| inviato il 17 Settembre 2020 ore 13:20
@Miki.1 Abbi pazienza ma l'ho scritto da qualche parte prima: la sonda non rende uguali i colori dei monitor, mai. È un concetto sbagliato: ogni monitor ha la sua rappresentazione. Fattene una ragione. A momenti nemmeno quelli dello stesso modello dello stesso brand, se il modello è diverso poi... Allo stesso modo anche i sensori sono tutti diversi, stesso modello stesso brand. |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 13:54
Ma dove ho scritto che la calibrazione rende tutti i colori dei monitor uguali? |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 14:04
Filo, cosa intendi per "discreto strumento per la gestione del colore"? |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 14:46
@Miki dove hai scritto che in un negozio di elettronica i monitor fanno tutti colori diversi. Sbaglio? Ho interpretato male? |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 14:50
Hai interpretato bene ma non hai risposto. Riformulo la domanda, quando vado in un negozio di elettronica e guardo i monitor accesi, solo io vedo colori diversi? |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 14:58
Ti ho risposto e lo scrivo per la 3a o 4a volta: non esistono nemmeno monitor che abbiano gli stessi colori dello stesso brand, saranno vicini ma non uguali, figuriamoci di marchi differenti. A questo però ho aggiunto un pensiero, che forse non era quello che volevi dire: la sonda non li uniforma e li rende uguali. Nel caso così fosse abbi pazienza ho scritto avventatamente. |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 15:04
Infatti non ho mai scritto che la calibrazione li rende uguali. Però vedere monitor con colori diversi mi ha fatto pensare molto a come trasferire i colori che vedevo sul mio monitor su carta. E, per me, dire che un monitor si regola ad occhio è un'assurdità. |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 16:08
E anche dire che un monitor con una LUT interna, ne converrai con me che è assurdo dire che appena acceso faccia pena e sia tutta una storia diversa rispetto alla calibrazione. Credo che il punto sia: il monitor in oggetto che è un 8b+FRC, che in giro è stato testato uscendo dignitosamente, appena uscito di fabbrica, viene calibrato, c'è scritto. Come fa a fare schifo? Uguale, un dell Ultrasharp addirittura di livello enormemente superiore, come fanno i tecnici Dell a vendertelo in modo tale che sia inguardabile, sapendo che è della serie professionale per il fotoritocco e affini? Per rispondere alla domanda tua: in italia ci sono fior di stampatori, dipende che cosa cerchi. Un modo spannometrico, una volta fissata la luminosità e contrasto e anche calibrato se sono mesi o anni che non testi lo scostamento dai valori di fabbrica del tuo monitor di reference è banale: fai stampare le patch tipo quelle del passport, regolata l'esposizione etc etc in modo che per te sia ottimale, in fondo è un'immagine a monitor fino a che non si usa un altro dispositivo che attenzione non c'entra nulla con il display, è parlare di forchette e camici. Pere e papi. Il metodo Lab e ti avevo consigliato di guardare Margulis apposta, ma non so se le tue risposte siano andate perse, permette di avere una trasduzione coerente e non casuale tra i due dispositivi, ad esempio. |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 16:46
Non capisco a chi stai rispondendo. Io ti parlo della mia esperienza, senza andare a scomodare certi professionisti. Sono partito anni fa con un portatile che evidentemente aveva dei problemi di regolazione. La luminosità troppo alta, e probabilmente pure il contrasto era regolato male visto che le immagini erano completamente prive di sfumature. Dopo una regolazione ad occhio, tanto per poter guardare le foto, mi sono comprato una sonda e ho calibrato il monitor. Non ancora soddisfatto appena ho potuto ho comprato un monitor esterno, economico, ma di cui avevo letto come il minimo per uso fotografico, anche questo calibrato con la sonda. Anni dopo ho dovuto sostituirlo con un altro e, anche su questo, ho eseguito la calibrazione. Ogni schermo ha avuto bisogno di regolazioni e i due monitor esterni erano accompagnati dalla certificazione della calibrazione in fabbrica. Per mia esperienza la calibrazione in fabbrica non vale nulla. Forse su monitor di fascia alta la calibrazione n fabbrica ha un qualche valore, ma per monitor economici, per mia esperienza, non ci farei conto. Tutto questo lo scrivo non per parlar male del monitor della discussione, ma per non far passare il messaggio che bastano avere dei dati di targa validi per avere un monitor adatto alla post produzione . |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 19:36
Miki si parla di monitor che hanno pure una lut interna... Te l'ho scritto. |
| inviato il 17 Settembre 2020 ore 19:43
Veramente mi sembrava che qualcuno avesse scritto che non c'era bisogno di calibrare perché c'è già la calibrazione di fabbrica e quindi il monitor non può migliorare. Quindi ripeto, per mia esperienza, la calibrazione è necessaria. |
| inviato il 18 Settembre 2020 ore 0:57
Miki può andare bene un i1Display Pro... noi abbiamo sempre usato il ColorMunki Design ma non hanno più aggiornato i software è purtroppo lo hanno abbandonato. Ora usiamo lo i1Basic Pro 3 Plus Lavorando nel product design il colore lo viviamo dal punto di vista delle tinte piatte. Che siano vernici, tessuti, plastiche o stampe le problematiche legate al colore, tra prototipi e prodotti finiti, sono particolarmente rognose e complesse. Imparare a relazionarmi con il colore attraverso i numeri è la consuetudine. I tecnici che verificano i processi di stampa su ogni tipo di impianto viaggiano con portatili i cui monitor sono letteralmente lerci eppure li collegano a spettrofotometri che costano decine di migliaia di euro che siano Xrite o Barbieri. Loro ragionano su grafici e numeri... quando campionano le immagini leggono solo i valori nelle diverse scale. |
| inviato il 18 Settembre 2020 ore 7:14
Quindi, Filo, mi stai dicendo che anche un fotoamatore dovrebbe calibrare e profilare il proprio monitor per mantenere coerente tutta la catena colore. |
| inviato il 18 Settembre 2020 ore 9:21
Premesso che negli ultimi 20 anni i monitor a schermo piatto hanno avuto un'evoluzione notevole e da inguardabili sono diventati uno strumento adeguato. Premesso che ai tempi, a parte con i Barco Calibrator, i LaCie e tutti i monitor collegati ai sistemi di post produzione per la fotolitografia, negli altri si andava ad agire sui canali colore dei monitor a tubo catodico utilizzando delle immagini target come Olè No Moire che l'Adobe forniva con Photoshop insieme ad una stampa fisica di riferimento. Premesso che ad oggi aziende come Asus o BenQ, che fino ad ieri fornivano pannelli sotto la media, hanno deciso di produrre monitor di qualità. Se un fotoamatore sente la necessità di avere un sistema profilato penso che faccia bene. Se si illude che la profilazione sia sostitutiva all'esperienza penso che sbagli. Tutto il resto è un'esagerazione che tende a sopravvalutare strumenti e tecniche che oramai incidono minimamente su una qualità dei monitor che nella loro mediocrità si è elevata. Il mio è un discorso più legato al fanatismo presuntuoso che esaspera e confonde piuttosto che pura tecnica. |
| inviato il 18 Settembre 2020 ore 10:02
Non ho capito se per te serve o non serve la calibrazione. Visto che andiamo a opinioni e vista la mia esperienza, personalmente preferisco calibrare il mio monitor. Ma non mi sembra corretto far passare il messaggio che è inutile calibrare il monitor. |
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