| inviato il 11 Maggio 2022 ore 21:50
Io non parlo di ritaglio post scatto, ma in fase di scatto. Non mi faccio problemi di principio, se la composizione funziona, a tagliare qualcosa ai bordi: ogni fotografia è un taglio di qualcosa ai bordi. Piuttosto bisogna vedere come si taglia quel qualcosa ai bordi, perché in certi casi rovina comunque la composizione. |
| inviato il 11 Maggio 2022 ore 22:07
Robert Doisneau tagliava senza pietà. |
| inviato il 11 Maggio 2022 ore 23:38
Se il risultato è comunque riuscito e come qualità almeno sufficiente per l'utilizzo che si intende fare della foto, pazienza, va bene così. Si spera che l'errore commesso aiuti una prossima volta a vedere già sul campo la possibilità di un'inquadratura migliore. Capisco perfettamente il cruccio, ma sono contrario all'autoflagellazione. Errori a parte, si potrebbero fare esempi di foto celeberrime e riuscitissime che sono frutto di ritagli molto consistenti, a volte realizzati per l'impossibilità pratica di ottenere fin da subito la composizione più efficace, ma altre persino con un approccio quasi sistematico che, tanto per ragioni editoriali che creative, con i formati di ripresa più grandi consentiva una certa libertà pur mantenendo una qualità adeguata. Io sono rimasto sorpreso la prima volta che ho visto per intero la foto di Che Guevara scattata da Alberto Korda, o quella di Stravinsky ritratto da Arnold Newman, giusto per citarne un paio. Alla fine però l'interesse per come sono state ottenute è solo una questione di studio o di semplice curiosità. |
user213929 | inviato il 12 Maggio 2022 ore 1:37
Posso asserire che il crop non fa la differenza , ma può pulire le geometrie della composizione, cosa che non avvererebbe se in fase di scatto si ha ben in mente gli spazi negativi ,le linee e diagonali che compongono il fotogramma . Inoltre ritagliare del 5-10% risulta ininfluente, oltre deterioriamo la qualità del file , soprattutto se si fanno in post interventi pesanti .. |
| inviato il 12 Maggio 2022 ore 12:05
“ Trovo invece che le persone tagliate in quel modo (sono certo che qualcuno sarà turbato anche dal lato destro) rendano alla perfezione il senso di spazio e di continuo movimento caotico sulla spiaggia, contrapposto al bagnino, che più statico non potrebbe apparire, essendo posto al centro della scena e in modo da sembrare mollemente appoggiato sulla linea dell'orizzonte, che taglia a metà l'inquadratura. Per quella serie è stata utilizzata una fotocamera 8x10", quindi il formato è quello, anche se chiaramente non è possibile avere certezze su eventuali ritagli senza aver visto il negativo. Ad ogni modo, supponendo verosimilmente che la posizione di quelle persone sia casuale, è ovvio che non lo è scelta di riprendere quel preciso momento. Il libro è bellissimo ed è stato ripubblicato l'ultima volta qualche anno fa, però temo sia di nuovo fuori catalogo. Se le fotografie visibili sul sito di Meyerowitz ti piacciono, non ti deluderà di certo (attenzione però a evitare, causa qualità di stampa non all'altezza, l'edizione con la foto ripresa dal portico in copertina). „ Grazie per le maggiori info. Per parlare.. mi rimangono molti dubbi e perplessità sulla efficacia, ma non è importante. Ho guardato un po di interviste dell'autore ierisera ed anche tutte le foto del libro. Mi è sembrato di capire che le intenzioni erano rivolte più ad altri aspetti (colore, luce, orizzonte..). Mi pare vi siano anche altre foto con c.d. piccole imperfezioni. Magari può essere dovute anche alla imprecisione del mirino.. ad ogni modo Joel è un mostro sacro! “ Errori a parte, si potrebbero fare esempi di foto celeberrime e riuscitissime che sono frutto di ritagli molto consistenti, a volte realizzati per l'impossibilità pratica di ottenere fin da subito la composizione più efficace, ma altre persino con un approccio quasi sistematico che, tanto per ragioni editoriali che creative, con i formati di ripresa più grandi consentiva una certa libertà pur mantenendo una qualità adeguata. „ Si può secondo me operare una distinzione tra quando vi è impossibilità rispetto ad altre ipotesi. In tal caso l'idea e la visione è dal fotografo direttamente vista, pensata e fermata. Nell'altro modo è più un lavoro da photoeditor che da fotografo che è un'altra cosa. Estremizzando potrei dare una fotocamera ad uno sconosciuto, magari megapixxellata, mandarlo a scattare, e cercare poi cose interessanti all'interno degli scatti. Sarebbe ancora fotografia? Ed in tal caso chi sarebbe l'autore, il fotografo o il croppatore? Ovvio che sia una provocazione.. Senz'altro sono condizionato da ciò che seguo maggiormente.. per usi creativi non mi porrei (e non mi pongo) nemmeno la questione. “ Posso asserire che il crop non fa la differenza , ma può pulire le geometrie della composizione, cosa che non avvererebbe se in fase di scatto si ha ben in mente gli spazi negativi ,le linee e diagonali che compongono il fotogramma . Inoltre ritagliare del 5-10% risulta ininfluente, oltre deterioriamo la qualità del file , soprattutto se si fanno in post interventi pesanti .. „ Si.. mi sembra che siamo un po tutti sulla stessa linea, e legittime le opinioni meno allineate. Ad ogni modo, anche la composizione bella pulita non è male eh.. non vorrei che passasse il rovesciamento della regola come regola stessa! |
| inviato il 12 Maggio 2022 ore 12:21
Visto che è stata citata credo sia corretto mettere la famosa foto diventata iconica

 Il crop ha reso l'immagine veramente eccezionale, fu decisa dall'autore o dall'editor? non sapremo mai la verità, ma la foto è quella e il crop come altri processi fa parte della produzione delle scatto che poi stampato è quello ritagliato |
| inviato il 12 Maggio 2022 ore 12:49
“ Il crop ha reso l'immagine veramente eccezionale, fu decisa dall'autore o dall'editor? non sapremo mai la verità, ma la foto è quella e il crop come altri processi fa parte della produzione delle scatto che poi stampato è quello ritagliato „ idem..

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| inviato il 12 Maggio 2022 ore 14:27
“ Il crop ha reso l'immagine veramente eccezionale, fu decisa dall'autore o dall'editor? non sapremo mai la verità, ma la foto è quella e il crop come altri processi fa parte della produzione delle scatto che poi stampato è quello ritagliato „ Fu una scelta dell'autore. Tra l'altro, curiosamente, il ritratto era stato commissionato per Harper's Bazaar da Alexey Brodovitch, che poi però lo scartò! In "Arnold Newman at work" si trova tantissimo materiale e storie interessanti su tutto il lavoro che c'è dietro alle sue fotografie. Aggiungo anche l'altra famosissima foto che avevo citato:

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| inviato il 12 Maggio 2022 ore 14:36
foto che ho visto in una mostra qui a Piacenza. L'autore non guadagno nulla da quello scatto, Giangiacomo Feltrinelli la utilizzò sfruttando la legislazione cubana e la fece diventare un'icona. Credo ci siano ancora vertenze legali in merito all'uso della foto |
| inviato il 12 Maggio 2022 ore 14:58
I croppatori uniti jamas seran vencidi Arriba il crop hasta la muerte |
| inviato il 14 Maggio 2022 ore 12:03
Beh, fin qui quattro pagine di discussione sulla fotografia e non sull'attrezzatura, con interventi intelligenti (grazie a tutti!) esempi illuminanti, senza che nessuno insultasse nessuno... Mica male no? |
| inviato il 14 Maggio 2022 ore 12:41
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| inviato il 14 Maggio 2022 ore 12:57
Se non si parte dall'idea che la propria é la verità assoluta ci si può anche confrontare anche partendo da esperienze e idee differenti |
| inviato il 14 Maggio 2022 ore 13:14
Il post proposto è davvero interessante. Io penso che l'attività dell'artista non si concluda solo con la fase di scatto, quindi ripensamenti, elaborazioni successive ben vengano a dare ulteriore forza e intensità ad una fotografia. Credo, infatti, che anche la fase successiva alla ripresa, e cioè la stampa, debba essere sempre supervisionata dall'autore e abbia, anzi pari dignità rispetto alla ripresa. Spesso l'autore stesso, specie nel passato, è stato lo stampatore. Io, per esempio, preferisco sempre stampare le mie foto da me( questo al netto del divertimento che provo). Molti hanno suggerito il metodo di comporre con un po' di...abbondanza le proprie foto, proprio per permettere, in un secondo tempo, di operare piccoli aggiustamenti. Io inserisco un piccolo dilemma; spesso non lo faccio, non perché sia sbagliato, anzi, ma perché, preso dall'attenzione alla composizione rispetto alle proporzioni e si limiti del mirino , vedo solo l'immagine come la immagino e purtroppo, ogni tanto mi accorgo che se il fotogramma fosse stato anche solo un po' più ampio, avrei potuto operare qualche piccolo aggiustamento successivo che, nel tentativo di comporre perfettamente mi viene precluso. Non succede a nessuno? |
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