user33434 | inviato il 29 Agosto 2021 ore 11:12
Il tema è interessante e per quel che mi riguarda mi divido da quasi dieci anni tra bianco e nero in camera oscura (con molto studio e passione) e colore in digitale (con altrettanto studio ma molta meno passione). Si, stampiamo in pochi, non per questo credo che siamo "noi" i veri amanti della fotografia. Si è soltanto aggiunto un nuovo modo di fruizione che ha avvicinato tantissime persone alla fotografia, questo non significa che la stampa scomparirà, ci sarà sempre chi avrà la necessità di stampare. Mi preoccupa di più l'omologazione dei contenuti e degli stili. |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 11:13
La vista umana si è evoluta con la luce riflessa dagli oggetti, altro motivo per cui cui la visione di una stampa è percepita naturalmente, a differenza della luce emessa da un dispositivo elettronico, la quale, pur fornendo le analoghe informazioni, ci apparirà come immateriale |
user33434 | inviato il 29 Agosto 2021 ore 11:27
@Simone Rota E' vero ciò che dici ma se vai a vedere la Sainte Chapelle a Parigi non credo avrai la fastidiosa sensazione di vedere qualcosa di immateriale. |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 11:48
Se scompare la Stampa scompare La fotografia |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 11:54
Alessandro hai fatto un ottimo esempio, il Rolex è uno sfizio di nicchia che è anche molto impreciso rispetto ad un Casio da 30 euro e la stampa rimarrà proprio come i Rolex, uno sfizio per pochi. Arconudo, stessa cosa che si diceva all'epoca del rullino, il digitale ucciderà la fotografia! |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 12:04
La stampa scomparirà? Boh, io in una casa con un mucchio di display alle pareti non ci vivrei bene, preferisco avere delle stampe o dei dipinti. Come la penseranno quelli delle prossime generazioni non saprei dire. Per intanto anche a scuola pasticciare con carta, matite colorate, colori in tubetto eccetera vedo che piace ancora molto. Se ti piace quello probabilmente da grande la carta stampata ce l'avrai ancora nel cuore. In futuro boh... forse, vedremo... anzi, vedrà chi ci sarà... però la corporeità e la matericità delle cose (disegnare, colorare, fare musica con gli strumenti acustici, lo sport eccetera) è la grande porta del cervello, perché sviluppa il saper fare e la finezza della percezione (che, tra l'altro, sono due dei pilastri della libertà, anche se non se ne parla molto). |
user33434 | inviato il 29 Agosto 2021 ore 12:28
“ stessa cosa che si diceva all'epoca del rullino, il digitale ucciderà la fotografia! MrGreen „ Concordo in pieno, l'errore che spesso commettiamo quando facciamo questo tipo di osservazioni è quello di pensare che ciò che riguarda le arti possa entrare in disuso. Gli elementi nella maggior parte dei casi si aggiungono, a volte rendono nicchia ciò che c'era prima, rarissimamente soppiantano. |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 12:58
Una poesia, un romanzo non cambiano in essenza se sono scritti a penna, con la macchina da scrivere o al pc. Per la fotografia non è così ... la penso come Arconudo. Digitale o analogico in questo contesto è concettualmente irrilevante |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 13:08
“ stessa cosa che si diceva all'epoca del rullino, il digitale ucciderà la fotografia! „ ma infatti la fotografia è morta, adesso impera l'immagine, miliardi di immagini digitali dove nulla è più artistico, sostituite domani da immagini digitalmente migliori per il progresso tecnologico |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 14:00
Lomography, anche venti anni fa venivano prodotte miliardi di foto "inutili" a livello artistico, la differenza è che rimanevano nei nostri album, oggi invece vengono condivise, ma gli artisti della fotografia rimangono ieri come oggi, certo serve una certa apertura mentale che non tutti hanno. |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 14:06
Non capisco perché, Salgado e tutti altri non abbiano continuato ad usare la pellicola, invece stampano ed espongono fotografie uscite da una digitale e per riuscire a stampare 150 foto chissà quante migliaia di volte hanno premuto quel pulsante. Per me La fotografia non è soltanto artistica o soltanto qualsiasi altra cosa, è cogliere un attimo, immortalare una persona, un paesaggio o altro, é artistica con scene, luci e post studiate a tavolino ecc. per tanti come me è un hobby, io per un hobby come la fotografia non avrei mai potuto spendere in rullini e stampe, con il digitale con mille euro sei apposto per 20,30 o più anni. |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 14:20
In questa discussione vedo che siamo almeno in 5 o 6 a stampare, alcuni come Mauro Sansiviero e la stessa Giulia che ha promosso la discussione stampano anche in camera oscura. Personalmente solo nella mia città ne conosco diversi. Se guardiamo i cataloghi di produttori di stampanti vediamo (cito a memoria) Canon che, oltre a modelli storici che si trovano ancora come le Pixma Pro 10S e Pro100S (io ne ho due), le più nuove Pro200 e le Image Prograf300, la 1000 e la 2000; la Epson ne ha un mare, dalla XP15000 in formato A3 e le 900 e poi le Ecotank ET7700, ET7750, ET8500, ET8550, le ExpressionPhoto XP8600, ET8605 e 970 e poi le più note Surecolor SC P400, SC P700, SC P900, oltre ad un mare di plotter con qualità fotografica e formati giganti. Ne ho dimenticate tantissime, guardate i cataloghi. Non so, se la stampa è morta mi chiedo perchè le aziende si diano tanto da fare. Senza contare la necessità di stampe per professionisti ( artisti, matrimonialisti ecc) e fotoamatori evoluti. Tra 20 anni la stampa morirà? Beh, forse morirà anche la fotografia digitale intesa come la intendiamo oggi. Perchè preoccuparsi? |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 14:26
@Claudio,hai scritto la verità in 5 a stampare con regolarità, togliendo chi lo fa per mestiere i quali stampavano anche prima del digitale, tutto il resto compreso me stampiamo in piccolo e in certe occasioni come facevo quando andavo in gita e compravo la usa e getta, al rientro si portava a stampare il ricordo della gita. Una cosa che facciamo tutti e che con la pellicola non potevi fare é che oggi con un messaggio invii la foto della nipotina appena nata a tutti e 50,100 parenti e amici, con il digitale stampavi 100 foto e la inviavi? Non credo |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 14:29
Hai ragione Black, anche con la pellicola si producevano miliardi di fotografie inutili dal punto di vista artistico, la differenza è, come sempre, nel numero: miliardi con la pellicola... MIGLIAIA di MILIARDI in epoca digitale con il plusvalore pardon: il MINUSvalore, provocato dal fatto che le foto-cesse, all'epoca, restavano confinate negli album di famiglia senza far danno alcuno mentre oggi, grazie ai social, il loro contenuto "trash" (si dice così vero?), espone gli autori al pubblico ludibrio... alla gogna mediatica insomma! |
| inviato il 29 Agosto 2021 ore 14:42
No, Emanuele, io non parlo di questo: i ricordini, le foto sotto l'ombrellone della zia Peppina, le stampe in piccolo formato (10X15 o 13X18), la gita fuori porta non le considero affatto. La stampa fotografica a mio avviso non è questa, anche se. al solito, ognuno può fare ciò che vuole. Ma la stampa che sopravviverà più probabilmente è quella dei professionisti e dei fotoamatori evoluti, quelli che non hanno alcun interesse per il ricordino della gita, ma spendono regolarmente un bel po' di soldi e perciò le case che producono carte fotografiche di ottimo livello (Ilford, Canson Hahnemuhle ecc ecc), stampanti, sonde per calibrare le stampanti, inchiostri e tutto quanto gira intorno alla stampa, sono ancora così attive. Per me la stampa fotografica è quella delle foto che postiamo qui su Juza o nei nostri siti, foto pensate, ottimizzate con perdita di tempo e competenza sempre maggiore e in formati A4 (poco) e sorattutto A3, A3+ e maggiori. Lo spazio per il ricordino, come sono sparite le compattine, sarà sempre più appannaggio dei cellulari e là resteranno salvo poche eccezioni. |
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