user198397 | inviato il 20 Marzo 2022 ore 11:23
"è oggettivo oppure una tua opinione ? detta così sembra essere oggettivo, e allora taccio. se è un'opinione non la condivido." Non sia mai! È una mia opinione. Bene, me ne farò una ragione se non la condividi |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 11:24
"è oggettivo oppure una tua opinione ? detta così sembra essere oggettivo, e allora taccio. se è un'opinione non la condivido." Puma come può essere oggettivo se parla di sensazione, ma non può essere comunque oggettivo perché non è misurabile |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 12:25
Credevo che i "talebani" in fotografia fossero solo tra chi di noi pratica fotografia su pellicola. Alessandro Pollastrini mi ha fatto ricredere. Innanzitutto, ricorderei che i chimici di sviluppo e fissaggio non sono "acidi", tutt'altro; anche se tale dizione è invalsa per definirli. "vapori"... parlerei piuttosto di odori, che possono esser magari sgradevoli, ma fanno parte di quei processi di sviluppo e stampa. Comunque, gli orrori infernali descritti da Alessandro, mi paiono francamente eccessivi. Come eccessivi sono gli allarmi coi quali si sostiene la propria scelta digitale e pure "di fascia alta" in termini di strumentazione ed attrezzature, adducendo ragioni di tutela dell'ambiente. A voler fare le pulci a questa apodittica affermazione, basti ricordare cosa c'è a monte di computers e stampanti e fotocamere digitali: bastino le orrende situazioni di sfruttamento ambientale ed umano, nella estrazione e raffinazione della materie prime. Certo, usare inchiostri "eco-friendly" nella propria stampantina da 25.000,- Euro, fa sentire tanto buoni ed ecologisti. Io uso soprattutto una fotocamera fabbricata nel 1937, da operai ben pagati e pago ogni decina d'anni il tecnico di laboratorio che me la controlla e ricalibra periodicamente; le mie pellicole sono fabbricate da aziende che giocoforza non sfruttano nessuno; l'argento utilizzato, è sempre più costoso, perché chi lo estrae tra l'altro non è uno schiavo, come chi estrae oro e metalli per realizzare circuiti elettronici e batterie. Preferire il digitale alla pellicola ed i programmi di fotoritocco alla camera oscura, sono stati una tua scelta, così come una tua scelta, quella per un certo periodo, di divertirti in camera oscura... anzi, mi sa che laggiù facevi si le tue grandi stampe (ma nessuno mai, stampava e stampa in 13x18?), ma non ti divertivi affatto. Ma allora, chi te lo faceva fare?... |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 12:44
La resa analogica/argentica si ottiene con la pellicola...... il resto è..... altro ...un'imitazione....un surrogato...... una banconota falsa..... Naturalmente.... solo un mio parere |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 12:49
“ Difficile che tornino a produrre apparecchi analogici: costerebbero un botto. Piano piano il parco esistente sparirà, e prima ancora spariranno quelli in grado di metterci mano in caso di bisogno. Non vedo futuro. „ Mettere mano alle parti meccaniche di una vecchia fotocamera (o obiettivi) o di una moderna digitale non è affatto diverso: otturatore, movimento specchio, diaframmi, elicoidi di messa a fuoco, eventuale otturatore centrale, ecc., è di fatto la stessa cosa e comunque esistono (e ovviamente sono sempre necessari per trovare operazioni specifiche da fare, tolleranze, ecc.) gli specifici manuali tecnici, quindi non vedo affatto il problema della riparabilità delle macchine fotografiche a pellicola. |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 12:50
@ Speedking Sono arrivato a questa stessa conclusione. Attualmente scatto un paio di rullini 135 da 36 pose al mese o un 3 rulli 120 da 12 pose al mese e vivo felice. Tanto mi basta. Ho recuperato un buon rapporto con la mia fotografia e reimparato a gustare lentezza, attesa, artigianalità, matericità e fallimento e imperfezione. Peraltro quando mi serve uso senza problemi anche digitale, mi trovo bene con le mie Fujifilm X-E1, X-E2 e X-S10. Quindi lungi da me discorsi generalizzati, estremisti e di superiorità di un mezzo o dell'altro. Una volta raggiunta una propria consapevolezza, poi uno si regola di conseguenza. |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 13:16
“ La resa analogica/argentica si ottiene con la pellicola...... „ Si ma dai anche tè!! E' scomodo e poi se canni? Rimani buggerato. Invece col digitale porti a casa una bella vagonata di tutto, poi stai su fino alle tre di notte e quelle 2/3 con la "resa analogica" le tiri fuori e le posti e subito il tuo obiettivo di plastica diventa tridimensionalmente e analogicamente plastico, like e cuoricini arrivano poi sicuri. |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 13:59
Attualmente cestino forse un paio di foto su 36... col digitale non c'era verso di scendere sotto al 15-20% |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 14:07
Mah, avevo chiesto alcune delucidazioni e informazioni pratiche, reali, qyantizzabili e misurabili su pellicole e stampa. Invece la solita monotonia di cosa sia meglio, la pellicola o il digitale, sul " sapore" sulla " magia", sulle sensazioni, tutte cose che ci siamo detti milioni di volte fino allo svenimento. Chiedevo informazioni a chi sviluppa, a chi stampa possibilmente in proprio facendo belle stampe possibilmente a colori. Chiedevo anche informazioni a chi sviluppa le dia ( ma credo che non ce ne siano, alla faccia delle magie). Ma evidentemente sono pochi quelli che seguono l'intero processo e che possono dare informazioni specifiche invece di parlare di vinili, di quanto è bello premere il pulsante di scatto se dentro la reflex hai una pellicola, di quanto è diverso cambiare tempi e diaframmi rispetto al digitale e poi il sapore e poi la magia della "resa analigica" , l'elogio della lentezza ( mah, io col treppiede e il telecomando a volte sto un'ora con D800 per scattare una foto nell'ora e nel momento giusti) ; tutta roba che ci siamo detti milioni di volte. Mi dispiace, speravo di avere informazioni concrete e di divertirmi un po'. Mi scuso, forse non era il posto giusto. Un saluto a tutti |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 14:20
Cosa vuoi aspettarti, da chi pur avendo praticato fotografia su pellicola, poi ti dice che come minimo "puzza". Aggiungendo poi peraltro che se invece vuoi praticare decentemente la fotografia numerica, devi dotarti di materiale perfetto (stampante da 25mila euro ecc.), altrimenti, tanto vale restarsene a casa. Vien voglia di rispolverare o la instamatic, o la Olympus 1300... |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 14:34
Non eseguo stampa in camera oscura perché non sono capace e non ho spazio. Ho iniziato a sviluppare il bianco e nero con metodo doppio bagno (work in progress). Non sviluppo colore C41 per ora, se mi prende bene è in programma. Anche in passato quando scattavo in analogico non sviluppavo e non stampavo da me, mi affidavo a laboratori specializzati come faccio ora per sviluppo colore e la stampa in camera oscura. Lo stampatore per le cose importanti lavora con lì il fotografo proprio perché solo il fotografo sa come la vuole la stampa. Mi piacerebbe sviluppare e stampare tutto da me? Moltissimo. Lo farò mai? Probabilmente no (mai dire mai...). Trovo che il fatto di non sviluppare da me e/o di non stampare da me in camera oscura renda nullo il senso di fotografare in argentico rispetto al digitale? No. Trovo che la resa di un negativo scannerizzato sia sovrapponibile e indistingubile da una foto nativamente digitale? No, per me è diversa. Trovo che l'argentico sia migliore del digitale? No, non so che vuol dire migliore, mi basta sapere che è diverso e che mi dà la resa che cerco quando la cerco. Chi vuole le sue risposte deve provare da sè, non c'è altra via. |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 14:51
Giusto. Chi è il tuo stampatore? Dove si trova? Io ho difficoltà a trovarne per lavori seri |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 14:55
Ho sviluppato poco ol negativo colore soprattutto per le difficoltà a stampare . Nessunego: hai un ingranditore con filtri per il colore? Analizzatore colore? E il bianconero sviluppi solo il negativo o stampi? Una volta c'erano i Philips per il colore oggi? Chi ha esperienza |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 15:04
Non stampo nulla da me in camera oscura, ho iniziato a sviluppare solo b/n con doppio bagno. Per camera oscura consiglio zona Milano Colorzenith per stampa colore camera oscura e studio farenheit per b/n. Per scansioni a tamburo consiglio Ghisa Film Lab a Legnano. Per sviluppo negativi consiglio Punto Foto Group a Milano. Da provare per fare tutto il conservatorio della fotografia a Monticello (LC), per me fuori mano. |
| inviato il 20 Marzo 2022 ore 16:04
Credo che un grande esperto di fotografia argentica che sviluppava ingrandiva e stampava anche a colori sia Domenico Mancuso il quale, purtroppo davvero, ha abbandonato il Forum, credo però sia in qualche modo raggiungibile tramite internet e che sia questo un sito dove ancora è presente (se non si tratta di un caso di omonimia): la-camera-oscura.webnode.it/chi-siamo/ |
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