| inviato il 19 Maggio 2021 ore 10:23
Premesso che avere uno stile riconoscibile è una cosa positiva, però io sono uno dei pochi che la pensa come te, non bisogna rifare sempre la stessa cosa fino alla noia per forza. A me piace sperimentare sempre cose nuove, nella fotografia non si smette mai di imparare .. quando pensi di aver scoperto tutto ecco che trovi una nuova scoperta. Io amo di più il fotografo ricercatore ecc .. che attenzione non vuol dire che fa sempre cose diverse tra loro, ovviamente ci sarà un filo comune nei suoi lavori, ma si evolve nel tempo e non resta sempre lo stesso preciso immutato. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 10:49
Stile non è ripetere sempre le stesse "cose", ma una cosa più difficile da inquadrare a livelloacroa che a colpo d'occhio ti fa dire: "questa foto l'ha fatta tizio". |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 11:19
In arte è la stessa cosa quindi non credo sia possibile, nemmeno nel tempo, cambiare il proprio stile. Se vado a teatro posso subito riconoscere lo stile del coreografo. Sono in grado di riconoscere immediatamente se sto guardando una coreografia di Roland Petit, di Bejart, di Jiry Killian, opure se si tratta di Martha Graham, Isadora Duncan, Pina Bausch... Questo poi mi permette di riconoscere subito i lavori copiati ( quasi sempre male ) quindi lo stile porta certamente alla monotonia in chi lo osserva ma per fortuna ci sono molti artisti monotoni... |
| inviato il 20 Maggio 2021 ore 13:51
“ @Castel va bene molto profondo il tuo elogio per Newton.....ma non risponde alla domanda di partenza e ne a questa strana sensazione che a volte mi assale. „ Scusa se rispondo solo ora. La tirata celebrativa non era lo scopo di quello che volevo intendere. Il sottinteso, quindi mi spiego meglio, era che sono assolutamente d'accordo con te e condivido quella sensazione di noia e annullamento della sensazione di meraviglia che un'opera dovrebbe far sorgere. Volevo fare un esempio concreto rispetto a quelle serie di fotografie che, proprio perchè ripetono uno schema tecnico, formale di contenuto, ad un certo punto si perdono nell'indistinto. Tornando a Newton. Quando hai fatto una foto che ritrae un bellissimo salotto con un signore in giacca e cravatta al pianoforte e una donna semi nuda in piedi e poi usi lo stesso schema più e più volte, alla fine la cosa appare più un tormentone che uno stile. Per un pò funziona poi...anche basta Altro esempio Hamilton e le foto delle adolescenti in mezzo a prati in fiore... O anche per certi aspetti Ansel Adams...alla decima foto di montagne e foreste comincio ad avere vsioni di raffinerie in fiamme e catastrofi ecologiche Come gusto personale sono più attratto da un Bresson o Hamaya dove lo stile non si mangia lo spirito del soggetto. |
| inviato il 20 Maggio 2021 ore 14:02
“ Altro esempio Hamilton e le foto delle adolescenti „ Questo meglio lasciarlo perdere proprio.... |
| inviato il 20 Maggio 2021 ore 14:16
“ Altro esempio Hamilton e le foto delle adolescenti in mezzo a prati in fiore... „ Non lo conosco....ma è esattamente quello che intendevo....cioè senza sperimentazioni non si rischia di stufare?? |
| inviato il 20 Maggio 2021 ore 14:39
“ cioè senza sperimentazioni non si rischia di stufare?? „ Come opinione personale direi proprio di sì. Però ripeto, il mio gusto propende molto più per un tipo di fotografia che non sia sbilanciata troppo verso la pre-produzione. Per me vale molto il concetto di "istantanea", ma questo esula dalla discussione. |
| inviato il 20 Maggio 2021 ore 18:00
Le foto andrebbero viste un po' per volta. Magari perdendo un po' di tempo su ogni scatto. Se la tua è una fame bulimica di immagini, è facile capire il senso di noia che subentra, dopo. Un altra spiegazione può essere quella che ci porta a pensare: "beh, avrei potuto farla pure io...". Come se fare una foto, significasse copiare il lavoro altrui. Fotografare, non è come dipingere o scolpire, la manualità richiesta è modesta. Lo stile di un artista si evolve nel tempo, affinandosi con gli anni. Anche se le foto le vedi raggruppate in un libro, non significa che siano state partorite in breve tempo. Sapresti cogliere le differenze stilistiche di uno stesso artista, magari a differenza di qualche anno? A riguardo ti consiglio "Passage" di Irving Penn. Lì le foto sono raggruppate in ordine cronologico ed abbracciano generi diversi. |
| inviato il 20 Maggio 2021 ore 18:53
Tutti i grandi artisti sono stati resi grandi da un ossessione. Un ossessione crea uno stile, forse inconsapevole. Poi magari nel tempo diventa business, ma questa è un'altra storia. Penso alla Woodman, penso a D'Agata, penso a Mapplethorpe, oppure a Ballen. Il vero periodo creativo di un artista è quando domina l'ossessione. |
| inviato il 20 Maggio 2021 ore 20:26
La prima risposta alla tua domanda è: si. Certo che "può" portare alla monotonia, nel senso che esiste questa possibilità ma, qualora accada, probabilmente era uno stile ma non così solido e strutturato. Potrebbe altresì accadere che un certo lettore si annoi ed un altro no, accade addirittura che un autore si annoi ed un altro no. Lo stile è una cosa complicata ma non ha un solo livello di qualità anzi, ci sono addirittura foto il cui autore è immediatamente riconoscibile ma, nonostante ciò, sono tutte noiose. Ci sono altri autori che invece, nonostante l'apparente ripetitività, generano interesse anche con foto simili. Resta il fatto che lo stile è un punto di arrivo importante. L'apprezzamento o meno dipende da tanti fattori soggettivi e da pochi fattori oggettivi. |
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