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la narrazione in fotografia - 2







avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2021 ore 18:40

é un'argomento molto interessante e mi dispsciace di non aver partecipato ma molto é stato detto sull'importanza della narrazione, delle serie di foto, ecc...in queste pagine e non ho niente da aggiungere a quanto é già stato detto da AleZ, Marco Palomar e altri utenti che vanno nel senso della foto narrativa...secondo me la foto intesa come mezzo di espessione e non come oggetto utilitario per scopi commerciali, ecc.. non puo essere che narrazione, che si tratti di una singola foto o di una serie come porebbe essere altrimenti?...la foto deve dire qualcosa, raccontare delle storie, delle situazioni, delle epoche, ecc...io non credo nella foto unica, "iconica", avulsa da tutto contesto, anche se poi certe foto lo divengono Sorriso

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2021 ore 19:03

Direi che senza narrazione la fotografia non esiste. Ma questo non esclude che una sola fotografia possa narrare.
Il punto è che se abbiamo difficoltà a narrare con una serie di fotografie, raccontare con una sola diventa un privilegio per pochi eletti. Sicuramente fuori dalla mia portata.

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2021 ore 19:38

No Arconudo non sarei cosi pessimista, come dicevi "senza narrazione la fotografia non esiste" anche la foto piu banale é narrativa, poi si tratta di stabilire da cosa dipende il valore che diamo alla narrazione e che puo cambiare col tempo, l'epoca, ricordi affettivi personali, ecc..io credo che il valore narrativo dipende dal contesto e dalla "forza" narrativa dello scatto....ma non credo che sia alla portata solo di pochi eletti....ho a casa una foto ritratto del bisnonno di mia moglie in posa prima di partire al fronte della prima guerra mondiale, ha una forza narrativa incredibile (l'esercito francese era molto male equipaggiato, col scarpe di fortuna, ecc...) eppure é un ritratto come ne facevono decine al giorno all'epoca giusto per lasciare un ricordo alla fidanzata o alla famiglia Sorriso

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2021 ore 19:50

Hai centrato il punto. Esiste una narrazione per noi stessi, per il nostro vissuto. Bellissima, importante, ma probabilmente sarà di nessun interesse per il resto del mondo.
Qui sta la differenza, riuscire a comunicare

avatarsenior
inviato il 15 Febbraio 2021 ore 20:34

No giustamente anche se non fosse stato il bisnonno sarebbe stato lo stesso, non leva niente alla "forza" narrativa della foto non c'é niente di personale é proprio "oggettivamente" narrativa eppure si tratta di foto fatte in serie, ognuno aveva la sua, prima di partire al fronte

user207512
avatar
inviato il 15 Febbraio 2021 ore 22:00

Ma quelle foto sono diventate narrative perché sono un documento storico legato a uno dei drammi più grandi della storia dell'uomo. E la foto come documento storico è ancora da trattare in modo appropriato, è allo stesso tempo una fonte importantissima e probabilmente la fonte più malleabile secondo il volere di qualcuno.
Mettiamo che la prima guerra mondiale si fosse conclusa in una settimana, la forza dello scatto del bisnonno sarebbe la stessa?

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 9:15

Ma quelle foto sono diventate narrative perché sono un documento storico legato a uno dei drammi più grandi della storia dell'uomo.

Ma tutte le foto diventano storiche col tempo anche senza avvenimenti particolari, già basta vedere le foto degli anni '70, '80' 90 ecc...con i loro codici vestmentari, di comportamento, ecc...all'epoca si poteva fumare persino nell'aereo o negli ospedali per esempio...in tutti i casi quando fai una foto devi avere coscenza che lasci un documento della tua epoca, non parlo dei paesaggi anche se pure loro mutano, i ghiacciai si restringono, delle zone vergini vengono abitate, ecc...é inevitabile che una foto sia un documento e una narrazione anche le foto di compleanno, matrimoni, ecc...per forza di cose riflettono qualcosa che un'istante dopo non esiste di già più Sorriso

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 9:30

Forse bisogna mettersi d' accordo sul significato di narrazione.

La narrazione, orale o scritta, mi dà informazioni su un evento. Non necessariamente sul suo significato. Quanto più è chiara e oggettiva, tanto meglio assolve il suo mandato. Il contenuto della narrazione, il messaggio, è destinato alla recezione e elaborazione razionale: provate a ricevere una narrazione in una lingua che non conoscete. Essa fallisce.

C' è invece un mondo della comunicazione che fa, in prima istanza, riferimento ai sensi.
Da musicista professionista, cosa volete che mi importi se, nelle ' Quattro stagioni' ( musica narrativa e descrittiva) Vivaldi cerca di far imitare ai violinj primi il canto degli uccellini o ai celli e bassi i tuoni? Quella musica è bella in sé e per sé; i sonetti didascalici che le vengono associati non servono a nulla: infatti i quattro concerti sono famosi per la loro musica e non per la loro descrittivita' del meteo.

E l' immagine? Stessa cosa. Come può essere narrativa una cosa che è tra le realtà più ambigue, anzi, equivoche, al mondo? Proprio in questo sta il suo fascino.

Che poi un' immagine mi susciti qualcosa o tante cose, è un altro paio di maniche; in sé e per sé sono pochissime le immagini che narrano: le radiografie, le foto segnaletiche...

Se prendo un ritratto di A. Sander e vesto i suoi personaggi con abiti contemporanei a noi, la foto perde metà del suo fascino, perché, nel guardare certe foto siamo fortemente condizionati da sovrastrutture culturali. In altri termini, quei ritratti di sconosciuti non mi dicono nulla di quella gente: sono io a fantasticarci sopra, magari perché ho letto Musil, Mann, Joyce e ho ascoltato Mahler e ho visto qualche quadro di Kokoshka...

Ogni volta che guardo una foto posso farmene un racconto o una lirica, non è vietato. Ma non posso dire che la foto narra.
Un' immagine evoca ( che è moooolto ' di più' che narrare).

user207512
avatar
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 10:22

Attenzione, le foto diventano storiche ma non tutte lo sono allo stesso livello di importanza; un uomo che si prepara per andare al fronte della prima guerra mondiale assume un potente significato perché poi sappiamo tutti come è andata. Se la stessa foto fosse stata fatta tre anni prima, senza il conflitto alle porte, avremmo un documento meno potente e meno evocativo.
Per fare un esempio famoso, lo scatto di Capa durante lo sbarco in Normandia avrebbe la stessa potenza evocativa se non sapessimo dove e come è stata fatta? Io ho fatto l'esperimento di farla vedere a chi non ne sapeva nulla, l'impatto è stato praticamente nullo. Dopo che hanno letto la storia di quella fotografia è cambiata anche la loro reazione.

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 10:48

Comunque credo che ci stiamo allontanando dal soggetto iniziale per andare verso una definizione più "larga" della narrazione in fotografia, non che sia un problema al contrario, ma non so se queste considerazioni possano interessare l'iniziatore del Topic...Sorriso

Non mischiamo tutto, il fatto che le foto diventano "storiche" non dà nessun riferimento di valori o d'importanza é una semplice constatazione, ho deto e lo ripeto che tutte le foto sono narrative, sia in senso "largo" sia nel senso "stretto" che descrive Paolo Longo qui sopra, e che dopo un certo tempo diventano automaticamente "storiche" (cio non vuol dire migliori o che hanno piu valore) anche qui si tratta di una semplice costatazione che pero bisogno avere in mente quando si scatta, almeno io l'ho sempre in mente, quando scatto sono coscente di fissare un momento determinato che s'inscrive nella mia storia personale, familiare e anche collettiva, ecc...basta pensare a quando si guarda insieme l'album di famiglia : "ti ricordi le vacanze a ...ecc..." non é piu complicato di cosi, non capisco perché "saltate in aria" al solo vocabolo "storiche" MrGreen.

Ma anche e comunque sarebbe perfettamente ingeuo di pensare che una foto col tempo non acquista un +, una certa "patina" che gli dà un'interesse particolare, é evidente come si fà a negarlo? Sorriso

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 11:14

Come può essere narrativa una cosa che è tra le realtà più ambigue, anzi, equivoche, al mondo? Proprio in questo sta il suo fascino.
Che poi un' immagine mi susciti qualcosa o tante cose, è un altro paio di maniche; in sé e per sé sono pochissime le immagini che narrano: le radiografie, le foto segnaletiche...

Certo che può essere ambigua. Ma anche no. Come lo può essere una descrizione orale o scritta. Ma non solo i referti medici sono "narrativi"...
Posso essere un giornalista "tutto di un pezzo" oppure scrivere la cronaca di un fatto piuttosto "romanzata". Anche la scrittura può essere usata in diversi modi.

Il fotogiornalismo produce immagini che credo possano essere definite narrative a tutti gli effetti. Che poi ci possa essere un testo che rafforza questo aspetto non cambia la sostanza.

user86925
avatar
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 11:44

Ma sai il concetto di narrazione significa banalmente abbandonare l'idea dello scatto singolo "wow" e privilegiare invece il lavoro progettuale in cui l'interazione tra i vari scatti che compongono la serie aiuta ad ottenere una maggiore efficacia sia evocativa che descrittiva.
qui Marco Palomar ha espresso bene il mio pensiero...

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E l' immagine? Stessa cosa. Come può essere narrativa una cosa che è tra le realtà più ambigue, anzi, equivoche, al mondo? Proprio in questo sta il suo fascino.

Ogni volta che guardo una foto posso farmene un racconto o una lirica, non è vietato. Ma non posso dire che la foto narra.
Un' immagine evoca ( che è moooolto ' di più' che narrare).

molto interessante l' intervento di Paolo Longo...
ma non riesco a condividere completamente, anche se forse si tratta solo di terminologia e di mettersi d' accordo sui termini credo che una serie ben realizzata, un progetto o un reportage abbiano la capacità di andare ben oltre allo scatto singolo innescando un cortocircuito visivo che riesce in qualche maniera a stuzzicare, emozionare, provocare, affascinare, coinvolgere....dipenderà dal proprio vissuto, dalle proprie esperienze visive ma ha la capacità di raccontare.

provo a fare qualche esempio:

questa foto vista singolarmente riesce sicuramente ad evocare qualcosa nell' osservatore:
www.fondationcartier.com/uploads/images/artwork-images/_gallery_4/COL-

se aggiungo quest' altra ecco che certe sensazioni, certi pensieri vengono direzionati e mi pongo delle domande, le due immagini assieme potenziano il loro significato e cominciano a raccontarmi qualcosa...
www.fondationcartier.com/uploads/images/artwork-images/_gallery_4/COL-

se guardo tutta la serie:
www.doppiozero.com/ascolta/ballad-sexual-dependency
si viene proiettati in un mondo nuovo creando nuove memorie visive, non avremo la caratterizzazione dei personaggi tipica di un romanzo ma l' esperienza di questa narrazione per immagini lascia ugualmente una traccia che si lega al nostro vissuto ed i personaggi non sono quelli che la nostra fantasia ha delineato leggendo un romanzo ma ci vengono mostrati, sono reali e diventano la sorella o la collega o la vicina di casa e la trama della storia la crei tu guardando le foto una dopo l' altra...per me è narrazione, non fa leva solo sulla fantasia, sui sentimenti, sulla memoria...mostra, comunica e quindi crea nuove esperienze attivando processi riflessivi ed emotivi al pari di altre forme narrative come il romanzo, il cinema, il fumetto, il teatro, etc...
“Narrare significa raccontare un mondo attraverso una storia”

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 12:37

È vero, ma la Fotografia, per essere narrativa, DEVE diventare progetto organico, sequenza, magari integrata da testi e, perché no?, da musica, ecc.ecc.
Siamo d' accordo.
Ma una buona foto, ne sono sempre più convinto col passare del tempo e nella mia modestissima esperienza, dovrebbe evocare senza né titolo né didascalia.

Poi aggiungo una considerazione.che è OT fino a un.certo punto: un fotoamatore come me, se riesce a fare 10 scatti buoni in un anno, può toccare il cielo con un dito! Perché, almeno parlando per me, scatto troppo; troppe foto, troppo riciclo, troppa autocitazione; troppa ' maniera'...non so se mi spiego...Il che significa che, dal mio punto di vista, la buona sintesi fotografica è frutto di concentrazione, attesa e...fortuna; dal p.di vista dell' osservatore si avverte l' energia e una certa unicità dell' immagine, ossia la sensazione di non trovarsi, una volta tanto, davanti a una foto inutile.

user86925
avatar
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 14:13

dovrebbe evocare senza né titolo né didascalia.

Roland Barthes dice che le parole sono lo strumento con cui l' autore obbliga il lettore verso una lettura e ne evita altre indesiderate (dal saggio "Retorica dell' Immagine")

Susan Sontag asserisce che scegliere lo zero, l' annullamento, il silenzio non è assolutamente un non-scegliere, anzi: equivale a fare una scelta rumorosissima ! (dal suo libro "Stili di volontà radicale")

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2021 ore 14:28

Nuovamente faccio l'esempio del fotogiornalismo. L'assenza di una didascalia che contestualizzi un'immagine in un luogo e in un tempo trovo che sia una carenza seria.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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