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Preset nella Postproduzione?


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user206375
avatar
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:35

No Giancarlo,

mi sono espresso male io in uno dei commenti. Comunque mi sembra una discussione surreale.

Guardatevi questa spettacolare galleria, e la corrispondenza nei colori di alcune foto
Non sia mai che abbia usato un preset?

www.juzaphoto.com/me.php?p=64033&pg=allphotos&srt=data&l=it

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:36

I preset puó farseli anche da sè. Quindi il problema dell'utilizzo dei preset è dipende se provengono da altri o meno?


Quella è senz'altro una bella parte del problema…. (che ripeto non è un problema perché ognuno può fare come vuole…).
Credo sia evidente a tutti come ci sia molta imitazione nello "stile" che caratterizza tante foto che si vedono in giro. Imitazione è omologazione, è opposta a originalità.
È vero che il preset lo puoi modificare, ma lascia in partenza un'impronta, una caratterizzazione. Se questa impronta la usano in tanti, allora tantissime foto saranno in fondo simili nel carattere.
È questo che cerchiamo?

Anch'io ho un preset di importazione in Lightroom. Mi imposta il copyright, il profilo colore neutro, mi regola denoise e sharpening di partenza in base alle diverse impostazioni ISO. Stop.

Per me ogni volta è un piacere dedicare un po' di tempo a mettere a punto una caratterizzazione visiva che sia coerente, con quel che ho fatto in ripresa, con quel soggetto, con quella situazione.
Scattare è metà dell'opera.

Arrivare al "mood" (come dice Mc Reeny) che piace a me è cosa di cinque minuti. Non mi serve nulla di precotto.



user206375
avatar
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:40

AleZ
ma allora è l'omologazione il problema e non l'uso dei preset.
E sull'omologazione concordo, qui su juza la si vede soprattutto nei paesaggi.
Tante belle foto ( che io non sarei capace di fare) ma si assomigliano tutte.

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:45

Riccà è probabile che abbia usato preset fatti da lui, ognuno è libero di trovare una estetica che lo contraddistingue e di adattarla a tutte le foto che fa.
Nel cinema ogni dop ha i suoi elementi cdistintivi che definiscono il suo stile e la sua estetica, non vedo perchè non debba andare bene questa cosa anche in fotografia.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:46

Guardatevi questa spettacolare galleria, e la corrispondenza nei colori di alcune foto
Non sia mai che abbia usato un preset?

www.juzaphoto.com/me.php?p=64033&pg=allphotos&srt=data&l=it


quì altro che preset!! MrGreenMrGreen
Immagini del genere si ottengono con una conoscenza ed uso molto professionale di software tipo Photoshop o Affinity Photo.

La corrispondenza dei colori forse la ha ottenuta generandosi, o utilizzando, delle LUT, queste servono tantissimo per dare una stessa impronta di colore ad una serie di immagini

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:50

ma allora è l'omologazione il problema e non l'uso dei preset.

Esatto. I paesaggi sono quelli che soffrono di più…
Ma quello che io dico è che se io e te acquistiamo il preset "pincopallo" e lo usiamo anche modificandolo, rischiamo che nelle nostre foto rimanga un "retrogusto di pincopallo"…

Invece (e qui forse è il tema del mood già ricordato) è una cosa diversa se io presento come un unico lavoro una serie di foto che ho fatto in un certo arco di tempo e in situazioni diverse. Mi è capitato in diverse occasioni.

Allora certamente sarebbe bene trovare una coerenza visiva all'interno della stessa serie. Nei colori, nel contrasto, ecc.
E questo può essere abbastanza complesso. Almeno per me lo è stato.
Però dal punto di vista strettamente tecnico, quando hai a che fare con una serie di foto fatte in condizioni di luce (colore, contrasto…) molto diverse, anche il preset fatto da te non risolve tutti i problemi…


avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:51

Credo anche che non debba esserci a tutti i costi la ricerca spasmodica dell'originalità, trovare lo scatto o la composizione a cui nessuno ha mai pensato. L'emulazione secondo me non va vista sempre in accezione negativa; perché dovrei fotografare San Pietro da via Piccolomini? Esistono milioni di scatti fatti lì eppure il fatto di averlo fatto con la propria attrezzatura e averci perso tempo, secondo me, vale la pena e diventa anche un modo per toccare con la propria mano quello che hanno già fatto e avere un paragone. Stessa cosa con i Preset sottolineo ACQUISTATI: è ovvio che ci sarà chi si farà prendere la mano, tenderà ad impigrirsi e il proprio flusso di lavoro consisterà nel passare mezz'ora alla ricerca del Preset tra i milioni che ha acquistato; ma ci sarà anche (e da qui il mio post) chi utilizzerà questi per assimilare modi e settaggi nella post produzione senza rimanerne schiavo, diciamo che non esiste una risposta univoca come visto dalle varie opinioni esposte

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:54

Anch'io ho un preset di importazione in Lightroom. Mi imposta il copyright, il profilo colore neutro, mi regola denoise e sharpening di partenza in base alle diverse impostazioni ISO. Stop.


pure io faccio così, il preset è il minimo sindacale che applico a tutte le immagini.
Mi evito così la fatica di fare sempre le stesse cose di base.
Me ne sono fatti 3 (standard-ritratto-paesaggio) ma cambiano di un nonnulla nella saturazione, chiarezza, dettaglio e s della curva.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 22:59

Nel cinema ogni dop ha i suoi elementi cdistintivi che definiscono il suo stile e la sua estetica,

Prendiamo ad esempio Vittorio Storaro (giusto per restare tra i big).
Film come Il conformista, Ultimo tango a Parigi, Apocalypse Now, L'ultimo imperatore, Novecento sono tutti film profondamente diversi tra loro dal punto di vista della fotografia. Diversi nell'uso del colore e della luce. Diversi perché ogni film è una storia a sé anche se il dop è lo stesso.
Cool

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 23:41

Guardatevi questa spettacolare galleria, e la corrispondenza nei colori di alcune foto
Non sia mai che abbia usato un preset?


Molto probabile.

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2023 ore 23:56

Ma quello che io dico è che se io e te acquistiamo il preset "pincopallo" e lo usiamo anche modificandolo, rischiamo che nelle nostre foto rimanga un "retrogusto di pincopallo"…

Nì. Ti concedo che si va spesso avanti a mode, e se guardi un certo filone di fotografie wedding si tende a utilizzare un certo tipo di cromie.
Ma secondo me lo stile -e di conseguenza la riconoscibilità- dipende tantissimo dal taglio che si dà alla foto ancor prima della color che viene fatta. Per esempio Wes Anderson o Tarantino li riconosci subito dalle inquadrature, dal ritmo e dal tipo di color che viene fatta, usano palette diverse da film a film ma sono sempre "loro". Il Panciatici può anche vendere i suoi preset e tenere dei workshop, ma stai pur certo che resterà riconoscibile e "unico". Così un Victor Lax o un Alessio Albi.

Comunque hai detto una cosa verissima: non c'è un preset che vada bene per tutto, dipende dal contrasto, dalla luce, dalle cromie... ci ho messo anni per sistemare preset che fornissero una base più universale possibile, proprio perché mi scoccia tantissimo fare l'editing. Se dovessi partire da zero diventerei matto ogni volta :-P

avatarjunior
inviato il 31 Gennaio 2023 ore 0:52

Comunque hai detto una cosa verissima: non c'è un preset che vada bene per tutto, dipende dal contrasto, dalla luce, dalle cromie...


E' per questo che se ne usano tanti e non solo uno lol
Inoltre credo che forse converrebbe distinguere tra fotografia più "artistica" e fotografia commerciale fatta per lavoro

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2023 ore 1:20

il preset deve essere utilizzato come uno strumento.

Pensiamoci bene , non è un preset il bianco e nero?

Il problema è un altro.

Il primo problema sono le "fasi " del fotografo o la sua cultura.
E molto spesso questa cultura i fotografi inesperti se la sono fatta su Instagram piazzando qua e la i famosi filtri ( alla fine sono preset) stravolgendo completamente l'idea di bellezza a favore della spettacolarizzazione.

Come secondo problema è il pensare che una foto normale con un bel preset pompato risulti accattivante : la parola "file croccante" è una delle drammatiche derive dell'idea che ha in testa il fotografo inesperto.

Per cui , per farla breve , in un mondo meraviglioso ci vorrebbe un esame per dare una patente nell'uso della PP e dei Preset.

Ciononostante se uno li sa usare nel modo giusto puo' essere un valido metodo per velocizzare il percorso del prodotto finale.


avatarjunior
inviato il 31 Gennaio 2023 ore 2:23

Boh,saró ignorante io, ma se dovessi impostare un preset dalle mie immagini non saprei nemmeno da dove partire. Anzi a dirla tutta anche la stessa immagine editata a mesi di distanza la mia visione per suddetta immagine cambia totalmente. Poi sia chiaro, sono i miei 2cents da paesaggista, ma se dovessi pensare un preset quando mi cambiano totalmente in ogni immagine luce,contesto, atmosfera, mood ecc…. Lo trovò abbastanza utopico avere dei preset se effettivamente voglio post produrre l'immagine con criterio, ma ovviamente parlo di ambienti di luce non controllata, sicuramente in uno studio, luce controllata ecc… il discorso cambia totalmente. Però io rido tantissimo quando vedo la pubblicizzazione di preset per il paesaggio, non hanno né capo e ne coda, a partire dal fatto che il bilanciamento del bianco cambia totalmente da immagine a immagine, non ho idea di come si possa pretendere che un preset funzioni quando si utilizzano due immagini con dominanti e cremie totalmente diverse

avatarsenior
inviato il 31 Gennaio 2023 ore 7:45

Concordo con Last.

L'importante è partire da un'idea di risultato finale. Se ho in mente dove voglio arrivare, allora tutte le strade sono valide perché prevale il mio scopo.
In questo senso mi pare che gli strumenti più potenti sul colore siano le LUT.

È un peccato invece mettersi ad applicare ad una foto una sequenza di preset, fino a che arriva un risultato soddisfacente.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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