony mette quindi a disposizione una possibilità di Sync, ma alcuni flash potrebbero risultare non adatti a sfruttarlo in modo opportuno. Se vuoi approfondire ti consiglio di seguire qualche video di Stefano Tealdi, presente anche qui come utente. |
| inviato il 16 Novembre 2023 ore 13:37
Giusto, va considerato il tempo di "formazione della finestrella" (siamo scientifici affoco ) nel conto totale! L'avevo semplificata all'osso. |
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