| inviato il 22 Settembre 2023 ore 11:26
"Magari tra qualche anno andrà in voga Gustav il pescatore di merluzzi del mare del nord fotografato dai turisti cinesi" Inizio a cercare come si chiama l'attore che interpreta capitan findus |
user236140 | inviato il 22 Settembre 2023 ore 12:31
“ Che se non fai i campi di lavanda con la ragazza vestita di bianco, sei uno sfigato... „ Anche se non fai selfie nei campi di girasoli... Per questo ho studiato a lungo lo scatto, ed è venuta fuori una foto innovativa che racconta una storia pregnante  
 |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 0:03
Non mi affaccio spesso sul forum per questioni non tecniche e sbaglio molto, visto che a memoria è la prima volta o una delle pochissime (forse, qualcosa sulla Maier) che mi capita di leggere di fotografia nel vero senso - nel senso artistico, artistico in quanto sensato, caricato di senso - del termine. Le foto dei vari user sono ovviamente tutte bellissime e le invidio tutte, termine che uso spesso qui perché il motto sulla bellezza in calce potrei averlo tranquillamente scritto o incorniciato anch'io. Mi ci ritrovo totalmente. Fantastiche anche le altre foto nel thread, che sono contento d'aver aperto, al punto che mi sento un po' in colpa per averla messa sul ridere. Riguardo l'attrazione per queste foto, c'è da dire che sono per noi inconsuete. Non solo esotiche nei lineamenti umani, negli oggetti antropici, nei paesaggi inconsueti alle nostre latitudini, ma la stessa luce si espande da origini e in modi per noi alieni. Le foto hanno per buona parte una cornice paesaggistica con una forte dominante blu, e a un certo punto appare questa lanterna di un giallo intenso, ma che poco aggiunge alla luminosità generale, di modo da fare quasi tenerezza. La tenerezza che vi leggo è un linguaggio che l'occhio percorre tra la lanterna, il vecchio con la sua fiducia nello sguardo e il suo cappello di paglia, la barca (poco più di una zattera) e il cormorano, versione marina o lacustre o fluviale di un canetto da caccia di taglia media e un po' anzianotto. In altre parole, la bellezza di questi scatti per me è nella trasfigurazione di qualcosa che conosciamo bene, che abbiamo addomesticato al punto d'averlo dimenticato, e che andiamo a riassaporare nei vari scatti che ho pescato durante questi anni nelle schede delle lenti che andavo a curiosare, e che però fino a poche ore fa non avevo collegato essere tra loro diverse. Credevo distrattamente fosse sempre lo stesso user, sempre lo stesso shooting, sempre lo stesso corredo, e non mi curavo mai di approfondire. Come ho scritto nel commento iniziale, ci è voluto un post su fb per svegliarmi. Potremmo prendere tutto ciò come le copie di una Gioconda inesistente, fatte non da allievi di bottega ma da autodidatti uniti in modo diciamo ideale, in cerca tutti cioè della stessa idea estetica. Il pianeta è uno solo e noi, viaggiando, andiamo cercando ciò che per il nostro pubblico di riferimento potrebbe suonare accettabilmente alieno. Riguardo lo storytelling, se ho capito bene è la foto come valore aggiunto di un racconto che potrebbe ambire alla pubblicazione su NG. Ma, appunto, la foto lì è un valore aggiunto, dove lo sguardo del lettore viene arpionato da un codice non letterario, e si mette ad esplorarlo - avido - esattamente come prima con la sequela di parole che evocavano immagini immaginate, sognate, reinventate. A un tratto la realtà raccontata è lì, ed è "più ancora" di ciò di cui si è avuta intima visione. La distanza è annullata, tutto è spiegato, e rimane ciò che è fuori inquadratura: "puoi immaginarti il resto" pare dire ciò che si mostra. Poi però la foto ci si accorge può vivere anche di vita propria, può volare senza parole che ne sostengano - o risucchino - le ali. E allora non c'è bisogno nemmeno del titolo. Ma qual'è la scelta migliore, quando si impara, quando platonicamente si imita. Meglio una didascalia o meglio un ×tto in faccia senza preavviso, e tu osservatore rimani paralizzato, incollato e traumatizzato, e lo scatto ha raggiunto il proprio fine, che è quello di replicarsi nella tua retina e da lì nella tua memoria. Io questo non lo so dire, al netto del manierismo, delle variazioni sul tema, della reinvenzione. Però credo che il vero valore aggiunto stia dentro la "lust for life": la modella con il vestito bianco nel campo di lavanda viterbese o provenzale è in posa? La bambina che corre con il cane con una luce da tramonto dentro un bosco ma aperto, e infuocato d'autunno russo, questa brama di vita sicuramente l'ha, non è in posa, non si cura della macchina fotografica magari della madre che le fa scatti tuttavia pro, e vive, e noi la vediamo vivere. Il pescatore cinese, sempre quello, ma anche altri, è un po' in mezzo tra questi due estremi, tra la foto patinata della rivista di moda (che a sua volta fa il verso a quelle di decenni fa, che solo a sfogliarle viene un coccolone) e NG. Noi siamo ammirati dall'improvvisa epifania di Vivian Maier per la grande volontà di vivere che i suoi soggetti esprimevano, spesso ne percepiamo in questo senso il climax, l'apice dell'avidità di voler poter dire, alla fine, di aver vissuto e in modo memorabile. Noi siamo lì a guardare, anonimi testimoni, queste esistenze a noi sconosciute nei loro momenti esemplari, da film, pur se quotidiani. E rimaniamo spiazzati, spaesati, trascinati in un tempo o in uno spazio inconsueti. Io credo sia questa la grandezza della fotografia e che per questa magia paghiamo un biglietto d'ingresso molto oneroso in termini d'attrezzatura, viaggi, tempo, incantamenti al computer per il nostro e altrui lavoro. A dirla tutta siamo anche un po' vampiri, e chissà che per vie traverse e modi insondabili la brama di vita che tanto ci seduce non sia da noi assimilata e rielaborata nel quotidiano, trasformandoci in scintille di luce per chi ci frequenta. Io questo non lo so, e mi fermo qui. Ma il pescatore col lumino giallo, il cormorano antracite e l'ambientazione bluette è anche un'affascinante metafora della nostra attività, che cerca di pescare dal profondo qualcosa di memorabile, e di consolatorio del tempo che sfugge. Chissà che non mi sia redento della mia iniziale superficialità. |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 7:18
Credo che chiunque di noi appena abbia visto le prime foto del campo di lavanda con soggetto umano, albero, casetta infondo, a tramonto, sia rimasto a bocca aperta. Ripeto se fate così vi fate passare la voglia da soli, purtroppo o per fortuna le foto dei soggetti più blasonati e frequentati ci sono e bisogna farsene una ragione. Dai accontentati della lavanda che ho fotografato con me dentro. Auto ripresa.
 |
user206375 | inviato il 23 Settembre 2023 ore 8:47
I campi di lavanda non ci azzeccano nulla secondo me, e perché mai topic simili dovrebbero far passar la voglia? Magari stimolano la creatività. Chi ha viaggiato e visitato l'Asia sa che queste attività fanno parte di un circuito turistico e nel momento che si sanno certe cose agli occhi dell'osservatore certe fotografie perdono gran parte della loro autenticità. Fotografare un leone in cattività è diverso che fotografarlo in uno zoo o al circo. Poi possono comunque essere delle buone, belle foto.... |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 10:01
“ Io questo non lo so, e mi fermo qui. Ma il pescatore col lumino giallo, il cormorano antracite e l'ambientazione bluette è anche un'affascinante metafora della nostra attività, che cerca di pescare dal profondo qualcosa di memorabile, e di consolatorio del tempo che sfugge. „ Io sarei un po' più prosaico: il 90% di questo genere fotografico è banalmente la visione stereotipata di un fotografo occidentale che produce fotografie stereotipate per il suo pubblico occidentale che aveva, e purtroppo molti hanno ancora, una visione ristretta, romantica e paternalista di questi paesi e popolazioni "esotiche". Questo vale per "il pescatore asiatico con il cormorano" così come per "il piccolo bambino africano sorridente" oppure per "l'indiano vestito in abiti sgargianti" o "l'italiano ben vestito sempre in giro in vespa" tipico degli anni '60, e così via per tutti gli altri stereotipi comuni nella fotografia di viaggio: sono opere di fiction, non documenti. Per essere più precisi, giusto per citare un autore prezzemolino che salta sempre fuori quando ci sono questo tipo di discussioni: se voglio vedere foto dell'India "reale" guardo le foto di Raghu RAI www.magnumphotos.com/photographer/raghu-rai/ ; se voglio vedere un'India romanzata forgiata secondo i modelli di pensiero occidentale allora mi godo lo storytelling di quello in cui si è poi evoluto McCurry e a cui si ispirano tutti i suoi emuli. |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 11:45
Lo so ma appunto l'essere prosaico manca dell'elemento lirizzante. Se fo foto in b/n e col nuvolo aggiungo poco al reale che già mi circonda, e unisco il pianeta. Invece la magia parte dal momento in cui un subcontinente lo immagino un pianeta a sè, quasi irraggiungibile al punto da appartenere a una dimensione onirica. |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 11:47
“ Fotografare un leone in cattività è diverso che fotografarlo in uno zoo o al circo. ” Ma anche nei parchi africani la guida ti porta in jeep in bocca al Leone e tutto viene pagato profumatamente. Non credo che qui sul forum ci sia gente che va a fotografare i leoni in autonomia. Non credo che poi alla fine fra il Leone fotografato nel parco africano e il pescatore ci passi tutta questa differenza. |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 12:00
Comunque io dalla prossima settimana praticherò la pesca notturna con la pantegana sotto ponte Mollo (chi è di Roma sa dove trovarmi). Ho anche la lanterna. La pantegana ha il pizzetto. Sono abbigliato come Meo Patacca. Dieci euro a foto. |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 12:10
Se lo fai veramente te ne do venti |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 12:33
Vogliamo un selfie sul tuo profilo Juza! |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 12:53
“ Non credo che poi alla fine fra il Leone fotografato nel parco africano e il pescatore ci passi tutta questa differenza. „ In effetti non ce n'è. Il wild vero lo fai in altri ambiti, anche più casalinghi e senza andare in Africa. Poi… ammetto serenamente che ci andrei volentieri anch'io a fare un bel Safari fotografico. Il cinese con l'uccello, invece, non mi interessa più di tanto. Azz… sono in viaggio tra le montagne svizzere e rilevo che gli svizzeri siano molto wild… certi prezzi… Si paga anche per pisciare… |
user206375 | inviato il 23 Settembre 2023 ore 13:41
Si quello del leone era un cattivo esempio e sì pure lì c'è un business e tour guidati. Se preferite prendete come esempio l'orso. Fotografare un orso nelle alpi èl lo stesso che fotografarlo in zoo? |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 13:41
“ Azz… sono in viaggio tra le montagne svizzere e rilevo che gli svizzeri siano molto wild… certi prezzi…Eeeek!!! Si paga anche per pisciare…” Preso il treno per lo Jungfrau con tutta la famiglia 4 persone ancora mi lecco le ferite |
| inviato il 23 Settembre 2023 ore 13:43
“ Vogliamo un selfie sul tuo profilo Juza! „ Ma quale selfie! Arci mi da venti euro per fare la foto, io la ricompro a 10 euro e la metto nel profilo |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |