| inviato il 16 Aprile 2022 ore 21:17
Secondo me, parere ovviamente personale, l'esposimetro in modalità luce incidente è molto più affidabile di quello a luce riflessa per il semplice motivo che la misurazione dell'esposimetro a luce riflessa viene falsata dal colore del soggetto. Quindi nel caso di un soggetto di colore chiaro c'è il rischio che la foto venga sottoesposta e nel caso del soggetto di colore scuro venga sovraesposta. In pratica l'esposimetro a luce riflessa si comporta come la luminosità del mirino delle mirrorless che mostrano sempre una illuminazione come se fotografiamo di giorno anche se magari è notte. |
| inviato il 16 Aprile 2022 ore 22:37
@Phsystem. Toglierei quel "Secondo me"! Ciao. GL |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 2:47
per me gli esposimetri in camera e il matrix in particolare fa un ottimo lavoro e in scene in alto contrasto e controluce non sbaglia, fa quello per cui e progettato, una media della scena, ma essendo la GD superiore alle possibilita del sensore inevitabilmente toppa ombre e luci, sta al fotografo in questi casi decidere a cosa dare priorita compensando |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 5:27
Con un minimo di esperienza e di buona volontà è facile conoscere e capire i limiti dell'esposimetro... alla fine insomma non ci vuole un genio per fare una fotografia. Anche perché, se davvero ci volesse un genio, la fotografia si sarebbe già estinta da un pezzo... o almeno non sarebbe diventara il fenomeno di costume che è oggi! |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 9:05
“ Secondo me, parere ovviamente personale, l'esposimetro in modalità luce incidente è molto più affidabile di quello a luce riflessa per il semplice motivo che la misurazione dell'esposimetro a luce riflessa viene falsata dal colore del soggetto. „ “ @Phsystem. Toglierei quel "Secondo me"! Ciao. GL „ E allora togliamoli gli esposimetri dalle macchine, no? Che ce li mettono a fare se poi ti fanno sbagliare?! |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 9:16
Tornando seri, ha ragione Paolo... non si può usare un esposimetro ad caxxum... è necessario capire quando ti fa sbagliare. Faccio un esempio "estremo" : se voglio fotografare un soggetto che occupa il 5% della scena e questo soggetto è bene illuminato al contrario dello sfondo che è buio, dovrò usare la testa e l'esperienza... perchè la lettura dell'esposimetro mi darà l'esposizione per il 95% della scena che è buia. Ritengo che almeno (almeno!) conoscere ed applicare la Regola del 16 sia ancora più importante del tipo di lettura, che sia incidente o riflessa... Pensate che vantaggio...a meno che non dimentichiate la testa a casa, ce l'avrete sempre con voi. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 9:16
Parlando di Matrix ricordo che ora si parla di Matrix 3D introdotto da Nikon con la F90 e la serie di ottiche AFD |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 9:40
A leggere la maggioranza delle risposte verrebbe da pensare che gli autori o hanno macchine di 50 anni fa o ne hanno di modernissime ma non le usano. Altrimenti saprebbero che oggi ingannare il duo esposimetro/software della macchina è difficilissimo. Ho scattato foto in situazioni complicate, tipo uso del flash con soggetti aventi alle spalle una parete di specchi, o controluce tosti , fonti di luce nell'inquadratura e la macchina settata in P ha sempre risolto correttamente il problema. Lo ammetto: non ho mai fotografato il famoso cane o gatto nero su una immacolata distesa di neve. Credo che anche qui la macchina riconosca la situazione e si comporti egregiamente, ma non si sa mai. Però ho una notizia sensazionale: pensate un po', hanno inventato il bracketing ed è persino modulabile !!!! Ha ragione chi ha scritto che nonostante tutti gli sforzi di alcuni, la fotografia non richiedeva una particolare attitudine scientifica decenni fa, figuriamoci oggi. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 10:39
“ e perché dovremmo usare un esposimetro esterno?...al limite se ho voglia di misurare la luce incidente ho sempre un cartoncino kodak 18% nella borsa foto....ma lo uso raramente „ Infatti non c'entra assolutamente nulla; il 18% è un fattore di luminanza che serve per bilanciare il bianco in camera (vedi RGB). Il cartoncino 18% te lo puoi sbatti se scatti in ore particolari della giornata con luci artificiali nella scena e non puoi calcolare la potenza da dare al flash; l'esposimetro esterno è l'unico che ti può dare la giusta misurazione. Con il cartoncino grigio non puoi regolare il triangolo dell'esposizione. Il bianco lo puoi bilanciare dopo e non c'entra nulla con l'esposizione generale. “ Ha ragione chi ha scritto che nonostante tutti gli sforzi di alcuni, la fotografia non richiedeva una particolare attitudine scientifica decenni fa, figuriamoci oggi. „ Infatti si massacravano in matematica. E viene fatto tutt'ora per scatti seri. L'esposimetro montato nelle fotocamere degli ultimi 10 anni lavora abbastanza bene per l'80% degli usi. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 10:53
Se devo comprare un cartoncino grigio per misurare l'esposizione tanto vale che la misuro sul palmo della mano. Però se voglio una misurazione precisa sulla luce presente sul soggetto mi serve un esposimetro a luce incidente |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 11:08
“ Con il cartoncino grigio non puoi regolare il triangolo dell'esposizione. „ Doriano, per esattezza ci sono diversi tipi di cartoncino grigio. Cartoncini grigio neutro certificato che servono per il WB. Cartoncini che riflettono il 18% della luce incidente che servono per la misura dell'esposizione. Cartoncini che sono entrambe le cose. |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 11:47
@Lorenzo. Personalmente non ho mai auspicato l'ipotesi di togliere gli esposimetri dalle macchine fotografiche e, TANTO MENO, che essi portino sistematicamente ad esposizioni sbagliate. Tuttavia, devo riconoscere di aver acquistato, nel tempo, una quantità di macchine senza esposimetro, e di averle adoperate, con GRANDE soddisfazione, per anni ed anni (Leica M, Hasselblad, Mamiya medio formato). Le custodisco, con affetto, tuttora. Dopo di che ribadisco la mia modestissima OPINIONE: in determinate situazioni (ritratto, ad esempio) la misurazione con esposimetro separato a luce incidente dà risultati maggiormente precisi rispetto all'utilizzo dell'esposimetro incorporato nella macchina. In subordine, adoperando quest'ultimo, eseguo una misurazione spot. L'ultima possibilità che mi concedo è, in effetti, la misurazione "matrix". Comunque, anche quest'ultima fornisce risultati utilizzabili (magari con qualche correzione in PP). Come diceva spesso l'amico Giuliano: "il peggior nemico del buono, è il meglio!"! Ciao. GL |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 11:59
GL... Era una battuta, ovviamente... Solo non mi faccio capace di tante difficoltà ad usare un esposimetro di una macchina fotografica... O di non usarlo proprio! Tante delle mie macchine a pellicola non ce l'hanno (Bronica SQ-A, Yashica A, varie Agfa Silette, Zeiss Contina, etc ) e pur avendo un glorioso (e funzionante) Leningrad spesso le uso "ad occhio" con ottimi risultati (ma non uso diapositive)... È questione di "allenamento"... |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 12:02
“ Cartoncini che riflettono il 18% della luce incidente che servono per la misura dell'esposizione „ questa mi è nuova... quindi dopo che illumini il cartoncino con luce incidente misuri dopo con esposimetro in camera? mai sentito una roba del genere ma l'avete capito come funziona un esposimetro esterno? |
| inviato il 17 Aprile 2022 ore 13:39
Effettivamente non si capisce a cosa possa servire la misurazione della luce riflessa dal cartoncino con un esposimetro in modalità luce incidente visto che, per chi non lo avesse ancora capito, la misurazione a luce incidente avviene puntando l'esposimetro verso la fonte di luce che va sul cartoncino www.abc-fotografia.it/luce-incidente-o-luce-riflessa-questo-e-il-dilem |
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