| inviato il 26 Settembre 2024 ore 9:40
Hanno preso una sua foto per la copertina di un libro di Carrere Ricordo benissimo il libro, ma non il titolo. Quando torno a casa lo cerco in libreria, ma non è detto che lo trovi Edit: trovato online amzn. eu/d/0EL3boH |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 9:48
E' una fotografia staged molto brava perchè mischia diverse cose. Ogni foto è un mondo a se ovviamente, c'è un grosso studio, il set è totalmente costruito e poi distrutto appena terminato lo scatto. Lei scatta da diversi anni e ha continuato a scattare a pellicola non solo per abitudine/continuità, ma anche per rendere ancora più evidente che quello che scatta non è frutto di un lavoro di post produzione ma di pre produzione Una fotografa che sicuramente deve molto a Sandy Skoglund è JeeYoung Lee che lavora in maniera molto simile anche se gioca sull'autoritratto living.corriere.it/arte/gallery/mostra-jee-young-lee-401875781725/ www.instagram.com/jee_young_lee/ |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 12:36
Non so, certe immagini, anche se prese con una fotocamera, fatico a considerarle 'fotografia'. Invece non ho remore a considerarle 'arte visiva'. Servono queste due parole-contenitore che paiono anche dicotomiche? forse non nella fruizione distratta, ma sicuramente sì nel momento della produzione/creazione e nell'analisi che si fa di un'opera. |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 17:53
“ Non so, certe immagini, anche se prese con una fotocamera, fatico a considerarle 'fotografia'. Invece non ho remore a considerarle 'arte visiva'. Servono queste due parole-contenitore che paiono anche dicotomiche? forse non nella fruizione, ma sicuramente sì nel momento della produzione/creazione e nell'analisi che si fa di un'opera. „ Nel suo librone che ho si vede anche la creazione dei set ed è un lavorone, alla fine è pur sempre fotografia, non ci vedo nulla di diverso di quando si crea un set e si piazza in mezzo una persona per farne un ritratto oltre al fatto che alcuni suoi ritratti, anch'essi hanno richiesto un grandissimo lavoro di costruzione. |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 17:57
“ Non so, certe immagini, anche se prese con una fotocamera, fatico a considerarle 'fotografia'. Invece non ho remore a considerarle 'arte visiva'. „ Può essere, ma la cosa ha qualche importanza? |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 18:58
la fotografia nasce con sua elaborazione e anche molto pesante. Foto fatte ai morti con occhi chiusi che venivano riaperti mediante trattamento sulla stampa già un secolo fa e in tal modo da poter essere inserite nel monumento funerario. Passate e ripassate con batuffoli di cotone presi con una pinzetta, in camera oscura sotto l'ingranditore per motificare la luce di alcune parti sulla stampa finale, anche qui siamo a partenza anche più di un secolo fa. e molto altro... Questa è da sempre la fotografia. L'idea che la fotografia possa essere solo la diapositiva priva di post produzione anche pesante è un falso ideologico che non ha alcun riscontro con la fotografia e la sua storia. |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 21:23
“ Questa è da sempre la fotografia. L'idea che la fotografia possa essere solo la diapositiva priva di post produzione anche pesante è un falso ideologico che non ha alcun riscontro con la fotografia e la sua storia. „ Non dire così che attiri nella discussione Paolo  |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 21:36
Paolo ha pelo, sa bene. |
| inviato il 26 Settembre 2024 ore 22:26
il lato oscuro della Fotografia ...certo che pero non sono certo gradevoli (molte)... ma sicuramente muovono le emozioni di chi guarda. certe ci si chiede anche come abbiano fatto ad avere a disposione i soggetti ( cadaveri) .. e anche sul fatto di doverli sistemare per essere ripresi ... brividi... |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 0:12
@Giacomo Simonini succedeva questo: famiglie povere, spesso in meridione, Tizio moriva e in casa non esisteva neanche una sua fototessera (in Italia C.I. è partita nel 1931). Così siccome la famiglia voleva l'immagine sulla tomba che rappresentasse il loro caro da vivo il fotografo del paese fotografava (prima che fosse sepolto) la faccia del morto che aveva gli occhi chiusi, anche già dentro la bara ancora aperta e poi faceva la sua post sulla foto già impressa su carta, spesso con grafite per le pupille e altro per il bianco della sclera. |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 8:19
“ ... il bianco della sclera „ Però la sclera è bianca. Voglio dire, quell'intervento sulla fotografia avvicinava comunque alla realtà, anche se non era la realtà davanti all'obiettivo. Invece fotografare cercando lo sfocato estremo - persino nei ritratti ambientati che a me pare una cosa incomprensibile - oppure le distorsioni estreme, il mosso, eccetera vanno nella direzione opposta a quella del fotografo che imbiancava l'occhio per farlo apparire aperto: allontanarsi dalla realtà. Allora non è più fotografia ma pittura con la fotocamera, infatti è conosciuto come 'pittorialismo'. Per intenderci, questa non è propriamente una fotografia: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4049564 Quindi Miopiartistica dice: “ Può essere, ma la cosa ha qualche importanza? „ Sì, ha importanza nella lettura perché c'è differenza tra avere la consapevolezza che ciò che è rappresentato fa parte della realtà oppure no, è un sogno, un'immaginazione interiore. Ricordate quando Primo Levi all'inizio di 'Se questo è un uomo' avverte il lettore che si tratta di testimonianza, non invenzione letteraria... |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 8:22
Scusa ma abbiamo un concetto diverso di fotografia per me quella del link citato è assolutamente fotografia come lo è quella di sandy skoglund La fotografia non deve per forza raccontare il banale o essere chiara, la fotografia deve far porre domande. Tra altro sandy skoglund non fa alcuna alterazione allo scatto, è una foto a tutti gli effetti, anzi se vogliamo essere precisi ha fotografato la realtà materialmente presente in modo più da "purista" che gran parte di qualunque iscritto qui. |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 8:30
“ Tra altro sandy skoglund non fa alcuna alterazione allo scatto „ Certo, l'allontanamento dalla realtà è nell'allestire una scenografia che non ha molto a che fare col mondo reale. Ma se la differenza tra immagine-testimonianza e immagine-invenzione non è sentita come rilevante è perché la nostra cultura spinge per cancellare quella differenza, che invece a me pare - esattamente nello spirito di Primo Levi - assolutamente fondamentale. |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 8:34
Documento e messinscena sono due cose diverse: ma fanno parte dello stesso insieme. |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 8:59
E' un tema interessante se nè potrebbe aprire anche n topic specifico |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 253000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |