| inviato il 17 Giugno 2021 ore 6:13
“ Soprattutto poi se la tua scelta ricade su un materiale positivo allora l'idea stessa di impostare il discorso direttamente sulla digitalizzazione, e la successiva stampa, è sbagliato proprio nella sua impostazione di base, come forma mentis insomma dal momento che la diapositiva è fatta per essere proiettata... mentre per la stampa esiste dell'altro „ Che noia questi luoghi comuni. Dove c'è scritto che nasce per essere proiettata? Una pellicola nasce per fare tutto quello che si può fare con la pellicola. Quando da ragazzetto ho lavorato in uno studio di fotografia industriale usavano le diapositive, e come li facevano i cataloghi? Con le proiezioni? O scansionando e poi stampando? |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 6:59
se la pellicola sopravvive é proprio per la possibilità di digitalizzare, e il vantaggio di questo non é solo condividere sul web, cosa che si può anche fare a meno il grande vantaggio é poter stampare con una inkjet in A3 in maniera facile e veloce, senza dover allestire una camera oscura, alla maggior parte mancano gli spazi le competenze e la voglia di mettersi con bacinelle e acidi per stampare qualche foto di un rullino fatto ogni tanto solo per sfizio |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 9:57
Maurese, scusa eh, ma ti rendi conto di quello che hai affermato? Fammi un po' capire: hai affermato che con una pellicola, qualsiasi essa sia, ci puoi fare di tutto... quindi secondo la tua avventata anzi no... oserei dire temeraria affermazione io, volendo, potrei tranquillamente proiettare una Ektar... o una Portra... giusto? Ma fammi capire una cosa: ma lo sai cos'è una proiezione di diapositive? Intendiamoci bene: non mi sto riferendo a una proiezione a tema, casomai pure in dissolvenza incrociata, men che meno penso a una multivisione con tanto di colonna sonora sincronizzata (anche se su queste tecniche assai "acchiappacitrulli" si dovrebbe aprire un discorso a parte... ma va bene, lasciamo correre), io mi riferisco alla più semplice, anzi alla più elementare proiezione singola, quella realizzata impressionando il materiale sensibile più infimo in circolazione, proiettando col più sgangherato Prestinox che riesci a reperire e dotato del più misero, negletto, inutile 85/2,8 100% plastica che trovi navigando in rete... ecco... a questo mi riferisco... orbene, ripeto, l'hai vista mai una cosa del genere? |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 10:47
Paolo aspettiamo Maurese ma posso anticiparti non ha detto che si può fare di tutto con la pellicola, ma che si può fare tutto quello che si può fare, proiettare un negativo rientra tra le cose che non si possono fare oddio, volendo nulla vieta di proiettare un negativo, ma il risultato sarebbe bizzarro |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 11:08
Dai su, è ovvio che intendo che si può voler fare tutto quello che una certa pellicola permette di fare. Le proiezioni le ho viste e non mi interessano, perché sono egoistiche e limitate, sono pezzi unici che obbligano ad essere fisicamente in quel luogo e a rispettare i loro tempi, come performance. A me interessano tutti gli usi potenziali di una foto, voglio poterla stampare, la voglio vedere sui libri, voglio usarla su Instagram, la voglio salvare nel computer, e se a qualcuno piace voglio che se la possa proiettare. |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 12:21
La domanda che mi pongo, da eventuale utilizzatore, è se possa valer la pena scattare con una diapositiva partendo dal presupposto che sicuramente non mi attrezzerò mai per proiettarla (il volume di foto che realizzo e realizzerò in futuro non credo giustifichi la cosa). Una dia potrebbe darmi qualcosa in più in stampa che una negativa non può darmi? O mi renderebbe la fase di scatto più “critica” e basta mentre con una Ektar ho dei bei contrasti e saturazioni lo stesso senza impazzire? Poi sicuro la mia idea è di usare più spesso la pellicola, e quindi andare a sperimentare anche l'uso (non ordotosso) della diapositiva |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 12:26
ma solo io ricordo la noia mortale di stare a guardare la proiezione di diapositive della vacanza ecc? |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 12:39
Io pure... |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 14:11
“ Se lo scopo è la proiezione, in realtà si trovano proiettori più che discreti a 50euro. Tempo di procurarselo e se hai un muro bianco e 4-5 m di spazio non ti serve null'altro per fare quantomeno una prima esperienza. Nel frattempo risparmi i soldi x scansioni e stampe ed il costo del proiettore è già rientrato. „ Non sarebbe una questione economica, come dici tu rientra facilmente. Più che altro facendone sicuramente poche rispetto a tutto il resto di materiale prodotto non giustificherebbe "guardare qualche foto col proiettore" mentre tutte le altre le vedo a pc o stampate. “ Se già sai che lo scopo è la stampa, la visione a monitor e la condivisione su web, io personalmente andrei di negativa. „ L'obiettivo finale è quello, complice che faciliterebbe la condivisione con i miei genitori che abitano lontano (e ad esempio loro guardano spesso le foto sul TV 4K). A questo giro sicuramente andrò di full negativa, poi vedremo! Nei prossimi giorni andrò da PFG e vediamo che ne esce La scansione conviene comunque farla sempre dal negativo, non dalla stampa. Corretto? |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 14:19
approcciare l'analogico presuppone un percorso fatto di piccoli passi ed apprendimento ... iniziare PER SFIZIO con una dia non è certo una cosa consigliabile secondo me. Si parte con una neg b/n tollerante e si inizia ad impratichirsi ... poi , se son rose fioriranno ... |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 16:05
Le proiezioni le ho viste e non mi interessano, perché sono egoistiche e limitate, sono pezzi unici che obbligano ad essere fisicamente in quel luogo e a rispettare i loro tempi, come performance. Questo limite vale pari-pari anche per le stampe da negativo... insomma è il problema che rende fuori dal tempo la fotografia chimica, la mette fuori gioco insomma, non capisco però il motivo per il quale questo limite valga solo per le diapositive proiettate e NON PER LE STAMPE... neppure se le stampe le potessi condividere in rete Per la condivisione in rete esiste la fotografia digitale, quella chimica non ha, e non può avere, se non a prezzo di grandi sacrifici qualitativi, l'immediatezza del digitale, è il suo limite... quindi o lo si accetta oppure si passa ad altro. Ma in ogni caso resta il fatto che dovendo digitalizzare il chimico, per condividerlo in rete appunto, allora sia chiaro a tutti che il problema è uguale sia che si tratti di negativo che di diapositive. |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 16:10
ma solo io ricordo la noia mortale di stare a guardare la proiezione di diapositive della vacanza ecc? Io pure... Ragazzi non è colpa mia se lo spettacolo che vi hanno propinato era di scadente qualità, anche perché, sia detto per inciso, sarebbe stato della stessa scadente qualità anche se fosse stato realizzato in negativo... o no? |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 16:13
Sicuramente...ma pure in digitale....ma a scorrere foto stampate o su uno schermo si sta meno che allestire proiettore/telo/sistemare i telaietti ecc |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 16:18
Luca Categoria --- Schyter --- Ambro 91 qui si è parlato di proiezione, qui abbiamo spiegato cosa si intende per proiezione singola, io in particolare ho anche spiegato cos'è in realtà la dissolvenza incrociata con i principi di base e l'applicazione pratica... leggetevi un paio di pagine e avrete ben chairo che la proiezione di diapositive non è quella cosa curiosa cui siete sempre stati abituati: www.juzaphoto.com/topic2.php?t=2332958 |
| inviato il 17 Giugno 2021 ore 16:22
Sicuramente...ma pure in digitale....ma a scorrere foto stampate o su uno schermo si sta meno che allestire proiettore/telo/sistemare i telaietti ecc Certo. Ma per attrezzare una dissolvenza incrociata, compreso il perfetto registro delle due immagini sovrapposte, io personalmente impiego meno di venti minuti. Ma capisco che per chi è abituato a rivedere le foto prima ancora di averle riprese venti minuti posso essere, anzi sono un'eternità! |
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