| inviato il 29 Luglio 2020 ore 17:11
Per me andare in vacanza è un diritto, nel senso lavoro tutto l'anno e non posso andare in vacanza spendendo quello che mi posso permettere? Invece che fare una settimana in albergo ne faccio due in appartamento non ho capito dove sta il problema. Comincia a stufarmi che solo pochi ricchi posso stare bene al mondo, cominciamo a dare dei salari giusti con un minimo garantito a chi si fa il mazzo e lavora onestamente, e facciamo in modo che tutti possano godersi un minimo la vita e fare girare l'economia. |
user177356 | inviato il 29 Luglio 2020 ore 17:20
“ andare in vacanza è un diritto „ Il riposo è un diritto, andare in vacanza no. “ Invece che fare una settimana in albergo ne faccio due in appartamento non ho capito dove sta il problema. „ Il problema è che tu, assieme a migliaia o decine di migliaia di altri turisti, gravi sul territorio. Usi le sue strutture (strade, trasporti, parchi, spiagge, servizi pubblici) che sono pagate in gran parte dai residenti. Se ti limiti a comprare pasta e pelati al supermercato (invece di andare al ristorante) o vai in spiaggia libera (invece di avvalerti degli stabilimenti balneari), se ti prendi il caffè in casa (invece di andare al bar), il bilancio per chi vive e lavora lì dove hai scelto di esercitare il tuo diritto alla vacanza è negativo. Mi secca molto dover essere d'accordo con Briatore, ma ha ragioni da vendere quando sostiene che del turismo in ciabatte non sappiamo cosa farcene. Non solo no porta ricchezza al territorio, ma sottrae anche risorse a quello di qualità. Io ogni volta che viaggio, soprattutto in Italia, metto sempre in budget un po' di spese locali, soprattutto a favore dei ristoratori di qualità e degli artigiani. Per me è un modo per compensare il territorio. E se questo significa accorciare la vacanza di qualche giorno, non vedo il problema. |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 17:29
“ Riguardo alle vacanze, vivo in una zona turistica con pochi alberghi, molte seconde case e moltissime case in affitto. Il risultato è un turismo di straccioni, che usano solo le spiagge libere, non vanno mai al ristorante, spendono pochissimo „ “ La mia questione è proprio questa: disincentivare il turismo lungo ed economico ed incentivare quello breve e a maggior valore aggiunto per il territorio che ospita i turisti. „ Non so quale sia la zona dove vivi tu, ma qui in Valle di Fiemme, e ancor più nella vicina Valle di Fassa dove in alcuni paesi ci sono più alberghi che case, abbiamo ormai da diversi anni un turismo di pochi giorni, ma formato per lo più da turisti dell'est Europa (non a caso i ben più ricchi tedeschi sono drasticamente diminuiti) o da quelli che definisci straccioni, che però proprio per questo spendono solo i soldi risparmiati per quei 3-4 giorni in albergo e per null'altro; la Provincia di Trento gli ha persino messo a disposizione un servizio di Guest Card (gestito tramite albergatori e proprietari di camping) che gli consente trasporti, compresi impianti di risalita, e ingressi in musei e altro completamente gratuiti (ma ovviamente a spese dei contribuenti residenti, altro che distribuire ricchezza!), mentre si cerca di disincentivare, più ancora che le seconde case dei "milanesi" di turno, il residente che cerca di arrotondare affittando ai turisti l'appartamento in fianco a quello dove vive. Il livello culturale dei turisti è drasticamente crollato negli ultimi 10-15 anni proprio per il tipo di offerta esclusivamente improntata a favorire gli albergatori che si sono orientati verso il turismo di massa, anche se più squattrinato (ma è proprio questo il motivo per cui si trattiene per periodi più brevi) perché comunque costa meno fatica accontentarlo; il risultato è, paradossalmente, che pur non essendoci più spazi di sviluppo per il turismo d'appartamento, la conversione di territorio verso cemento e asfalto non solo non è diminuita, ma in alcuni casi persino aumentata, il turista disdegna sempre più i negozi che nel tempo erano sorti per soddisfare i suoi capricci (ma all'epoca il turista spendeva) e questi negozi stanno chiudendo a ritmi che non si discostano da quelli di zone non turistiche e da ben prima del Covid, mentre il 90% della popolazione "beneficia" esclusivamente del continuo aumento del costo della vita . Nelle zone del vicino Alto Adige dove invece si è sempre puntato a privilegiare il piccolo proprietario affittuario, tagliando più o meno drasticamente il discorso seconde case (ma questo per un'atavica repulsione verso lo "straniero") e frenando il turismo alberghiero, la vita del residente pare essere sempre stata più sostenibile, il turista frequenta i negozi di vicinato (se sei in appartamento devi arrangiarti per mangiare) e il livello medio del turista stesso (come disponibilità a spendere e come cultura) si mantiene indiscutibilmente più elevato. Non è l'albergo a migliorare la situazione delle zone turistiche, ma la lungimiranza degli amministratori locali nella scelta di orientarsi verso segmenti del mercato turistico più remunerativi per l'intero sistema; questo però costa il minimo di fatica di imbastire un'offerta culturale che non sia fatta solo di feste campestri e giochi per bambini; ma è proprio questa fatica quella di cui in genere non ci si vuol sobbarcare, soprattutto da parte degli albergatori. E' un miraggio quello secondo cui il turismo alberghiero porta maggior ricchezza distribuita. |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 17:33
“ Mi secca molto dover essere d'accordo con Briatore, ma ha ragioni da vendere quando sostiene che del turismo in ciabatte non sappiamo cosa farcene. Non solo no porta ricchezza al territorio, ma sottrae anche risorse a quello di qualità. „ Ma non tutti sono ricchi e sono poche quelle famiglie che riescono a spendere anche 1000 euro per le vacanze di tre quattro giorni, entrando in famiglia si e no 10.000 in un anno. Andare in un ristorante per una famiglia di 4 persone e spendere anche 50 euro, è troppo e pochi possono permetterselo: figurarsi poi spendere 50 euro a persona. Chi non ha risorse da impiegare spesso non riesce neanche a fare del turismo in ciabatte. |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 17:39
Bergat, non solo ti do ragione, ma di fatto non è l'albergo a fare quel turismo di qualità di cui parla Briatore, bensì un'insieme di offerte commerciali e culturali messe in piedi da terze parti, offerte che non hanno un legame diretto con il turismo alberghiero piuttosto che d'appartamento, e quello che sta accadendo in parecchie zone del Trentino lo dimostra. |
user177356 | inviato il 29 Luglio 2020 ore 17:47
“ Ma non tutti sono ricchi e sono poche quelle famiglie che riescono a spendere anche 1000 euro per le vacanze di tre quattro giorni, entrando in famiglia si e no 10.000 in un anno. Andare in un ristorante per una famiglia di 4 persone e spendere anche 50 euro, è troppo e pochi possono permetterselo: figurarsi poi spendere 50 euro a persona. „ La questione è che questo turismo "consuma" il territorio e non crea ricchezza. Indi, va disincentivato. “ Non è l'albergo a migliorare la situazione delle zone turistiche, ma la lungimiranza degli amministratori locali nella scelta di orientarsi verso segmenti del mercato turistico più remunerativi per l'intero sistema; questo però costa il minimo di fatica di imbastire un'offerta culturale che non sia fatta solo di feste campestri e giochi per bambini; ma è proprio questa fatica quella di cui in genere non ci si vuol sobbarcare, soprattutto da parte degli albergatori. E' un miraggio quello secondo cui il turismo alberghiero porta maggior ricchezza distribuita. „ Hai ragione, dipende molto dalle condizioni ambientali e dalle modalità di fruizione della vacanza. Nelle località marittime, tuttavia, la presenza di un'offerta alberghiera prevalente sugli affitti è una condizione per un turismo redditizio. C'è poi un'altra questione: quando le autorità locali si trovano a dialogare con professionisti del settore, invece che con privati, sono costretti a ragionare in un'ottica di maggiore razionalità economica. |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 17:59
Io credo semplicemente che ciascuno di noi ha diritto ad essere felice ( in USA è anche scritto nella costituzione, anche se questo oggettivamente vale per pochi bianchi). Poter fare le vacanze rientra in questo diritto, chi lavora dovrebbe potersele permettere, magari in un garni o in agriturismo, o semplicemente affittando un appartamentino. Se questo viene di fatto negato non è grave, è gravissimo! La ricchezza prodotta deve essere distribuita equamente, purtroppo in questi ultimi decenni è successo l'esatto contrario. Ma siamo fuori tema...... Tornando al bonus 110% io credo che pochi potranno usufruirne, quindi servirà ben poco al rilancio dell'economia,troppo complicato e farraginoso. La parola SEMPLIFICARE purtroppo non appartiene al nostro Paese |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 18:20
@Gian Carlo F “ Tornando al bonus 110% io credo che pochi potranno usufruirne, quindi servirà ben poco al rilancio dell'economia,troppo complicato e farraginoso. La parola SEMPLIFICARE purtroppo non appartiene al nostro Paese „ Certo, gli incentivi vengono fatti con i seguenti criteri: A) Io politico favorisco me e mio cuggggino (nel senso ampio del termine) quindi lo faccio su misura per la mia utilità e di chi mi porta voti B) Deve essere altisonante e pubblicitario ma deve servire a pochi. Altrimenti per quale altro motivo due anni fa hanno ridotto l'incentivo su cappotti e serramenti dal 65% al 50% per introdurre il bonus giardini? A che serve il bonus giardini? Qual'è utilità pratica? Non era forse più intelligente e utile mantenere una agevolazione favorevole per il risparmio energetico (serramenti e cappotto) che crea più vantaggi alla nazione sul lungo termine? Panem et circenses! |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 19:23
Io l'unica vacanza in villaggio all inclusive (viaggio di nozze a Minorca) è dove ho speso meno in giro. Addirittura mi davano il pranzo al sacco da portarmi nelle spiagge in giro per l'isola. L'anno scorso vicino a Otranto due settimane in appartamento. 5/6 sere cenato fuori, visitato diverse attività per acquistare prodotti tipici. Ho girato Gallipoli, mangiato a mezzogiorno nella parte vecchia, ho visitato Lecce e tutte le chiese compreso il duomo con biglietto completo. Direi che non sono d'accordo con quello che scrivi, se risparmio per dormire i soldi risparmiati li spendo in giro per altre cose |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 19:28
“ La questione è che questo turismo "consuma" il territorio e non crea ricchezza. Indi, va disincentivato. „ forse bisognerebbe garantire una ricchezza adeguata a chi lavora a stipendio fisso a poche lire |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 19:29
“ Riguardo alle vacanze, vivo in una zona turistica con pochi alberghi, molte seconde case e moltissime case in affitto. Il risultato è un turismo di straccioni, che usano solo le spiagge libere, non vanno mai al ristorante, spendono pochissimo. „ trovo questa frase irrispettosa nei riguardi di quelle persone che non potendosi permettere di meglio fanno un turismo low-cost. Ferrari, attici con piscina, porsche carrera , palazzi sul canal grande o con vista sulla torre Eiffel, ristoranti stellati ...piacciono a tutti chiediamoci perchè uno ci dovrebbe rinunciare. poi mi piacerebbe sapere una cosa a fronte di questa tua affermazione: “ Mi secca molto dover essere d'accordo con Briatore, ma ha ragioni da vendere quando sostiene che del turismo in ciabatte non sappiamo cosa farcene. Non solo no porta ricchezza al territorio, ma sottrae anche risorse a quello di qualità. „ quante volte hai noleggiato il Force Blue ( il mega yacht di Briatore) quante notti hai passato al Billionare non adesso ma quando c'erano Briatore e Smaila e una bottiglia costava qualche migliaia di euro? Perchè il turismo per Briatore è questo! E se non sei questo sei un pezzente (per lui)....... |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 20:11
Old pentax Senza contare che in molte zone geografiche, in Italia c'è ne sono moltissime, col clima mite il cappotto non serve ad una beata mazza, è solo uno spreco pagato dai contribuenti |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 20:18
"io ogni volta che viaggio, soprattutto in Italia, metto sempre in budget un po' di spese locali, soprattutto a favore dei ristoratori di qualità e degli artigiani. Per me è un modo per compensare il territorio. E se questo significa accorciare la vacanza di qualche giorno, non vedo il problema." Il problema è solo uno: Tu te le puoi permettere ma molti altri no! quindi se non possono, non devono permettersi? ma che c***olo vai dicendo? Quanto a Briatore è meglio che lasci perdere: un imbroglione evasore come lui che fa "didattica..." solo da noi si può vedere. |
| inviato il 29 Luglio 2020 ore 21:46
Ma nelle case in pietra di una volta, con muri molto spesso, non è una bestemmia fare il cappotto? |
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