| inviato il 29 Marzo 2020 ore 17:31
si possono fare scatti casalinghi visto che fuori non si può e non si deve andare tranne che per i casi consentiti fra cui non c'è quello di fotografare. Da sempre gli scatti negli ospedali sono vietati per contratto di lavoro e, credo, per legge. Peraltro il personale impegnato in ospedale ha altro da pensare in questo momento... |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 17:38
Biga, io parlavo di foto che raccontano il dramma che stiamo vivendo e non di "bellezza" fotografica. @Claudio Molinari, ci mancherebbe, cerco di mantenere un distacco "professionale" dicendoti che quelle foto in teoria sono foto normali che purtroppo potrebbero essere scattate in qualsiasi ospedale e in qualsiasi momento storico, rimane il fatto che vedere un medico o un infermiere a terra disperato o a piangere e un collega che lo conforta non può certo lasciarci indifferenti. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 18:06
@Blackdiamond_: non mi stavo riferendo ad una piazza vuota ma ad un papa che impartisce una benedizione urbi et orbi al vuoto assoluto... Se per te questo è normale allora ritengo altrettanto "normale" vedere una sfilza di bare le une accanto le altre...basta prendere una qualsiasi situazione di guerra o di terremoti catastrofici o di naufragi di migranti...l'impatto emotivo nel mio caso è esattamente lo stesso... Come scriveva qualcuno qualche post fa ci si abitua facilmente al dolore... Onestamente una scena cm quella di piazza san Pietro io ancora non l'avevo vista e spero sinceramente di non vederla più... Perché nella sua eccezionalità per me rappresenta un momento di forte tensione emotiva...che dice molto più delle foto con le bare... E su questo punto aggiungo, concludendo, che fotograficamente è molto più di impatto la fila dei camion militari che trasportano le bare... Perché rappresentano un altro momento di eccezionalità ovvero l'impossibilità di dare una degna sepoltura a quei corpi... |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 18:41
Gurdavo le riprese del papa in diretta e sono subito stato colpito, fotograficamente parlando. Quella figura bianca solitaria, con quel cielo blu e nuvoloso, e la pioggia che bagnava il selciato... Trovo quelle immagini di una forza incredibile... Neanche una produzione hollywoodiana con effetti speciali avrebbe potuto fare di meglio. |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 18:43
Ho provato la stessa cosa Enzillo, neanche ci fosse stata una regia divina (vi prego perdonatemi la battuta). |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 18:49
Dydnat, la mia non voleva essere una gara a chi ha visto la foto più triste era solo un punto di vista |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 19:09
Lo so..lo so... volevo solo dare il mio personale contributo e spiegare il mio punto di vista sulla questione fotografica e relativo messaggio comunicativo... |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 20:08
E appunto Blackdiamond (ma scali?)... ne fai un discorso esclusivamente documentaristico |
| inviato il 29 Marzo 2020 ore 20:56
anch'io trovo che le foto del Papa rendano bene l'idea dell'eccezionalità di quello che sta succedendo, che è una vera tragedia. mi ha provocato un emozione un fotomontaggio che gira nel web, anche di fronte a eventi così tragici l' ironia mi permette di tenere duro e andare avanti, senza mancare di rispetto a nessuno www.tumgir.com/ahnakin |
user120016 | inviato il 30 Marzo 2020 ore 1:29
Rispondo in un momento di tranquillità durante un turno di guardia in reparto. Ci tenevo a precisare rispetto al mio primo intervento, che non ho nulla contro la foto documentaristica che ha indubbiamente un ruolo di memoria storica e narrativa. Purché sia genuina e non costruita e purché sia rispettosa del dolore e dell'intimità di alcune situazioni. Del resto, i grandi fotografi di guerra ritraevano e ritraggono scene altrettanto crude e tristi ma con la giusta sensibilità e rispetto che non danno affatto idea di sciacallaggio o voyeurismo morboso, come è giusto che sia e che spesso non trovo in scatti che girano in rete. Detto questo, la mia posizione sul fatto di non scattare foto all'interno dei reparti di degenza e di terapia intensiva è strettamente personale e non pretende di essere quella giusta. Perché pur dedicando alla fotografia una parte importante della mia vita, tanto quanto ne ho dedicato e ne dedico alla medicina, in questi momenti preferisco non mescolare le due cose. È solo una decisione soggettiva e niente di più. |
| inviato il 30 Marzo 2020 ore 1:37
gentile signor Mancuso, una "decisione soggettiva" che Le rende onore propriamente, ed ancor piú, in ragione d'aver dedicato, e di dedicare, alla fotografia una parte importante della Sua vita. Con stima, Ben-G Ps. : L' Etica declina se stessa in ogni campo dell'agire umano ... al di lá di quella fotografica , oggi riflettevo, non privo di tormento, su quella clinica, allorché l'impossibile diviene drammaticamente necessario, [triage] ... www.siaarti.it/SiteAssets/News/COVID19%20-%20documenti%20SIAARTI/SIAAR |
| inviato il 30 Marzo 2020 ore 6:04
"Biga, io parlavo di foto che raccontano il dramma che stiamo vivendo e non di "bellezza" fotografica."...Black quelle immagini che hai postato le raccontano il dramma eccome. |
| inviato il 30 Marzo 2020 ore 13:59
Ovviamente senza pretesa di trovare qualcosa a quei livelli mi vengono in mente gli scatti di Salgado che pur documentando non rinunciano affatto alla “bellezza” fotografica |
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