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"Nella scalata il giovane era solo e non assicurato. Era il suo modo di vivere la montagna; era infatti uno specialista del “free solo” e un suo recente video sul Catinaccio alla Roda de Vael aveva destato furore sui social. "
“ "Nella scalata il giovane era solo e non assicurato. Era il suo modo di vivere la montagna; era infatti uno specialista del “free solo” e un suo recente video sul Catinaccio alla Roda de Vael aveva destato furore sui social. "
In Free Solo muori anche se sei un esperto alpinista/scalatore, non c'è margine di errore, il rischio c'è, anche se hai ripetuto la via 100 volte. Aveva fatto in free solo un 7b+ di 400 metri qualche tempo fa...tanto per fare un paragone: Honnold, nel suo film, ha scalato Freerider gradato 7c (anche se i gradi dello Yosemite sono un po' sottostimati e la via era praticamente il doppio)
user12181
inviato il 31 Ottobre 2022 ore 14:24
Appunto, non torna, che esperienza puoi fare? Non certo quella di fare errori per poterli correggere, da che l'uomo è uomo l'esperienza è fatta anche di errori. E non torna nemmeno riprenderlo, nella precedente impresa, con tanto di fotografo e operatore al drone, pose mistiche e soprattutto suggestive, "lui e la montagna" ecc, e postare l'impresa sui social, è una istigazione al suicidio. Ma non è questo il caso di mettersi a criticare un ragazzo di 25 anni che è morto per essersi negata la possibilità di fare esperienza. Non dovevo farlo, lo dovrebbero invece fare gli addetti ai lavori. Per primi quelli del soccorso alpino o Ajut ecc. Ho letto una sua intervista al Corriere impressionante per l'incapacità di elaborare un minimo pensiero sulla sua passione, gravissimo il comportamento di chi lo intervistava, come fosse uno che avesse qualcosa di importante da dire, non il suo che era del tutto innocente e puro, nei limiti propri della "Sancta simplicitas". Ma basta così, sono troppo sgradevole.
E' pieno il mondo di persone che occasionalmente fanno free solo o lo hanno fatto in passato: Manolo , Alex Honnold, Dean Potter, Hansjörg Auer, Brad Gobright, John Bachard, Beat Kammerlander (8a+ in Freesolo), Friedi Kühne (slackline), Spencer Seabrook, ma anche Corona, Messner, Uely Steck e Rossano Libera (si autoassicurava, ma se cadeva la percentuale di morte era comunque altissima)... Alcuni sono morti, altri sono vivi. Bachard ha fatto free solo fino a 54 anni, si è sempre rifiutato di utilizzare la corda.
A me non salta neanche per l'anticamera del cervello di scalare qualcosa che va oltre il quinto grado, perché avrei paura dell'errore "occasionale" o dell'imprevisto.
""I cannot say where the motivating force to do something like that comes from. But it certainly is no matter of prestige, but rooted deeply within me. As a child, I was always the one searching for the adventure, and with time you simply learn how to live with that risk. I know that I can climb that [Mordillo] to 100% with a rope, but what happens without a rope? Keeping my mental balance for these twelve minutes of climbing time is very difficult. Concentration is like an inner clock that comes and goes. The feeling of fear is a very intense feeling and can hardly be controlled, so I have to find the right timing, the right rhythm: During rest, the fear can come, but as soon as I continue climbing, the concentration has to be there. That is a Get-to-know and sometimes even a possibility to glance deeply into your soul, where everything revolves around truth and lie. And here [Mordillo] there is solely truth.""
user12181
inviato il 31 Ottobre 2022 ore 15:05
Certo che l'hanno fatto in tanti, altrimenti non esisterebbe neanche il nome, come la roulette russa, in tanti l'hanno fatta, altrimenti non esisterebbe il nome. Ma ora smetto sul serio.
Comunque si, parecchio giovane, troppo giovane, è un peccato.
Tante volte la gente si spinge oltre il proprio limite pur di ottenere uno sponsor o di comparire sulle testate sportive. Se diventasse troppo di moda fare Free Solo sarebbe il caso che non venisse più pubblicizzata questa pratica.
Il free solo a mio parere merita il massimo rispetto. Chi lo fa semplicemente lo ritiene più importante de rischio di morire. La vita ha un valore relativo non assoluto. Si rischia di morire in continuazione.
Hai mai piegato in moto fino a toccare il ginocchio?. Sei mai sceso a 70 kmh in bici? E' mai capitato di scendere su un ghiacciaio in sci?...
Voglio dire. Certi salti, fatti con una moto da cross, possono essere letali. O peggio...
Ai tempi la filosofia era: non voglio trovarmi a sessant'anni con il rimorso di non aver saltato un muro, solo perche' potevo farmi male.
Certo, rischiare troppo e' forse sbagliato. Ma anche il non rischiare mai lo e'.
A 60 anni le cose le vedi diversamente. Io ricordo di essere stato immortale per lungo tempo. Oggi so che non lo ero. Che sono stato forse molto fortunato.
“ "Sei mai sceso a 70 kmh in bici? E' mai capitato di scendere su un ghiacciaio in sci?...Certi salti, fatti con una moto da cross, possono essere letali „
gli esempi che hai fatto non hanno niente a che fare con fare una via di VIII- in freesolo...un salto con un motocross se sbagli ti puoi fare male (poco o tanto) e nel caso peggiore morire. In una via di quel genere o arrivi in cima o muori.
Ho fatto vie con passaggi di 7 obbligato e gradi superiori non obbligati e pensare di farli slegato è da pazzi.
Boulderista ti sbagli. Ci sono moltissime discipline che hanno una componente di rischio letale. Pensa solo alle immersioni. È tutta una questione di gradazioni di rischio che peraltro sono soggettive anche nel senso che per chi fa seriamente free solo rischia molto meno di quello che non si creda. Certo se sbagli muori, ma chi lo fa seriamente ha un controllo di ciò che è gestibile altissimo.
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