| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 15:57
“ Tu Roberto che hai sia la a1 che una Z, cosa ci puoi dire della luminosità del mirino? E' grossomodo la stessa? „ Ho la Z7II, purtroppo, non la Z9. Incuriosito dalla domanda, siccome sono in casa, ho fatto proprio ora la prova. A parita' di focale e a parita' di diaframma, sulla A1 ho utilizzato il 16-35 GM a 35mm f 2.8 sulla Z7II il 24-70s a f 2.8 sempre a 35 mm. In auomatico (l'ho sempre usato in automatico il mirino, per me non ha senso impostare la luminosita' in manuale) c'e' pochissima differenza di luminosita', forse e' piacevolmente piu' luminoso il Sony. In manuale Sony permette di aumentare o diminuire -2 + 2, nikon -5 + 5, il risultato e' piu' o meno uguale come picco di luminosita'. Il mirino Sony poi (di default) ha un bilanciamento del bianco piu' neutro, i bianchi. Nell'uso normale non mi accorgo del fatto che il mirino sony e' piu' risoluto, ne' del cambio di risoluzione premendo il tasto di messa a fuoco (rispetto alla semplice visione). In sostanza non cambia niente nell'uso concreto. Quello che pero', sempre nell'uso concreto, rende di gran lunga superiore il mirino della A1 (ma proprio tanto) e' il fatto che, sulla impostazione standard (mirino frequenza fotografica frequenza HI) e' ENORMEMENTE piu' grande di quello della Z9 e questo (per me, ma e' soggettivo) e' l'aspetto piu' importante che fa preferire la soluzione adottata da Sony. Pero' e' una considerazione soggettiva, magari altri si trovano bene lo stesso col mirino piu' piccolo della Z7II e delle altre o non ci fanno caso. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 15:59
“ Al 99% è così, ma non vedo perchè dovrebbe venire giù tutto il forum... „ Era una battuta Alessandro |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:01
Nessun problema ci mancherebbe, mi sono permesso di intervenire per evitare ogni qualsivoglia spunto per accendere flame, ultimamente non si perde occasione.... Trovo molto più sano e costruttivo discutere pacificamente, tutto qui. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:08
Per completezza, la situazione si ribalta completamente sul monitor, quello della ZII e' nettamente migliore, piu' grande, piu' risoluto e soprattutto piu' usabile, con il touch screen per la messa a fuoco e per lo scatto. Per questo per me la Z7II per i paesaggi va meglio anche della sony A1 (ed, ovviamente, pure delle altre sony), perche' si usa meglio. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:09
Grazie Roberto per la prova, nel frattempo Makmatti ci ha confermato che anche l'evf della a1 è "made in Sony" ed è un pannello, coerentemente con la tua prova, dalla luminosità "classica" di 1000nits. Non mi aspettavo invece tutta questa differenza percepita nella grandezza del mirino, in fondo le Z hanno un ingrandimento da 0,8x ma forse è proprio la dimensione del pannello ad aumentare questa sensazione. Sul monitor concordo assolutamente, la a1 ha lo stesso della a7rIV e la Z quello della R5 ed anch'io la differenza l'ho vista subito! |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:15
“ Non mi aspettavo invece tutta questa differenza percepita nella grandezza del mirino „ La cosa migliore e' sempre quella di provare le cose side by side. Non so perche' se la differenza “sulla carta” e' cosi' poca, di fatto con il mirino sony e' tutto piu' grande, il mirino e' una “finestrona” non solo e' piu' larga la cornice ma e' piu' grande tutto, pure gli oggetti inquadrati. Il che aiuta molto nell'uso concreto, si vedono meglio i particolari. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:20
Credo che il grosso vantaggio di quel mirino "monstre" della a1 sia massimo in generi come l'avifauna, dove si sta spesso ad osservare senza scattare, e la definizione - assai superiore agli altri - unita all'ingrandimento maggiore, contribuiscono ad una user experience più appagante delle altre soluzioni mirrorless. Stesso discorso per i paesaggi, anche se in questo caso, il tempo passato a mirino è decisamente inferiori. Magari in altri generi, tipo lo sport, queste caratteristiche si apprezzano meno. Interessante anche l'innavertibilità del calo di risoluzione durante la messa a fuoco, confermerebbe la mia ipotesi che questo fenomeno, in diverse situazioni, sia più strumentale che percepibile. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:29
“ Interessante anche l'innavertibilità del calo di risoluzione durante la messa a fuoco, confermerebbe la mia ipotesi che questo fenomeno, in diverse situazioni, sia più strumentale che percepibile „ Pero' io in questo non faccio tanto testo, non ci vedo molto, non ho 10/10 neanche con la correzione. Di sicuro non mi accorgo, poi mi sono anche sforzato, ma niente. “ ma forse in macchine piu votate alla fotografia riflessiva, per l'azione forse preferirei il mirino piu piccolo per evitare che l'occhio debba vagarci dentro „ Non lo so, io al 90% preferisco situazioni con animali ambientati, ed anche nelle rare situazioni in cui faccio foto di azione pura, tipo bif, cerco sempre di stare un po' piu' largo perche' e' un attimo che perdi l'inquadratura. Meglio stare larghi e croppare poi dopo allora. Per cui piu' grosso e' il mirino e meglio e', almeno per il mio modo di fotografare. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:48
Anche io ho fatto dei test molto accurati sull'eventuale calo di risoluzione durante la messa a fuoco, e nella R5 non sembra proprio esserci. Inquadrando un pattern al limite del moirè e facendo partire la messa a fuoco, non cambia nulla, e quella è una situazione dove anche il più minuto cambio di risoluzione viene immediatamente avvertito. Succede lo stesso per il refresh, inquadrando un oggetto in rotazione, nulla cambia tra mera visione e messa a fuoco. Non so se è per la tecnologia di messa a fuoco usata da Canon (DPAF) diversa da quella di tutte le altre fotocamere, o per il processore DIGIC X di ultima generazione, comunque sono felice che le prestazioni del suo EVF siano totalmente scollegate dai processi in cui è impegnata la fotocamera. Ovviamente resta il blackout durante lo scatto (o la simulazione dello scatto fluido, con tutti i suoi limiti), il sensore non è stacked. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 16:55
Oltre all'hardware una componente fondamentale dei moderni EVF è il Software. Recentemente Canon ha apportato via Firmware una modifica più che sostanziale alla visione tramite gli EVF di R5 ed R6, ossia il c.d. EVF Smooth al fine di garantire una fluidità incredibile delle immagini anche (quasi) al buio. Con la R3 ha fatto anche di più visto che lo Sooth EVF già equipaggia all'uscita la macchina: ha, infatti, aggiunto la funzione "vista mirino ottico" (menù rosso, slide 9) che garantisce una visione HDR della scena molto simile a quella che si arebbe guardando da un mirino ottico. Ma è il sensore Stacked ad aver garantito rispetto alle già buone prestazioni dei mirini di R4 ed R6 un vantaggio in più, quello dell'assenza di blackout. Anche Nikon si è mossa con la sua tecnologia Dual Stream sul mirino (con degli FPS inferiori a quelli della concorrenza) e anche Sony si è mossa con la A1 con i suoi 240 FPS. Insomma se lato sensore le macchine sembrano più vicine come resa lato mirino la competizione è ancora forte (per fortuna). Però, davvero, non dimenticate il Software: oltre all'hardware considerate anche questo. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 17:10
No Axl, so bene cosa possa significare un software in grado di sfruttare al meglio la componentistica che equipaggia le nostre fotocamere. Lo "smooth EVF" è una piccola rivoluzione che credo si estenderà presto a tutte le ML (non so se la Z9 presenti, grazie alla nuova tecnologia dualstream, un comportamento simile, lo scopriremo presto), visto che ne cambia radicalmente l'utilizzabilità in luce veramente bassa, prima relegata ad contesti scarsamente dinamici, pena una riproduzione terribilmente lenta ed irrealistica delle scena, oppure orrendamente rumorosa. Come tutte le novità, dubito resterà a lungo appannaggio di un solo marchio. Sulla funzione "vista mirino ottico" sono davvero curioso di metterci l'occhio, qualcuno ha detto che è riproducibile con un profilo jpeg ad hoc, vorrei capire quanto sia effettivamente diversa. Della R3, sono curioso invece di capire se la fluidità (leggi: aggiornamento del mirino o fps che dir si voglia) durante la raffica, la prova è semplice e magari se trovi il tempo la puoi fare velocemente, basta inquadrare un soggetto in movimento ripetitivo (ventilatore, cojones della moglie incaxxata che poi è la stessa cosa , metronomo, etc..) e controllare se scattando a raffica (in ES, lo preciso perché ho letto constatazioni al limite del comico ) si avvertono cambiamenti. Ipotizzo infatti che quando Nikon ha pubblicato la storia dei blackframe/frame ripetuti, nulla sapesse di come sarebbe andata la R3 e per le Canon, si riferisse solo all'evidente blackout con lo scatto meccanico delle R precedenti. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 17:12
“ Non può essere un sensore stacked a garantire l'assenza di blackout nel evf, ma l'elettronica che è a valle del sensore. „ Il sensore stacked ha proprio, diversa, l'elettronica a valle del sensore. E' quella che in fotocamere come la a9/a9II/a1/R3/Z9 garantisce l'assenza di blackout. La più recente novità, che credo porterà un'altra, vera rivoluzione nel campo dei sensori, è spiegata qui: www.sony.it/presscentre/news/sony-annuncia-il-lancio-di-due-sensori-di |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 18:37
“ Lo "smooth EVF" è una piccola rivoluzione che credo si estenderà presto a tutte le ML (non so se la Z9 presenti, grazie alla nuova tecnologia dualstream, un comportamento simile, lo scopriremo presto), visto che ne cambia radicalmente l'utilizzabilità in luce veramente bassa, prima relegata ad contesti scarsamente dinamici, pena una riproduzione terribilmente lenta ed irrealistica delle scena, oppure orrendamente rumorosa. Come tutte le novità, dubito resterà a lungo appannaggio di un solo marchio. Sulla funzione "vista mirino ottico" sono davvero curioso di metterci l'occhio, qualcuno ha detto che è riproducibile con un profilo jpeg ad hoc, vorrei capire quanto sia effettivamente diversa. „ In realtà sono due tecnologie presenti già da qualche anno su altre macchine, molto prima che Canon le introducesse. A naso mi viene in mente Olympus che già le aveva introdotte nel 2017-2018 la funzione "S-OVF" che è letteralmente la funzione "vista mirino ottico" delle ultime Canon, e il famoso smooth EVF non è altro che il classico EVF a 120 Hz che è presente su altre macchine già da molto prima. Cioè se la tua macchina ha l'EVF variabile fra 60 e 120 hz, mettendolo a 120 hz hai la stessa cosa del Smooth EVF perchè solo aumentando la frequenza d'aggiornamento di un pannello LCD/OLED puoi aumentare la fluidità in ogni condizione. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 18:57
La Canon già permetteva, su R5/6, di variare la frequenza di refresh del mirino tra 60 e 120hz prima di questo fw. Ora il sistema gestisce un frame rate elevato anche in presenza di poca o pochissima luce (al buio completo non c'è trippa per gatti...), pure quando vengono impostati tempi molto lenti e viene ingaggiato l'af, che rimane molto performante anche con l'opzione attivata. Forse lo hanno potuto fare proprio contando sul DPAF che quando la luce è poca, distanzia gli altri sistemi, potendo sfruttare cluster di pixel molto più grandi delle classiche stringhe affogate nel sensore tipiche degli altri sistemi. Questo significa una visione a mirino molto fluida, con un rumore accettabilissimo sino a soglie oltre cui non si scatta praticamente più se non per fare test. |
| inviato il 08 Dicembre 2021 ore 19:19
Lo garantisce perchè l'EVF supporta i 120 Hz, solo che prima magari potevi scegliere te se fare 60 o 120 e ora lo fa in automatico quando serve della serie "non perdere tempo ad attivarlo, ci penso io a farlo quando è necessario". Se tipo sulla futura RF entry-level non metteranno un mirino a 120 Hz ma uno che si ferma a 60 Hz, questa funzione non potranno neanche implementarla- E quindi alla fine si va a contare se la funzione fa calare la risoluzione e in che modo o se la risoluzione rimane invariata |
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