| inviato il 11 Dicembre 2020 ore 15:29
seguo con interesse, l'astrofotografia attira pure il sottoscritto, completamente a digiuno di informazioni teoriche e pratiche, vi chiedo gentilmente se potreste indicarmi qualche libro tipo "astrofotografia x principiante", in italiano, scritto bene e in modo comprensibile. @Valdograssi grazie, ho letto tutto d'un fiato il pdf di A.Beltrami, molto molto interessante |
| inviato il 11 Dicembre 2020 ore 16:53
@PietroCv come libri ci sono quelli di Daniele Gasparri, se fai una ricerca su Google li trovi tutti, compresi quelli di astrofotografia, tipo "Primo Incontro Con La Fotografia Astronomica". Su YouTube puoi guardare i video di Luca Fornaciari, ne ha fatti moltissimi anche per chi inizia. ciao |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 8:57
Non sapevo neanche che esistesse. Urca |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 10:14
Dai zeppo prova in hubble palette |
| inviato il 12 Dicembre 2020 ore 10:19
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| inviato il 14 Dicembre 2020 ore 19:09
Vedo solo ora, provo a dare il mio contributo, per il valore che può avere ... Uso la tecnica del dithering da diversi anni è mi sento di dire che è la panacea di tantissimi difetti, pixel caldi, freddi, bande verticali o orizzontali rigate ... Fino a pochi mesi fa ho sempre usato come sensori camere EOS modificate, ora sto passando a camere cmos specifiche, ma la cosa non cambia più di tanto. ps: ora sto lavorando al settaggio della 2600. Ho sempre eseguito riprese secondo la teoria ...bias, dark flat e ovviamente light. Considerato l'effetto di riduzione del rumore, che si dimezza (circa) al raddoppiare del numero delle immagini, in una sequenza ipotetica 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128 ho deciso da tempo di fare 32/33 scatti per bias e flat. Andare a 64 mi sembra una esagerazione. Non faccio dark dei flat. Light ne faccio più che posso. Dark ne faccio pochi, tipicamente 5, ma a volte anche 7 dipende dai tempi, comunque non meno di 5. La scelta di fare pochi dark, e quindi di avere anche tempi più contenuti per fare i dark, è conseguenza dell'aver deciso di usare sempre la tecnica del dithering. Per i sensori a matrice di Bayer tipicamente configuro un dihering che non superi i 2.5-2.7 pixel, in questo modo cerco di far "ruotare" "la stellina" intorno al gruppo dei pixel della matrice. Nel caso di sensori monocromatici imposto il dithering a 1.5-1.7 pixel. Per tempi di light superiori al minuto/minuto e mezzo faccio dithering ad ogni posa, per tempi più brevi ogni 3-5 pose, ma in questo caso le pose sono veramente tantine, da 100 in su. La mia configurazione tipica è una Avalon Linear con guida in parallelo. Automazione della sequenza con Voyager (Starkeeper)(uno spettacolo). Post produzione prevalentemente con Pixinsight. Testo di Gasparri a mio modo di vedere ottimo, così come video di Luca Fornaciari. Decisamente più tecnici e approfonditi i video di Luca Radice gestore gruppo FB PixInsightItalia. Spero di non aver scritto troppe strampallerie e imprecisioni. Nel caso sono qui. |
| inviato il 15 Dicembre 2020 ore 6:42
Grande Marzio! Suggerimenti utilissimi per chi come me si affaccia alla tecnica del dithering per la prima volta... grazie! |
| inviato il 31 Dicembre 2020 ore 12:49
A me sembra un ottimo risultato |
| inviato il 31 Dicembre 2020 ore 13:12
Anche a me.. |
| inviato il 31 Dicembre 2020 ore 13:13
Anche a me! Grazie ad entrambi e anche altri altri specialisti del settore per condividere informazioni maturate con anni di esperienza. |
| inviato il 31 Dicembre 2020 ore 13:17
Motofoto ricordati 1 cosa: gli astrofili sono grandi amanti della condivisione...con tutti |
| inviato il 31 Dicembre 2020 ore 13:25
Concordo. Ho un passato da astrofilo, molto prima del digitale, con ottimi ricordi proprio degli incontri tra persone con la stessa passione. Purtroppo il gap tra quello che si faceva in analogico e quello che si può fare ora è enorme, non paragonabile ad altri generi di fotografia. Questi thread aiutano a farsi una idea di come colmarlo. |
| inviato il 31 Dicembre 2020 ore 13:31
E quindi sai perfettamente che in tantissimi siamo sempre a disposizione. Pensa che colui che giudico il mio maestro l'ho conosciuto qui |
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