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Secondo me, il problema delle stampe scure, ammesso che il monitor sia calibrato correttamente per la stampa (e che si disponga del profilo carta-stampante e che la soft proof sia impostata bene), è causato dall'illuminazione della stanza perché questa incide parecchio sulla percezione dell'immagine. Poi anche la qualità del monitor è cruciale, perché non è che se si profila, allora diventa eccellente e non serve più comprare strumenti specifici per la fotografia.
Comunque anche se il monitor non è eccellente, la fotografia digitale permette di misurare, ed è sempre meglio muoversi sulla base di misure che a occhio per quanto davanti si abbia davanti un Eizo superlativo. Sono sicuro che se anche Blve fosse davanti a una carabattola di schermo, semplicemente aprendo l'istogramma capirebbe i difetti della stampa e come distribuire meglio il contrasto.
Eizo serie CG = contrasto 1500:1, luminosità 400 cd/mq HP W22 = contrasto1000:1 , luminosità 250 cd/mq
seppure il conrasto (come dato di targa che non necessariamente significa reale) sia significativamente basso ma ... accettabile per un uso fotorgafico il problema della luminosità è maggiormente significativo per la visualizzazione ad uso fotografico, un pannello che raggiunge i 400 cd/mq è sinonimo di una certa qualità, al contrario un pannello da 250 cd/mq non'è un pannello performante per un uso in post produzione. In effetti, di un eizo non userai mai 400 cd/mq ma hai un parametro indicativo di qualità che ti fà capire che puoi lavorare sotto i 100 cd/mq ... In parole povere il W22 è un monitor che ha scarse capacità di riproduzione del colore (cita 72% senza specificare a cosa si riferisce, immagino sRGB) non ha una potenza luminosa tale da gestire grandi variazioni perchè tarato per un uso ottimizzato intorno ai 200/250 cd/mq pertanto difficilmente avrei una resa accettabile sotto questi valori, d'altra parte il costo dell'elettronica tiene conto anche di questi aspetti ... Io proverei a prendere, magari usata, una sonda colorimetrica e proverei a taralo per vedere cosa succede ...
Canti del Caos ... il soft proof con quale software ? Photoshop ? in campo professionale (stampa) non si usa perchè troppo impreciso e preferiamo usare il sooft proofing dei RIP con cui si fanno i profili, sopratutto in considerazione di un uso coi profili canned che per definizione non essendo creati per l'ecosistema in cui si utilizzano ma essendo generici hanno una non perfetta corrispondenza all'ambiente d'uso. Diciamo che un modo per affrontare il problema correttamente sarebbe quello di usare un piccolo spettrofotometro, anche un vecchio colormunki, per tarare il monitor e farsi i profili in un ambiente dedicato ... nonostante usiamo degli Xrite I1 Photo, oggi ho preso un altro Calibrite Colorchecker studio (la versione aggiornata del colormunki) per le cose fatte al volo ma ... con precisione ... Lo sò che è un impegno economico importante ma, purtroppo il salto di qualità lo fanno queste cose, spetta a noi capire cosa vogliamo fare, quale percorso scegliere o se ci possiamo ritenere soddisfatti del risultato che otteniamo con quello che abbiamo.
“ Canti del Caos... il soft proof con quale software? Photoshop? „
Ecco questa domanda mi interessa e mi tocca farne un'altra: premesso che uso Photoshop, poi usavo Canon Print Studio Pro (stampante Pixma Pro-10S), siccome Studio Pro con macOS Ventura mi dava problemi ho deciso di non usarlo più, l'ho mandato affankulo per stampare direttamente da Photoshop, ma mi sa che sbaglio qualcosa perché ora trovo meno corrispondenza tra soft proof e stampa. Magari il problema sono le cartucce troppo scariche, o invece sono io caprone a non saper usare Photoshop per la stampa. A ogni modo ho scoperto proprio oggi che è uscito da pochissimo Print Studio Pro per Ventura quindi tento di installarlo nuovamente.
Da questo pippone si evince che: se si fanno stampe piccole va bene farsele in casa, ma se si vuole una stampa grandina è meglio andare da un professionista perché a casa si rischierebbe uno scempio di inchiostro.
guarda Canti ... col colore tuttii santi auitano, con un pò di occhio (ma sprecando alcuni fogli di carta) si possono ottenere risultati accettabili anche in casa senza grandi attrezzature (ma il monitor deve essere di qualità e tarato), diciamo che un A3 o A3+ si possono fare, Il discorso cambia col b/n, è estremamente difficile ottenere un neutro senza poter usare uno spettrofotometro, ci soono carte che aiutano, come la ilford gold galerie fibre silk ma non sono la soluzione. Esiste anche la possibilità di farsi fare dei profili colore conto terzi, fino a 5 o 6 anni fà li facevamo, il problema è che la qualità dei supporti è calata e anche i controlli qualità stanno diventando poco efficaci, mi trovo a dover fare i profili dell carte a ogni cambio di fornitura ... diciamo che fino all'A3+, scegliendo le carte giuste, in casa si possono ottenere risultati discreti, quando si và sui 40x50 in poi la musica cambia perchè bisogna iniziare a ragionare non solo di profilazione ma anche di ink limit prima della profilazione perchè salendo di formato iniziano a comparire tutta una serie di problemi, sopratutto negli sfumati e nelle zone di estinzione che si risolvono con l'uso di rip ... Poi non'è la regola, quando facevo i corsi di stampa ho conosciuto diversi utenti che con la pratica facevano cose egrege e hanno preso delle Canon IPF 2000 pro e si stampavano dei 60x90 di discreta fattura ... senza rip (magari con l'uso di semi rip tipo Mirage della Dynax) ...
Ragazzi io vi ringrazio ma non sono così particolarmente ferrato in materia come lo siete voi. Spesso non capisco la vostra lingua. Io ho il problema delle stampe scure, stampo direttamente da Photoshop usando le impostazioni di Photoshop e i profili della carta, ho un HP 22w come monitor e taratura con Spyder X pro. Tutto questo problema con la vecchia Canon pro 9000 non lo avevo.
vediamo la profilazione del monitor si parte, in considerazione che stiamo profilando il monitor (consumer e non professionale) al fine di avere una certa corrispondenza con lo stampato, posto che uno lo vedo per trasparenza e uno per riflessione con : gamma : 2.2 punto di bianco : 5000 k (carte cotone e senza azzurranti/sbiancanti/obas) luminosità : 120 cd/mq Do per scontato che si abbiano già fatto e memorizzato diverse combinazioni di profilazione monitor per post produzione per immagini sul web (il punto di bianco sarà a 6500k), post produzione su carte sbiancate (punto di bianco tra i 5500/6000 k, un buon comrpomesso è 5800 k) etc. etc. etc ... In questo momento lascerei perdere la luce ambientale (terrei gli ambienti molto scuri) fatto questo farei delle prove di stampa ma partendo da alcuni dati fissi dove posso effettuare delle variazioni ...
Dico una baggianata: se le stampe sono solo scure e i colori vanno bene, un paio di provini aumentando la luminosità no? Con un po' di esperienza sbagli pochissimo...
Ho cambiato tre cartucce quasi esaurite della stampante e ho anche reinstallato Canon Print Studio Pro che finalmente hanno aggiornato a Ventura: la stampa (un disegnino www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4511454&l=it) è venuta corrispondente alla prova del monitor (perlomeno per i miei standard), quindi sono contento. Credo che abbiano influito più le cartucce che Canon Print Studio Pro (a proposito, funziona soltanto aprendo Photoshop con Rosetta, e va installato nella cartella 'Plug-ins' di Photoshop - ma non nella sotto cartella 'Generators').
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