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Sistema per ridurre a zero la post produzione


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avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 13:49

Dipende SOLO dai tuoi gusti

Concordo con Checco79, è una questione di preferenze personali.

Avuto Nikon, Canon, Sony, Panasonic, Fuji, e personalmente preferisco sempre Nikon, i "famosi" jpg Fuji non sono male ma nemmeno eccezionali, spesso li devo ritoccare in post.

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 14:43

Il discorso non esiste
È come mettere in cornice un rullino

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 16:13

Simone_s - il negativo, colore o bianco & nero poco importa, può essere ottimizzato (manipolato?) in seguito sia in fase di sviluppo che in fase di stampa.. la diapositiva NO, la diapositiva è IMMUTABILE, nel senso che quando fai "click" è finito tutto!

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2022 ore 16:29

Anche il JPEG della macchina. I file digitali sono sempre modificabili per loro natura, ma concettualmente il file prodotto dalla macchina é pensato per essere utilizzato così com'è per stamparlo,condividerlo o farci quello che si vuole. Concettualmente....

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 5:20

Quindi dilemma se metterci alto tempo o no spesso c'è L ho anche io… e per non parlare dei bn. Quelli Canon a me piacciono moltissimo

Uguale, soprattutto giocando con la simulazione dei filtri colorati. Il filtro verde di Canon non sono mai riuscito a replicarlo con Lr.

C'è un solo modo per ridurre a zero la post produzione ed è vecchio di novant'anni: la diapositiva.

Ah beh, allora anche nel digitale c'è un sistema per ridurre a zero la post: la fai fare a qualcun altro MrGreen
Che è poi quello che si faceva con la pellicola se non volevi impegnare il bagno di casa.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 6:19

Il solito ragionamento sballato tipico della mente obnubilata dal digitale.
Con la diapositiva la post produzione non la fai neppure se la pellicola te la sviluppi da te... e questo semplicemente perché la stessa NON È PREVISTA.
Che lo faccia tu, o lo faccia qualcun altro si può solo passare la striscia di cellulosa nello sviluppo, sciaquare, asciugare, tagliare, intelaiare e proiettare... sperando di non aver preso lucciole per lanterne in fase di ripresa.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 6:52

Io andrò controcorrente ma all'epoca in cui usavo la Canon g10 buttava fuori dei JPEG fantastici con bellissimi colori e praticamente foto gia belle senza fare nulla,non so ora

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 7:26

Il solito ragionamento sballato tipico della mente obnubilata dal digitale.
Con la diapositiva la post produzione non la fai neppure se la pellicola te la sviluppi da te... e questo semplicemente perché la stessa NON È PREVISTA.
Che lo faccia tu, o lo faccia qualcun altro si può solo passare la striscia di cellulosa nello sviluppo, sciaquare, asciugare, tagliare, intelaiare e proiettare... sperando di non aver preso lucciole per lanterne in fase di ripresa.


vero, ma è anche vero che le dia sovra o sottoesposte, o con altri problemi, le devi cestinare.
Se hai un JPG, o meglio ancora un RAW, puoi recuperarlo in post.

Aggiungo una banale osservazione, effettuare correzioni direttamente dalla fotocamera secondo me è più complicato, lento e difficile che farle comodamente in postproduzione, soprattutto se si scatta in raw.
Nella fase di ripresa secondo me è meglio concentrarsi sul resto non modificabile a posteriori.

avatarsupporter
inviato il 11 Settembre 2022 ore 8:08

@ PaoloMcmlx
...//... Con la diapositiva la post produzione non la fai neppure se la pellicola te la sviluppi da te... e questo semplicemente perché la stessa NON È PREVISTA.
...//...

Paolo, asserendo quanto sopra, si vede che non hai mai messo piede in un laboratorio fotografico serio ai tempi delle diapositive.
Oppure ti dimentichi, o non ne sei a conoscenza, che le diapositive si potevano duplicare ed in questa fase cambiarne completamente la loro “natura univoca" come la intendi tu.
Forse ti sei dimenticato che con le pellicole potevi lavorare a registro, applicandone la copia una su l'altra per ottenere una terza copia o una stampa con l'effetto di quello che oggi chiamiamo maschera di contrasto, si facevano manipolazioni, più limitate rispetto al digitale ma parimenti efficaci.

L'unica cosa certa è che erano operazioni molto più lunghe, in termini di tempo, e scomode da realizzarsi in particolare sui formati piccoli come il 135mm.
Per ottenere dei risultati validi dovevi aver maturato molta esperienza e questo aveva un costo spropositato all'epoca.

In relazione alla postproduzione ognuno dovrebbe porsi almeno una domanda: Da dove nascono tutte le tecniche di manipolazione delle fotografie?
E' possibile che prima dei programmi di elaborazione delle foto al computer non esistesse nulla? e poi improvvisamente "Photoshop" o chi per lui si è inventato tutto da zero? Possibile che non ci sia stata nessuna evoluzione, nessuna transizione dall'analogico al digitale?
Quando il digitale è entrato a far parte della fotografia? (Penso alle scansioni per la produzione industriale ripetitiva).

Ed infine, non ricordi i diaporama? (proiezioni in dissolvenza) spesso con sincronizzazione audio, per esempio dove una immagine a colori diventava in Black and White o virata in qualsiasi altro colore o anche solo parzialmente virata, come credi che si realizzassero quegli effetti da proiezione, chiedendo al sole di cambiare la sua temperatura di colore? :)

Per tornare in tema, con il JPEG o ti prendi quello che esce dalla fotocamera così com'è (e spesso è sufficiente) oppure puoi farci della postproduzione, in questo caso è bene essere coscienti che si hanno molto meno dati a disposizione (se non sbaglio orientativamente 4 volte meno) e quindi il risultato può essere solo più limitato.

Consideriamo poi anche che ogni browser, così come ogni monitor (anche modelli di monitor identici tra loro) hanno una propria "caratterizzazione" di come viene riprodotto il colore.
Quello che può fare la differenza è una buona postproduzione o una mediocre oppure una completamente automatica fatta dalla fotocamera.


avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 8:15

“ Io andrò controcorrente ma all'epoca in cui usavo la Canon g10 buttava fuori dei JPEG fantastici con bellissimi colori e praticamente foto gia belle senza fare nulla,non so ora”

Panso che siano migliorati tecnicamente
Ma dal punto di vista del gusto non lo so
Comunque anche all interno dello stesso brand macchine diverse danno jpeg diversi

La mia 6d1 da jpg molto diversi dalla 5d1
La d40 dava jpeg ancora diversi
Idem in Olympus epl5 e em10 danno jpeg diversi dalla em1 mk2

Questo è un altro problema per chi usa jpeg con più corpi. perché quando cambi copro cambia risultato
Ma in ogni caso rimane anche per i raw perché per lo meno a me risulta che aprendo raw di machine diverse ma stesso brand devo usare diversi sviluppi per ottenere foto simili

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 14:30

vero, ma è anche vero che le dia sovra o sottoesposte, o con altri problemi, le devi cestinare.



Questo è chiaro Gian Carlo, e pure inevitabile se vuoi, ma chi usa le diapositive questo lo da per scontato e quindi sta attento: non dico a non fare errori... ma almeno a farne il meno possibile!

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 14:54

Paolo, asserendo quanto sopra, si vede che non hai mai messo piede in un laboratorio fotografico serio ai tempi delle diapositive.
Oppure ti dimentichi, o non ne sei a conoscenza, che le diapositive si potevano duplicare ed in questa fase cambiarne completamente la loro “natura univoca" come la intendi tu.
Forse ti sei dimenticato che con le pellicole potevi lavorare a registro, applicandone la copia una su l'altra per ottenere una terza copia o una stampa con l'effetto di quello che oggi chiamiamo maschera di contrasto, si facevano manipolazioni, più limitate rispetto al digitale ma parimenti efficaci.




Tutto questo c'entra niente caro Baldassare!
A prescindere dal fatto che in un laboratorio fotografico (CentroSudColore) di Termoli ero di casa, quindi so molto bene come funziona sia il laboratorio che i vari trucchi applicabili, purtuttavia questo non ha alcun attinenza con ciò che ho affermato in precedenza... anzi avvalora la mia tesi:

1) so bene che le dia si potevano (ora non è più possibile) duplicare, l'ho fatto anch'io per la cronaca, e pur seguendo alla lettera le procedure, a cominciare dalla temperatura colore della luce adoperata per illuminare l'originale da duplicare, il prodotto finale, ossia il duplicato, aveva SEMPRE e SOLO una vaga somiglianza con l'originale... questo se il tuo intento era, ovviamente, quello di avere una copia fedele dell'originale.
Che era poi lo scopo - vero - della duplicazione!
Se invece il tuo intento era averne una copia modificata OK, anche questo era possibile... ma il risultato era irreversibile e quindi il duplicato non era più tale ma diveniva di fatto un originale... a sua vota non modificabile!
In altre parole, non potendo togliere a piacimento quanto aggiunto a posteriori, con una pratica del genere hai due originali e non già un originale e il suo duplicato - replicabile all'infinito sia in originale che in duplicato - come avviene col digitale
Come vedi sono tue cose assolutamente antitetiche.

2) so benissimo che si poteva (e si può) lavorare a registro ma in questo caso vale quanto appena detto poco più sopra: hai due originali, che non c'entrano niente l'uno con l'altro, e un terzo che è a sua volta un originale... perché da questo terzo originale tu, come chiunque altro, non può scindere le due componenti per tornare ai due originali... cosa invece possibile col digitale.

3) a prescindere da cosa si può (o non si può) fare il tarocco lo vede lontano un chilometro anche un cieco... ed è una cosa francamente grottesca! Insomma niente a che vedere col digitale dove invece il tarocco lo vede solo un occhio esperto.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 15:10

Ed infine, non ricordi i diaporama? (proiezioni in dissolvenza) spesso con sincronizzazione audio, per esempio dove una immagine a colori diventava in Black and White o virata in qualsiasi altro colore o anche solo parzialmente virata, come credi che si realizzassero quegli effetti da proiezione, chiedendo al sole di cambiare la sua temperatura di colore? :)




Questo l'ho lasciato in ultimo caro Baldassare perché, essendo la dissolvenza incrociata la mia specialità (credo di essere rimasto praticamente l'unico in Italia a praticarla ancora), conosco abbastanza bene l'argomento oltre, chiaramente, ai trucchetti che si usavano per cercare di vivacizzare uno spettacole troppe volte penoso e che invece io, chiaramente nei limiti imposti dalla mia galattica modestia fotografica, ho cercato di ravvivare dandole una parvenza di interpretazione originale... o quantomeno personale, di cui parlo qui (forse può interessarti):

www.juzaphoto.com/topic2.php?t=2332958


avatarjunior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 15:34

Direi che il RAW potrebbe essere come un negativo e il JPEG la diapositiva, rivisti in chiave analogica.
Nella maggior parte delle situazioni il JPEG va bene, poi ci sono momenti particolari, un tempo buttavo le Dia ora con il RAW, è diverso.

Ogni macchina può salvare file sia in formato JPEG che RAW può tornare utile in alcune situazioni.
Dipende anche dal lavoro che si vuole portare a casa, se nella testa abbiamo un'idea e questa viene resa dall'immagine, allora l'immagine ha un valore a prescindere dal formato, dall'estensione o dall'apparecchio.

Composizione ed esposizione, come già detto.
Se posso suggerire un terzo ingrediente: Sintesi, cioè eliminare i file che non ci dicono nulla, valorizzare i momenti chiave quelli che possono narrarci una storia.


Forse non si può raccontare Roma in 15-20 a meno che non vogliamo catalogare tutte le case della capitale per conto del Comune, ecco che allora quelle 15-20 foto sapranno raccontare un qualcosa di magico.


avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2022 ore 15:47

@Ondapi. Ma anche NO!!! Come ho già scritto (fino alla nausea) io scatto in jpeg e, in Porcoshop, posso apportare "significative" correzioni (luminosità, contrasto, bilanciamento colori, inquadratura, eliminazioni piccoli difetti/imperfezioni, ... persino "nitidezza"! Ecc.)! Con la diapositiva (adoperata per 30 anni!!!): ZERO! Chiaro il significato del numero zero? Poi, è chiaro che il formato raw permette ben piu del jpeg, ma io la fotografia continuo a "farla in macchina", come ai tempi dell'analogico! GL

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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