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Sistema zonale oggi


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avatarjunior
inviato il 24 Agosto 2020 ore 17:11

Il gossen starlite 2 lo trovo a 550 caffè Triste con 2 anni di garanzia i sekonic più o meno 100/150€in più, sempre nuovi il minolta trovato sulla baia 170 €spedito con quello che "risparmio" mi compro un bel po' di pellicole e relativo sviluppo...

Sicuramente c'è di meglio.

avatarsenior
inviato il 24 Agosto 2020 ore 18:54

Ciao Andrea,
uso un vecchio (circa 15-20 anni), ma ancora validissimo SEKONIK ZOOM MASTER L-508.

avatarsenior
inviato il 24 Agosto 2020 ore 19:42

Andrea Taiana, per comprimere la GD del sensore in una stampa è sufficiente avere il profilo della stampante con quella carta.

user12181
avatar
inviato il 25 Agosto 2020 ore 8:19

Ovviamente, esporre a destra con la condizione di salvare le alte luci non sempre significa sovraesporre, dipende dalla scena ripresa. Anche senza fotografare dal basso un balcone del Bauhaus di Dessau, il solo esporre a destra una genziana, evitando di bruciare il blu, significa spesso portare l'istogramma generico di luminosità poco oltre la metà... Io non guardo le indicazioni dell'esposimetro, solo istogrammi e blinking delle alte luci bruciate. Però il discorso zonale (per quel tanto che ne ricordo) resta tacitamente presente, non so con quali reali conseguenze. In ogni caso, guardo sempre anche dove sono le ombre e addirittura spesso, mentre guardo l'istogramma, nel flusso inarrestabile e caotico di Einfälle che caratterizza ogni momento della nostra attività mentale (di cui solo una minima parte emerge alla coscienza, qui non si tratta solo di rimasticare Leibniz o Freud, ne ho avuto l'esatta cognizione nei tre giorni di allucinazioni vissuti in piena coscienza in rianimazione, dopo l'estubazione) si affaccia anche la barba di Ansel Adams, non sto scherzando.
A volte mi stupisco di quanto sia costretto a sottoesporre il resto per salvare il blu o il rosso, l'ultima volta proprio con una superstite Gentiana bavarica sul terrazzo del Läch di laghet. Alla fine si è chiusa, dicono siano molto sensibili alle variazioni di illuminazione, io mi sono fatto l'idea che, chiudendosi, spesso reagiscono alla presenza invadente del fotografo, e anche qui non scherzo, anche se non pretendo sia vero, si tratta di "matters of fact".

Aggiornamento. La determinazione della Gentiana bavarica L. è stata confermata questo pomeriggio da Acta Plantarum. Purtroppo le foto sono brutte, o i prossimi giorni ne trovo una tardiva rispetto alle sue molte compagne, erano tutte sfiorite tranne una, ma ormai sarà sfiorita anch'essa (e in effetti non è impossibile, Flora Helvetica dà il suo periodo di fioritura da luglio e settembre), o tutto è rimandato all'anno prossimo.

avatarsenior
inviato il 25 Agosto 2020 ore 9:25

@ Ale Z: parlando di metodi di esposizione tu hai linkato ad una precedente discussione dove sostenevi che con la tua canon R potevi leggere l'esposizione risultante da lettura spot sul punto più luminoso interessante ed esporre in ETTR dando +2 stop rispetto al valore suggerito dall'esposimetro (a +3 i colori vanno a ramengo). Anche io ho fatto una prova simile con la Canon 5DmkIV che dovrebbe avere lo stesso sensore e confermo i tuoi risultati, usando Lr e profili Raamiel Repro 3.2 tirare l'ETTR a +3 non garantisce di avere le luci ancora buone, con +2,33 stop si dovrebbe essere tranquilli invece. La mia difficoltà però è la misurazione con l'area di lettura spot della camera che non sempre è sufficientemente chiusa per leggere bene i particolari in luce molto piccoli.


Sì, Andrea. In seguito ho fatto test più approfonditi utilizzando il sw Raw Digger che permette di analizzare i dati grezzi del raw.

Rispetto alla misurazione media che il sistema esposimetrico della fotocamera riporta, è possibile in effetti sovraesporre di circa + 2 1/3 EV prima che almeno uno dei tre canali si saturi. Penso che il dato sia simile in molte fotocamere non solo nella Canon R.

Ed è proprio il "clip" di almeno uno dei canali a provocare l'alterazione nella riproduzione dei colori. Cioè: mentre complessivamente si riesce ancora a recuperare la texture (e a spegnere gli avvisi di sovraesposizione di LR), i colori non sono più fedeli.

I profili di fotocamera lineari o quasi (come il neutro di Adobe, il lineare di C1, o il repro di Raamiel) aiutano parecchio a recuperare luci e ombre.
Ma l'eccesso di segnale misurato sui dati del raw rappresenta un limite oltre il quale non c'è recupero che tenga...

La difficoltà che tu rilevi nella misurazione spot è senz'altro vera e molto comune.
Ci si può dotare di un esposimetro esterno con un angolo di lettura molto stretto, oppure ragionare in modo più prudente rispetto a quanta sovraesposizione dare in ripresa.



avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2020 ore 11:30

@Murmunto se sfondi il blu B o il rosso R significa che hai pochissimo verde G nella scena. In un raw con colori medi e luce media in un Bayer il più a dx è il G, seguito da R e B.
Dove va a finire il segnale nell'istogramma a livello di raw lo vedi solo con RawDigger (dcraw se sei un audace). L'istogramma JPEG meglio di nulla. È solo un cugino dell'istogramma raw, un fratello no di sicuro...MrGreen

user12181
avatar
inviato il 28 Agosto 2020 ore 4:41

In effetti mi capita quasi sempre nei close-up, dove gran parte della scena è occupata dalla corolla. Però, ora che ricordo, per la Gentiana bavarica mi pare di aver dovuto sottoesporre abbastanza anche in una foto d'insieme non troppo ravvicinata per riprendere anche tutte le foglie basali e i molti getti sterili, quindi con molto verde, ma per salvare il blu scuro dei petali, non il verde, dove semmai si bruciano prima i fili d'erba giallastri o secchi... Ma sono ricordi, non osservazioni e confronti precisi, se c'è una cosa che mi manca è la metodicità.
Un'altra cosa che ho notato, è che il blu e il rosso nelle parti sfocate si bruciano prima che in quelle a fuoco.
Per quanto riguarda il discorso istogrammi del jpeg e del raw, sì lo conosco. Devo dire che però alla fine la differenza, quando tratto il raw in pp (ancora in gran parte con Nikon Capture nx2), non è tale da compromettere l'usabilità del primo in sede di scatto, direi molto meglio di nulla. A volte i cugini si assomigliano molto...

P.S. Poi devo anche tener conto in anticipo, al momento dello scatto, degli effetti della conversione in sRGB... Ma un giorno o l'altro, prima della mia non troppo lontana dipartita, mi metterò a stampare. Il fatto è che mi sembra un atto di presunzione non giustificato dalla pochezza delle foto, come è poi per quasi tutti quelli che stampano con sbandierato orgoglio, a cominciare dagli ingegneri. Oggi ho l'ecocardiocolordoppler, spero non mi regalino in omaggio anche il covid. Vado con la ffp2, poi a casa mi rifaccio la doccia e metto in lavatrice tutti i vestiti.

user120016
avatar
inviato il 30 Agosto 2020 ore 20:12

Espongo e stampo ancora oggi pellicole piane, per cui il sistema zonale per me è non solo attuale ma fondamentale.
Detto ciò, a tutti coloro che pensano sia un inutile nozione del passato, vorrei solo far notare che la cultura non ha mai ucciso nessuno.
Ricordo che ai tempi del liceo mi domandavo spesso a cosa servisse studiare due lingue morte come greco e latino che tanto non le parla più nessuno... Con il tempo l'ho capito e non me ne pento.
Capire ed imparare qualcosa, che apparentemente e, ripeto APPARENTEMENTE non ha alcun risvolto pratico, apre la mente, forma lo spirito critico e spesso aiuta a capire altri meccanismi correlati...
Nel caso del sistema zonale, imparare a leggere la luce e le ombre di una scena, assegnando una scala per zone, non penso sia completamente inutile anche per un fotografo digitale... Anzi...
E davvero non capisco il compiacimento della propria ignoranza (nel senso letterale del termine, di chi ignora una nozione) che spesso leggo negli interventi di taluni, ben felici di non conoscere qualcosa e di fare a meno di questa conoscenza solo grazie ad un mezzo tecnologico.
Se dovessimo imparare solo le cose che servono a sopravvivere, le scuole dell'obbligo durerebbero due anni...

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2020 ore 21:46

Bravo Domenico!

Condivido.

La cultura serve sempre.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2020 ore 10:01

L'esposizione corretta per una determinata Fotografia,nella grande maggioranza dei casi, non è quella indicata dall'esposimetro della fotocamera od esterno che sia, è invece quella che decide il Fotografo con l'aiuto dell'esposimetro, perché un Fotografo ha un suo messaggio da dare all'Osservatore con la sua Fotografia, e non è affatto detto che la miglior esposizione per trasmettere quel messaggio, sia quella indicata dall'esposimetro.

E.... questo è un B&N, con le foto a colori la cosa peggiora ancora, se si espone male anche di poco, si fanno danni maggiori che sul B&N.

Il "sistema zonale" va dunque conosciuto ed applicato, indipendentemente dalla tecnologia di realizzazione dell'immagine.

Poi tanti micci questo non lo fanno, e dalle loro immagini si vede, almeno io vedo, benissimo che non lo fanno.


Questa




CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE!

è stata sovraesposta in fase di scatto, ed il cielo è stato poi scurito in fotoritocco.

Se esponevo come diceva la fotocamera, la parte terrestre veniva grigia smorta, e la potevo certo schiarire in fotoritocco, ma.....fatta così, veniva poco buona, la parte in primo piano sarebbe stata carente di toni delicati chiari, che avrei perso in fase di scatto se non esponevo di più, se non catturavo molto segnale utile, e la foto perdeva di effetto presenza.

Io uso un esposimetro esterno, per esporre in luce incidente, e svincolarmi dall'esposizione in luce riflessa, che risente del colore del soggetto.

Un incarnato chiaro, con esposizione sbagliata, tipicamente sottoesposta di solo 1/2 stop, per quanto mi riguarda, lo rovini, non ti viene più bene, anche se fai fotoritocco fatto bene, se sai quel che fai, perché se non catturi i colori, il segnale utile, dopo i colori persi non ce li hai più e non li puoi recuperare.

La corretta esposizione è sicuramente la parte più critica della scatto, dando per buono che sia a fuoco, e sbagliare anche di poco l'esposizione, anche in digitale, porta ad inchiappettate robuste per quanto riguarda colori delicati ed effetto presenza. dell'immagine.


Se questa la esponi male anche di poco





CLICCARE SULL'IMMAGINE PER VEDERLA GRANDE!

quel cielo e quel fogliame così modulati cromaticamente, vengono compressi come toni delicati, e la foto perde di presenza.

Anche per questa, l'esposizione è stata calcolata usando il Sekonic esterno, non l'esposimetro della fotocamera.

user120016
avatar
inviato il 31 Agosto 2020 ore 10:21

La verità è che studiare (qualunque cosa) richiede tempo e fatica. Ed applicare quello che si è imparato richiede ancora altro tempo ed altra fatica.
Ed ormai, con tutti gli aiutini tecnologici non c'è più la voglia di studiare ed imparare.
Molto più semplice e comodo delegare tutto o quasi alla fotocamera e limitarsi al minimo indispensabile... pensando che tanto è la stessa cosa.

avatarjunior
inviato il 31 Agosto 2020 ore 10:30

Non posso far altro che concordare.
E non perchè sono stato allievo (anche se per poco) di A.A., ma perchè il sistema zonale è l'applicazione ragionata della sensitometria.

amicissimo
franco santi

user33434
avatar
inviato il 31 Agosto 2020 ore 11:16

E non perchè sono stato allievo (anche se per poco) di A.A.

Caro Franco, appena hai un po' di tempo dacci qualche aneddoto, mica te la puoi cavare così.Sorriso

avatarjunior
inviato il 31 Agosto 2020 ore 12:56

Nel 1999 in un viaggio negli USA, sono ritornato in quei luoghi dove nel 1979 avevo conosciuto il Sign. Ansel Adams.
Oggi ho 75 anni. Una grande tristezza; gli anni passati tra scelte sbagliate, trascinato da questa strana vita che, a guinzaglio, ci porta dove a volte non vogliamo, mi ha travolto.
A cavallo dei miei meravigliosi 35 anni, spavaldo, con progetti, speranze, desideri irrealizzati, ho incontrato non un fotografo, ma una guida spirituale. Credevo allora di sapere tutto, nessuno come me conosceva la fotografia, pensavo che la sola passione bastasse a fare di me un grande, ero dunque un presuntuoso. Avevo studiato, sperimentato, tutto quello che mi sembrava essere il massimo possibile. Nessuno era meglio di me.

Granitica la mia convinzione!! "Not bad for a beginner" è stato l'apprezzamento nei miei riguardi alla fine del corso tenuto da Lui.
Ma come!, tanti anni di sacrifici e ora, di fronte ad un gran uomo e un grande fotografo devo sentirmi dire ciò?

Ho imparato la modestia di fronte ad un modo nuovo di vedere le cose.
Incancellabile in me una descrizione,a proposito del sistema zonale, della frase ( non sono un conoscitore approfondito dell'inglese) " Vedi, devi considerare che ogni zona ha il suo mondo, nella zona tre, ad esempio, ci sono un sacco di particolari. Entra in questa zona e sottodividila in altrettante zone. Questo è il mondo della zona tre! dipende da te se le vuoi farle vedere oppure no"

Ragazzi, che lo vogliate o no, che lo conosciate o no, siamo tutti allievi di Ansel Adams.

amicissimo
franco santi


user33434
avatar
inviato il 31 Agosto 2020 ore 14:22

Bel racconto, grazie Franco! Mi dispiace vedere spesso questo argomento maltrattato in tanto materiale video o per iscritto in canali, articoli e forum, a questo mi riferivo quando dicevo che non lo si può stralciare dal testo cui appartiene. Il sistema zonale sembra essere diventato una regoletta tecnica da esaurire in pochi minuti mentre in realtà è uno degli elementi di una catena che ha un obiettivo importante, dare al fotografo il controllo del mezzo creativo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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