| inviato il 05 Maggio 2023 ore 15:04
@Stile. Forse non mi sono spiegato bene: non ho inteso sostenere che fotografare con il flash era "indispensabile" in sè. Intendevo che l'utilizzo del flash azzerava il problema del micromosso causato dalla movimentazione di specchi (specchiere!) di dimensioni tanto importanti da costituire a mano libera "mediamente" un bel problema. Poi, scusa, ma magari capisco male io: a leggerti sembra che il mondo della fotografia, negli anni '60,'70, ed '80, fosse "invaso" da fotocamere di MF. Nella mia realtà (città copoluogo di provincia in Lombardia), i quattro-sei più importanti studi sono passati da Rollei ad Hasselblad, tutti quanti. Di privati che utilizzavano la svedese made in Goteborg, oltre al sottoscritto, ne conoscevo non più di due o tre. Pentax 67: uno. Mamiya RB 67: uno. Rollei 66: uno. Zenza Bronica (Zenza comica; Zenza cronica): sempre uno. Mamiya 645: nessuno. Le medio formato, in quella realtà, era una rarità concessa a pochi, e PER LO PIU' riservata ai generi che ho indicato! Poi, ieri come oggi, "con tutto si fà tutto!"! Ovviamente! GL |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 15:21
Come dicevo sopra con pellicole a 100 - 200 ASA ed ottiche f2,8 - f4 non si andava lontano..... Oggi parliamo di ottiche f1,4 già pienamente utilizzabili a t.a. e sensori che reggono ISO stellari, se confrontati a quelli della pellicola. Tutte cose che potevano farsi anche all'epoca della pellicola, parlo sia delle ottiche perfettamente adoperabili a TA quanto delle pellicole a "grana zero", solo che allora non glie ne fregava praticamente niente a nessuno e KODAK, che ancora negli anni '80 operava praticamente in regime di monopolio, se ne fregava di introdurre la ben che minima miglioria ai propri prodotti... guarda le Kodachrome per esempio A un certo punto, dalla seconda metà degli anni '80, ha cominciato Fuji a percorrere la strada dell'innovazione tecnologica, ma di lì a dieci anni c'è stata la rivoluzione digitale appoggiata da Kodak - sia maledetta - che ha provveduto essa a sotterrare la pellicola... e il sogno è finito! |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 15:50
@Stile. Ovviamente parlo delle realtà che ho conosciuto! Poi "la realtà" è che le Hasselblad (e le Rollei) erano conosciute, a livello professionale e/o di alto livello amatoriale, ovunque; le "altre" molto, molto, mooolto meno! E questo è un dato di fatto, altro che 4 o 5 studi di provincia. Per quanto mi attiene, per ""uscire dalla provincia" e provare ad inquadrare una situazione più ad ampio respiro", mi documentavo mensilmente su "Popular Photography" che (fortunatamente) trovavo regolarmente in un'edicola della Stazione Centrale di Milano. Si fà/si faceva quel che si può/che si poteva! Bene per la corretta comprensione dell'utilizzo del flash con le SLR MF! GL |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 16:25
“ però non possiamo nemmeno far passare il fatto che una macchina non vende perchè con il sinc ad 1/30 non serve ai matrimonialisti italiani MrGreen ;-) (estremizzo per semplicità) „ Infatti pure io penso che le ragioni siano state altre e in particolare il "ritardo" col quale è arrivata sul mercato. Per quel poco che l'ho utilizzata (sono l'unico?) non l'ho mai utilizzata col flash ... perché il lavoro non lo richiedeva essendo still-life di piccola oggettistica, bastavano fondali, cavalletto e lampade. In esterno e in buona luce poi si comportava come qualsiasi altro apparecchio. Come ho detto poi l'ente le sostituì con Mamiya RB67 e RZ67 veri macigni ma adattissime a quel tipo di lavoro, le ho adorate. Tornando al discorso "amatori" penso che all'epoca il MF fosse abbastanza diffuso fra essi, di sicuro più di ora, dove praticamente non esiste. Bella e relativamente alla portata di tutti era la stampa da 6x6 e ricordo che "i ricchi" avevano Hasselblad, ma erano diffuse alquanto le Zenza e ancor più le biottica, Rollei in testa e poi Yashica e Mamiya 6x6. Io stesso non potendo all'epoca permettermi di più acquistai una Mamiya C330 pro F, apparecchio "monumentale" che ancora possiedo. Pure questo, pur con tutti i limiti della biottica, ha delle soluzioni decisamente innovative per l'epoca. |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 16:27
Giovanni Leoni, anche a Genova, che era decisamente meno provincia di oggi, il MF era usato praticamente solo da professionisti che, negli anni '60 e inizio '70 avevano praticamente tutti Rolleiflex biottiche e, successivamente Hasselblad 500C (quelli che se le potevano permettere altrimenti si tenevano strette le Rolleiflex). A livello amatoriale ad usare il 6x6 erano ben pochi, bastava andare in giro e vedere cosa la gente aveva appeso al collo. Stile70 vuoi farti una idea della diffusione delle MF e volumi suddivisi per marchi? Cerca su ebay i marchi che ti interessano e vedi quante offerte ci sono di fotocamere e obiettivi. Della sl66 vedi circa 50 annunci, della 500C ce ne sono 250, 5 volte tanto Pentacon SIX 110, Zenza Bronica 81 |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 16:32
Io negli anni 80 usavo anche il Medio Formato, da amatore si intende, e pur apprezzando molto la SL66, la Hassy aveva un vantaggio non da poco, HASSELBLAD era un sistema, completo. Paghi, e salato, ma ci trovavi ogni tuo desiderio professionale. Con ROLLEI se volevi due corpi li potevi avere uguali. Con HASSELBLAD potevi prenderla sia manuale che motorizzata e montandoci gli stessi obiettivi, mirini e dorsi. Io avevo una SWC, ROLLEI non la faceva. Le ZEISS di HASSELBLAD erano mediamente superiori come qualità (vedi 250 superachromat) e numero. Tutto questo per chi lavora vuol dire molto. Grazie per lo spazio. |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 17:08
@Robermaga. Ma, la "mia" opinione l'ho espressa (il problema vero, più che il 30esimo di sec. -o il 20esimo!- dell'otturatore, erano le micro vibrazioni dello specchio, a causa delle sue dimensioni). Poi, come ho scritto, si può fare tutto con tutto (cioè, ci sono senz'altro nicchie di utilizzo dove la cosa è, superabile). Quanto al ritardo -INNEGABILE!-, anche lì, non estremizzerei: Canon, nel 1971, con la sua F 1 Old iniziò la scalata alla montagna, pur essendo partita, come TUTTE le altre, con enorme ritardo rispetto alla leggendaria Nikon F. Ci mise anni, ma potè DIMOSTRARE che, con i prodotti "giusti" si può ugualmente conquistare la vetta (nonostante il ritardo!)! Sulla diffusione delle MF in quel periodo (NON certo passato alla Storia per le risorse economiche disponibili!) hanno risposto (esaustivamente, mi pare) i due amici qui sopra: Gian Carlo e Davide. Ciao. GL |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 17:09
ma nessuno mette in dubbio che il sistema Rollei sia meno diffuso di Hasselblad è un dato di fatto. basta semplicemente vedere i dati di produzione. |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 17:16
Giovanni, Canon fino al sistema EOS, che di fatto fu una rivoluzione, era uno dei tanti marchi, sicuramente non a livello di Nikon come popolarità tra i professionisti. il sistema FD aveva attecchito nell'ambito professionale della fotografia sportiva, ma per il resto non è che fosse dominante come poi sarebbe stato l'EOS |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 18:08
Secondo me Hasselblad piaceva di più esteticamente e (soprattutto) era arrivata prima. |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 19:11
anch'io sono dell' idea che buona parte del successo Hasselblad sia dovuto al fatto di essere arrivata prima sul mercato con un prodotto dalla qualità indiscutibile. |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 20:16
“ (il problema vero, più che il 30esimo di sec. -o il 20esimo!- dell'otturatore, erano le micro vibrazioni dello specchio, a causa delle sue dimensioni) „ Giovanni, lungi da me polemizzare, ma ti posso assicurare che stampe derivate da quei negativi usciti dalla Rollei SL66 ne ho fatte (foto di archivio riprese da colleghi più esperti di me all'epoca) e pure gigantografie per mostre, quasi tutto BN. Ebbene io micromosso non l'ho mai notato e d'altra parte credo che i tecnici Rollei non fossero così sprovveduti dotandosi di un otturatore a tendina e uno specchio così grande.... cosa poi che hanno fatto altri brand famosi sul 6x6. No, le ragioni sono altre e penso oltre al ritardo, soprattutto commerciali e di CREDERE in un prodotto in un campo dove le vendite erano basse e la qualità della concorrenza altissima. Si pensi a Topcon RE super, inventore del TTL con simulatore di diaframma, avanti anni luce quando uscì rispetto ad altri blasonatissimi brand. Morta! La ditta poi si è dedicata ad altro, perché non ci hanno creduto. |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 20:45
@Stile e Thinner. il "cammino" di Canon fu lungo: partì con il sistema FD (soprattutto in ambito sportivo), ed arrivò con il sistema EOS! Fu un a scalata LUNGA e DURA quella al "monte Nik."!!! Ai pro che frequentavo io, dell'estetica importava zero. Il sistema H. arrivò prima, era di qualità eccelsa, offriva un'offerta di usato senza paragoni, era un sistema completISSIMO, e rappresentava "un assegno circolare" in caso di rivendite successive! "Monte" difficile da scalare! GL |
| inviato il 05 Maggio 2023 ore 20:47
Quoto Giovanni Leoni. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |