user198779 | inviato il 24 Febbraio 2023 ore 16:45
Effettivamente |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 18:07
@Caneca...hai ragione ho corretto |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 18:28
Comunque sia, noto che c'è della discussione in mezzo a tutte queste iperboli e veli di ovvietà. Vorrei aggiornare il mio iniziale intervento dicendo che la bellezza sta anche nella sincerità, nel candore e forse... solamente in quella, quando si intende formularne un concetto o un significato universale spendibile per tutta la gente. La bellezza non è di qualcuno o di pochi, ma è di chiunque, infatti le opere d'arte pittoriche (ad esempio) sono perlopiù esposte nei musei e rivolte a chiunque, piuttosto che starsene nei caveau alla portata di pochi eletti. In questi miei 48anni cacàti di vita ho conosciuto un bel ventaglio di persone, tra queste c'erano quelli che hanno sempre da insegnarti qualcosa, dal sostituire un rubinetto a come parafrasare il tomo X del filosofo Y, o quelli che ti sanno dire come smontare una lavatrice e riparartela da solo, oppure quali tattiche adoperare per accaparrarti la donnasplendore di turno... poi invece, se gli chiedevo: "Ma tu, quando ti sfili i calzini dopo essere tornato a casa ed esserti tolto le scarpe, li annusi un attimo?" mi sentivo dire: "Eh ma che schifo?!" Come se decidere di farsi una doccia fosse banalmente un rituale cronometrico e non dettato dalla reale esigenza individuale Avoja a citare Einstein, Brian Greene e compagnia cantante.... |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 18:42
A proposito di etnie, credo che in parte la bellezza nasca anche da ciò che siamo abituati a vedere e riconoscere; ad esempio, noi guardando le donne cinesi le troviamo tutte piuttosto simili, mentre ricordo che un amico cinese dei tempi dell'Università mi diceva che per loro è la stessa cosa quando guardano le donne europee. Dunque siamo abituati ad apprezzare le minime differenze in ciò che vediamo da generazioni e credo che anche questa abitudine influisca sulla creazione di un concetto di bello-brutto condiviso all'interno di un gruppo sociale. |
user198779 | inviato il 24 Febbraio 2023 ore 18:53
Caneca "Come se decidere di farsi una doccia fosse banalmente un rituale cronometrico e non dettato dalla reale esigenza individuale MrGreen Avoja a citare Einstein, Brian Greene e compagnia cantante....Cool" Traduzione |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 18:56
Caneca è bello |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 21:55
Rombro banalizza/ironizzandoci sù e voi altri ci scherzate, ma intanto làffuori c'è ggente |
| inviato il 24 Febbraio 2023 ore 23:40
Dai procreatori di "NON È BELLO CIÒ CHE È BELLO MA È BELLO CIÒ CHE PIANGE": " VEDO LAGGENTEBBELLA", un film di Caneca & Rombro |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 0:01
No no no-no-no, eh! Mettiamo le puntine sugli I, il maestro Nino Frassica diceva esattamente così: "nonè bello ciò che è bello, che bello-che bello-che bello!" Ora se non vi dispiacerebbe, io andasse a suicidarmi |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 8:30
No, dai!!! Non dare motivo di festeggiare agli Accademici della Crusca |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 10:46
Quando ammiriamo un bel paesaggio incontaminato, siamo "abituati" a vedere quello che la natura propone ai nostri recettori sensoriali, senza alcuna elaborazione "fotografica", nessuna maschera di luminosità, nessuna esaltazione o attenuazione delle tonalità di colore, essa lo presenta ai nostri occhi così com'è. Se ciò che vediamo rientra nei nostri gusti, che sono condizionati da molti fattori personali, come per esempio l'etnia alla quale apparteniamo, il luogo geografico dove siamo cresciuti, non ultima la propria cultura, non avremmo nessuna difficoltà a definire immediatamente quel dato luogo come bello, saremmo anche portati a pensarlo come universalmente bello, a causa dell'effetto di un po di egocentrismo che in misura diversa appartiene un po a tutti. Eppure, un'immenso deserto incontaminato può essere affascinante per un geologo ed allo stesso tempo essere un luogo "infernale" per qualcunaltro o essere la propria casa per chi ci vive ai margini o nelle eoasi. Oggettivamente, il deserto non ha bisogno di nessuna maschera di luminosità o di altra elaborazione per apparire bello ed interessante ad un ipotetico geologo oppure orribile a qualcunaltro. ... continua |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 10:52
Guarda che quello che "vediamo" non è quello che arriva dal nervo ottico, ma quello che arriva dalla corteccia visiva, la quale applica all'input sensoriale una elaborazione migliore di quella della miglior fotocamera: si fa il suo WB, adatta localmente la luminosità delle diverse zone dell'immagine consentendoci una gamma di contrasto mica da ridere, interagisce col cristallino e ci fa fare la messa a fuoco selettiva binoculare e tante altre cose complicate, e le fa in modo meraviglioso, talmente meraviglioso che non si pensiamo mai. Col caxxo che noi vediamo la "realtà così com'è", ripeto, per maggior chiarezza: "col caxxo". La storia della "realtà così com'è" è una delle più semplici trappole nelle quali puntualmente però cascano tutti i filosofi della domenica come noi, che seppure di fotografia qualcosina sappiamo, in campo filosofico siamo prossimi allo zero. |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 11:13
Senza contare che quando "crediamo" di fissare un punto, in realtà ogni occhio compie una miriade di velocissimi micro-spostamenti, sia per mettere a fuoco su un'area maggiore e quindi con una maggior profondità di campo, sia per adattare meglio luci e ombre; in pratica quando fissiamo un punto, l'occhio ci restituisce un Focus Stacking con un Photomerge micropanoramico di più scatti e un HDR, tutto contemporaneamente e in una frazione di secondo. Oltre 3 miliardi di anni di evoluzione... altro che Photoshop!!! E, giusto perché si parla di bellezza, il bello è che tutti questi plug-in li abbiamo già nell'accoppiata occhio-cervello "a gratis", senza abbonamenti mensili o annuali. |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 11:34
Miopiartistica, Daniele Ferrari, Ho aggiunto tra virgolette FOTOGRAFICA dopo la parola elaborazione, nell'intento di essere più chiaro e più facilmente comprensibile. |
| inviato il 25 Febbraio 2023 ore 12:02
“ (...) la natura propone ai nostri recettori sensoriali, senza alcuna elaborazione "fotografica", nessuna maschera di luminosità, nessuna esaltazione o attenuazione delle tonalità di colore, essa lo presenta ai nostri occhi così com'è. „ Questo è quel che ho letto, comunque ok, ci siamo capiti. In ogni caso anche la parola "natura" è un altro trappolone per filosofi della domenica. Cosa sia la natura se ne parla dai tempi dell'antica Grecia senza arrivare praticamente a nessuna conclusione. E' un'altra di quelle parole troppo generiche che usiamo senza sapere esattamente cosa vogliono dire e di conseguenza senza sapere neppure esattamente cosa vogliamo dire noi quando la usiamo. Quanto al "paesaggio incontaminato"... dove sta? Sicuramente fuori dal pianeta visto che ormai anche i colori del cielo e la forma delle nuvole risentono di tutte le porcherie che abbiamo scaricato nell'atmosfera. Il "paesaggio incontaminato" è un mito, qualcosa che forse "c'era una volta" ma che ormai non esiste più. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |