| inviato il 13 Agosto 2021 ore 15:39
L'effequattro . |
| inviato il 29 Dicembre 2022 ore 19:41
Aggiungo Vivitar 70-150 mm 1:3.8 Close Focusing Auto Zoom, nella versione bighiera. |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 19:35
Scusate se mi intrometto sicuramente peccherò di ignoranza , ma quello che dice Jacopo a casa mia si chiama backfocus ...tutte le ottiche zoom se prendo il fuoco su punto A e vario la lunghezza focale che ne so da 70 a 90 a 150 a 200 mm deve mantenere il fuoco su quel punto preso altrimenti l ottica ha il backfocus o la collimazione partita. Forse ho letto male io , ma in uno dei primi messaggi era scritto questo. Sinceramente venendo dall ambito televisivo ma scattando anche foto ho diversi obiettivi e quando vado a zoommare per prendere il punto di fuoco (in quanto scatto esclusivamente in manuale) e poi voglio allargare l inquadratura il punto a fuoco rimane sempre quello. Non esiste ottica che non faccia questo. Le ottiche parafocali che per esempio usiamo negli stadi o nel basket e nella pallavolo sono ottiche che qualsiasi cosa punti è sempre a fuoco sia a 1 metro che a 50. È come se non avessero il piano focale (a dirla meglio lo hanno completo e quindi tengono qualsiasi piano a fuoco). Altrimenti neanche un alieno riuscirebbe a tenere a fuoco una palla in dettaglio a schermo pieno che rotola o che viene tirata a canestro. |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 19:47
Può darsi che tu abbia la fortuna di usare solo obiettivi parafocali, ma quelli moderni autofocus sono al 99% varifocali per questione di costi. In ambito cinema e riprese video il discorso cambia: lì un obiettivo puo' costare decine di migliaia di euro e la parafocalità è d'ordinanza assieme ad un focus breathing inesistente. Sono caratteristiche che costano molto care, necessarie in ambiti specifici. Il backfocus è quando la maf della reflex mette a fuoco un punto tra te ed il soggetto un po' prima di quest'ultimo. |
| inviato il 18 Aprile 2023 ore 23:22
@Mbianchi90 1 se metti a fuoco lato tele e poi allarghi la profondità di campo aumenta naturalmente quindi il tuo punto di fuoco rimane dentro la dof. questo all'atto pratico risolve gran parte dei problemi ma non significa parafocalità 2 in broadcasting spesso si usano sensori piccoli e lato wide l'iperfocale arriva in fretta, ma gli zoom da stadio o circuito lato tele non hanno DOF di 50 metri. ma nemmeno di 5. mi riferisco ad esempio ai digizoom 90x che uso, con remotaggi per il fuoco bellissimi e costossimi. se sbagliassi fuoco mi arriverebbe la bestemmia istantanea in cuffia dalla regia. |
| inviato il 19 Aprile 2023 ore 12:47
@Pingalep ... La discussione tra colleghi era nata dal video di quel tizio americano credo che segue i tiri a basket andando a zoomare in dettaglio sulla palla e seguendola perfettamente fino a canestro , roba per quanto mi riguarda da alieni e non capivamo come allo stesso modo sia possibile seguire il fuoco cosi perfettamente. Per cui pensavo di aver capito che un ottica parifocale fosse quella che mantiene sempre tutto a fuoco a qualsiasi piano. Tra l altro utilizza un remote zoom che io personalmente qui in italia non ho mai usato , a manovella. Tornado al discorso del varifocale ho girato diversi doc per Geo e io mi sono sempre comportato in mode videobroadcast ...Fx3 C300 BlackMagic e Fs5 con ottiche fotografiche ...quando dovevo battere il fuoco stringevo sul punto di interesse e poi riallargavo. Quindi praticamente ho sempre fatto tutto sfocato. Lol. Eppure non mi sembrava, nemmemo in montaggio. E le ottiche sicuramente non erano parafocale. Quindi mi domando quanto è l errore di fuoco in caso di cambio lunghezza focale in ottiche varifocali ? Grazie |
| inviato il 19 Aprile 2023 ore 16:44
Dipende Da molto a poco Ma i video e non solo il parafocale aiuta molto |
| inviato il 19 Aprile 2023 ore 20:54
Si il video aiuta: non c'è e non si cerca nel video il dettaglio(e quindi il livello di precisione del fuoco) degli ambiti fotografici. Poi in effetti nel video si usano sensori più piccoli. Nel FF ad esempio c'è una maggiore criticità del fuori fuoco. Poi, ad esempio, nel video i diaframmi super luminosi delle ottiche fotografiche richiedono una attenzione tale da essere sempre a rischio. E infatti la maggior parte degli operatori video li evita come la peste. Nel video si privilegia la dinamicità e il movimento… ergo: una fascia discreta di spazio a fuoco è sempre benedetta dagli operatori video. Solo in alcune inquadrature ad effetto di cerca il fuori fuoco e la fascia a fuoco ridotta. E spesso non sono situazioni dinamiche. Altro è il discorso varifocale/parafocale. Con un obiettivo fotografico varifocale non si va a cercare il fuoco in tele per poi allargare e fare rec. È una tecnica da usarsi prettamente con ottime zoom parafocali. Che poi lo si faccia e il video “perdoni” o la profondità di campo “perdoni”, o il grandangolo “perdoni” è un altro discorso. Ma non si fa. Inoltre la profondità di campo in una focale tele (fissa o zoom) è semplicemente una regola fisica, e non c'è schema ottico che la superi. (Se esistesse il teleobiettivo che è sempre a fuoco ad ogni distanza del soggetto, nello sport venderebbe come il pane, ma non è così: il “tutto a fuoco” è solo per i grandangoli e a diaframmi neppure troppo aperti). Lo schema ottico può permettere a uno zoom di avere a fuoco un soggetto ad una determinata distanza alle varie lunghezze focali (schema parafocale), o no (varifocale). Ma in posizione tele la zona a fuoco sarà comunque ridotta. Quell'operatore che tiene a fuoco la palla da basket è semplicemente esperto ed ha attrezzature per focheggiare di alto livello. Altrimenti ci sono processori talmente potenti e con altissime frequenze di campionamento che un AF di alto livello può mantenere un determinato soggetto a fuoco anche in scene fortemente dinamiche, e questo sarà sempre più il futuro. Delle riprese video che hai visto di quell'operatore sportivo poi bisognerebbe capire quanti inseguimenti della palla in primo piano riescono bene e quanti male. In una diretta la regia è pronta a staccare su un'altra telecamera quando avverte che inizia ad esserci del fuori fuoco. O se c'è post-produzione si usano solo le scene riuscite bene, tanto di camere ce ne sono diverse e una buona su cui switchare c'è sempre. |
| inviato il 19 Aprile 2023 ore 23:17
allora sto un po' riflettendo e secondo me ci stiamo complicando la vita per trovare un assoluto che non esiste. in video dove si usano lenti fotografiche e copri aps o fullframe prefocheggiare lato tele per poi riaprire wide e zoommare come movimento in rec credo sia la prassi. ma perchè gli zoom in questo caso non hanno escursioni importanti e quindi non c'è un vero e proprio cambio di soggetto ma cambio di prospettiva. diverso quando si usano zoom con escursioni importanti. se lato wide ti interessa che i soggetti più vicini siano a fuoco mentre si zooma si deve necessariamente cambiare fuoco sul nuovo soggetto principale. ma anche in questo caso la parafocalità non è fondamentale. ci ragionavo oggi e praticamente in video solo quando fai il vertigo ti serve la parafocalità aggiungo che oggi con fx3 o r5/6 e simila con lenti 1.8 a TA si fanno le interviste da anni e il fuoco non lo canni, cosa che con i modelli precedenti non era scontato. chiaramente se racconti qualcosa il tutto sfuocato non ha senso e quindi potendo si chiude il diaframma. |
| inviato il 20 Aprile 2023 ore 8:58
Guarda Pingalep, in realtà è ancora più semplice. Quando sai che hai zoom per video, parafocale, vai a prendere il fuoco in tele altrimenti ha davvero poco senso farlo. Non di tratta di trovare un assoluto ma di avere un comportamento corretto. Delle linee guida a cui attenersi, al di fuori dei casi particolari. Altrimenti non esisterebbero dei costosi zoom parafocali se “tanto puoi fare un po' di tutto con tutto”. È una approssimazione. E come tale in alcuni casi può essere considerata me in altri casi no. Dipende da cosa fai, come lo fai e con che standard devi farlo. Poi certo che c'è la lente che scombina di più e quella meno, c'è escursione focale ed escursione focale, diaframmi di lavoro, misure sensore… Ci son tanti parametri e per questo, essendo tutto abbastanza relativo si adotta una regola. Altrimenti si può anche dire che puoi far di tutto con quasi ogni materiale, e potrebbe essere anche vero, …dipende dall'operatore e la sua esperienza nel gestire, capire e conoscere il materiale stesso. Dipende da diverse cose e quindi un estremo relativismo non può essere una regola generale a cui attenersi. Delle prassi ci sono e di massima è meglio usarle. E per quanto riguarda il fare dei video di interviste con ottiche fotografiche con diaframmi 1,8 o 1,4: di massima si evita, o di fa in alcuni rari casi consci della attenzione che ci devi mettere. Perché sai che ti assumi dei rischi: meno se usi un grandangolo, di più se usi una focale da ritratto e piani stretti. Si rischia sempre di avere alcune parti del volto fastidiosamente fuori fuoco. Il video non è uguale alla fotografia. E in alcuni casi più rischiosi ci si dovrebbe attrezzare con un monitor di controllo adeguato e dimensionato …e mano pronta sulla ghiera del fuoco. O altrimenti meglio affidarsi ad una ottima elettronica AF della attrezzatura, al tracking, che stanno diventando sempre più efficienti. Sperando che vada tutto bene. Altrimenti, usualmente, come prassi appunto, uno con diaframmi molto aperti se la va proprio a cercare la complicazione. E se proprio non serve un fuori fuoco estremo, in video non è la prassi usare certi diaframmi aperti che sono più gettonati invece in ambito fotografico, tanto più quando il soggetto è dinamico e può muoversi. Se il soggetto è immobile o molto controllato puoi arrischiarti. Per un cliente sto facendo una serie di interviste a doppia camera, da alternare in montaggio, in cui la stretta è fatta proprio con una mirrorless e ottiche fotografiche e diaframmi piuttosto aperti, perché nel piano stretto il cliente vuole il fuori fuoco accentuato per concentrare la attenzione sul cliente. Allora proprio perché c'è una richiesta di fa, ma non è la prassi, poi il soggetto è fermo e avvisato. Quando ciondola o un po' ' si muove mentre parla allora si rischia. E infatti con lunghezze focali da ritratto si ha già lo sfocato più che significativo con circa f2.8 a volte metto anche 3.2 o 4 se ho una focale più lunghetta. Un mio collega per lo stesso cliente usa una obiettivo con apertura massima f1,4 (o f1.2 non ricordo) ed è una lunghezza focale un po' più corta di quelle classiche da ritratto. Lui stesso mi ha detto che dopo le primissime volte poi ha deciso di chiudere comunque a f2 o più, perché stare molto aperti può essere non solo inutile ma anche dannoso. E comunque siamo con doppia camera e quindi c'è sempre una inquadratura di appoggio di sicurezza. |
| inviato il 20 Aprile 2023 ore 10:53
Per fare un esempio in ambito fotografico, il vecchio 50-300 f 4.5 Nikon è assolutamente parafocale e Nikon descrive la tecnica per usarlo, sfruttando appositamente questa caratteristica: prima lo si porta a 300 mm e si mette a fuoco il soggetto, poi si zoomma a piacere al valore che interessa, sicuri che la maf sia sempre dove l'avevamo beccata all'inizio. Lento, ma efficace. Questo è un vero parafocale. |
| inviato il 20 Aprile 2023 ore 10:56
Il samyang 24-70 è parafocale, e ha pochissimo focus breathing. Il zony 16-35 non è parafocale. |
| inviato il 20 Aprile 2023 ore 15:01
Due zoom che ho avuto sono sicuramente parafocali, 12-60 panaleica su m4/3 e lumix 24-105 f/4 L mount su FF. Lato video è palese, se da grandangolo con punto di messa a fuoco fisso e si passa lato tele e viceversa, mantiene la messa a fuoco in quel punto durante la zoomata. |
| inviato il 20 Aprile 2023 ore 15:44
Per essere sicuro devi prima focheggiare in af su cavalletto, poi metterli in manuale e zoommare dall'altro capo dell'escursione, rimetti in af: se è tutto fermo vuol dire che ha tenuto la maf ed è parafocale, se muove qualcosa x correggere il tiro allora non è parafocale. Ma moderni af questa caratteristica importa relativamenre, visto che sono appunto AF e ci pensa l'elettronica a "simulare" la parafocalità intervenendo costantemente durante la zoommata.... |
| inviato il 20 Aprile 2023 ore 18:43
jacopo quel metodo lì non si applica ai sensori con AF a contrasto secondo me. anche perchè cosa c'è dentro il quadrato per gestire l'af cambia quando zoommi |
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