user198779 | inviato il 18 Aprile 2023 ore 17:03
Tornando al quesito del topic, si l'IA è estremamente pericolosa non solo perché ci si può falsificare la realtà , ma soprattutto perché se ne potrebbe perdere il controllo il che sarebbe una catastrofe. |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 18:00
"Non solo: quando, nel 2013, si è provato a simulare il funzionamento del cervello umano usando uno dei supercomputer più potenti del mondo (il giapponese K della Fujitsu), si sono dovuti impiegare 80mila processori, 1,4 milioni di GB di RAM e 40 minuti di tempo per replicare un secondo di attività cerebrale. Più di ogni altro paragone, forse è questo che riesce a dare l'idea di quanta sia ancora lontana la strada affinché i computer raggiungano le capacità e l'efficienza di quella straordinaria macchina che abbiamo all'interno del cranio.'" Ok partiamo da questo dato che sembra una pietra tombale e in realtà è proprio la dimostrazione di quanto siamo vicini alla agi 40 minuti x 60 secondi = 2400 secondi Quindi 10 anni fa ci sono voluti 2400 secondi per simulare un secondo di cervello umano, ma adesso sono passati 10 anni e il ceo di nvidia dice che negli ultimi 10 anni il potere computazionale delle ai è aumentato di 1.000.000 di volte, e da oggi al 2033 aumenterà secondo lui ancora di 1.000.000 di volte.... en.futuroprossimo.it/2023/02/nvidia-nei-prossimi-10-anni-le-ai-miglior Anche sottostimando di 10 anni e Ipotizzando solo 1.000.000 di volte l'incremento, nel 2033 ci metteremo molto meno tempo del cervello umano a compiere gli stessi processi cognitivi.. |
user198779 | inviato il 18 Aprile 2023 ore 18:32
FicoFico velocità non vuole dire cosciente è più o meno come volere andare alla velocità della luce non si può se non nella fantascienza. |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 18:57
“ La nostra mente, con tutta probabilità un organo ancora più potente di qualunque supercomputer, consuma 20 watt „ In realtà, tutte quelle simulazioni cercano di simulare alcuni aspetti del cervello, in effetti molto prestazionali, ma lo fanno in modo perfetto. il nostro cervello per certi versi è molto "potente", ma per altri è estremamente, ma estremamente debole. Quando un'AI o un programma osserva e memorizza una scena, la memorizza completamente. Noi, quando va bene registriamo lo 0,000001% degli stimoli che riceviamo. Non ricordo bene i numeri, ma la quantità massima di stimoli contemporanei che il nostro cervello è in grado di elaborare forse non arriva a 5. La nostra capacità di memorizzazione dei dettagli, a parte casi patologici, è prossima a zero: ci sono decine di esperimenti in tal senso su youtube, famoso è quello dell'appuntamento con uno sconosciuto dove addirittura cambiano i vestiti o la persona stessa. Pochi se ne accorgono. Insomma, il nostro cervello più che potente, è potentemente ottimizzato per fare quello che serve per sopravvivere. |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 18:58
Non ho detto che diventa cosciente... Ho detto che una agi con una velocità di pensiero più veloce di quella umana è tranquillamente possibile... Calcola che 10 anni fa eravamo a quei livelli.... Oggi siamo a Gpt4 che passa numerosi esami e fa un sacco di cose... Tra 10 anni? Chi lo sa, ma dubito che saremo a gpt5... |
user198779 | inviato il 18 Aprile 2023 ore 19:38
Già il primo calcolatore era più veloce di noi a far di conto . |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 20:00
Giordano, non ho detto a fare i conti... Ho detto velocità di pensiero come se una agi dovesse pensare come un umano... |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 20:10
scusa la domanda...perchè AGI? |
user198779 | inviato il 18 Aprile 2023 ore 20:33
Ficofico era una semplificazione le AI sono sempre dei calcolatori anche se molto sofisticati. |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 21:24
Artificial General Intelligence Secondo il mio modesto parere è difficile prevedere dove saremo tra 10 anni, ma quello che vediamo oggi non è intelligenza. Sono sicuro che se lo chiamassimo "risponditore artificiale", levando di mezzo la parola intelligenza, sarebbero tutti più tranquilli. Al momento i vari LLM tipo gpt-4 sanno fare solo una cosa: prevedere la prossima parola più probabile in una frase Senza alcun dubbio possono essere estremamente utili nelle nostre attività. Se interessati a capirne di più suggerisco l'ascolto di questo podcast, in cui il prof Accardi dell'università di Pisa, che interviene nella puntata in questione, è molto interessante e chiaro nella spiegazione. open.spotify.com/episode/7xmGyXXQ88nVqf4f1PtN9g?si=oKNyRm1xTeulcikM-aP |
user198779 | inviato il 18 Aprile 2023 ore 22:03
Ironmanu +1 Grazie per il podcast. |
| inviato il 19 Aprile 2023 ore 0:19
Ho l'impressione che la tecnologia finisca per cacciarci in un vicolo cieco. In ogni innovazione ci sono dei pro e dei contro e in molti credono che, evitando il lato negativo, di poter godere dei soli vantaggi. Ultimamente mi chiedo:- " Cancellando la parte negativa delle cose, avremo ancora quella buona?". Il discorso è un pò complesso ma pensiamo allo smartphone e ai suoi lati positivi e negativi. Se tutti noi evitassimo di cadere nell'assuefazione alle possibilità, a volte controverse, offerte del mezzo, il mezzo stesso esisterebbe così come lo conosciamo? Così anche l'AI. Usata a fin di bene forse interesserebbe solo ad una ristretta cerchia di addetti ai lavori? Mettendo le armi in vetrina senza usarle, vuoi vedere che saremo ancora al lancio dei sassi, e questo si, sarebbe progresso. |
| inviato il 19 Aprile 2023 ore 9:34
Nel mio precedente intervento facevo una battuta su due AI che si impegolano in un battibecco del tipo Nikon vs Canon, con una terza AI che si gode la rissa. In realtà non era solamente una battuta, ma una provocazione sul fatto che il concetto stesso di intelligenza presuppone una coscienza di sé che giunga a sfociare nell'affermazione di sé, anche e soprattutto nei confronti dei propri simili. Pur con tutto il divario nel livello raggiunto tra le diverse specie viventi rispetto a questa coscienza, mi pare che da questo punto di vista ci sia un abisso, al momento incolmabile "concettualmente" prima ancora che tecnicamente, tra il "comportamento" di una AI, pur se dovesse sfuggire alla vigilanza dei suoi programmatori e agisse incontrollata, e l'autocoscienza di un verme o un'ameba. Questa incolmabilità credo sia dovuta al fatto che a noi stessi (quindi anche a chi ha messo in piedi le AI) sfugge ancora qualche elemento importante nella comprensione di cosa sia esattamente l'autocoscienza e di come sia nata. |
| inviato il 20 Aprile 2023 ore 7:49
“ sfugge ancora qualche elemento importante nella comprensione di cosa sia esattamente l'autocoscienza e di come sia nata „ qui si va sul filosofico pesante in effetti, se non sbaglio ancora non è stato scoperto/compreso cosa sia la vita stessa, non parlo di quella evoluta ma nemmeno quella a livello di monocellulari. E' stato compreso come funziona dal punto di vista chimico, come modificarla, ma non mi pare che sia ancora stato possibile costruire una cellula e darle vita vera e propria, se non partendo appunto da cellule già "vive". Apparentemente, pare esserci qualcosa oltre la chimica che SERVE alla vita, ma che non E' la vita e che ancora non comprendiamo. |
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