| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 11:23
Avevo letto di questo thread proprio ieri, e in serata ho dovuto fotografare una situazione in cui ogni santo avrebbe aiutato quindi sono andato di "elettronico 1 tendina". Grazie ragazzi La prossima settimana cercherò di fare un po' di prove anche io. |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 22:04
phillipreeve.net/blog/limitations-of-the-electronic-shutter-function/ I am a big fan of the electronic first curtain shutter (EFCS/EFC). It allows me to use lighter tripods and resolves the problem of shutter shock altogether. But someday I came across the claim that using the EFC can have bad influence on the bokeh at certain combinations of shutter speed (faster than 1/1000s) and lens (fast aperture). And tested this for myself: To be honest with you here: I was (and I still am) totally baffled by these results. The camera was set on a series 4 Gitzo tripod with Arca Swiss P1 head. This is pretty much as stable as it gets and I was also using a remote control. I ran the test with the A7s (a few times actually) and as I still had a hard time believing the results I reran it on the A7rII with the exact same outcome. At 1/8000s there is not only a huge influence on bokeh but it even looks as if the image plane is being considerably tilted. I failed to find any explanation for the tilt, I can only tell you 1/500s is the fastest shutter speed where I think the differences are negligible. I also did some digging then and once more ended up on Jim Kasson's blog (comparison at 1/1000s with Otus 85mm 1.4 and hardly any difference in bokeh rendering) but also found myself in a very interesting discussion on the dpreview forum. In this post you clearly see inferior bokeh when EFCS is activated, but on closer examination you also notice different shutter speeds and this is a very bad basis for a comparison where shutter speed is an important factor. |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 22:46
Una parte della ragione credo risieda nel fatto che metà otturatore è fisico, e quindi oscura la scena a partire dal piano dell'otturatore stesso (che non è quello del sensore, sta un po' più distante) e metà è elettronico, e quindi oscura appunto elettronicamente sul piano del sensore. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 10:02
“ This effect is associated with parallax due to the different heights of the position of the mechanical and electronic shutters above the camera sensor. The electronic shutter, roughly speaking, has zero height (coincides with the plane of the sensor). The mechanical shutter is located much further (higher) from the camera sensor. „
 Poi al perché un diaframma aperto, o un tempo più lento, mitighino o azzerino il problema, fin lì non ci arrivo però. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 10:09
Penso che il buono che si puo' prendere da quanto riportato sopra sia che i vari brand ed i vari modelli possano avere differenti gap. Se ho ben capito: minore il gap minore l'effetto. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 10:12
Si chiaro, più avvicini i 2 piani minore sarà la ripercussione. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 10:20
Su Sony dopo l'1/1000s è consigliato, per avere un bokeh più morbido, disattivare la prima tendina elettronica. Questa andrebbe sempre disattivata con l'uso del flash e tempi veloci per scongiurare anche l'altro problema e cioè l'effetto banding. Gli "occhi di gatto" invece sono dovuti alla lente, non scompaiono con otturatore meccanico. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 10:22
“ Gli "occhi di gatto" invece sono dovuti alla lente, non scompaiono con otturatore meccanico. „ Grazie. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 15:55
Nell'otturatore meccanico sono necessarie due tendine per garantire una esposizione uniforme di tutte le righe di pixel. Inizialmente la prima tendina è chiusa e la seconda è aperta. Quando inizia l'esposizione, si apre la prima tendina e l'esposizione viene terminata dalla chiusura della seconda tendina. Dato che le due tendine si muovono nella medesima direzione, sincronizzando il loro movimento è possibile avere una esposizione uniforme di tutte le righe di pixel, per il tempo di scatto impostato (a meno di un certo margine di errore, beninteso). Se non erro le tendine si muovono a velocità costante, a prescindere dal tempo di scatto impostato. Fino a che il tempo di scatto è sufficientemente elevato, la seconda tendina inizia a chiudersi dopo che la prima tendina si è aperta completamente. Pertanto, per un certo intervallo di tempo il sensore rimane completamente scoperto. Tuttavia, più basso è il tempo di scatto, e prima la seconda tendina dovrà iniziare a chiudersi: dato che la velocità delle due tendine è limitata, per ottenere l'esposizione corretta al di sotto di un certo tempo di scatto, la seconda tendina dovrà iniziare a chiudersi quando la prima tendina non si è completamente aperta. Più si abbassa il tempo e prima la seconda tendina dovrà iniziare a chiudersi: pertanto il sensore non è mai completamente scoperto, ma tra le due tendine vi è una "fessura" sempre più stretta, al calare del tempo di scatto. Il tempo di scatto limite citato sopra è noto come "x-sync", e corrisponde con il tempo di scatto più basso impostabile con i flash (a meno di attivare la funzione hss), che necessita del sensore completamente scoperto per avere un'esposizione uniforme con un singolo lampo. Ora, con l'efcs la situazione è sostanzialmente la medesima, mutatis mutandis, con la differenza che la prima tendina non è meccanica, ma viene simulata dal sensore. Infatti, all'inizio dell'esposizione vi è una fase di reset delle varie righe di pixel, e alla fine dell'esposizione avviene il readout del sensore (sequenziale, a meno di avere un sensore global shutter, che al momento non esiste per le fotocamere Canon): la fase di reset è molto più rapida di quella di readout, e per tale ragione è possibile simulare la prima tendina elettronicamente, anche su sensori in cui la velocità di lettura non particolarmente elevata (l'efcs esiste dai tempi della 40d, per le fotocamere Canon, e si attivava con la modalità silenziosa in live view). Venendo al problema dello sfocato irregolare, come già detto la causa del problema è che mentre nell'otturatore meccanico le due tendine sono sullo stesso piano (a meno di un certo margine di errore, come in tutti i sistemi meccanici, ma è talmente basso da non creare problemi visibili nelle foto), la prima tendina elettronica e la seconda tendina non si trovano sul medesimo piano. Questo crea un problema di parallasse: è una situazione analoga al cambiare il punto di osservazione di un oggetto, per cui questo sembra spostarsi, rispetto allo sfondo. Quanto alla correlazione tra tempi di scatto e apertura del diaframma, in merito alla questione dello sfocato irregolare con efcs, sospetto che sia legata alla posizione relativa delle tendine e alla profondità di campo. Mi aspetto che con tempi di scatto pari o superiori al valore di x-sync non vi siano problemi, mentre scendendo al di sotto le tendine dell'otturatore sono sempre più vicine (fessura sempre più stretta), e con un f-stop basso si riduce la profondità di campo. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 15:58
“ Se non erro le tendine si muovono a velocità costante, a prescindere dal tempo di scatto impostato. „ Confermo! |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 16:26
Diciamo che ero sicuro della cosa per alcuni modelli di fotocamera, avendo i manuali tecnici, ma sono stato cauto nel generalizzare l'affermazione a tutti i modelli.
 Comunque, tanto per dare un dato di riferimento (non so se si veda lo screenshot), sulla 1d mark III la specifica sulla velocità delle tendine era di 2,3ms per percorrere una distanza di 21mm*. L'otturatore era la medesima unità della 1ds mark III, che aveva un tempo di x-sync di 1/250s e un tempo di scatto minimo di 1/8000s, per cui mi aspetto che anche gli otturatori meccanici odierni abbiano una specifica simile sulla velocità delle tendine. Sulle fotocamere con sensore aps-h il tempo di x-sync era di 1/300s (a parte la prima 1d, che aveva un sensore ccd) proprio in virtù delle ridotte dimensioni del sensore: la velocità delle tendine era la medesima dei modelli full-frame, ma dovevano percorrere uno spazio minore, e questo consentiva di ridurre il tempo di x-sync. * Ho parlato di velocità costante, ma non è propriamente corretto. Dato che la tendina parte da fermo vi è una fase di accelerazione, fino a raggiungere la massima velocità: probabilmente anche per questo la specifica sulla velocità non è un valore in metri al secondo, ma forniscono il tempo necessario per percorrere una certa distanza. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 16:49
Grazie mille per le vostre note. Molto interessante. Si tratta di velocita' media quindi . In soldoni carissimo Hbd, vi e' una qual relazione (diciamo matematica) apertura vs velocita' di scatto che predica l'inizio della problematica? |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 20:56
www.dpreview.com/files/p/articles/4114947729/samples/5O3A4104.jpeg But there's also a potential image quality glitch that creeps in at very high shutter speeds (typically 1/1000 sec or faster) when used with very wide aperture values. An example of the bokeh from two images shot with the Canon RF50mm F1.2L USM, the left-hand example in electronic first-curtain mode, the right in fully-electronic mode, shot with the Canon EOS R6 Mark II, which uses the same sensor as the EOS R8. These are extreme examples: a very wide F1.2 aperture and a very high 1/8000 sec shutter speed were used. It takes the form of the truncation of the bottom of bokeh (most noticeably with distinct highlights). It occurs because light can creep behind the mechanical shutter blade as it falls, adding a little extra exposure to the top half of the bokeh circles. However, because the exposure is initiated by turning on the pixel rows, there's no way for this extra light to creep in at the start of the exposure. For most shots, this tiny difference is imperceptible, but in very short exposures, the extra light gained while the shutter is closing becomes a meaningful proportion of the overall exposure, and you can see an exposure difference between the top and bottom halves of the bokeh. It's something that only happens in a rare combination of circumstances, but it's worth knowing about if you plan to fit fast primes to the EOS R8. www.dpreview.com/reviews/canon-eos-r8-initial-review |
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