| inviato il 14 Giugno 2016 ore 9:45
a parità di obiettivo e di inquadratura hanno pdc diverse. per avere su aps-c la stessa inquadratura (sempre a parità di obiettivo) che ho su FF mi devo allontanare dal soggetto quindi a parità di diaframma la pdc aumenta. è sempre stato così non capisco perchè ogni volta si mette in dubbio questa cosa.. casualmente chi sostiene il contrario non ha il FF (per scelta o per "soldi"); |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 10:16
Riassumendo (per non continuare ad aumentare i livelli di confusione): a parità di inquadratura, a parità di obiettivo e diaframma, a parità di densità in pixels del sensore, su aps-c occorre aumentare la distanza dal soggetto, quindi aumenta la profondità di campo. |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 10:22
Riassunto dei riassunti: 1- a parità di tutte le variabili (focale, diaframma, distanza, densità del sensore) si ottengono due immagini differenti ma ritagliando l'immagine full frame si ottiene un'immagine identica ad aps-c 2- a parità di inquadratura cambia la distanza dal soggetto ed a parità delle altre variabili la pdc con aps-c é maggiore Così va bene? |
user46920 | inviato il 14 Giugno 2016 ore 10:26
Ilsignoreinesistente:“ Parere di un ignorante... „ purtroppo come premessa non è molto allettante .. forse era meglio dire ignaro, ma dalle cose che ho letto dopo non sembra coincidere molto nemmeno questo termine, tranne su questo concetto “ La profondità di campo è una qualità fisica intrinseca dell'ottica (intesa come disciplina fisica non come obiettivo), facilmente testabile anche con l'occhio umano attraverso il classico test del dito davanti all'occhio. „ non ho ben chiaro a cosa ti stai riferendo, in quanto siamo nell'ambito della fotografia e quindi si parla per forza di Luce e di Ottica (roba fisica) “ La risoluzione in pixel è invece un effetto, un artificio tecnico che sembra modificare la PDC ma che in realtà non cambia nulla. „ la risoluzione in pixel infatti non cambia l'effetto della PdC finquando rimane sufficiente per registrare i dettagli che servono ad una determinata quantità dell'effetto PdC, ma nel momento che è insufficiente produce lo stesso effetto di avere i CdC più grandi. “ All'aumentare della risoluzione la PDC rimane la stessa, è la nostra percezione che cambia. „ esatto, ma infatti la PdC è un effetto, quindi dà una percezione. “ Quindi, secondo me, bisogna scindere le due cose: un conto è la PDC reale, un conto è la percezione della stessa... „ non c'è una PdC reale ed una Percepita, ma solo quella percepita, quindi non comprendo bene cosa intendi per “ bisogna scindere le due cose „ “ Per fare un esempio, tornando al test del dito davanti all'occhio, la PDC è diversa se lo facessi io o se lo facesse un astigmatico. „ Infatti è un effetto basato sulla percezione personale e come ho ripetuto fino alla nausea, la PdC o il suo valore calcolato che vale per me, non vale per un altro che abbia un'acutezza visiva differente dalla mia. Se si parte col capire e comprendere che la PdC è solo un effetto ottico , il resto poi è possibile comprenderlo molto più facilmente! |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 10:32
Tornando al primo post sembra che L. si riferisca al caso 1 (stessa distanza dal soggetto) e I. al caso 2. (stessa inquadratura) Hanno entrambi ragione.. Ma per capirsi occorre specificare tutte le variabili in gioco. |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 15:12
Questo è quello che avevo capito io mesi addietro (ovviamente sempre a parità di inquadratura, diaframma e distanza di scatto): - illustrissimi teorici dei forum hanno spiegato che la pdc dipende positivamente dalla dimensione del sensore: sensori più piccoli hanno meno pdc. Questo perché richiedono più ingrandimento (questione circolo di confusione); - la relazione precedente è una delle tante determinanti della PDC. Rimane validissima la vecchia e nota regola che sensori minori producono maggiore PDC perché, a parità di inquadratura, richiedono obiettivi più corti; - delle due determinanti della pdc, la prima ha un effetto visibile marginale e per me potrebbe benissimo essere rilegata alla pura teoria, la seconda ha implicazioni pratiche del tutto evidenti perché è cosa facilmente riscontrabile che con sensori più piccoli è molto più difficile staccare lo sfondo. |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 16:25
L'ha già indicato Ilcentaurorosso, ma segnalarlo nuovamente non penso faccia male: toothwalker.org/optics/dof.html . È in inglese. La teoria con tutte le formule è in un articolo a parte ( toothwalker.org/optics/dofderivation.html ) e direi che c'è tutto, ma proprio tutto, quel che si può desiderare di sapere sulla profondità di campo, spiegato ottimamente. |
user46920 | inviato il 14 Giugno 2016 ore 21:32
“ - delle due determinanti della pdc, la prima ha un effetto visibile marginale e per me potrebbe benissimo essere rilegata alla pura teoria „ soprattutto in quanto nessuno metterebbe a confronto mai due immagini fatte con la stessa focale su due formati differenti !!! ... o almeno escludendo i vari test delle ottiche in cui si osserva l'immagine ad ingrandimenti da 100% in su e per altri scopi. |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 10:41
vorrei capire come si possa anche solo pensare che la densità dei pixel possa in qualche modo influenzare la PdC: se si afferma ciò allora vuol dire che o non si ha chiaro cosa sia la PdC o che si confonde la densità di un sensore con il suo formato; sempre secondo questa assurda teoria allora una Sony A6000 ha più PdC di una A7S o che una 70/80D o anche 7D2 abbia più PdC di una 5d, cosa ovviamente falsa |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 11:33
Anche di questo si è già trattato. Su Nikonschool (ma ci può andare anche chi ha Sony, Olympus, Canon o qualsiasi altra macchina) c'è un bel trattato (in italiano) la cui pagina finale riassume i fattori che determinano la profondità di campo. www.nikonschool.it/experience/geometrie3.php |
user46920 | inviato il 15 Giugno 2016 ore 14:08
Alebri78:“ vorrei capire come si possa anche solo pensare che la densità dei pixel possa in qualche modo influenzare la PdC: se si afferma ciò allora vuol dire che o non si ha chiaro cosa sia la PdC o che si confonde la densità di un sensore con il suo formato; „ vista la domanda, mi pare che qui quello spaesato sia proprio tu sai veramente cosa sia il CdC? www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1687402&show=&o=/ |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 22:35
“ vista la domanda, mi pare che qui quello spaesato sia proprio tu ;-) „ e cosa dovrei leggere li? che TU dici che il CdC dipende anche dalla risolvenza ma nel link che riporti ciò non c'è scritto. fra l'altro la stessa domanda ti è stata fatta da altri utenti che ti hanno sapientemente risposto ma anche li, tante formulette (solo tue) e zero foto, anzi no, ti è stata chiesta la formula dove si evinca che il CdC è influenzato dalla densità del sensore ma non si è vista, quindi rimaniamo nel campo della teoria tu dimostramelo in pratica, perchè a parte numeri, formule e teorie qua di foto non se ne vedono.. fammi la stessa foto con i 2 sensori di cui un aps-c di densità doppia o superiore ad una FF e dimostrami che ha piu pdc l'aps-c... ovviamente stessa inquadratura con obiettivi equivalenti o stessa lente a distanze diverse affinchè l'inquadratura non vari e ovviamente stessa apertura, fino ad allora sono solo chiacchiere.... poi scusa dite sempre che il difetto maggiore del formato m4/3 è proprio la scarsa pdc, secondo questa tua "teoria" allora una Oly pen-f con i suoi 20,3mpx dovrebbe avere una pdc maggiore di una canon 70d che a sua volte dovrebbe avere una pdc maggiore di una 6d(fermo restando focale equivalente, inquadratura, f stop) |
| inviato il 15 Giugno 2016 ore 23:43
si la taglia dei pixels c'entra con la PdC c'é enormemente di letteratura sul soggetto, con tanto di calcoli e prove teoriche e pure un programmino gratuito (ProfChamp) che calcola il tutto automaticamente tenendo conto, fra altro, della taglia dei pixels. grosso modo con un full-frame attorno a 20mpx si deve moltiplicare il diaframma per due rispetto alla scala marcata sull'obbiettivo (per i pochi che ce l'hanno ancora) per esempio se imposti sull'obbiettivo l'iperfocale o la PdC a f.8 devi per ottenere realmente la PdC indicata chiudere a f.16. provato e archiprovato, ho fatto moltissimi test per avere un risultato affidabile dato che uso abbondantemente l'iperfocale. |
user46920 | inviato il 16 Giugno 2016 ore 1:03
Ale:“ fammi la stessa foto con i 2 sensori di cui un aps-c di densità doppia o superiore ad una FF e dimostrami che ha piu pdc l'aps-c... „ vedo in te un po' di confusione e mi sembra che non ti esprimi correttamente, oppure non ho capito cosa stai dicendo. Prima hai affermato una cosa: “ vorrei capire come si possa anche solo pensare che la densità dei pixel possa in qualche modo influenzare la PdC „ ed ora stai chiedendo lumi su un'altra questione e/o mescoli le cose in maniera insensata. La differenza della PdC tra due formati differenti (es: apsc e ff) è una cosa, la densità dei pixel è un'altra cosa. ... e semmai il pregio maggiore del formato m4/3 è proprio l'ampia pdc. Ti conviene fare una domanda alla volta e in forma chiara, altrimenti peggiori solo quello che di poco chiaro hai finora in mente. Quindi, datti una calmata, prendi un bel respiro e inizia con la prima domanda. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |