| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 2:20
Buona notte a tutti (visto l'orario). Una piccola premessa. Faccio i complimenti a tutti per l'alto livello delle foto, della creatività e dello spirito di osservazione. La scelta è stata davvero molto difficile. Mi aspettavo un certo livello qualitativo e devo piacevolmente ammettere che è stato ampiamente superato da tutti, il che ha reso ancor più complesso scegliere: c'è chi ha giocato coi tagli, chi con la dinamicità, chi con la staticità, chi con le linee e le direzioni, chi con le prospettive... insomma ciascuno ha espresso al suo meglio le proprie idee ed a ciascuna foto ho cercato di attribuire una chiave di lettura per comprenderle più a fondo possibile (seppure con alcune mi è risultato particolarmente difficile, perché penso che potessero avere più di una chiave di lettura). Scritto questo veniamo dunque al podio. Terzo classificato: Paolo.casciani con la foto Senza titolo
 Motivazione: Un uomo dei tempi moderni intento al presente e forse dimentico del passato rappresentato dalla statua statua alle sue spalle rappresentante una Dea dall'aspetto saggio ed intelligente (forse Atena?) che tiene in mano una raffigurazione di Nike, cioè la personificazione della "Vittoria" secondo la mitologia greca, o forse una raffigurazione di un'acquila su un mondo, come un simbolo anch'esso di vittoria, ma anche, volendo, di dominazione. Due piani diversi (visti anche i piani prospettici), due mondi diversi, due visioni diverse: l'uomo intento nel presente ed inconsapevole che dal passato si perviene al futuro e che il presente, se non guidato da saggezza ed intelligenza, rischia di portare ad un futuro un po' sterile ed effimero (un futuro perdente), basato non su un vero futuro (un futuro vincente), bensì su un "futuro presente" vissuto giorno per giorno: un futuro che non testimonierà e racconterà l'evoluzione e la maturazione della propria vita. Una vita che, sarebbe auspicabile, sia fonte di saggezza ed intelligenza nonché da stimolo verso le nuove generazioni. Ci si può vedere una battuta d'arresto (si spera momentanea) ed una perdita di ciò che ha guidato e spinto l'umanità a migliorarsi e progredire con il fine di aiutare le nuove generazioni. Il corpo umano guarda in direzione opposta a quella della statua quasi come ad un passato fermo, immobile nell'attuale presente: un presente ed un passato che si fondono nell'immobilisimo di un "qui ed ora". La statua che tiene in mano una "vittoria", intesa anche come una vittoria del miglioramento, indica una direzione opposta, totalmente diversa da quella che si è accinto (o sembra accingersi) ad imboccare l'individuo. Questo alto contrasto tra un corpo vivo ed una scultura può, in questa dualità, essere un grande monito a voltarsi verso una direzione più proficua: una metafora della vita sulla perdita della strada giusta o sull'incamminarsi su una strada ed una visione sbagliate. Ma forse non tutto è perduto... il corpo è fermo, non ha ancora preso una decisione definitiva... può ancora cambiare idea e dirigersi verso un futuro più prospero e vincente. Secondo classificato: Lorenzo Crovetto con la foto Just an Ordinary Day
 Motivazione: Un uomo ben vestito, un professionista, che esce da un luogo di lavoro importante, forse una sede di una banca, di una assicurazione, di un tribunale… ma è un uomo che non può o non vuole mostrare il proprio vero “io”. E' un banchiere od un assicuratore oppure ancora un avvocato? L'apparenza è rappresentata dal suo corpo e da come l'individuo è vestito, ma la sua mente è imperscrutabile, nascosta da una maschera che lo oscura e che, allo stesso tempo gli oscura tutto ciò che non è importante e che non rappresenti una scintilla luminosa degna della sua attenzione: tutto il resto che non sia quella scintilla può rappresentare poco per quella persona, qualcosa di insignificante anche se agli occhi altrui può avere un alto valore. La maschera sembra conferirgli un aspetto terrificante, robotico, quasi asettico nei confronti dei sentimenti altrui: questo individuo prosegue per la sua strada incurante di ciò che non possa servirgli per accrescere la sua fama di potere o di soldi, solo la “scintilla luminosa” che servirà ai suoi fini gli interessa, il resto rimane nell'indistinta oscurità e, in quanto inutile anche solo da osservare e da perderci tempo, viene filtrata...scartata. Gli serve solo la sua borsa e quella maschera rivelatrice di ciò che per lui può essere importante. Una foto misteriosa, direi anche surrealista (intesa come “sogno di un incubo”), ed inquietante al tempo stesso. Forse uno specchio dei tempi attuali in riferimento a certe tipologie di persone pronte a calpestare chiunque per raggiungere i propri fini durante un loro ordinario giorno di lavoro. Primo classificato: Giancarlospillo con la foto La testa nel pallone
 Motivazione: Non solo la testa nel pallone, come da titolo, ma anche una testa nascosta, quasi protetta, dal pallone con il corpo all'esterno. E' un corpo che è bersaglio degli sguardi, delle aspettative, dei desideri delle persone che lo circondano. Un corpo che cerca di sorreggere la pressione che quell'individuo sopporta, come ogni persona sopporta una pressione da parte degli altri nei propri confronti: un essere all'altezza delle aspettative altrui, all'altezza degli sguardi altrui pronti a giudicarci in caso di fallimento, a ridere di noi ed a fotografarci come se fossimo qualcosa di diverso da loro. Il corpo cerca di sorreggere quasi a fatica quella “bolla protettiva” che continuerà ad esistere finché la pazienza del singolo sarà sufficiente ad impedire che la bolla esploda. Tuttavia più la bolla, che ovatta i rumori esterni e li attenua fino quasi a farli sparire, diventa grande più diventa pesante, insopportabile al peso del resto del corpo che comunque rimane esposto agli sguardi degli altri ed appare sofferente. E' una sorta di confronto fra io interno ed io esterno, tra quello che appariamo e quello che siamo veramente dentro di noi. Tanto più siamo pazienti e cerchiamo di non essere noi stessi, tanto più il fardello diventa pesante e tanto più il corpo fatica a sopportare il dover essere qualcosa di diverso dal vero “io” di ognuno di noi. Questo durerà finché la bolla della pazienza non scoppierà permettendo di rivelare quello che siamo veramente o fintanto che il corpo non ce la farà più a sorreggere questo fardello rischiando di crollare a terra esausto. Ci ho visto e ci vedo una metafora della vita in cui si può intravvedere il contrasto dicotomico tra “essere” ed “apparire”, una possibile guerra interiore che ogni individuo può dovere sostenere nel corso delle diverse fasi della propria vita. |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 6:47
Considerato l'orario del post, doppi complimenti al giudice per il lavoraccio che gli è toccato :) E un complimento enorme a tutti quanti, foto veramente stupende e un podio davvero fantastico! Vediamo cosa Giancarlospillo ci proporrà adesso :) |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 7:25
Bel contest, complimenti a tutti. A mio giudizio, un po' troppi soggetti di spalle. Ma molti scatti notevoli. |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 8:02
Gran bel contest del centenario, bravo Brando per la scelta e belle le foto postate. |
| inviato il 01 Dicembre 2021 ore 8:27
Bel contest e bravo al giudice, la scelta del vincitore la trovo piuttosto azzeccata Mattewx, Brièxit, Ash, RobBot, Ghirardo, Effebi...foto bellissime |
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